Rating: PG
Genere: triste, malinconico, introspettivo
Prompt: quiet
Avvertimenti: Pete’s World, post 2x13 “Doomsday”
Quiet
– Lost without you
Rose entrò di soppiatto nella stanza, chiudendosi silenziosamente la porta dietro le spalle. Aveva scavalcato con attenzione i sigilli gialli posti davanti alla porta e, senza esitare, aveva abbassato la maniglia ed era entrata.
La stanza era rimasta uguale a quel giorno: il giorno in cui tutto era cambiato, in cui tutto il suo universo era cambiato. Nel senso più letterale del termine.
Si inoltrò lentamente tra i vari scatoloni sparsi in giro. Da quella lontana avventura la stanza era diventata uno sgabuzzino nel tentativo di farla cadere nel dimenticatoio, come un ricordo che deve essere scacciato dalla memoria. Un’idea di suo padre, senza ombra di dubbio.
I suoi passi risuonavano rumorosi nel silenzio della stanza, il loro eco si perdeva nel bianco candore delle pareti.
La ragazza si fermò davanti al muro, un nodo in gola e un peso nello stomaco.
Percorse con passo malfermo i pochi metri che la separavano dalla parete, mentre sentiva le lacrime fare già capolino nei suoi occhi. Posò la mano sul muro freddo e si addossò completamente alla parete, lasciando che piccole stille salate scivolassero sul suo volto.
Pianse silenziosamente.
Pianse per tutti quei giorni in cui doveva dimostrarsi forte davanti agli occhi preoccupati di sua madre e lo sguardo comprensivo di Mickey.
Pianse per la consapevolezza di essere bloccata lì, in quel mondo così simile ma al contempo così diverso dal proprio, attorniata da affetti che non le erano sufficienti.
Pianse dalla frustrazione: tutti quei mesi spesi a costruire un cannone dimensionale che non ne voleva sapere di mettersi a funzionare!
Rise e pianse nello stesso tempo, mentre sentiva la voce del Dottore sussurrarle di stare calma, che tutto, prima o poi, si sarebbe sistemato. E lei ce l’avrebbe fatta: perché era Rose Tyler, la ragazza che non si arrendeva mai.
Rose si asciugò rabbiosamente le lacrime, lasciandosi avvolgere dal silenzio di quel luogo.
Poteva ancora sentire sulla sua pelle il senso di smarrimento che aveva provato la prima volta che si era ritrovata da quella parte, la parte sbagliata. C’era troppo silenzio, troppa calma, niente più euforia del Dottore e niente più avventure.
Si era scagliata con forza contro quel muro bianco: voleva passare dall’altra parte. Lei doveva tornare nel suo universo perché aveva fatto una promessa al Dottore e non poteva lasciarlo, non prima di avergli detto…
Accarezzò con dolcezza il muro che da quel giorno aveva ospitato le sue lacrime, che silenziosamente l’aveva sostenuta, impedendole di cadere. Ogni volta che aveva un problema quella parete era l’unico appiglio che le permetteva di rimanere a galla.
Anche quel giorno si sedette per terra, distendendo le gambe davanti a sé. Prese un respiro profondo e cominciò a parlare, raccontando al silenzio della stanza tutto ciò che era successo, parlando dei propri sogni e dei propri timori. Continuò a narrare fino a quando non sentì la bocca farsi secca e le parole pesare sul proprio palato, mentre un sorriso le illuminava il volto.
Il suo animo era tornato di nuovo in pace.
Fine
E il prossimo
prompt sarà: Romans
Note finali: Siamo finalmente arrivati alla prima fic che ho scritto per questa raccolta, che piano piano sta arrivando al termine!
Un grazie a chi commenta e anche a chi legge soltanto!
Note finali: Siamo finalmente arrivati alla prima fic che ho scritto per questa raccolta, che piano piano sta arrivando al termine!
Un grazie a chi commenta e anche a chi legge soltanto!