I don’t want a lot for Christmas
There is just one thing I need
I don’t care about the presents underneath the Christmas tree
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
Baby all I want for Christmas is you
("All I Want For Christmas Is You")
Quella notte del 25 Dicembre
un rumore proveniente dal piano di sotto svegliò Harry Potter. Domandandosi
cosa potesse aver generato quel baccano, il ragazzo si infilò una vestaglia e,
bacchetta in mano, scese a controllare. Il salotto di casa sua era pieno di
fuliggine ed Harry prese a tossicchiare. Cautamente si avvicinò al camino. Un’
ammasso rosso stava riverso appena fuori dal camino. Il suddetto ammasso tentò,
a fatica, di alzarsi. Prima che potesse farlo Harry gli puntò la bacchetta
addosso.
“Chi diamine sei tu?”
“Non vedi? Sono Santa
Claus!”
Harry rimase un attimo
interdetto.
“Draco?”
“Non mi sono travestito
bene? Mi hai riconosciuto subito, Potter!” Rispose il fantomatico Babbo Natale.
“Idiota, nonostante vestito
e barba, sei perfettamente riconoscibile dalla voce!”
Draco annuì e si sedette sul
divano. “Sapevo che qualcosa sarebbe andato storto.”
Harry non riusciva a
smettere di fissarlo, con gli occhi fuori dalle orbite.
“Sei-” Iniziò. “Sei entrato
dal camino, Draco?”
“Già. E non è stato per
niente facile. E nemmeno comodo.”
“Ho una porta. Potevi
bussare.”
“A quest’ora? Nah! E poi io volevo entrare in casa tua dal camino!
Sono o non sono Babbo Natale?”
Il moro scosse il capo. Non
poteva certo definirsi entusiasta dal momento che il suo salotto brulicava di
cenere.
“Cos’è, uno scherzo?”
Domandò stralunato.
“No, una sorpresa!”
“Mi hai quasi distrutto il
salotto!”
“Si sistema tutto, dai!”
Rispose l’altro con noncuranza.
“Senti, St.Nick dei miei stivali, mi spieghi che diamine ci fai
qui conciato in quel modo ridicolo?”
Domandò Harry gesticolando con impazienza.
“Ohhh quante storie, Harry!”
“Quante storie il cavolo! O
mi dici che ci fai qui o ti butto fuori a calci…su per il caminetto!!!”
Draco-Santa Claus sospirò
stancamente. Si guardò attorno e prese coscienza di aver combinato proprio un
bel casino in casa di Potter. Ma ormai era fatta. Show must go on. “Sono venuto qui con l’intento di farmi perdonare”
Mormorò.
La cicatrice del moro
padrone di casa cominciò a prudere. Succedeva sempre, sempre, quando Draco lo faceva innervosire. Non c’era motivo di
preoccuparsi di un eventuale ritorno di Voldemort, era semplicemente
l’indisponenza di Draco a procurargli quel fastidio, ormai ci aveva fatto
l’abitudine.
“Pensi che io abbia intenzione
di perdonarti, soprattutto adesso,
dopo la tua irruzione devastatrice???”
Il biondo annuì
vigorosamente e,con uno scattò repentino, si alzò dal divano.
“Ti ho detto che si tratta
di una sorpresa, zuccone! Ti piacerà…” Prese per mano Harry e lo condusse alla
finestra. Fissò i suoi occhi grigi in quelli indagatori del moro. “Sposta la
tendina” Gli intimò. Harry, di controvoglia, fece come Draco gli aveva detto e
la scena che gli si parò davanti agli occhi gli tolse il fiato. Si voltò verso
il biondo, incapace di proferire verbo. Draco lo condusse, sempre per mano,
fuori casa. Un leggero manto di neve copriva l’erbetta del giardino. I piedi
nudi del moro vennero a contatto con la neve. Questi rabbrividì. Draco evocò
opportunamente un cappotto molto pesante e un paio di scarpe che calzarono alla
perfezione al ragazzo accanto a lui. “Sei sorpreso?” Domandò al suo indirizzo.
