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Autore: _Lils    14/06/2012    0 recensioni
Ciao a tutti! Questa era una storia che avevo già pubblicato e non era ancora completa. Non so come, quando, perché si è cancellata quindi la ripropongo nella speranza che non succeda di nuovo.
Questa è una fan fiction sulla new generation, che mi appassiona tantissimo! Qui troverete tutto quello che amo di Harry Potter: amore, avventura, coraggio e una ragazza che scopre se stessa.
Luce è una ragazza diversa dalle altre e la vita le ha riservato sorprese, a volte dolorose, ma grazie alla sua nuova famiglia e all'amore che le viene donato rinasce dalle ceneri come una fenice. Luce scoprirà quanto è vero che "l'amore è la magia più potente".
Spero davvero che vi appassioni!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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An unexpected homecoming
 

Hogwarts, finalmente a casa. Entrando nella Sala Grande già si poteva sentire, vedere e toccare con mano un’aria di felicità che solo l’inizio del nuovo anno poteva dare.
L’aveva già sentita a King’s Cross la mattina, ma adesso l’eccitazione era palpabile e i sorrisi con cui i compagni si salutavano ne era la dimostrazione.
La professoressa  McGranitt con poche parole annunciò che lo Smistamento stava per iniziare.
Lentamente le porte della Sala Grande si aprirono per lasciare il passaggio a quelli del primo anno che, già spaesati, ammutolirono nel vedere l’imponenza  della Sala e soprattutto il cielo che si stagliava sopra le loro teste.
Il professor Paciok iniziò con l’elenco degli studenti: “Armstrong, Cynthia”.
 “Tasssorosso”.
Quando fu annunciato “Weasley, Louis” un silenzio innaturale calò sulla sala. Il Cappello venne posato sulla testa del ragazzo e iniziarono a confabulare per quasi un minuto.
James sentiva la tensione salire sempre di più, il suo cuginetto non poteva finire a Serpeverde, gli sarebbe venuto un infarto e non poteva permettere che il suo bel faccino finisse sotto terra. Inoltre zio Bill non l’avrebbe di certo presa bene.
Ad un tratto sentì una voce non esattamente tranquilla vicino a lui “Questa è la volta buona che papà lo uccide se finisce a Serpeverde”.
Il sussurro proveniva da una Dominique Weasley abbastanza disperata. Tutti i parenti infatti sapevano che Louis, se provocato, poteva diventare una vera serpe. L’ambizione, i trucchetti e l’adulazione quando voleva ottenere qualcosa erano il suo forte. Bill spesso era esasperato da questo suo modo di fare, tanto che Louis fu il primo dei suoi figli a vederlo veramente arrabbiato.
James, dal canto suo, cercava di rimanere impassibile, ma dentro sentiva un mostro crescere dentro di lui che gli sussurrava di minacciare il Cappello e, se non fosse ceduto al ricatto di assalirlo. –Cavolo James è un cappello che idee ti vengono in mente?- 
Con lui era stato tutto molto rapido, ricordava quel momento come fosse ieri, le parole del cappello gli erano entrate nel cervello e non erano intenzionate a uscire.
Era agitato. Lui non era mai agitato. –Avati James cosa ti sta succedendo? Sei diventato un rammollito tutto ad un tratto? No. Se però non finisco a Grifondoro? Oh andiamo, certo che finirai a Grifondoro. Come Teddy, Domnique, mamma e papà. E zio Ron. Chissà cos’avrebbe detto zio Ron se non fosse finito tra i Grifoni.- L’immagine di un alterato Ron Weasley con in mano una padella fece rabbrividire James.- Ok James, smettila di pensare- “Potter, James”. Tutti gli sguardi furono puntati su di lui, come se avesse un norme riflettore sopra la testa, solo che lui no poteva vederlo. U mormorio si diffuse per tutta la Sala, tanto che la preside fu costretta più volte a richiamare il silenzio. –Cavolo è il mio turno. Hey ma Luke è al tavolo dei Grifondoro. Devo assolutamente raggiungerlo. Stupido Cappello fammi andare tra i Grifoni! Ma quanto è alto questo sgabello? Cosa mi sta mettendo sulla testa l’amico di mamma? Cavolo James è il cappello, sei una cima, forse potresti finire tra i Tassi!- “Ah un Potter, è un po’ che non sentivo questo cognome… Sei così simile a tuo nonno, signor Potter. Eppure c’è qualcosa in te, si, voglia di essere all’altezza di tuo padre. Beh signor Potter hai un cuore grande come lui e tua madre, ma prima di tutto sei James Sirius, non dimenticarlo mai. Grifondoro!”
