Fanfic su artisti musicali > Green Day
Ricorda la storia  |       
Autore: Green 182    15/06/2012    0 recensioni
All'inizio si parla degli anni '90, dell'incontro tra Billie e Mike, poi tra quello di Adie e di Bill.
Morte di uno dei personaggi.
Alla fine diventa una Bike+Nuovo personaggio
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Hey, questo è l'inizio di una mia terza storia.

Spero vi piaccia anche questa xD

Ciao

Green 182

 

Amici per sempre

 

(Billie)

Era una giornata piovosa d'estate.

C'era un tempo di merda che rispecchiava il mio stato d'animo.

Decisi di uscire lo stesso per prendere l'acqua.

Volevo stare da solo, non volevo che nessuno mi parlasse.

Abitavo in uno dei quartieri di Rodeo, era l'82 e io stavo schifosamente male.

Quel giorno mi sedetti su un muretto, in un vicolo.

Mi accorsi che c'era un altro ragazzo seduto lì con me.

Era bagnato fradicio anche lui.

A occhio aveva pressapoco la mia età.

Era biondo/castano, occhi azzurri, ecc...

Hey amico, perchè piangi?” mi chiese.

Tacqui.

Ignorai la sua voce.

Hey!” cercò di attirare la mia attenzione.

Non ero dell'umore.

Non avevo tempo di ascoltare certe stronzate.

Si alzò in piedi e venne da me.

Mi vuoi rispondere?” chiese.

Ma chi ti conosce?!” risposi.

Ci rimase male.

Ritornò a sedere.

Dopo un po' gli dissi -pentendomi di come gli avevo risposto- :

Tu perchè sei qui sotto la pioggia?”

Aspettò un po' prima di rispondere.

La mia ragazza mi ha lasciato...”

Ah, ma che cazzata!” dissi triste.

Ah, grazie!” ribattè ironico.

Pensavo fosse qualcosa di più serio...come il mio motivo...”

Come il tuo motivo?! Al massimo ti sarà morto il cane...” mi disse.

Dopo questa frase mi incazzai un casino.

Vaffanculo, chiunque tu sia” e lo spinsi per terra.

Corsi via piangendo, ricordando perchè ero in quel vicolo e perchè volevo stare da solo.

Tornai a casa.

Oh, Billie, dove sei stato? Vieni qui! Sei tutto bagnato!” mi disse Ollie, e mi abbracciò.

Mi fece cambiare completamente per non farmi ammalare.

Si vedeva che era senza forze, però.

Avrei voluto farla star meglio...fu complicato trovare un modo perchè stavo da schifo anche io.

Tacqui per tutta la sera.

A cena rifiutai di mangiare e mamma l'accettò.

Salii in camera mentre loro sei erano giù a cenare.

Mi rifugiai sotto le coperte con la speranza di risvegliarmi da quello che speravo fosse solo un incubo.

Non ce la feci, era pura verità.

Ero sotto le coperte a piangere.

Sentii la pioggia, la pioggia battere contro la finestra del soffitto, quella che permetteva di vedere le stelle nelle notti serene.

Poi più nulla, mi addormentai.

Due giorni dopo incominciai la scuola anche se non avevo tanta voglia.

Ci andai lo stesso.

Arrivato in classe feci passare ogni faccia.

Tutte conosciute da quattro anni, tranne una già vista.

I miei compagni erano in vena di scherzare, a differenza mia.

Quella faccia già vista era quel biondino/castano che incontrai due giorni prima in quel vicolo.

Ragazzi, questo è il vostro nuovo compagno...Michael Ryan Pritchard!” disse la maestra, e gli appoggiò una mano sulla spalla.

Lui annuì.

Puoi accomodarti vicino al ragazzo riccio...” gli disse.

Ma che cazzo?!

Già che non mi stava simpatico...poi ci mancava anche questa!

Venne vicino a me.

Hey” disse.

Mi stava irritando.

Scusa per l'altro giorno...”

Scusa un cazzo!” e gli mollai un pugno non forte.

Armstrong! Cominciamo bene l'anno! Cos'hai contro di lui?! Vai fuori, per favore!”

