Anime & Manga > Twin Princess
Segui la storia  |       
Autore: _MoonShine_    14/06/2012    10 recensioni
Lui voleva solo l'anima di quell'umana, solo quella. Voleva tornare a casa vincitore.
Lui non voleva che accadesse tutto questo. E ora si ritrovava a volere lei, solo lei.
E lei voleva lui. Ma lui era come un inferno, lui era l'inferno.
E l'inferno non era mai stato così attraente.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fine, Shade, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

♦ MALEDETTO CUORE 

 

-Andrà tutto bene..-
Fine per tutta la notte non aveva fatto altro che ripetere questa frase a Shade. Lui l’aveva tenuta stretta per tutto il tempo, nonostante il dolore fosse insopportabile. Ma non era riuscito a lasciarla andare, a tenerla lontana. La voleva vicina a sé, voleva sentirla, toccarla. Non gli importava se il dolore aumentava tanto da farlo urlare, non si sarebbe allontanato.
Dopo qualche ora Fine si era addormentata tra le braccia del demone con gli occhi ancora pieni di lacrime.
Shade raccogliendo tutte le forze che aveva, l’aveva presa in braccio e adagiata nel letto di camera sua.
Era da poco uscito dalla stanza per poi saltare giù dal balcone reggendosi a tutto ciò che trovava, muri, alberi. Il dolore era fortissimo, faceva fatica a stare in piedi. Possibile che Fine lo stesse cambiando così tanto?
Si appoggiò al muretto vicino al cancello d’entrata di casa Kusakabe. Respirava affannosamente, come se fosse affaticato, come se gli mancasse il fiato. Ma come poteva.. i demoni non hanno bisogno di respirare, non si stancano. Già, ma lui stava cambiando, qualcosa dentro di lui stava nascendo. Forse stava diventando umano davvero?
-Shade..-
Il ragazzo si voltò ritrovandosi Milky di fianco che lo guardava un po’ preoccupata.
Lui sorrise dentro di sé. Quella ragazzina ormai la conosceva da chissà quanto, sapevano tutto l’uno dell’altra, erano come gli umani potrebbero definire due fratelli.
La ragazza lo fece sedere piano a terra mettendosi poi di fianco a lui. Fissava il cielo.
-Dovresti lasciar perdere quella ragazza-
Shade sentì come un’altra fitta, ma non di dolore, come di.. non lo sapeva. Sapeva solo che non gli piaceva quello che aveva appena detto Milky, non lo voleva fare. Perché? Perché era così contrario a quel consiglio?
Scosse la testa trattenendo l’ “assolutamente no!” che voleva urlare.
-Non posso.. l’ho già legata- disse trovando la prima scusa che gli venne in mente. In effetti era anche vero.
Milky lo fissò per un attimo. Sembrava stesse un po’ meglio di prima. Allora era proprio quella ragazza a fargli quell’effetto.
Vide negli occhi di Shade qualcosa di nuovo, qualcosa che non aveva mai visto nel ragazzo.
-Sei sicuro che tu non la voglia rinunciare alla sua anima solo perché l’hai legata?- chiese lei seria. Sicuramente no, Shade stava cambiando, quella ragazza lo aveva come trasformato. Non era più il demone egoista e maledettamente seducente di una volta, ora sembrava quasi umano. In effetti forse stava accadendo davvero, se Fine veramente lo desiderava con tutta sé stessa. Ma perché avrebbe voluto che lui fosse umano? Questo Milky non riusciva a capirlo.
Shade alla domanda della ragazzina abbassò lo sguardo. Non lo sapeva nemmeno lui. solo all’idea di non vedere più Fine sentiva come una sensazione di vuoto. Gli umani la chiamavano nostalgia, mancanza di qualcosa?
