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Autore: sciutomlinson    15/06/2012    8 recensioni
"Cosa vuoi ora, Tomlinson?"
"Niente, hai un bel culo, novellino."
Styles sorrise internamente. Erano tre mesi, due giorni e quindici ore che il suo cuore batteva per quello stronzo di Louis.
"Beh, grazie. Ma non eri l'etero più venerato della scuola, tu?"
"Sono il più venerato della scuola, io." Rispose con tono incazzato. Nessuno l'aveva mai messo in dubbio.
"Non hai detto che sei etero."
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gay issue.


"Ehi, bello.." Sgambetto, risata, presa per il culo, ed Harry Styles, quattordicenne di Doncaster, si trovava il ginocchio graffiato, per l'ennesima volta. L'avrebbe già picchiato se non ci fosse tutto quell'amore dentro il suo cuore per Louis Tomlinson, il fico della scuola, quello bello, alto, ricco e con seimila ragazze pronte a tutto, soprattutto ad aprire le gambe. Purtroppo nessuno sapeva che in realtà quello che davvero piaceva a Louis era ben diverso da un paio di tette, una minigonna e dei tacchi troppo alti per delle stupide sedicenni. 
Già, Louis era gay, e anche Harry. No, Harry no, lui sosteneva solo di amare Louis, ma comunque  sarebbe inorridito davanti un nudo di donna, perciò quella scusa non reggeva in piedi.
"Divertente Tomlinson, davvero divertente." Si sistemò l'uniforme, e raccogliendo il suo libro di storia si avviò verso il suo armadietto. 
Si sentì palpare il culo, e girandosi con gli occhi spalancati notò la figura di Louis sorridente, e non potè fare a meno di arrossire terribilmente.
"Cosa vuoi ora, Tomlinson?" 
"Niente, hai un bel culo, novellino." 
Styles sorrise internamente. Erano tre mesi, due giorni e quindici ore che il suo cuore batteva per quello stronzo di Louis.
"Beh, grazie. Ma non eri l'etero più venerato della scuola, tu?"
"Sono il più venerato della scuola, io." Rispose con tono incazzato. Nessuno l'aveva mai messo in dubbio.
"Non hai detto che sei etero."
"Styles vuoi che il tuo verde smeraldo degli occhi sia contornato da un viola melanzana per il resto della settimana?"
"No, no, scusa.. uomo 'virile' ." Disse ridendo Styles, facendo il segno delle virgolette con le mani."
"Non provocarmi, Styles."
"Sì, ci si vede Tomlinson." E con il migliore dei suoi sorrisi, svoltò il corridoio, dirigendosi al suo armadietto.
L'ora di matematica fortunatamente passò in fretta, e dopo il suono della campana si avviò in bagno per sistemare i suoi ricci perfetti che gli ricadevano ondeggianti sul viso.
Entrando notò Louis con una sigaretta tra le mani, che gli sorrise, ma non con un sorriso dolce, no. Sfoggiò il suo sorriso da stronzo, uno di quei sorrisi da 'ehi, sei fottuto.' Esattamente il sorriso di Louis William Tomlinson. Ignorandolo si posizionò davanti allo specchio, sistemando con una mano i capelli castani.
"Ehi, ma guarda chi si rivede, Styles!" Disse il più grande girandogli attorno e soffiandogli il fumo in faccia. 
"Tomlinson." Disse più impassibile che mai, continuando a lavorare coi suoi capelli.
"Già, Harold Edward Styles. Quattordici anni, occhi verde smeraldo, trasferito da poco più di due anni da Homes Chapel.  Nato il primo febbraio del 1994." Disse, compiacendosi di tutte quelle informazioni immagazzinato tutte quelle informazioni. Le sapeva, ed il motivo era ovvio. Anche Louis era innamorato di Harry, e per farsi notare lo trattava male, ma non riusciva a dimenticarsi quel sorriso angelico che vedeva di tanto in tanto nei corridoi, di quegli occhi così grandi e così belli, di quei capelli così perfetti. Già, il fico della scuola era perdutamente innamorato del novellino, del piccolo Styles, di quello del primo anno. 