L’ombra di un sorriso
attraversò il volto di Harry. “Non capita tutti i giorni che un bellissimo
Babbo Natale venga a farti visita e che una slitta compresa di renne si
parcheggi davanti casa tua.” Fece, non staccando gli occhi dallo spettacolo che
gli si offriva alla vista. Quattro renne, in piena regola, lo fissavano tutte
impettite. Alle loro spalle un’imponente slitta, contenente un grosso sacco,
grondante pacchetti di tutti i colori.
“Allora sorvoli sul
particolare del salotto danneggiato?” Chiese il biondo timidamente. Harry si
voltò, svegliatosi dallo stato di trance. “Certo che no!” Disse brusco. Draco
scosse il capo. “Ok. Come non detto. Proseguiamo.” Si diresse verso la slitta
facendo cenno al moro di seguirlo. “Prego” Lo invitò a salire e prese posto a
sua volta.
“Dove le hai trovate le
renne, Malfoy? In Lapponia?”
“No, ma che! Ho applicato un
potentissimo incantesimo di Trasfigurazione ai miei quattro elfi domestici”
Harry non domandò, pur volendolo, cosa Draco ci facesse con quattro elfi
domestici, dal momento che viveva
completamente solo.
“Questo è Alb , mentre lei è
Minnie. Poi ci sono Sev e Pom.”
Il moro gemette inorridito.
“Hai dato ai tuoi elfi i nomi dei nostri ex professori?”
“Sì, che c’è di male?” Draco
dette uno strattone alle redini e la slitta lentamente prese il volo.
“Sai guidare questo coso,
Draco?”
Il biondo ghignò.”Certo, ho
fatto pratica.” Diede uno strattone più forte alle redini e le renne
accelerarono il loro ritmo e presero quota. Harry sperava in cuor suo che loro,
la slitta e le renne fossero invisibili a occhio Babbano. Avanzarono per un pò in silenzio. Harry
scrutava il cielo trapuntato di stelle e Draco, qualche volta, lanciava
occhiate furtive al suo accompagnatore.
“Hai freddo?”
Harry fece un cenno di
diniego con la testa. “Sto bene” Disse sorridendo, fissando il suo sguardo alla luna.
Sorvolarono buona parte
della città. Case, alberi, edifici di ogni tipo sembravano dei puntini
indefiniti da lassù. Le luci di Natale coloravano il tutto.
“Harry, devi farmi un
favore.” Il moro si voltò a guardare il suo interlocutore. Il volto era coperto
di barba bianca posticcia, così come la testa era un ammasso di fili lunghi e
bianchi. Portava sul capo un berretto rosso. Anche l’abito era rosso. Anche se
non aveva né la statura né la stazza del vero Babbo Natale, il suo
travestimento era pressoché perfetto.
“Ok” Si limitò a rispondere.
Draco aprì maggiormente il grosso sacco colmo di doni.
“Dato che stanotte sono
Babbo Natale, devo adempiere al mio compito fino in fondo.” Estrasse un paio di
pacchi. “Aiutami a buttarli giù”
Harry ne prese uno in mano,
soppesandone la consistenza.
“Non si romperanno una volta
atterrati?”
“Tranquillo,
Harry. Cadranno dolcemente e arriveranno a destinazione sani e salvi.” Draco si
avvicinò al volto di Harry e depositò un piccolo bacio sulla sua guancia.
“Buttali, dai!”
Harry
ne lanciò uno, poi un altro e un altro ancora, spalleggiato da Draco.
“Che
regali sono?” Domandò.
“Quando
lo lanci il pacco è completamente vuoto. C’è solo la confezione. Durante la
caduta, sceglie la destinazione, la casa nella quale atterrare. Una volta
giunto dove voleva arrivare, il regalo diventa ciò che il destinatario desidera
di più.” Spiegò Draco.
Harry
ridacchiò, estasiato. “Ma com’è possibile?”
“La
magia, Harry. Con la magia si può tutto. Dovresti esserci abituato.”
I
due si divertirono a lanciare pacchi in tutte le direzioni e a immaginare dove
sarebbero arrivati e cosa si sarebbero rivelati.
“Uhm,
c’è l’ultimo.” Constatò Harry.