-Ti stai innamorando di lei?- chiese Milky tornando a fissarlo intensamente. Il tono con cui aveva detto quella frase era diverso dal solito tono allegro, l’aveva pronunciata come un insieme di parole sconnesse, senza significato, sconosciute alla sua mente, beh era così. Sapeva però che era quello che gli stava accadendo, era ovvio. Se lui davvero ora possedeva un cuore, era comprensibile che provasse sentimenti umani come l’amore.
Shade la guardò stupito, non si sarebbe mai aspettato una domanda simile, anche se dentro di sé se l’era chiesto più volte da quando continuava a pensare a Fine.
Se si stava innamorando di quella mortale.. non lo sapeva, lui non sapeva se quello era amore. Non lo aveva mai provato, come faceva a sapere se era quello ciò che sentiva? Era amore?
-Non lo so-
-Quando non sei con lei, la vuoi vedere?- chiese Milky di getto, senza indugio.
Lui la fissò interrogativo, che c’entrava?
-Sì-  rispose poi  –perché?-  Ma dove voleva arrivare?
-Vuoi baciarla?- continuò a chiedere lei, ignorandolo.
-Sì- rispose lui meccanicamente, ricordandosi quando aveva unito le loro labbra mentre lei dormiva.
-Vuoi lei?- chiese infine Milky.
Lui la guardava confuso e incerto. Non sapeva nemmeno lui cosa voleva. Sapeva solo che la voleva vedere sempre sorridere, mai piangere. Che gli piaceva sentirla ridere, e gli piaceva stringerla a sé e poterla toccare.
-Sì-
Milky abbassò lo sguardo verso il petto del ragazzo. Doveva rassegnarsi? Rassegnarsi all’idea che il demone che conosceva per la sua malvagità era diverso? Che era diventato diverso da lei? Che era diventato umano?
-Allora forse, dovrai solo abituarti a questo dolore e aspettare che passi da sè-

 
Il sole brillava nel cielo illuminando la stanza di Fine. I raggi mattutini le arrivavano dritti negli occhi non permettendole di continuare a dormire oltre.
Aprì piano gli occhi e spostò lo sguardo sulla sveglia, non aveva ancora suonato. Le 7.20, avrebbe suonato tra dieci minuti.
Si alzò, tanto che senso aveva rimanere a letto. A letto? Ma.. aspetta. Rimuginò un attimo su quello che era successo la sera prima, lei era con Shade. Sicuramente si era addormentata e lui l’aveva riportata dentro. Ma dov’era ora? Come stava? La sera prima era ridotto davvero male.
Si tolse l’abito bianco della sera prima che indossava ancora per mettere quella scomoda divisa dalla gonna troppo corta.
Dopo aver fatto colazione uscì di casa, forse per la prima volta con calma, era in orario, anzi forse era anche in anticipo.
Arrivata al parco si mise sulla panchina ad aspettare Rein. Un momento! Rein! Oh no, la sorella ora era tornata a vivere nella sua stessa casa. Se l’era quasi dimenticato con tutto quello che era successo, e poi era abituata a incontrarla lì. Le mandò al cellulare un messaggio di scuse dicendo che per sbaglio era uscita convinta di trovarsi al solito posto come tutti i giorni e che l’avrebbe aspettata comunque lì. Tanto Rein era sempre puntualissima, non avrebbe dovuto aspettare chissà quanto.
Seduta sulla panchina fissava il cielo con la testa piegata all’indietro. Quanti ricordi in quel parco.
-Posso sedermi qui?-
Fine guardò di colpo davanti a sé. C’era una ragazzina vestita di scuro con dei corti capelli rosa e due occhi di un bellissimo blu. Doveva avere circa la sua stessa età, forse un anno di meno. La guardava sorridendo e indicando lo spazio vuoto sulla sua stessa panchina.
-Certo- disse Fine spostandosi di poco per farle più spazio. Non poté fare a meno di pensare che quella ragazzina fosse davvero carina, quegli occhi era strepitosi. Erano davvero particolari, avevano qualcosa che non vedeva spesso, somigliavano a quelli di Shade. Ah, ma perché ogni minima cosa la riportava all’argomento Shade? Accidenti, questa preoccupazione la stava facendo andare di testa.