"Come sai tutte queste cose su di me, William?" 
"Eh, sapessi.. aspetta, mi hai chiamato William?"
"Già, Louis William Tomlinson. Sedici anni, occhi azzurro cielo, sempre vissuto a Doncaster, quattro sorelle più piccole. Nato il ventiquattro dicembre del 1991."
"Come sai tutte queste cose su di me?!" Questa volta quello stupito era il più grande.
"Eh, sapessi.." Rispose compiaciuto il più piccolo, guardandolo dritto negli occhi azzurro cielo, nei quali avrebbe potuto affogare, che ogni volta che gli guardava gli sembrava di stare a milioni di metri d'altezza, ad un passo dal cielo. 
"Omosessuale." Dissero assieme, guardandosi poi stupiti.
"Io mi riferivo a te, Styles."
"E io mi riferivo a te, Tomlinson."
"Non sono gay, sono fidanzato con Brittany."
"Ma che belle scuse, Louis, davvero... è davvero una motivazione stupenda quella che mi hai dato. Mi hai folgorato l'animo, mi hai fatto capire che non sei gay, davvero, complimenti."
E quella sua risata cristallina riempì il bagno della scuola.
Louis rimase intontito da quello che disse il più giovane, stentando a tirargli un ceffone, rispose più acido che mai.
"Beh, tu non hai smentito di essere gay, o sbaglio?"
"Lo sono, mi piace il cazzo, sì, wow, lo ammetto!" rise di nuovo, e Tomlinson si fece ancora più nervoso.
"Come posso farti stare zitto un attimo e non farti ridere? mi stai dando ai nervi, lo giuro!"
"Così!" E sì, Styles posò le sue labbra su quelle del più grande, avvinghiandosi al suo collo. Louis non esitò a spostarsi e anzi, approfondì il bacio schiudendo le labbra e permettendo alla lingua di Harry di entrare nella sua cavità orale, per esplorarla, per danzare con la sua, per permettere che quel bacio sia indimenticabile.
Dopo due minuti buoni in cui le loro lingue giocavano assieme, Harry, ormai senza fiato, si staccò dal più grande, ridendo un'altra volta.
"Etero, certo."
"Sei tu quello che mi ha baciato."
"Sei tu quello che ha aperto la bocca per approfondire il bacio."
Tentò di replicare, ma niente, Louis era ancora stravolto da quel bacio, come Harry d'altronde.
"Stai zitto Louis, stai zitto." Sussurrò Styles ad un palmo della sua bocca. Louis stentò a trattenersi, infatti la voglia di riavere quelle sue labbra carnose sulle sue sottili riaffiorò, quindi violentemente attaccò le sue labbra su quelle del più piccolo, dando vita ad un bacio più intenso. Il più grande lo prese in braccio, portandolo avanti, ed entrando in un bagno tra quelli aperti, richiudendosi violentemente la porta dietro di se con un calcio.
Sbattè vioentemente Harry contro le mattonelle fredde dietro di lui, e cominciò con le mani ad esplorare tutto il suo corpo. Sollevò piano i lembi del maglioncino rosso di Styles e lo tolse, facendolo ricadere per terra. La loro voglia cresceva sempre di più, sia dentro, che fuori, ed era ben evidente che quei pantaloni neri della divisa scolastica cominciavano a stare stretti ad entrambi sul cavallo. Harry imitò il più grande, togliendogli il maglioncino e cominciando a sbottonare qualche bottone dalla camicia bianca, togliendo quel ridicolo cravattino rosso e blu. 
"Merda, queste divise sono una merda." Sbottò all'improvviso Louis togliendo la camicia del più piccolo, e aiutandolo a togliergli la sua. Slacciò via le loro cinture, ed i bottoni dei pantaloni si trovarono ben presto fuori dall'asola. Adesso avevano solo i boxer, e l'erezione si faceva sempre più evidente. Ripreserò a baciarsi con più foga, facendo cozzare le loro erezioni ed eccitandosi il triplo, gemendo sempre più forte. Harry lo fece: appoggiò i suoi piedi al suolo e cominciò a  baciare avidamente il collo di Louis per poi scendere al petto, soffermandosi sui capezzoli, già turgidi che furono bagnati dalla lingua del giovane riccio. Poi scese di più, soffermandosi a mordere la pelle dell'ombelico, per cominciare a torturarlo di seguito, giocando con l'elastico del suo boxer grigio. 
