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Autore: LaLaura    14/06/2012    2 recensioni
La vita dei nostri carabinieri preferiti resterà sempre la stessa?
*E' la mia prima storia che scrivo, spero vi piaccia, siate sinceri vi prego! Per favore scrivete dei commenti! :)
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Laura]
L: Buon giorno ragazzi!- gli  dissi buttando un secchio d’acqua a dosso a Ghirelli e Orlando
G: Ma che cazz!
L: E tardi sono le sei!- dissi mettendomi a ridere
G: Tu devi sparire da casa mia!- mi disse buttandomi un cuscino in faccia
L: Infatti oggi me ne vado! – dissi mettendo il caffè nelle tazzine
G: Vedi che scherzavo!
O: Laura la prossima volta ti meno!
L: Grazie Orlando sei dolcissimo! Peggio per voi che dormite sul divano e poi è tardi!
O: Si ok.- disse buttandosi giù dal divano
G: Ma ti hanno dato l’appartamento?
L: Non proprio, mi hanno dato i soldi dell’affitto per un anno di quella villa e ho comprato un appartamento.
G: Dove?
L: Ancora dovete aspettare! Appena tutto sarà pronto vi farò vedere!
O: Vai a dormire in caserma?
L: Si,ma due giorni!
G: Perché?
L: Perché tanto starò poco a riposarmi.
G: No, no!
L: Ok, tanto finiranno subito, già ci sono gli operai. Io vado!
G: Ci vediamo al R.I.S.
 
 
 
Era passata una settimana era giovedì, e sabato un altro omicidio aveva macchiato quella via romana, eravamo a due omicidi
[Laura]
 
Erano le 21:30 nessuno aveva scoperto nulla, nulla era stato scoperto in quei quattro giorni di struggente lavoro,  questa storia diventava sempre più insostenibile e questa volta il nostro passionale e spregevole killer ci lasciò pure un simpatico bigliettino:* Ci sono pelli corazzate con le quali il disprezzo non è più una vendetta. Le donne  non possono essere amate, si devono uccidere, perché se no tu vieni ucciso, non mi fermo, non ora!*
 
L’unica cosa che significava era che non si sarebbe fermato e questo non andava, noi dovevamo fermare quel gioco che stava degenerando, ero sul tetto del R.I.S. ritornai alla realtà quando una mano forte si posò sulla mia spalla mi girai e trovai davanti a me Bartolomeo.
B: Laura..- mi disse con voce dolce
L: Si, avete bisogno di qualcosa?
B: No… sono le 21:30 perché non torni a casa?
L: No, prima dobbiamo fare una riunione,  ho preso una decisione, fra dieci minuti arriva Abrami.- dissi allontanandomi da Bart.
B: Ok!- mi disse afferrandomi per il braccio- La palestra è aperta fino a mezza notte, vuoi andare a scaricare un po’ la? – mi disse guardandomi negli occhi
L: Si.. forse mi farà bene! Però guidi tu!
B: Ok, andiamo!
 
Arrivammo giù e mio zio arrivò dopo poco. Capeggiavo il grande tavolo, alla mia destra il maggiore Rambaudi, alla mia sinistra Abrami e tutti gli altri seduti.
L: Scusate l’orario, ma ho bisogno di parlarvi, già al generale ho esposto la mia idea, non è molto d’accordo, ma è l’unica soluzione.
 
[Orlando]
Eravamo tutti molto concentrati sul maggiore che si era alzato.
Fece comparire le foto delle due donne e cominciò  a parlare.
L: Io e Orlando abbiamo notato una notevole somiglianza fra le due vittime, tutte e due castane, occhi marroni, corporatura snella e alta, età una di trent’anni e l’altra di trentuno, laureate, ma lavoravano come “accompagnatrici” in questo locale per guadagnare- dopo un grosso respiro continuò a parlare- Io farò da esca, così prendiamo questo bastardo.
Il silenzio calò nella stanza fino a quando Laura non riprese la parola.
 
