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Autore: Idra    31/12/2006    7 recensioni
E se "Babbo Natale" facesse irruzione in casa di Harry Potter? Avrei dovuto pubblicarla il 25 Dicembre, per Natale, ma mi è venuta in mente solo ieri, questa fic!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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giù dal camino


I don’t want a lot for Christmas
There is just one thing I need
I don’t care about the presents underneath the Christmas tree
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
Baby all I want for Christmas is you

("All I Want For Christmas Is You")

 

Quella notte del 25 Dicembre un rumore proveniente dal piano di sotto svegliò Harry Potter. Domandandosi cosa potesse aver generato quel baccano, il ragazzo si infilò una vestaglia e, bacchetta in mano, scese a controllare. Il salotto di casa sua era pieno di fuliggine ed Harry prese a tossicchiare. Cautamente si avvicinò al camino. Un’ ammasso rosso stava riverso appena fuori dal camino. Il suddetto ammasso tentò, a fatica, di alzarsi. Prima che potesse farlo Harry gli puntò la bacchetta addosso.

“Chi diamine sei tu?”

“Non vedi? Sono Santa Claus!”

Harry rimase un attimo interdetto.

“Draco?”

“Non mi sono travestito bene? Mi hai riconosciuto subito, Potter!” Rispose il fantomatico Babbo Natale.

“Idiota, nonostante vestito e barba, sei perfettamente riconoscibile dalla voce!”

Draco annuì e si sedette sul divano. “Sapevo che qualcosa sarebbe andato storto.”

Harry non riusciva a smettere di fissarlo, con gli occhi fuori dalle orbite.

“Sei-” Iniziò. “Sei entrato dal camino, Draco?”

“Già. E non è stato per niente facile. E nemmeno comodo.”

“Ho una porta. Potevi bussare.”

“A quest’ora? Nah! E poi io volevo entrare in casa tua dal camino! Sono o non sono Babbo Natale?”

Il moro scosse il capo. Non poteva certo definirsi entusiasta dal momento che il suo salotto brulicava di cenere.

“Cos’è, uno scherzo?” Domandò stralunato.

“No, una sorpresa!”

“Mi hai quasi distrutto il salotto!”

“Si sistema tutto, dai!” Rispose l’altro con noncuranza.

“Senti, St.Nick  dei miei stivali, mi spieghi che diamine ci fai qui conciato in quel modo ridicolo?” Domandò Harry gesticolando con impazienza.

“Ohhh quante storie, Harry!”

“Quante storie il cavolo! O mi dici che ci fai qui o ti butto fuori a calci…su per il caminetto!!!

Draco-Santa Claus sospirò stancamente. Si guardò attorno e prese coscienza di aver combinato proprio un bel casino in casa di Potter. Ma ormai era fatta. Show must go on. “Sono venuto qui con l’intento di farmi perdonare” Mormorò.

La cicatrice del moro padrone di casa cominciò a prudere. Succedeva sempre, sempre, quando Draco lo faceva innervosire. Non c’era motivo di preoccuparsi di un eventuale ritorno di Voldemort, era semplicemente l’indisponenza di Draco a procurargli quel fastidio, ormai ci aveva fatto l’abitudine.

“Pensi che io abbia intenzione di perdonarti, soprattutto adesso, dopo la tua irruzione devastatrice???”

Il biondo annuì vigorosamente e,con uno scattò repentino, si alzò dal divano.

“Ti ho detto che si tratta di una sorpresa, zuccone! Ti piacerà…” Prese per mano Harry e lo condusse alla finestra. Fissò i suoi occhi grigi in quelli indagatori del moro. “Sposta la tendina” Gli intimò. Harry, di controvoglia, fece come Draco gli aveva detto e la scena che gli si parò davanti agli occhi gli tolse il fiato. Si voltò verso il biondo, incapace di proferire verbo. Draco lo condusse, sempre per mano, fuori casa. Un leggero manto di neve copriva l’erbetta del giardino. I piedi nudi del moro vennero a contatto con la neve. Questi rabbrividì. Draco evocò opportunamente un cappotto molto pesante e un paio di scarpe che calzarono alla perfezione al ragazzo accanto a lui. “Sei sorpreso?” Domandò al suo indirizzo.

