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Autore: Bulma91    01/01/2007    2 recensioni
I personaggi di questa storia sono Simon Charleston, Elisabetta Pipina, Peter Jeffesron e Jean-Paul Oignon
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 capitolo:Il primo giorno di scuola

 

Era seduto su quella panchina tra l'erba verde, illuminato dal sole del primo mattino, il leggero frescolino che gli accarezza la pelle, alzò lo sguardo, vide ancora la luna che piano piano se ne andava, sentiva anche il buon profumo delle brioche appena sfornate, il dolce cinguettio dei passerotti che svolazzavano fra i rami degli alberi.                                                                                                                                                         Di colpo riaprì gli occhi, quella tranquillità si era trasformata in un vero incubo, il profumo delle brioche era svanito nel nulla e il cinguettio era coperto dal rumore delle macchine e dalle urla dei bambini; si alzò dalla panchina, prendendo il suo zaino che aveva posto a terra, iniziò a camminare velocemente come se volesse scappare da qualcuno, tirò fuori l'orologio dalla tasca e guardò l'orario, nello stesso momento sentii un colpo sulla spalla.

-" Simon!" disse un ragazzino con i Jeans blu scuri, la maglietta arancione e un capellino con la viseria, aveva un particolare neo sopra la bocca.

-" Cosa ci fai qui?"

-" Sò che vieni ogni mattina al parco!"

-"sei da solo?"

-"No, ci sono i miei che mi stanno aspettando i macchina." il bambino si girò verso i genitori che erano in macchina, la madre si stava mettendo apposto i capelli e il trucco invece il padre stava leggendo il giornale,  si rivoltò verso l'amico facendole un sorriso a labbra strette, lo prese per il braccio e lo trascinò nella sua macchina.

- Maman! Père! Viene anche Simon. Il ragazzino lo fece vedere ai genitori e aprì la portiera facendo salire per primo il compagno, il padre chiuse il giornale passandolo alla moglie accese la macchina e partì "Destinazione scuola elementare".

Arrivarono  un quarto d'ora prima, scesero soltanto i due ragazzini, mentre i due adulti presero e se ne andarono via, videro che quel giorno c'era più gente del solito, pensarono subito ai nuovi arrivati. Si avvicinarono alla panchina che c'era poco più in là si sedettero e si guardarono attorno, videro bambini che piangevano perchè non volevano andare a scuola, altri che sprizzavano dalla felicità.

- "Sei pronto ad affrontare di nuovo la prima?"

- "non me lo ricordare" disse Simon aprendo il suo zaino che l'aveva appoggiato a fianco, tirò fuori un pezzo di cioccolata iniziandoselo a mangiare, l'amico lo guardò come per dire dammene un pezzo, ma Simon si voltò dall'altra parte facendolo soffrire.

- Ti prego, ho fame!

- ma tu hai sempre fame! A quest'ultima suonò la campanella, si buttarono in massa per entrare, Simon e l'amico rimasero qualche secondo ancora seduti per aspettare che quel trambusto finisse, si alzarono ed entrarono, nell'atrio era pieno di genitori con i propri figli, nelle scale  c'era la Preside con dei fogli in mano, dovevano essere i nomi delle persone da smistare nelle classi, allora i due si avvicinarono a quel mucchio di persone.

- " Salve a tutti, sono la Preside lavoro da più di venti anni in questa scuola e sono entusiasta di avervi tutti qui" la donna fece un pausa e continuò dicendo " Ho dei fogli con i nomi dei vostri figli, che veranno smistati nelle proprie classi"A fianco della Preside c'erano tre maestre, che avevano il compito di portare nelle proprie classi i nuovi arrivati.

- "Allora, nella sezione A andranno Maria Paola Archi, Patrizio Bulbi, Emanuela Carto" e così via, i diciannove  bambini si avvicinarono iniseme ai propri genitori, la loro maestra che era al terzo gradino li accompagnò nella propria aula.

-" Vuoi vedere che siamo nella sezione dell'anno scorso?"

- "già lo penso anche io! disse Simon."

- "Ora la sezione B!" la Preside prese il foglio con la sezione B, fece una faccia di disprezzo e si voltò verso Simon, con sguardo di sfida, il bambino se ne accorse e si voltò da un altra parte.

-" Antonio Calli, Simon Charleston..." la donna rialzò lo sguardo guardando il bambino che si avvicinava "  fai quello che hai fatto l'anno scorso che ti trancio  le mani!" ma lui se ne fregò e si sedette sulle scale "  Rosanna Destino, Fabio Fazzolì, Luca Gemonti ,Sabrina Marca, Claudia Morris, Jean-Paul Oignon" il ragazzino si avvicinò all'amico che era seduto sulle scale " Elisabetta Pipina" tutti iniziarono a ridere facendo arrossire come un pomodoro la bambina che si stava avvicinando, ma gli unici che non risero furono Simon e Jean-Paul,  si erano messi a parlare, fragandosene completamente degli altri, poco dopo alzarono lo sguardo per qualche secondo per guardare la ragazzina  che era nel imbarazzo totale, videro anche qualche lacrimuccia dai suoi occhi verdi.