La ragazza si sedette di fianco a Fine guardando davanti a sé.
Le due stettero per qualche minuti in silenzio, non si conoscevano, che potevano dirsi? Fine di solito era la prima a iniziare un discorso, era molto aperta e adorava fare amicizia, ma in quella situazione non le andava di mettersi a chiacchierare allegramente. E poi quella ragazza aveva qualcosa di strano, non sapeva spiegarsi cosa.
Davanti a loro passarono due ragazze, stavano andando a scuola anche loro. La cosa che attirò l’attenzione di Fine e dell’altra ragazza fu l’argomento di cui parlavano. Le due avevano un tono di voce alto e accusatorio: stavano litigando. L’argomento doveva essere un ragazzo, perché parlavano di tradimento e delusione.
Passarono davanti a loro continuando ad urlare, fino a che sparirono nel viale e la loro voce non si sentì più, mischiandosi a quella del vento.
-Deve essere brutto litigare per un argomento futile come l’amore- disse la ragazza dai capelli rosa guardando dritta l’albero davanti a sé.
Fine si voltò curiosa, che bella voce aveva. La colpì molto la frase che aveva detto, aveva usato un tono dolce, come dispiaciuto, che si contrapponeva al significato di quello che intendeva dire. Futile? Secondo lei l’amore era futile? Inutile? Stupido? In effetti anche lei fino a qualche tempo prima pensava che l’amore fosse.. come dire.. che non fosse per lei, non le interessava, era noioso ecco! Invece da quando aveva incontrato Shade.. beh era tutto cambiato, aveva capito cosa volesse dire provare un forte affetto per qualcuno, provare amore per qualcuno. Anche se il suo era un amore impossibile.
-Già- si limitò a dire guardando per terra.
Si ricordò di quando Shade le aveva detto che spesso sono i demoni a far litigare gli umani. Si divertono facendo scherzi e dispetti ai mortali portando spesso a litigi e battibecchi. Proprio come era successo ai suoi genitori.
Chissà se era stato un demone a fare litigare anche quelle due..
-Tu non credi nell’amore?- chiese subito dopo alla ragazza che le sedeva di fianco. “Futile”, quindi non era interessata all’amore?
La ragazza dai capelli rosa la guardò sorridendo in un modo strano.
-No, non fa per me-
Fine si mise a fissarla come un ebete con la bocca semisocchiusa. Quella tipa aveva qualcosa di strano se lo sentiva, aveva qualcosa di particolare e non per il fatto che non le importasse di innamorarsi, c’era qualcos’altro. Ma cosa?
-Io sono Milky- disse porgendole la mano e ignorando la sua espressione da “vorrei capire che cosa sei”.
Fine si risvegliò, sorridendo in imbarazzo. Le strinse la mano.
-E io Fine-
-“Fine”.. che strano nome- sorrise Milky allegramente. Forse Fine aveva pensato troppo, non sembrava strana, anzi era simpatica.
Lei sorrise di rimando.
-Mia madre dice sempre che mi ha dato questo nome appena mi ha vista sorridere quando sono nata- disse lei grattandosi la testa, quel racconto la faceva sorridere –significa “bene”, “ottimo” o comunque qualcosa di positivo credo- continuò ridacchiando.
-Qualcosa di benefico?- Ipotizzò Milky sorridendo ancora.
Fine alzò le spalle in risposta, e chi lo sa, sua madre era sempre stata strana con i nomi, prendiamo il nome “Rein” come esempio. Però le piaceva pensare che significasse qualcosa di simile.
-Mi piace pensarlo-
-Perché? Il male non ti piace? Non ti ispira un posto come l’inferno?- chiese Milky accennando a un sorriso. Ma non era lo stesso di prima.. era.. era finto. Pieno di malignità, ingannevole. Perché sorrideva così?
