Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: Eristena_Merisi    15/06/2012    4 recensioni
Questa storia parla di due ragazzi che conosciuti su un social network e che finalmente possono trascorrere tre mesi insieme. Un'amicizia nulla più che sfocerà in una notte bollente su cui ci si è tanto scherzato prima. Buona lettura!
Genere: Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao anime! Questa volta ho pubblicato con meno ritardo visto? :D Ho fatto la brava micia :3
Ringrazio tutti voi che continuate a seguirmi e leggere questa mia storia, siete veramente importanti per me.
Ripeto che per chi volesse aggiugermi su face mi chiamo : 
Stena Merisi. 
Vi chiedo solamente di specificare chi siete perchè altrimenti non posso riconoscervi xD
Detto questo vi lascio alla lettura. Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii <3

Cosa che non centra niente: Stasera mi trincio come il tabacco ç_ç


Sono le dieci del mattino e ancora ci sono cojoni appena alzati che si svegliano pretendendo di fare colazione. Ma la gente è cieca che non legge i cartelli con scritto che la cucina chiude alle nove e mezza? C’è io boh.

Ho un’ora libera, menomale, un altro minuto a combattere con i ragazzini dello stage e divento esaurita. Quasi quasi vado a vedere il mio amore che sta combinando.

Apro la porta della mia stanza e me lo ritrovo in boxer spaparacchiato  sul materasso con le gambe leggermente divaricate e la fronte imperlata di sudore.

Non sembra siano entrate le cameriere … devono aver aperto la porta e averla richiusa velocemente. Sorrido ad immaginarmi la scena e chiudo la porta alle mie spalle.

Mi sbottono la camicia per il caldo ed apro la finestra. Mi accendo una mia amata Davidoff e posiziono il portacenere vicino al materasso in terra.

Prima di allungarmi, mi fermo ad ammirare il petto perfettamente scolpito di Anthony e flash di questa notte mi riempiono la testa.

Mi stendo vicino a lui, e mentre faccio una tirata non troppo lunga, incomincio a disegnare con il dito sul suo petto.

Aveva un sonno tranquillo, rilassato. Il petto si alzata e si abbassava piano mentre un sorriso pacato gli addolciva il volto. Sembrava quasi un bambino.

Ad un tratto, mi ritrovai con il naso vicino al suo collo ad annusare il suo odore.  Una voglia di mordicchiargli la pelle tenera si fece largo in me ma non lo feci per paura di svegliarlo e così gli lasciai un leggero bacio sotto il mento.

Fece un sospiro più profondo e inclinò di poco la testa verso di me. Non si era svegliato per fortuna. Approfittai di quel momento di incoscienza per ammirare di nuovo il suo corpo perfetto.

Scesi con gli occhi dal suo ombelico ai suoi boxer e soffocai una risata quando vidi la sua prominente erezione che sgargiava sui boxer grigi.

E’ proprio vero cari maschietti, c’è sempre qualcuno che si alza prima di voi la mattina…
Gli poso leggermente la mano aperta sulla parte sinistra del petto per sentire i battiti calmi del suo cuore e sorrido.

La sua bocca si schiude di poco invitando le mie labbra a saggiare le sue.
Mi accorgo appena in tempo che il mio viso si stava avvicinando al suo e lo ritraggo velocemente.
Che cosa stavo facendo? Perché tutti quei comportamenti sdolcinati? Nah abbracci su abbracci, un bacetto ogni tanto, anche una bella scopata ci starebbe tutta ma tutto questo mi sembra esagerato. Eristena riprenditi per Dio!

Mentre mi giro per continuare a fumare la mia sigaretta sento un sussurro vicino al mio orecchio e una braccio cercare di stringermi.

-         Buongiorno micia – La voce arrochita dal sonno e gli occhi socchiusi per la luce gli fanno assumere un’aria indifesa e dolce.
 
-         Buongiorno amore- mi faccio stringere da lui mentre spengo la sigaretta e allontano il portacenere per evitare di fare ulteriori casini.
 
Rilascio un sospiro di tranquillità e mi stringo di più a lui. Il suo corpo è caldo e ogni tanto sento un brivido per l’aria fresca che entra dalla finestra.
 
-         Dormito bene?- Alzo il mento per guardarlo negli occhi e lo ritrovo sorridente ad accarezzare i miei capelli. E’ così dannatamente bello…
-         Beh faceva un po’ caldo ma tutto so … - Lo squillo del suo cellulare ci interrompe di nuovo. Mi ci gioco il culo che è Silvio.

Anthony sta per alzarsi per cercare il telefono ma lo faccio stendere di nuovo sorridendogli.  Prendo il telefono e senza guardare il display rispondo.