La tortura finì quando la voce del Cappello annunciò “Grifondoro” e un boato dal tavolo rosso-oro si alzò per dare il benvenuto al nuovo arrivato.
James si risvegliò dai propri pensieri e salutò il cugino con una pacca sulla spalla e un “Cavolo Lou rischiavo di avere un infarto e senza di me chi farebbe vincere Grifondoro a Quidditch quest’anno? Mi spieghi cosa stavate confabulando tu e quel Cappellaccio?”
Louis, troppo euforico per prendersela dell’egocentrismo del cugino, si limitò a dire “ Non sono le nostre capacità a dire chi siamo, bensì le nostre scelte”.
Dopo questa perla di saggezza Lou si voltò e ignorò bellamente lo sguardo confuso del cugino e abbracciò sua sorella Dominique. Lei era euforica, non smetteva di sorridere “Benvenuto nella tua seconda casa Lou”.
“James guarda quelli del primo anno. Sono dei nani!” Lucas Baston si era già fatto riconoscere dai piccoli e terrorizzati bambini del primo anno dopo neanche 5 minuti. Dopotutto era famoso per la sua schiettezza, che era uno dei motivi per cui si da quando erano piccoli James l’aveva considerato il suo miglior amico. E l’affetto era reciproco.
James non poté non ridere dello sguardo impaurito di quei ragazzini, soprattutto di quello di suo cugino.
Alla fine era finito davvero nella “culla dei coraggiosi di cuore”, come Harry Potter, suo padre, che di coraggio ne aveva da vendere.
James Sirius Potter, doveva ringraziare una parte della sua fama anche lui dopo tutto, il figlio del ragazzo-che-è-sopravvissuto non poteva di certo passare inosservato.
Ormai si era abituato agli sguardi e alle occhiate dei ragazzi mentre passava per i corridoi insieme a Luke e Albus.
La sua popolarità non era dovuta tutta a suo padre, bensì James, come suo padre e suo nonno prima di lui, aveva un certo talento nel mettersi nei guai che però non sfociavano in altro che qualche punizione con Luke. Infatti i professori lo adoravano, lui era uno dei ragazzi più dotati della scuola, il grande Cercatore dei Grifoni e il sogno di ogni ragazza di Hogwarts, a parte le sue cugine certo.
Era un ragazzo degno dei nomi che portava e per questo tutti lo ammiravano.
James stava giusto parlando con Luke delle nuove avventure non esattamente legali che avrebbero potuto fare con la Mappa quell’anno quando le porte della Sala Grande si spalancarono e James, come tutti gli studenti di Hogwarts perse il sorriso euforico che aveva dipinto sul volto da quella mattina.
Una ragazza entrò di corsa.
Era vestita con dei jeans stretti tutti tagliati e da quei tagli era possibile vedere il sangue che si era raggrumato sulle cuciture. La maglietta era talmente lacerata che sembrava un abito da elfo domestico. Anche questa era coperta di sangue che proveniva dalle ferite che aveva su tutta la parte superiore del corpo. I capelli, di un dolce castano cioccolato, erano scompigliati e racchiusi in una crocchia. Il volto della ragazza era sporco e una ferita si poteva scorgere dalla parte destra del capo fino agli occhi.
James poteva descrivere in una sola parola quel verde: puro. I suoi occhi non erano due gemme come quelli di suo fratello Albus o di suo padre Harry; erano di un verde acqua trasparente ma comunque ben visibile grazie alle pagliuzze più chiare.
In quel momento i suoi occhi color del mare erano velati da una paura e un dolore indescrivibile a parole, tanto che James osservandoli non poteva distogliere lo sguardo da quello spettacolo che arrivava dal profondo e trafiggeva l’anima a chiunque fissasse i suoi occhi.
Fuori dalla sala si sentì un urlo sovraumano e malvagio. Crudeltà allo stato puro.