L’ombra di un sorriso attraversò il volto di Harry. “Non capita tutti i giorni che un bellissimo Babbo Natale venga a farti visita e che una slitta compresa di renne si parcheggi davanti casa tua.” Fece, non staccando gli occhi dallo spettacolo che gli si offriva alla vista. Quattro renne, in piena regola, lo fissavano tutte impettite. Alle loro spalle un’imponente slitta, contenente un grosso sacco, grondante pacchetti di tutti i colori.

“Allora sorvoli sul particolare del salotto danneggiato?” Chiese il biondo timidamente. Harry si voltò, svegliatosi dallo stato di trance. “Certo che no!” Disse brusco. Draco scosse il capo. “Ok. Come non detto. Proseguiamo.” Si diresse verso la slitta facendo cenno al moro di seguirlo. “Prego” Lo invitò a salire e prese posto a sua volta.

“Dove le hai trovate le renne, Malfoy? In Lapponia?”

“No, ma che! Ho applicato un potentissimo incantesimo di Trasfigurazione ai miei quattro elfi domestici” Harry non domandò, pur volendolo, cosa Draco ci facesse con quattro elfi domestici, dal momento che viveva  completamente solo.

“Questo è Alb , mentre lei è Minnie. Poi ci sono Sev e Pom.”

Il moro gemette inorridito. “Hai dato ai tuoi elfi i nomi dei nostri ex professori?”

“Sì, che c’è di male?” Draco dette uno strattone alle redini e la slitta lentamente prese il volo.

“Sai guidare questo coso, Draco?”

Il biondo ghignò.”Certo, ho fatto pratica.” Diede uno strattone più forte alle redini e le renne accelerarono il loro ritmo e presero quota. Harry sperava in cuor suo che loro, la slitta e le renne fossero invisibili a occhio Babbano.  Avanzarono per un pò in silenzio. Harry scrutava il cielo trapuntato di stelle e Draco, qualche volta, lanciava occhiate furtive al suo accompagnatore.

“Hai freddo?”

Harry fece un cenno di diniego con la testa. “Sto bene” Disse sorridendo,  fissando il suo sguardo alla luna.

Sorvolarono buona parte della città. Case, alberi, edifici di ogni tipo sembravano dei puntini indefiniti da lassù. Le luci di Natale coloravano il tutto.

“Harry, devi farmi un favore.” Il moro si voltò a guardare il suo interlocutore. Il volto era coperto di barba bianca posticcia, così come la testa era un ammasso di fili lunghi e bianchi. Portava sul capo un berretto rosso. Anche l’abito era rosso. Anche se non aveva né la statura né la stazza del vero Babbo Natale, il suo travestimento era pressoché perfetto.

“Ok” Si limitò a rispondere. Draco aprì maggiormente il grosso sacco colmo di doni.

“Dato che stanotte sono Babbo Natale, devo adempiere al mio compito fino in fondo.” Estrasse un paio di pacchi. “Aiutami a buttarli giù”

Harry ne prese uno in mano, soppesandone la consistenza.

“Non si romperanno una volta atterrati?”

“Tranquillo, Harry. Cadranno dolcemente e arriveranno a destinazione sani e salvi.” Draco si avvicinò al volto di Harry e depositò un piccolo bacio sulla sua guancia. “Buttali, dai!”

Harry ne lanciò uno, poi un altro e un altro ancora, spalleggiato da Draco.

“Che regali sono?” Domandò.

“Quando lo lanci il pacco è completamente vuoto. C’è solo la confezione. Durante la caduta, sceglie la destinazione, la casa nella quale atterrare. Una volta giunto dove voleva arrivare, il regalo diventa ciò che il destinatario desidera di più.” Spiegò Draco.

Harry ridacchiò, estasiato. “Ma com’è possibile?”

“La magia, Harry. Con la magia si può tutto. Dovresti esserci abituato.”

I due si divertirono a lanciare pacchi in tutte le direzioni e a immaginare dove sarebbero arrivati e cosa si sarebbero rivelati.