-         Dove hai parcheggiato la mia bambina? – Lo sento rilasciare un sospiro lento e un silenzio sussegue la nostra conversazione.
-         Sei morto? – Mi stava facendo preoccupare … non è che … oddio pandorina!
-         Dimmi che sta bene! – Ancora silenzio …
-         Ho detto al carr’attrezzi di farla lasciare un attimo qui davanti all’albergo nel caso la vorresti salutare … un saluto veloce la dobbiamo portare allo sfascio – E poi riattaccò. Così .

Subito gli occhi mi si impregnarono di lacrime. Non poteva essere. La mia bambina era immortale! Io e Simone l’avevamo distrutta un miliardo di volte eppure l’avevamo sempre aggiustata con le nostre manine e migliorata di volta in volta.

Ci avevo speso più di venticinque mila euro e l’avevo pagata intorno ai trecento perché oramai non camminava più…

La guidavo da quando ero piccina anche se non come ora ...
-         No io lo uccido – Sussurro mentre mi alzo velocemente e esco dalla camera lasciando Anthony senza spiegazioni. Corro come una scema per le scale asciugandomi con la manica le lacrime che continuano a scendere.

-         Dove vai, che è successo! – Anthony corre dietro di me mentre cerca di riabbottonarsi di corsa i pantaloni.
Esco dall’ingresso secondario che mi porta direttamente davanti al parcheggio e mi ritrovo Silvio davanti.
 
-         Io ti ammazzo!- Gli salto addosso cercando di strangolarlo ma all’improvviso mi ritrovo su una sua spalla bloccata a tirare caldi sul suo metto mentre mi porta nel parcheggio.
 
Gli mordo la schiena e lo sento trattenere il respiro e irrigidirsi.
-         Sta un po’ ferma!- La sua voce è irritata ma ha anche qualche sfumatura di ilarità.
Mi ha distrutto la macchina e ha anche voglia di scherzare! L’unica cosa che vedevo dalla sua schiena era il suolo e le sue scarpe.

Sento dietro di me Anthony trattenere a stento una risata. Che cosa sta succedendo? Poesse che a nessuno frega un emerito cazzo della MIA macchina?
Silvio incomincia a camminare e prima di scendermi mi dà una pacca sul sedere e lì divento ancora più furiosa.

Appena mi rimette giù cerco di tiragli uno schiaffo quando sento il petto nudo di Anthony a contatto con la mia schiena e le sue mani che bloccano le mie. Mi rigira verso la mia destra ed è li che il mio cuore perde un battito…

La mia bellissima Pandorina come l’ho lasciata parcheggiata alla perfezione che mi guarda con un’aria pucciosissima e mi urla di stuprarla.
-         Amore mio!- Anthony mi lascia le mani ridendo insieme a Silvio e io mi getto sul suo cofano sporco di fango. Mi tranquillizzo quando la carrozzeria rovente mi brucia la pancia e mi costringe a ritrarmi.
Sfilo dalle mani di Silvio le chiavi che continua a ridere come uno scemo e la apro sedendomi alla guida.
 
Infilo le chiavi e l’accendo sentendomi subito coccolata dal rumore del motore. Do un’occhiata al quadrante e la rispengo.  
Esco lasciando lo sportello aperto e mi dirigo davanti a Silvio.

-         Questo è per lo svarione!- E gli tiro uno schiaffo così forte che mi brucia la mano.
-         Questo è per la chiamata di stamattina! – E gli un calcio allo stinco che lo fa piegare leggermente.
-         E questo è per te .. – Lo vedo cercare di proteggersi alla ben e meglio ma io lo abbraccio con tutta la forza che posso avere.
-         Ciao amowe! – Mi tira su facendomi volteggiare come una principessa e sento la risata di Anthony farci da accompagnamento.
Silvio ed io ci eravamo già incontrati a Roma vari mesi prima. Lui doveva operarsi al Bambin Gesù e così ne avevamo approfittato per vederci.
Era il miglior amico di Anthony fin da quando erano piccoli e ci eravamo conosciuti grazie a lui.
Mi mette giù e incomincia a guardare prima me e poi Anthony.