L: Questo è l’unico modo, io asseconderò tutte le sue richieste, nessuno si farà male! Ho bisogno di voi, questa sarà la disposizione. – prese una cartina del locale e l’aprì , c’erano alcuni punti segnati – ragazzi io starò qua con il possibile killer, Serra e Dossena al bancone di fronte, sono i due posti più  nascosti, dove si portano i clienti più importanti e Cecchi, Rambaudi e Ghirelli nel furgone.
Abrami: Sono pochi gli uomini! Non voglio che accada nulla a nessuno!
L: Generale, non succederà niente, ho tutto sotto controllo! – disse poggiandosi con le mani al tavolo
A: Come dice lei maggiore! Io ho già l’autorizzazione, per sabato è già tutto pronto!
L: Grazie! Abbiamo finito per stasera, nessuno che mi venga a dire che ho fatto una scelta sbagliata, ah e chi non vuole partecipare a questa operazione me lo dica subito che lo elimino. Oppure se volete chiarimenti.
Moro: Si io avrei una domanda, perché non faccio parte dell’operazione?
L: Perché ho deciso così!
M: Non mi trovi all’altezza?- gli disse fulminandola con lo sguardo
L:No, è pericoloso!- disse con una punta di stizza
M: Lo è anche per gli altri!
L: Moro, basta! Non ti  devo dare alcuna spiegazione! Ci sono altre domande? – dopo un minuto disse: Potete andare! Buna serata ragazzi!
 
[Bart]
Eravamo rimasti io e lei nella stanza.
B: Possiamo andare?
L: Certo, prendo il borsone e arrivo!- mi disse facendomi un grosso sorriso
 
Eravamo in macchina..
B: Non  credi possa essere pericoloso?- gli dissi non distogliendo gli occhi dalla strada
L: Di cosa parli?- mi disse facendo scorrere le canzoni dell’iPhod
B: Non fare la finta tonta, mi riferisco all’operazione di sabato.
L: Ah… dici quella?- disse posando l’iPhod sul cruscotto e lasciando una canzone di Mina, Volami nel cuore
B: Si dico quella!- gli dissi posandogli una mano sul ginocchio
L: Non la trovo pericolosa! Guarda siamo arrivati!
Dovetti togliere la mano per ingranare la retromarcia.
 
Erano le 23:45 eravamo sulla panchina accanto la pedana per riposarci un po’.
Parlavamo del più e del meno, ridevamo come ragazzini, quando ad un certo punto il silenzio scese su di noi, io mi avvicinai e anche lei, ci stavamo per baciare quando lei si trasse indietro.
L: No Bart.- mi disse poggiandomi una mano sulla bocca- è inutile, siamo buoni amici, non voglio rovinare tutto solo per il piacere fisico, perché sarebbe solo quello.
B: Non c’è altro? Non credi possa nascere altro?
L: No, per me c’è tanta stima e tanta attrazione fisica, ma non c’è altro, il piacere lo possiamo mettere di lato e lasciare la nostra amicizia.- disse lasciando i suoi occhi dentro i miei
B: Beh, forse è meglio così, almeno sei stata sincera e non mi hai assecondato.- gli dissi prendendo le sue mani- ora su, vatti a cambiare che è tardi e dobbiamo andare a casa.
L: SI vado!!- mi disse baciandomi la guancia
 
Ero nello spogliatoio, pensavo, a  me piaceva quella ragazza, non era solo un’attrazione fisica, ma l’amore non posso imporlo a nessuno, forse  è solo una cotta passeggera come quella di Lucia, ma va bene così, amici.
 
L: Bart!!!! Ti sbrighi?- questo mi riportò alla realtà
B: Si, scusa arrivo.
 
[Laura]
Il viaggio fu silenzioso, così riuscii a pensare, l’attrazione fisica c’era, ma nient’altro, questo mi frenava, era un mio collaboratore, tutte le mie storie erano storie fisiche, ma questa volta non volevo buttarmi nella tentazione, non ne valeva la pena uccidere un’amicizia, forse non  era lui la persona adatta.
Ritornai alla realtà quando Bart mi disse: Siamo arrivati!
L: Si, ciao!
 
Ero fuori la macchina nel parcheggio del R.I.S.
B: Le trovi le chiavi? – mi disse uscendo la testa dal finestrino
L: SI! Trovate!- dissi mostrando il mazzo di chiavi

Montai in macchina e tornai al mio nuovo appartamento.













Mi scuso per il perenne ritardo, mi scuso per non recensire tutte le altre bellissime storie che vengono postate su questa pagine e soprattutto mi scuso per l'assenza dell'altra storia, si è cancellata e non so il perchè, comunque non sapevo più dove andare a parare in quella storia, se mi vine il colpo di genio la riscrivo e la comincio a ripostare! Fatemi sapere se vi piace il capitolo e se vi sta piacendo la mia storia! E datemi qualche dritta se non vi piace! 
  
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