La sua erezione urlava di essere liberata da quel tessuto ormai asfissiante dei boxer, e con la voce tremante sussurrò un "Harry, ti prego." E così il giovane si decise, gli sfilò l'intimo guardando la sua erezione che gli si piazzò davanti gli occhi. La prese in mano come se fosse un oggetto delicatissimo, e stringendovi il pugno attorno cominciò a stimolarlo facendo su e giù, sempre più velocemente. Poi si decise: con la sua calda e bagnata lingua cominciò a leccare il glande di Louis, che evitava di farsi sfuggire qualche urletto mordendosi il labbro inferiore, che cominciò a sanguinare. Harry lo guardava dritto negli occhi, non se ne vergognava, aspettava da tanto questo momento, la sua mano aveva lavorato tanto di fronte ad una foto di Louis in piscina, con solo un costume rosso a coprirlo, mentre si immaginava un momento molto simile a quello che stava vivendo. 
Louis gli sorrise, ed Harry per premiarlo di averlo beato di quel sorriso ancora una volta lo prese in bocca, dando inizio ad un lavoro di lingua, labbra e guance, finché Louis, gemendo per l'ennesima volta il nome del riccio, venne dentro la sua bocca. Harry non sputò, no. Perché ingoiare il seme caldo e salato di Louis Tomlinson era uno dei suoi sogni più nascosti, così guardandolo ancora fisso negli occhi, ingoiò tutto, leccandosi le labbra e sorridendo. 
Louis si avventò nuovamente sulle labbra del più piccolo, cominciando ad infilare una mano dentro i suoi boxer, sfilandoglieli poco dopo, e massaggiandogli l'erezione gli baciava il collo, i capezzoli, l'ombelico, e quei fianchi un po' pienotti che secondo Louis Tomlinson ispiravano sesso. Ed anche lui si trovò in ginocchio, davanti il membro pulsante di Harry, per restituirgli il favore. Leccò svariate volte dalla punta fino ai testicoli, facendolo rabbrividire di piacere ed inarcare la schiena contro le mattonelle bianche del bagno, poi cominciò a succhiarlo rapidamente, anche lui molto bravo ed esperto, dando l'impressione che fare pompini fosse una sua dote naturale, come Harry.
E dopo svariati minuti anche lui si svuotò nella bocca del più grande, che imitandolo ingoiò tutto, come se fosse la cosa più naturale al mondo, come se nella bocca avesse un sorso d'acqua, e non lo sperma di Harry Styles. E di nuovo un bacio dal gusto salato, seguito da un "Ti amo." all'orecchio da parte di entrambi, contemporaneamente. 
A Styles quasi cedevano le gambe, e Tomlinson si stava per sciogliere sul pavimento, perché quel momento era perfetto. 
Sorridendo complici si rivestirono in fretta, scambiandosi un altro bacio prima di uscire dal bagno, appena in tempo per la pausa pranzo. 
























 


Questa shot non ha senso :'D 
Cioè, ce l'ha, ma non ha senso averla scritta.  Boh, l'ho scritta alle cinque di mattina,
colta da un'improvvisa ispirazione, e l'ho finita alle sei e mezzo. No, non avevo dormito, 
sono andata a dormire dopo :c
Anyway, è nata come una one-shot, quindi un solo capitolo, però non so,
forse potrebbe continuare, perché un sequel in mente ce l'avrei.
Anche se sono già tipo incasinata fino al midollo con l'altra mia long. :')
Boh, recensite se vi piace (e se vi va x'D), adieu. 


Sof.

twitter: @sciutomlinson 

  
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