-         Tu sei scalza e mezza nuda – All’improvviso mi guardo addosso e mi accorgo di essere uscita dalla stanza così di prescia di essermi scordata di aver la camicia completamente sbottonata. Mi richiudo velocemente i bottoni e faccio la vaga.
-         E tu sei a petto nudo con la cerniera dei pantaloni mezza aperta, ho forse Ri-nterrotto qualcosa? -  Ci guarda con un sopracciglio alzato calcando sul RI.
Guardo Anthony incominciando a ridere e lui guarda me ridendo a sua volta.
-         Anche se fosse? –  si tira su la cerniera dei pantaloni e guarda Silvio ridendo sotto ai baffi.
-         Ah beh la informo che il signorino non è per niente pratico – Silvio mi guarda incominciando a ridere e appoggiandosi alla Pandorina.
 
Anthony si mette un attimo a disagio.  Ne avevamo parlato molte volte a riguardo. Lui non era mai stato con nessuna ragazza e se non erro quello di ieri era anche il suo primo bacio.
 
Guardo Silvio che gioca con la cintura di sicurezza e lo fulmino con lo sguardo.
-         Stanotte mi è sembrato abbastanza pratico – Anthony come se avesse avuto una botta di energia mi stringe leggermente dandomi un bacio sulla testa. Io mi rigiro e gli do un bacio sulle labbra lasciandolo un attimo inebetito. Mi stacco da lui e mi avvicino a Silvio che ci guarda allucinato. Mi sa tanto che aveva capito altre cose ma infondo è quello che gli volevo far credere.

-         Sbrigati a scendere dalla macchina o ti lego sul cofano mentre la porto io – Conoscendo la mia guida si sbriga a smontare e io entro per levare le chiavi.
 
Vedo l’orario sul cruscotto e subito mi si fa notte… Tra venti minuti dovevo preparare la sala per il pranzo. Merda!
 
Chiudo velocemente le chiavi e le lancio ad Anthony. Lui le afferra al volo e mi guarda di sbieco mentre corro verso l’hotel.
 
Dovevo cambiarmi la divisa e darmi una rinfrescata. Perché sempre quei cazzo di 5 minuti di ritardooooooo!
 
Mentre mi spoglio sento la voce di Silvio che urla:
-         SI può? – Entra Anthony e si avvicina alla finestra per chiuderla.
-         Avanti!-  Rispondo di corsa mentre getto per terra le calse ormai da buttare per terra.
Quando entra spalanca  gli occhi e si blocca.
-         Cristo ma non ti vesti!-  Sbuffo mentre nell’armadio cerco velocemente un’altra camicia e un altro paio di calse. Risponde Anthony a posto mio:
-         No lascia perdere l’ho vista più volte in mutande e reggiseno da quando son qui che vestita – Prende il telecomando del condizionatore e lo accende per rinfrescare la camera.
-         Allora Vabbè – Silvio si accomoda sulla sedia mentre Anthony si riveste e io corro in bagno per togliermi il trucco colato e darmi una sistemata.

Li sento chiacchierare dal bagno ma son troppo presa dallo specchio per far caso a quello che si stanno dicendo.
Quando esco Anthony è sulla porta con la camicia bianca sporca di nutella e Silvio è già fuori che aspetta per salutarmi.

-         Questa sera ce l’ho libera che ne dite di andare in qualche pub?-
Un po’ di svago dal lavoro ci voleva proprio.
-         A che ora stacchi? – Silvio studiava la mia divisa mentre mi faceva la domanda.
-         Sono la bellezza di … boh due giorni che sto in piedi credo e mi piacerebbe farmi qualche oretta di sonno se non vi dispiace. Porta la macchina a casa e tieni – Sfilo venti euro dal portafoglio che ho sul comodino e li porgo ad Anthony.
-         Metti benzina tu che io non ho tempo. Alle sedici mi butto sopra al letto, facciamo che alle venti ci incontriamo qui sotto , pizza birra e poi si va a ballare che ne dite? –
-         Tu sei da sposare – Silvio mi si avvicina dandomi un bacio sulla guancia notando che mi stavo già avvicinando alla porta per chiuderla. Mi diceva sempre la solita frase quando parlavo di birra.

-         Da su sono in un maledetto ritardo ci sentiamo stasera, chiamatemi un’oretta prima che sennò me svejo cor cazzo – Chiudo dietro di me la porta e controllo velocemente se ho tutto in tasca. Perfetto non manca niente.
Do un bacio veloce a entrambi sulla guancia e mi getto nell’ascensore.
 
Mentre i piani scendono mi ritrovo a pensare. Certo che l’ascensore ispira le discolpe personali eh! Ero lontana kilometri da casa con due persone che si può dire ho visto oggi per la prima volta. E mi sento a casa …
 
Le porte si aprono e esco di corsa lasciando lì i miei pensieri. Mi stampo un bel sorriso professionale e mi avvio nell’office di sala.
 
Sterilizzazione delle posate… e via con il tango. 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: Eristena_Merisi