Quella domanda fece sgranare gli occhi a Fine. Si ricordò della conversazione che aveva avuto con Shade quando lo aveva conosciuto. Anche lui le aveva parlato dell’inferno.
-Dimmi, preferiresti un luogo come l’inferno o uno come il paradiso?-
-Sono stupidaggini, io non credo a queste cose-
-Se dovessi scegliere?-
-Forse l’inferno. Il paradiso è così noioso, tutto bianco e tranquillo-
Shade le aveva fatto una domanda simile.
Cercò di scacciare l’immagine di Shade dalla testa. Era solo una coincidenza, stava collegando ogni minima cosa a lui, doveva smetterla!
E poi Milky non poteva avere nulla a che fare con quel demone, era impossibile.
Alzò le spalle scuotendo la testa. Si alzò in piedi, sua sorella sarebbe arrivata a momenti, e quella conversazione iniziava a metterla a disagio.
Milky si accorse che la ragazza cercava di sviare e di non rispondere. Sorrise mentre Fine le dava le spalle, che umana particolare.
-Beh io devo andare, arriva mia sorella- disse Fine indicando l’inizio del parco. Una figurina azzurra stava entrando nel viale principale, probabilmente Rein non l’aveva ancora notata.
-Ciao- la salutò quindi con il gesto della mano.
Milky le sorrise mentre Fine si voltava per dirigersi dalla gemella.
-Sta attenta a ciò che desideri-
Fine si rivoltò di scatto verso la panchina. Milky la fissava sorridendo in modo quasi inquietante, ma il suo tono era come quello di un’allegra bambina.
-C-come?- non capiva, cosa voleva dire con quella frase? Non aveva un filo di logica.
-Ricorda che se danzi col diavolo, non è il diavolo che cambia. È lui che cambia te. Questa è la regola- disse facendo sparire il sorriso che aveva prima e lasciando il posto ad un’espressione inquietante, quasi minacciosa, accusatoria.
Fine la fissò con occhi sgranati, che intendeva? Diavolo? Intendevademone?  Che si riferisse a.. no, non era possibile, non poteva sapere di Shade.
-C-cosa st..-
-Fineee!- urlò Rein ancora un po’ lontano, evidentemente l’aveva vista.
La ragazza si voltò sentendo la sorella, lei si stava avvicinando piano. Si rivoltò di scatto verso Milky. Rimase ferma a fissare la panchina vuota, la ragazza dai capelli rosa non c’era più.
-Fine, che fai?- chiese Rein raggiungendola e notando che la gemella fissava con aria strana la panchina.
Fine scosse la testa come per dire “Niente!”, e insieme si incamminarono verso scuola. Fortunatamente Rein non se l’era presa per la dimenticanza della sorella.
Fine si voltò più volte senza farsi vedere da Rein, cercando con lo sguardo Milky. Nessuna di quelle volte la trovò. Ripensava continuamente all’ultima frase che le aveva detto. Cosa sapeva lei dei diavoli? Non poteva intendere quello che Fine pensava, come avrebbe potuto? E soprattutto dov’era? Era sparita così, di colpo. E se anche lei fosse.. un demone, proprio come Shade? Spiegherebbe il perché di quella frase, beh no, non lo spiegherebbe anche perché Shade non l’aveva cambiata. E poi cosa voleva dire con Attenta a quello che desideri?
 
Dietro un albero del parco una sagoma nascosta osservava due ragazze dirigersi verso l’uscita per andare a scuola. I suoi allegri occhi blu scrutavano una ragazza dai capelli rosso fuoco. Non era male, Milky doveva ammetterlo, sembrava una brava mortale. Non voleva spaventarla con quella frase, voleva solo metterla in guardia o cercare di farle capire che doveva smetterla di desiderare che Shade fosse umano, perché lui non lo era, era un demone. E non voleva diventare umano. E nemmeno lei voleva che Shade subisse questo cambiamento, aveva visto quanto aveva sofferto, non poteva vederlo così. E poi faceva anche un certo effetto vedere un demone contorcersi dal dolore. Era come vedere un mortale essere trapassato da una lama e rimanere lì, bello e sorridente, senza emettere gemiti di dolore.