“Mostro schifoso dove mi hai portato? Devo ancora torturati o ti è bastata la lezione? Ahahahah” Quella risata, faceva ghiacciare il sangue nelle vene.” Lurido verme mostrami ciò che sei davvero e ti ucciderò prima.” Quelle parole facevano venire i brividi tanto era il gelo e la cattiveria con cui erano state pronunciate.
Se la voce dell’uomo era spaventosa lui non era da meno. Un uomo con il volto deformato si presentò in Sala Grande. Un ghigno malvagio era la prima cosa che si notava sulla faccia. Subito dopo venivano gli occhi sporgenti e… fiammeggianti. Che razza di creatura poteva mai essere?
 Trovandosi di fronte così tante persone sembrò spaesato, ma fu solo un secondo prima che con un ringhio disse “ Mostro bastardo me la pagherai! CRUCIO!”
La ragazza si accasciò per terra e si contorse su se stessa ma non urlò neanche per un secondo.
Nel frattempo, dopo essersi ripresi dallo stupore, la preside e il professor Paciock si erano alzati e, con delle corde cercarono di legare l’assalitore, senza riuscirci.
Le corde infatti non fecero presa. “Avada Kedavra! Everte Statim! Sectumsempra!” Abilmente i professori scansarono la maledizione e gli incantesimi.
I ragazzi si scansarono dalle panche e si ritirarono lungo le pareti della Sala, tranne alcuni coraggiosi che cominciarono a combattere contro l’uomo che si destreggiava contro i migliori maghi dell’Inghilterra.
James cercò di fermarlo con tutti gli incantesimi possibili che suo padre gli aveva insegnato. Qualcosa lo spingeva a combattere per salvare quella ragazza, come una forza più grande di lui.
“Stupeficium”
“Impedimenta”
“Confrigo”
Niente. Nessun incantesimo faceva effetto sul mago che continuava imperterrito a maledire la povera ragazza che si contorceva dal dolore “Urla di dolore o ti spaccherò le ossa una ad una”
“Non ti darò mai questa soddisfazione bastardo”
“Allora muori o mostrami chi sei” la ragazza non rispose e, lo stregone allora iniziò a mormorare maledizioni a bassa voce, come se fosse un borbottio. Le stava spaccando tutte le ossa. E la tortura peggiore era vedere quella ragazza che si contorceva, ma non urlò neanche per un secondo. Con un urlo disperato la ragazza gridò con tutto il fiato che aveva in gola “Non so niente!”
Con un ghigno sadico l’uomo rispose “Inizi a pregare vedo. Bene”
Poi tutto divenne scuro e solo allora gli studenti si accorsero che erano intervenuti gli Auror con la Polvere Buiopesto per interrompere il contatto visivo tra lo stregone e la ragazza.
A capo degli Auror c’era Harry Potter seguito da Ron Weasley. Con diversi incantesimi cercarono di attaccare lo stregone ma anche loro senza successo, niente faceva effetto su di lui: tutto gli scivolava addosso.
Ad un certo punto un Auror fu Schiantato e inaspettatamente la ragazza si alzò da terra come se una forza più grande di lei la animasse “Ora basta”.
Il furore nei suoi occhi era ben visibile e intorno a lei l’aria aveva iniziato a tremare, come se avesse capito cosa stava per succedere.
Tutti fissarono la scena come pietrificati. Nessuno osava muoversi e distogliere lo sguardo.
Occhi neri come la pece. Non c’era più il mare trasparente nel suo sguardo, solo buio. Un buio asfissiante, che non lasciava scampo.
Attorno alla ragazza si creò un turbine d’aria che la sollevò animato dalla forza di volontà di colei che l’aveva evocato. Improvvisamente lo stregone fu scaraventato contro la parete della Sala.
Sorprendentemente non cadde a terra, bensì delle piante lo intrappolarono alla parete in modo che non scappasse.
Il mago, capendo quello che stava per succedere sibilò, in modo che tutti potessero sentirlo “Sei tu. Non avrai pace ninfa” e così dicendo si tolse la vita.

 

La ragazza cadde a terra  non sentì più nulla, solo freddo intorno a lei.
***

Eccoci con il primo capitolo spero di avervi incuriosito almeno un po’!
Mi farebbe moooolto piacere se qualcuno mi desse delle dritte! È la prima ff che scrivo!
Allora per ora non si sa ancora molto di Luce, ma vedrete che in pochi capitoli la incontreremo sempre più spesso!
Beh, tutto qui
Alla prossima
Lils
 

  
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