Draco
sorrise. “Questo va dritto filato a casa tua.” E con un colpo di bacchetta
incantò il dono, che schizzò attraverso il cielo.
“
Di che si tratta?” Domando Harry.
“Non
lo so. Questo lo deciderai tu.” Draco fece virare la slitta.”Tra poco andremo a
controllare.”
Il
moro prese una profonda boccata d’aria.” Scusa se prima ti ho aggredito in quel
modo, Draco. Sai, la tensione non si era ancora allentata. E poi avevi fatto
irruzione a casa mia nel modo più strano
e inaspettato possibile.”
“Mi
dispiace sinceramente per avertiriempito la casa di cenere. Avrei preferito che
fosse una cosa semplice e indolore. E invece…”
“Non
ha più importanza adesso. Hai ottenuto quello che volevi.”
“Sul
serio?” Gli occhi di Draco scintillarono.
“
Questa è la sorpresa più bella e gradita e fantasiosa
che abbia mai ricevuto.”
“Allora
mi hai perdonato?” A Draco tremava la voce.
Un
silenzio, all’apparenza eterno, cadde su di loro. Draco temeva che i forsennati
battiti del suo cuore potessero essere uditi distintamente da Harry. Questi,
dal canto suo, prese a mordersi l’interno della guancia nervosamente.
“Se
anche ti avessi perdonato, Draco, questo non cambierebbe le cose.” Disse
infine.
“Perché?”
Chiese l’altro con gli occhi lucidi.
“Perché,
affinché le cose tra noi tornino come prima, anzi meglio di prima, devi essere tu a fare il primo passo.”
“E
quello che ho fatto stanotte?”
“Sicuramente
è stato stupendo, ma non era quello che volevo. Tu sai cosa desidero, Draco.”
Concluse Harry.
Il
biondo abbassò lo sguardo. La casa di Harry era appena sotto di loro.
“Alb,
Minnie, Sev, Pom…giù!”
La
slitta cominciò a perdere quota. Atterrò subito dopo, poco lontano casa del
moro. Harry scese per primo. Arrivò sull’uscio senza voltarsi, neanche una
volta, indietro.
“Alohomora”
Mormorò. Non aveva portato le chiavi ovviamente.
In
salotto, oltre il disordine provocato da Draco, un pacco rosso con un nastro
del colore dell’oro levitava a mezz’aria.
“Apri
il tuo regalo, Harry” Fece Draco alle sue spalle, una mano sul suo fianco. Il
moro afferrò il dono. Lo tenne a lungo tra le mani, fissandolo, prima di
decidersi a togliere il nastro. Lo scartò lentamente. Draco appoggiò il mento
sulla sua spalla. Harry tremava impercettibilmente. Una targhetta d’ottone
stava al suo interno. Una targhetta di quelle che si appendono fuori dalla
porta di una casa, per indicare chi abitava al suo interno. C’era scritto Harry Potter e Draco Malfoy. Il moro se
la strinse al petto.
“
Sì, è proprio questo quello che desiderò di più al mondo.” Sussurrò.
Draco
lo fece voltare, per potergli stare di fronte. Gli prese la targhetta dalle
mani.
“Lascerò
quel posto triste e desolato chiamato Malfoy
Manor e verrò a vivere nella tua
bellissima casa, Harry. Come desideri.” Passò un dito sottile sopra i loro nomi sulla targa. “E scusa se non
ho ceduto prima, se ho rifiutato la tua proposta di vivere qui con te, un mese
fa. Per me è difficile lasciare il posto dove sono cresciuto e dove ho vissuto
immerso nel lusso. Ma per te questo e altro.” Sorrise di fronte agli occhi
lucidi di Harry. “Sono sicuro che qui starò meglio che in qualunque altro
posto.”
“Togli
questa barba, Draco, devo baciarti!”
Con
un incantesimo veloce il biondo si spogliò delle vesti di Babbo Natale. Harry
gli saltò al collo e lo baciò a lungo.
“Andiamo
subito ad attaccare questa maledetta targa fuori dalla porta. E, per favore,
fai sparire quelle renne dal mio giardino, amore.”
THE
END
BUONISSIMO
ANNO A TUTTI QUANTI!!! ^_^