Forse non sarebbe riuscita a farle cambiare idea, a dissuaderla da quel desiderio, ma doveva provarci. Aveva capito benissimo che Fine provava qualcosa per Shade, gli umani si innamorano facilmente. Ma non poteva permettere che il ragazzo ci rimettesse per una piccola cotta di una mortale, per quanto carina e simpatica sia.
 
La giornata era passata lentissima, le ore sembravano non finire mai. Finalmente era arrivata sera, Fine poteva riposarsi in pace, al diavolo i compiti!
Si buttò sul letto distrutta, tra poco sarebbe stata ora di cena, aveva una fame!
Girò la testa verso un lato per non soffocare. Le venne in mente Shade, quando mai non lo pensava. L’incontro di quella mattina con Milky era stato davvero particolare, ogni istante che passava a pensarci non poteva fare a meno di convincersi sempre più che lei avesse a che fare con Shade. Era una supposizione basata su indizi vari che volendo potevano essere solo coincidenze, però se lo sentiva, era come un presentimento.
-Ahh! Smettila!- si disse ributtando la testa nel cuscino. Sì, doveva smetterla, smettere di pensare a Milky, a Shade e soprattutto smetterla di farsi tutti quei problemi. Doveva solo vivere la sua vita!
Improvvisamente sentì un rumore sordo nella direzione del suo balcone. Come qualcosa che fosse caduto, un qualcosa che attirando la sua attenzione le aveva fatto alzare di scatto la testa.
Vide Shade proprio sulla soglia del balconcino che si teneva in piedi appoggiandosi con un braccio alla porta aperta di vetro e con l’altro si stingeva il petto. Respirava a fatica come se avesse corso per chilometri e chilometri. La fissava ansimante con un’espressione dolorante ma in qualche modo sollevata o felice per qualcosa.
-Shade!- disse Fine sorpresa vedendolo lì e correndogli vicino. Non aveva una bella cera, questo si vedeva bene.
Il ragazzo fece un passo avanti per andarle in contro e si lasciò cadere tra le braccia della ragazza scivolando a terra in ginocchio. Ora che era lì con lei non voleva andarsene ancora, il dolore era forte, ma la voglia di vederla si era fatta insopportabile. Per tutta la giornata non aveva fatto che pensare a Fine, voleva incontrarla, sentiva che se non fosse andato da lei quel dolore sarebbe stato solo una minima parte di quello che avrebbe provato standole lontano. Non gli era mai capitata una cosa simile, non era mai capitato a nessun demone di avere quella voglia, quella fortissima voglia di vedere qualcuno. A nessun demone era mai capitato di innamorarsi. Era quello che gli stava succedendo, no? Probabilmente era così. Un cuore umano e sentimenti umani stavano nascendo dentro di lui. Questo perché lei lo desiderava? Fine lo stava cambiando, lo stava rendendo umano. Avrebbe dovuto odiarla per questo, lei lo stava rovinando. E invece? Invece continuava a volerla vicino, a sentirla ridere e sorridergli. A sentirla sua. Doveva odiarla e invece si stava innamorando di lei, proprio come fanno gli umani.
Non avrebbe mai pensato che l’amore, quel sentimento dei mortali sconosciuto ai demoni, fosse così forte, così intenso.
Tu-tum
-Shade stai bene?- chiese lei preoccupata mentre lo sorreggeva tenendolo con una mano per la spalla e con l’altra sul petto per non farlo cadere sopra di lei.
Shade inginocchiato di fronte a lei, la fissava respirando affannosamente. Gli venivano in mente pensieri di ogni tipo, quella ragazza scatenava in lui un sentimento troppo forte. Sentiva dentro di lui quel nuovo cuore battere a velocità assurda, perché? Quando un umano è vicino alla persona che ama, il suo cuore batte più veloce?
