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Autore: Sunburn_    14/06/2012    8 recensioni
«Gin?!» Urlò Edward.
Non mi fermai, anzi, accellerai il passo.
«Ginger, sei tu?!»
Il cuore mi voleva sfondare il petto.
Quando riuscì a raggiungermi, mi prese il polso e mi fece voltare verso di lui.
«Scusa, ci conosciamo?»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Mi misi seduta sul mio letto, con la piccola Violet accoccolata contro. «Ginger?»
«Mmmhh?»
«La tua mamma e il tuo papà, invece?» teneramente, mi guardò speranzosa in qualcosa, che non capivo nemmeno io.
«Ecco, mia mamma, lei non c'è più, e mio papà, bhè, sono tornata a casa, e non c'era più» dissi, ritornando con la mente, a quel brutto giorno.
«Scusa...»
Sorrisi «E di cosa, tesoro?»
«Ti ho fatto ricordare cose brutte»
Scossi la testa. «Naah, non ti preoccupare, è tutto a posto. Ero piccola, quando è successo, ormai, è passato tanto tempo, ho 21 anni ora»
«Anche Eddy, ha ventun'anni»
«Chi è , Eddy?» risi, spostandsole una ciocca  di capelli dal volto.
«Eddy, è Eddy! Il fidanzato di Regina! Lui è simpatico!»
«E allora perchè permette a tua sorella di lasciarti da sola, e di comportarsi male?»
«Eddy lo fa! Solo...solo che mia sorella...è...»
Non aggiunse altro, rimase in silenzio a guardare Vodka che ci spiava dall'uscio della porta.
«Anche io, ho un fratello più grande sai?» attirai la sua attenzione.
«Si?»
Annuii. «Diceva che mi odiava dalla mattina alla sera»
«Anche lei, mi odia»
«No, non ti odia.  Lo dicono solo per sfogarsi, ma ci tengono»
Bugiarda, non credi in queste parole, Bugiarda...

Misi la piccola sotto le mie coperte e raggiunsi Vivanne, intenta a divorarsi una confezione di ali di pollo di Nando's.
«Ti diverti a fare la samaritana?»
Sospirai. «E solo, che mi ricorda...»
«Chi? Te stessa, può darsi. Ma non puoi raccattare una bambina dalla sorella malvagia»
Risi «Sembra che tu stia raccontando una favoletta»
«Ma i fatti sono questi. A che ore dovevi chiamare quella là?»
«Ehhhmm.. circa.. un'ora fa!
»  berciai vedendo l'ora sul Display del mio cellulare.
Cercai in rubrica il numero della sorella e la chiamai.
Finalmente, dopo il quarto o quinto squillo, rispose.
«Pronto?»
«Pronto, sono Ginger, scusa il ritardo, non ho visto l'ora, che faccio con Violet?»
Sbuffò «Ehmm...okay dai. Viene a prenderla il mio fidanzato, se vede me, inizia ad urlare fino a domani»
«Perfetto, io abito in Albert Road,  alla svolta dal parchetto»
«Ho capito, magari ti fai trovare fuori dalla porta, così non  Ed non può sbagliare, sarà lì, tra un quarto d'ora circa»
«Perfetto»
E detto questo mi agganciò in faccia. Wow.
«Che ha detto?» mi domandò la mia amica.
«Che viene il suo fidanzato, un certo Ed»
«Ohh, dal nome mi piace. Mi ricorda quello di oggi, com'era? Sheeran?»
«Si, aspetta e spera, Viv»

Mi misi a sedere sullo scalino del portico, con il mio cagolone accovacciato contro a farmi compagnia.
Il quarto d'ora si trasformò in venti, poi trenta minuti, ma nessuno si era ancora presentato.
La piccola era sempre che domriva nel mio letto, era inutile svegliarla, l'avrei presa in collo e caricata in macchina del ragazzo, senza doverla farla sballonzolare troppo, e poi fuori si gelava di freddo.
Vodka, imrpovvisamente, rizzò le orecchie e il capo, annussando l'aria.
Sbuffò, e mi guardò con i suoi occhioni azzurri.
Scese gli scalini, tirandomi per la manica del mio giacchetto.
«Ehi, calmati, che c'è?»
Abbaiò. «Ssscct! Non vorrai svegliare tutti quanti!»

Ma lui continuava, spazientita presi il cunzaglio dal tavolo del portico, glielo infilai e mi lasciai guidare da lui.
Il freddo mi congelava le guancie e le mani.
Non capivo dove mi volesse portare, le braccia mi facevano male da quanto tirava.
Scodinzolava e abbaiava.
E nonostante le mie proteste, continuava.
Dio, che gli prendeva?
Era da questo pomeriggio che si continuava a comportarsi così, da quando aveva sentito Edward cantare...
«Vodka!» urlai, prima che con un ultima scossa secca, mi getto addosso ad una macchina, menomale ferma.
«Dio!» urlai, sospirando, ritrovandomi a faccia a faccia con il cofano di una vecchia Shelby del '97.
Qualcuno uscì dalla macchina.
«Tutto bene?» mi domandò una voce familiare.
Vodka mugolò dalla gioia.
Mi voltai verso il padrone della voce.
Merda.
Era....era...era Edward!
I capelli rossi quegli occhi che mi facevano andare nel pallone, che non mi permettevano di parlare, e quell'aria da romantico, serio ragazzo.
Sospirai cercando di far  calmare il mio cuore.
«Gin?!» Urlò Edward.
Non mi fermai, anzi, accellerai il passo.

«Ginger, sei tu?!»
Il cuore mi voleva sfondare il petto.
Quando riuscì a raggiungermi, mi prese il polso e mi fece voltare verso di lui.
«Scusa, ci conosciamo?»









   
 
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