“Uhm, c’è l’ultimo.” Constatò Harry.

Draco sorrise. “Questo va dritto filato a casa tua.” E con un colpo di bacchetta incantò il dono, che schizzò attraverso il cielo.

“ Di che si tratta?” Domando Harry.

“Non lo so. Questo lo deciderai tu.” Draco fece virare la slitta.”Tra poco andremo a controllare.”

Il moro prese una profonda boccata d’aria.” Scusa se prima ti ho aggredito in quel modo, Draco. Sai, la tensione non si era ancora allentata. E poi avevi fatto irruzione a casa mia nel modo più strano e inaspettato possibile.”

“Mi dispiace sinceramente per avertiriempito la casa di cenere. Avrei preferito che fosse una cosa semplice e indolore. E invece…”

“Non ha più importanza adesso. Hai ottenuto quello che volevi.”

“Sul serio?” Gli occhi di Draco scintillarono.

“ Questa è la sorpresa più bella e gradita e fantasiosa che abbia mai ricevuto.”

“Allora mi hai perdonato?” A Draco tremava la voce.

Un silenzio, all’apparenza eterno, cadde su di loro. Draco temeva che i forsennati battiti del suo cuore potessero essere uditi distintamente da Harry. Questi, dal canto suo, prese a mordersi l’interno della guancia nervosamente.

“Se anche ti avessi perdonato, Draco, questo non cambierebbe le cose.” Disse infine.

“Perché?” Chiese l’altro con gli occhi lucidi.

“Perché, affinché le cose tra noi tornino come prima, anzi meglio di prima, devi essere tu a fare il primo passo.”

“E quello che ho fatto stanotte?”

“Sicuramente è stato stupendo, ma non era quello che volevo. Tu sai cosa desidero, Draco.” Concluse Harry.

Il biondo abbassò lo sguardo. La casa di Harry era appena sotto di loro.

“Alb, Minnie, Sev, Pom…giù!”

La slitta cominciò a perdere quota. Atterrò subito dopo, poco lontano casa del moro. Harry scese per primo. Arrivò sull’uscio senza voltarsi, neanche una volta, indietro.

“Alohomora” Mormorò. Non aveva portato le chiavi ovviamente.

In salotto, oltre il disordine provocato da Draco, un pacco rosso con un nastro del colore dell’oro levitava a mezz’aria.

“Apri il tuo regalo, Harry” Fece Draco alle sue spalle, una mano sul suo fianco. Il moro afferrò il dono. Lo tenne a lungo tra le mani, fissandolo, prima di decidersi a togliere il nastro. Lo scartò lentamente. Draco appoggiò il mento sulla sua spalla. Harry tremava impercettibilmente. Una targhetta d’ottone stava al suo interno. Una targhetta di quelle che si appendono fuori dalla porta di una casa, per indicare chi abitava al suo interno. C’era scritto Harry Potter e Draco Malfoy. Il moro se la strinse al petto.

“ Sì, è proprio questo quello che desiderò di più al mondo.” Sussurrò.

Draco lo fece voltare, per potergli stare di fronte. Gli prese la targhetta dalle mani.

“Lascerò quel posto triste e desolato chiamato Malfoy Manor  e verrò a vivere nella tua bellissima casa, Harry. Come desideri.” Passò un dito sottile sopra i loro nomi sulla targa. “E scusa se non ho ceduto prima, se ho rifiutato la tua proposta di vivere qui con te, un mese fa. Per me è difficile lasciare il posto dove sono cresciuto e dove ho vissuto immerso nel lusso. Ma per te questo e altro.” Sorrise di fronte agli occhi lucidi di Harry. “Sono sicuro che qui starò meglio che in qualunque altro posto.”

“Togli questa barba, Draco, devo baciarti!”

Con un incantesimo veloce il biondo si spogliò delle vesti di Babbo Natale. Harry gli saltò al collo e lo baciò a lungo.

“Andiamo subito ad attaccare questa maledetta targa fuori dalla porta. E, per favore, fai sparire quelle renne dal mio giardino, amore.”

 

 

 

THE END

 

 

BUONISSIMO ANNO A TUTTI QUANTI!!! ^_^

  
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