Shade portò una mano alla guancia di Fine. La accarezzò guardandola come se non la vedesse da chissà quanto. Arrivò all’orecchio e iniziò a passare le dita fra i suoi capelli vermigli, mentre fissava i suoi occhi cremisi che gli piacevano tanto.
Fine lo fissava a sua volta un po’ rossa in viso per il gesto di Shade. Ma non poteva comunque nascondere che il suo pensiero principale era la preoccupazione per lo stato del ragazzo.
-Se sto bene..?- ripeté lui in sussurro avvicinandosi al volto di lei per sentire il suo dolce profumo che ormai sentiva ovunque.
Lei era ferma, un po’ sorpresa, non capiva cosa stesse succedendo a Shade.
-Shade..-
-Non capisci che è colpa tua?- la interruppe, mantenendo il tono di voce basso e affannoso.
-Cosa?-  Colpa sua? Che aveva fatto?
Shade continuava a fissarla in quello strano modo che la metteva sempre in soggezione, che la faceva diventare del colore dei suoi capelli.
Già, era colpa sua, era tutta colpa sua. Era colpa sua se stava così, se si stava innamorando di lei come uno stupido mortale.
-È colpa tua se sto così- ripeté avvicinandosi ancora di più a lei, ora erano a pochissimi centimetri, potevano sentire uno il respiro dell’altra sulla pelle –Mi stai facendo innamorare di te- sussurrò con voce roca.
Fine fece solo in tempo a sgranare gli occhi più confusa che mai, che Shade unì le loro labbra in un tenero bacio. Un bacio che entrambi avevano sempre voluto, lei da tanto anche se non lo ammetteva e lui da poco ma intensamente, o almeno era da poco che voleva baciarla con amore.
Fine rimase impietrita con le labbra morbide e calde di Shade attaccate alle sue.
L-lui.. la stava.. baciando. Si ricordò di colpo della prima volta che lo aveva incontrato, quando lui l’aveva baciata per legarla. Quello era stato un bacio terribile, o almeno la situazione era terribile. Ma ora.. ora lei era innamorata di lui, lo voleva. Ma Shade? Lui non poteva provare sentimenti, non aveva un cuore, perché le aveva detto quelle cose? Forse era solo una tattica per farla cedere alla lussuria?
Tu-tum
Un’altra di quelle fitte si propagò nel suo petto. Ormai Shade non si sorprendeva più di tanto, ci si stava abituando, e anche il dolore sembrava affievolirsi dalla prima volta. Certo non stava bene comunque, ma almeno era più preparato.
Si staccò da lei stringendola a sé. Sapeva che facendo questo i battiti del suo cuore sarebbero andati molto più veloci, ma non voleva allontanarsi, no.
-Shade..- sussurrò Fine preoccupata tra le braccia del ragazzo, ma ancora basita per quel bacio improvviso.
-P-più ti sto vicino.. più sto così..- disse lui stringendosi a lei immergendo la testa nell’incavo tra la spalla e il collo di Fine. Sentiva i capelli della ragazza sul suo viso, il suo dolce profumo nelle narici. E sentiva quel cuore umano battergli nel petto veloce, troppo veloce per contarne i battiti.
Fine fissava davanti a sé imbambolata. Nella sua mente, nel suo cuore, c’erano un miscuglio di emozioni e sensazioni che non aveva mai provato. Ben presto si fece largo solo una grande confusione. Perché? Perché era colpa sua? Che stava facendo?
Cercò di far allentare la presa di Shade che la stringeva forte a sé, ma il ragazzo sembrava non volerne sapere, più lei cercava di sciogliersi da quel contatto, più lui l’avvicinava.
-Ma non posso fare a meno di starti lontano- disse lui sussurrando e continuando la frase di prima.
Fine si bloccò, smise di respingerlo. Era una.. una dichiarazione quella?
