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Autore: BeeMe    14/06/2012    2 recensioni
Una giornata qualunque. Una chiassosa giornata qualunque.
E' questo l'inizio della fine.
Incomprensioni, amori, cuori spezzati infrangono l'ordine delle cose a Jump City e i Teen Titans s ritrovano nell'occhio del ciclone.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Il coraggio è il prezzo che la vita esige per assicurare la pace".

Amelia Earhart

 

Una giornata qualunque. Una chiassosa giornata qualunque.

BB lottava con Cyborg per il possesso di quello che Corvina pensava fosse un joystick, mentre Robin cercava in tutti i modi di convincere Stella a tenergli lontana una brodaglia verde melma che l’aliena si ostinava a chiamare cibo.

Un piacevole caos regnava nella T-Tower.

Corvina ascoltava ogni singola parola che i suoi amici dicevano da dietro le pagine di un antico libro di magia, sogghignando di nascosto mentre sentiva le gride di BB mentre Cyborg lo teneva sospeso in aria per una gamba.

-Mettimi giù inutile ammasso di circuiti!

-E tu molla il mio joystick! Non puoi monopolizzare la televisione!

-E’ il mio turno! Ci ho giocato solo per qualche minuto!

-Qualche minuto?! - ora il robot sembrava veramente arrabbiato -Erano sei ore!! 

Il ragazzo verde si grattò la testa, fingendosi sorpreso dalla notizia -Ne sei sicuro? Mi sa che il tuo orologio va un po’ troppo veloce...

I due sarebbero andati avanti ad urlarsi addosso probabilmente per molto altro tempo, ma l’ormai familiare assordante sirena iniziò a suonare.

Balzarono tutti in piedi e Stella appoggiò sul tavolo la sua speciale minestra.

Lo schermo della televisione si accese e comparvero le immagini di due esseri che terrorizzavano il centro città.

Corvina li avrebbe riconosciuti ovunque.

Certe cose non si dimenticano tanto velocemente e, dall’espressione stupefatta dei suoi compagni,  tutti avevano capito con chi avevano a che fare.

-Slador - sussurrò Robin con un’ombra di disprezzo nella voce.

-Credevo che tutte quelle strane cose fiammeggianti si fossero distrutte dopo che Corvina ha spedito suo padre nel mondo dei morti. O mi sbaglio?

BB sembrava realmente confuso e si girò verso la diretta interessata della sua domanda.

-A quanto pare questi due non hanno capito cosa voglia dire venire distrutti - scherzò Cyborg

Corvina non sembrava voler collaborare o fornire loro alcuna spiegazione.

Quando Robin si girò verso di lei nei suoi occhi passò qualcosa, paura?, ma poi tornarono del loro classico viola.

-Titans, andiamo! Restare qui a pensare non aiuterà nessuno!

Il leader si incamminò verso la porta e, uno dopo l’altro, anche il resto della squadra lo seguì.

BB stava per uscire quando un lampo violaceo lo fece tornare sui suoi passi: -Tu non vieni?

Corvina era ancora lì, in piedi in mezzo alla sala.

-Eccomi

Il suo tono era ancora più freddo di quanto il ragazzo si aspettasse, ma poi ci rifletté un po’ meglio, rendendosi conto che l’Azarathiana aveva tutti i motivi di essere di malumore.

Insomma, gli scagnozzi del padre malvagio ritornano in circolazione e la loro ultima visita aveva provocato diverse morti fra i civili e Corvina stessa si era dovuta sacrificare trasformandosi in un portale.

-Pensandoci neanche io sarei esattamente al settimo cielo se ora fossi al suo posto... - pensò BB, correndo per raggiungere gli altri.

Un lieve spostamento d’aria lo avvertì che qualcuno era a fianco a lui.

Il ragazzo non se ne curò più di tanto e continuò a correre, ma poi pensò che magari era Corvina.

Non poteva girarsi dal momento che, se l’avesse fatto, sapeva che si sarebbe scontrato con qualcosa.

Finiva sempre così: BB distoglieva lo sguardo dalla strada e un lampione si materializzava davanti a lui.

Quindi il mutaforma preferì non guardare chi gli stava accanto.

Ora lo sentiva più vicino.

-Che c’è, Corvina? Vuoi delle coccole?

Non capitava spesso, ok non era mai successo, che la ragazza si avvicinasse così tanto a BB e soprattutto che lo facesse di sua spontanea volontà.

Ora faceva stranamente più caldo. Che strano, non c’era nemmeno il sole.

Intravide dietro un angolo dei bagliori verdi che potevano appartenere solo a Stella.

Era quasi arrivato.

Improvvisamente ai bagliori verdi se ne aggiunsero alcuni neri.

Corvina era insieme agli altri Titans.

Allora chi c’era vicino a lui?

Si fermò di colpo e poi girò lentamente la testa.

  
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