Intimidito uscii.

Mi precipitai in bagno per non farmi vedere piangere.

 

(Mike)

Intanto avevo chiesto se potevo andare in bagno perchè -a causa del pugno- un dente mi aveva fatto sanguinare il labbro.

Arrivai in bagno.

Sentii qualcuno piangere.

Chi era?

Amstrong?” probabilmente storpiai il suo cognome, non sapevo come si chiamava.

Tacque.

Trattenne il pianto.

Non ero sicuro fosse lui.

Cercai di trovare quel qualcuno.

Aprii la porta del terzo bagno.

Un ragazzo con gli occhi verdi e capelli castani/rossicci mossi era seduto sul cesso -ovviamente chiuso- e stava piangendo.

Mi fissò tutto impaurito.

Ti serve aiuto?” chiesi.

Annuì.

Entrai nel bagno e gli misi una mano sulla spalla.

Lui si alzò e mi chiese scusa per i suoi atteggiamenti.

Potrai mai perdonarmi?” chiese balbettando.

Certo Amstrong, stai tranquillo”

Armstrong” precisò.

Billie Joe Armstrong” continuò.

Piacere” dissi sorridendo.

Poi lo abbracciai.

Sentii che mi strinse forte.

Ti prego, non deludermi ancora” dissi.

Conta su di me”

Billie, anche tu”

Non volli farmi dire perchè piangeva.

Uscimmo dal bagno.

Passammo per il corridoio.

Hey Armstrong” disse un tizio facendogli lo sgambetto.

Lo aiutai ad alzarsi da terra.

Ma che cazzo...?!”

Dai, picchiami, sennò chiama tuo papà...ah no, tuo papà no perchè è morto!” e si mise a ridere.

Ma che cazzo dici?! Lascialo stare!” lo difesi.

Mike...” Billie mi trattenne come per farmi capire che quel tipo aveva appena detto la verità.

Ciao Armstrong!” lo salutò il tipo in modo malefico e si allontanò.

Tuo padre cosa?!” chiesi sorpreso.

Lascia stare”

Rientrai in classe, lui non poteva.

Chiesi alla maestra se potevo andarmene perchè non stavo molto bene.

Inventai una balla, però mi diede il consenso.

Ne approfittai per accompagnare a casa Billie.

 

(Billie)

Lo vidi uscire di nuovo dalla classe e trascinarmi per il braccio.

Che fai?!”

Ti porto a casa!”

Perchè?!”

Perchè non stai bene...”

Ma io...” cercai di dire, ma poi me ne stetti zitto.

Uscimmo da scuola.

Erano quasi le 9.

Dove ti porto?” chiese.

Lascia stare”

Tacemmo tutti e due.

Si, Mike, mio padre...” ripresi deglutendo.

Ero ancora triste, ovvio.

Oh, Billie...mi dispiace!”

Quel giorno che pioveva...ti ricordi?”

Si...scusami per averti preso in giro...”

Non lo sapevi, non è colpa tua”

Mi abbracciò.

Eravamo seduti su uno dei tanti muretti che c'erano in città, diciamo in periferia.

Quell'abbraccio durò molto.

I miei genitori adottivi si sono separati tre anni fa...”

Ah...e ora?! Con chi abiti?”

Con -mia madre-”

MA CHE BELLE INFANZIE?!” dissi ironico.

E' colpa sua” aggiunsi.

Di chi, scusa?!”

Dio”

Dici?” chiese.

Annuii.

Lo credo anche io”

Dov'era quando gli ho chiesto di far guarire mio padre, eh?! Dove cazzo era?!”

Tacque.

Avrai tutto il mio appoggio, Bill!”

Grazie Mike”

Per cambiare discorso parlammo dei nostri hobby.

Avevamo in comune un po' di cose.

La passione per la musica, il nostro mondo.

Raccontai che avevo ricevuto una Fender Stratocaster come ultimo regalo di mio papà e che era soprannominata da lui Blue.

Gli dissi che non ero ancora tanto pratico nel suonarla, ma che prima o poi avrei imparato.

Scoprii che lui suonava il basso.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: Green 182