- Non ti preoccupare anche io ci sono passato! disse Jean-Paul  incoraggiandola.

- Cosa? Stai dicendo a me? disse la bambina con voce molto dolce.

- Anche lui, mi prendeva in giro l'anno scorso, ma ci ho fatto l'abitudine!

- dici sul serio?

- certo! Comunque inizia a rispondere a chi ti prende in giro, vedrai che ci penserà due volte prima di offenderti.

- E se poi la maestra mi mette in castigo?

- E se poi la mestra di mi mette in castigo? disse Simon facendo un vocina da femmina per prenderla in giro " cerca di non far troppo la brava bambina, se fai questa voce è normale che ti prendano in giro!

- cos'ha la mia voce?

- troppo " Gne-gne-gne" cerca di svegliarti! continuò

- AH! mi stavo scordando, non vi siete presentati, come vi chiamate?

- io sono Simon e lui è Jean-Paul.

- é la prima volta che sento dei nomi del genere!

- Io sono Francese e Simon è Americiano!

- Americano cretino!

- cosa ho detto, scusa?

- Che?  La preside finì di leggere i nomi della sezione B, dove raggiunsero la maestra che li portò nella propria classe, raggiunta la classe ognuno si sedette in un posto a propria scelta, i genitori se ne andarono via tutti.La maestra iniziò a far alzare un bambino per volta dal banco e a presentarsi, fu il turno di Simon che si alzò e disse: " Mi chiamo Simon Charleston sono un ripentente e perciò ho sette anni, sono nato il venticinque luglio negli Usa, precisamente New York." ritornò a sedersi nel  banco a tre, dove c'era Jean-paul ed la sua nuova amica, passarono dieci minuti e toccò a JP: " Ciao, io mi chiamo Jean-Paul Oignon sono francese di Parigi, nato il ventisei novembre" poi fu il momento della ragazzina che si avvicinò timidamente , unì le mani iniziando a muoverle come segno di nervosismo " Cia-ciao, sono...Elisabetta Pi...." si fermò iniziando a piangere e scappò fuori dalla classe.

- Qualcuno di voi gli ha fatto qualcosa?

- nooo! dissero tutti in coro.

- poverina, quel cognome è un incubo! disse Jean-Paul, voltando la testa verso l'amico che stava pasticciando il diario.

- Sarà andata anche a fare la Pipina! disse Smon, sorridendo.

- Non c'è niente da scherzare! Urlò JP

- Ti piace vero?

- Cosa? ma sei scemo! Divenne tutto rosso in faccia, iniziando a girare e a rigirare la penna che aveva mano, la maestra era uscita per andare dalla bambina, che trovò seduta a terra abbbraciando le sue gambe.

-Ehy piccola, cosa ti è preso?

- il mio cognome!

- cosa ha di strano il tuo cognome? C'è ne sono di peggio, come Mucca o ancora peggio Arrosto.

- veramente? disse la bimba asciugandosi le lacrime.

- certo! Dai torniamo in classe. La donna allungo la mano prendendo quella della bimba, la riportò in classe e gli disse di non dire il suo cognome se era un problema, Elisabetta disse di si con la testa e inizò la sua presentazione: "Ciao mi chiamo Elisabetta, ho sei anni, frequento una scuola di canto da tre anni, sono nata a Milano il due luglio ehm? che posso dire ancora? " si voltò verso la maestra rispondedogli che poteva bastare, lei non se lo fece ripetere e tornò al suo posto.

- fai una scuola di canto? disse una altra bambina con i capelli rossi e le lentiggini su tutto il viso, voltandosi verso la compagna.

-Si!

- anche a me piace molto cantare, ma il mio papà non vuole! piacere sono Alessandra.

- Elisabetta, ma mi puoi chiamare anche Ely!

- Okay, ely!

- la tua principessa si è trovata una amica. Jean-paul gli tirò una forte gomitata sul braccio, in quel momento arrivò la commessa con un foglio in mano, lo diede alla maestra che lo lesse velocemente, facendo un dolce sorriso e disse alla bidella: " si inizia bene quest'anno l'anno!" poi si voltò verso gli alunni che incuriositi erano rimasti in silenzio, continuò:

- la Preside quest'anno ha oraganizzato una la gita scolastica, di solito si fà verso la fine, invece è stata decisa tra due settimane. Quindi spero che partecipate in molti!

- A che ora è?

- é domenica pomeriggio alle ore sedici e mezzo!

- Grazie.

 

 

 

Bulma91: questo capitolo è un pò povero, volevo soltanto dire...per favore non recensite dicendo ci sono troppi errori di ortografia o le punteggiature... lo so già, ma ci sono diversi motivi...uno scrivo veloce  e non rilleggo mai...o s eno non me ne accorgo, due non sono abbastanza brava...tre?

Beh spero che recensite comunque....ciao..farò gli altri capitoli più lunghi e cercherò di controlalre gli errori

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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