-C-che posso fare?- chiese lei quasi più a sé stessa, mentre sentiva Shade tremare mentre l’abbracciava. Voleva aiutarlo, ma non sapeva che fare, se era davvero colpa sua allora voleva rimediare.
Shade sorrise. Prese il viso della ragazza tra le mani e lo porto davanti al suo.
-Niente- sussurrò lui continuando a sorridere e guardandola intensamente negli occhi.
-M-ma..-
Lui la zittì unendo di nuovo le loro bocche in un veloce bacio a fior di labbra.
-Non devi fare niente- le disse poi tornando a fissarla –Mi hai già fatto il dono più bello-
Fine lo guardò con le lacrime agli occhi, voleva piangere, non sapeva perché, ma voleva piangere. Forse perché era preoccupata, perché aveva paura o perché era felice di quel bacio. Non sapeva perché Shade si comportasse così, quando lo aveva conosciuto era una persona completamente diversa. E poi quale dono? Lei non aveva fatto nulla, che stava dicendo?
-Quale..- sussurrò lei senza nemmeno accorgersene.
Lui le prese una mano portandola al suo petto. La premette contro di esso, dove ora batteva il suo cuore, il cuore che lei gli aveva donato insieme alla capacità di provare sentimenti. Lui non voleva, non lo avrebbe mai voluto, ma non poteva fare a meno di volere lei, di essere felice perché provava una cosa simile. Se solo tutti i demoni avessero saputo quanto era bello poter amare..
Fine sentì nel petto di Shade qualcosa battere. Sgranò gli occhi incredula. Che.. che cosa.. la sua mano percepiva come un battito, un.. un cuore. Ma come.. come era possibile? Lui non..
-Sei riuscita a farmi provare cosa significa amare qualcuno-
-Cosa?- disse lei completamente sbalordita. Non capiva, come poteva averlo fatto? Non poteva essere stata lei.
-Fin da quando ti ho vista la prima volta ho capito che il tuo potere era unico- le sussurrò continuando a guardarla con i loro nasi che si sfioravano.
-Q-quale potere?-
-Scusa se non te l’ho detto prima- disse Shade premendo di più la mano di Fine contro il suo petto –tu hai un potere straordinario, un’Anima Speciale. All’inizio non sapevo cosa avessi di particolare, ma ora.. ora lo so-  le sorrise di nuovo, perché quando sorrideva così il cuore di Fine sembrava voler scoppiare?
-Quello che desideri prima o poi si avvera- continuò poi accarezzandole una guancia.
Fine lo fissava confusa e basita nello stesso tempo. Quello che desiderava? Era.. era quella la particolarità che aveva convinto Shade a legarla quella volta?
-I-io non..-
-Ti ricordi quando mi hai detto che desideravi con tutta te stessa che i tuoi genitori tornassero insieme?-
Fine si ricordò di tutte quelle volte che ne aveva parlato con lui, Shade glielo aveva già chiesto. Le aveva già fatto la stessa domanda.
Lei annuì.
-È successo. Sei stata tu, tu hai un potere che ti permette di realizzare quello che vuoi più di ogni altra cosa-
-M-ma.. io..- Fine non riusciva a credere a quello che le stava dicendo. Non poteva essere così, no. Poteri magici o robe così non esistono, non poteva essere possibile. Beh, per lei non era possibile nemmeno l’esistenza dei demoni, eppure eccola qui innamorata di uno di loro.
-E anche con la madre della tua amica. Perché credi che sia guarita? C’era una sola possibilità su mille che si risvegliasse, eppure tu lo hai fatto accadere-
Fine si ricordò di colpo del momento in cui era in ospedale nella stanza della madre di Mirlo. Voleva che si svegliasse, è vero. Lo voleva per Mirlo e per la sua famiglia, non voleva vederli soffrire.
–Mirlo le vuole bene, e anche suo marito.. loro stanno soffrendo, le sono accanto giorno e notte. Non può lasciarli così.. non può! La prego!-
-Non so cosa tu abbia fatto prima, ma credo che hai appena fatto accadere un miracolo- le aveva detto il medico una volta che la signora si era svegliata.
Forse era davvero capace di fare miracoli?
-S-sono stata io.. anche quella volta.. con la scintilla?- chiese lei con voce tremante riferendosi a quel giorno in cui aveva sprigionato per la prima volta i suoi poteri davanti a Shade. Lui le aveva appena detto che spesso erano i demoni a far dividere gli umani e lei avendo paura per i suoi genitori, voleva allontanarlo, voleva che se ne andasse.
Lui annuì spostandole un ciuffo della frangetta dagli occhi.
La ragazza tornò a guardare la mano sul petto di Shade. Quindi era stata lei? Lei aveva sempre voluto che Shade fosse un umano qualsiasi, che potesse essere un ragazzo normale così da potergli dire che lo amava, che gli voleva bene, così che lui capisse. Era stata lei.
Ma lui.. lui era pur sempre un demone. Rendendolo umano forse.. anzi, rendendolo umano gli aveva rovinato la vita, lui prima era immortale, non poteva farsi male o sentire dolore. E ora? Ora gli aveva inflitto una pena orribile: essere un umano e provare dolore.
Sicuramente Shade non avrebbe mai voluto una cosa simile, non lo biasimerebbe, chi sceglierebbe di essere umano e provare dolore e morire anziché vivere per l’eternità senza problemi?
-M-mi dis..-
Shade la fermò mettendole un dito sulle labbra. “Mi dispiace” stava per dire. Non doveva, non doveva dirlo.
-A me no- disse avvicinandosi a lei.
-M-ma..- provò a dire appena Shade le liberò le labbra, ma lui la interruppe di nuovo.
-Solo ora posso capire quanto sia bello poter amare qualcuno. Poter stare vicino a una persona perché la si ama e non perché si è trasportati dalla lussuria o dalla trasgressione-
Delle lacrime iniziarono a rigare il volto di Fine, davvero Shade era felice così? Davvero gli andava bene e non la odiava?
-N-non mi odi?- gli chiese singhiozzando.
Lui sorrise davanti all’ingenuità e alla debolezza di quella ragazzina. Pur avendo un potere enorme era davvero fragile dentro.
Scosse la testa avvicinandosi ancora di più a lei.
-Invece credo di amarti-
Fine scoppiò a piangere lasciando uscire tutta l’ansia, la paura e la felicità di quel momento. Si strinse al petto di Shade più forte che poteva, come se volesse entrargli dentro. Sentiva il cuore del ragazzo che batteva, che batteva per lei.
Shade la strinse accarezzandole i capelli e sorridendo divertito. Quando Fine piangeva così come una bambina era davvero uno spettacolo inimmaginabile.
Sentiva i battiti nel suo petto veloci, ma il dolore sembrava affievolirsi sempre di più. Non sapeva se era perché ci aveva fatto l’abitudine o solo perché ormai il suo corpo si era abituato al cambiamento. Restava il fatto che dentro di sé ora sentiva solo quella voglia di tenere quella ragazzina stretta a sé, senza lasciarla mai.









Ciaaao :)
Sara sei contenta? Questo capitolo è tutto per te! :3 Comunque non l'ho riletto anche perchè non ho tempo quindi chiedo scusa per gli errori!
*^* che bellini sono? teneri *me con gli occhi a cuoricino*
Mi spiace forse è un po' troppo lungo.. volevo tagliarlo a metà e farne due, ma qualcuno non ha voluto
(riferimenti a fatti o persone sono puramente casuali, vero Sara?)
Ok, ora devo scappare che devo uscire e poi ho l'allenamento -.-
Buona giornata a tutte, spero vi sia piaciuto! Un bacio
  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Twin Princess / Vai alla pagina dell'autore: _MoonShine_