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Autore: LuciaDeetz    15/06/2012    10 recensioni
[Post-Avengers, forte presenza di spoiler sul film] I Vendicatori decidono di trascorrere un'allegra serata (allegra è ancora tutta da dimostrare) al cinema. Riusciranno nell'intento di godersi la visione del film? A colei-che-detiene-la-penna l'ardua sentenza!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9:20 serali - entrata cinema "Odion"
 
«Ci siamo tutti?»
 
Steve Rogers contò i presenti.
 
Thor Odinson e Loki Laufeyson che si ignoravano deliberatamente, i visi volti l'uno nella direzione opposta dell'altro, la fronte aggrottata, le braccia incrociate e le labbra ridotte a fessure. Una camicia bianca e un paio di blue jeans per Thor. Una camicia bianca, un paio di blue jeans e una orribile sciarpetta verde-Hulk per Loki, unico rimasuglio del suo colore preferito e involontariamente anche del Vendicatore più odiato. Natasha Romanoff e Clint Barton, che parevano aver finalmente adottato un atteggiamento più consono alla situazione, si tenevano a debita distanza l'un l'altra, non senza però allungarsi di tanto in tanto una mano verso quei posti posteriori che normalmente non si mostrano in pubblico. Lei, con indosso una maglietta a maniche corte, un paio di pantaloni attillati che le arrivavano alle caviglie e un cappello che le nascondeva buona parte dei capelli e del grazioso viso. Lui, in un anonimo completo di camicia e pantaloni neri. E infine il dottor Banner, che si guardava in giro spaesato e confuso come l'eremita che, dopo anni di vita solitaria sul cocuzzolo della montagna, vede la civiltà per la prima volta.
 
«Dovevo immaginarlo...» disse il Capitano.
 
***
 
9:45 serali - parcheggio sotterraneo cinema "Odion"
 
Un rombo scosse il pavimento di linoleum.
 
Una svavillante Acura color cremisi fece la sua comparsa alla sbarra d'ingresso del parcheggio sotterraneo, e in pochi secondi e uno stridio di gomme andò ad infilarsi fra un vecchio pick-up arrugginito e una Porsche tirata a lucido.
 
«Chi è l'intenditore?» chiese Tony Stark scendendo dalla vettura e indossando gli occhiali da sole, che a quella tarda ora di vantaggi alla vista ne apportavano ben pochi. Avevano però il grande pregio di farlo sembrare un gran figo, e quindi chissene se andava a sbattere contro la macchina che aveva di fianco, come accadde in quel momento.
 
Si ravviò i capelli e si stampò in faccia il sorriso più sornione che potè davanti alla folla che gli stava facendo il terzo grado sulle sue condizioni di salute.

Pepper, intanto, era scesa dall'altra portiera. Raggiunse il marito che se ne stava ancora impalato sul posto e cominciò a strattornarlo per un braccio, intuendo quello che sarebbe accaduto di lì a pochi minuti.
 
Inevitabile. Chi non avrebbe riconosciuto Tony Stark con quegli occhiali da sole e quel sorriso smagliante?
 
«Mamma mamma, guarda!» strillò infatti un bambino fra la calca che si era formata. «È Iron Man!»
 
Molte borsette e biro furono aperte all'istante, e Pepper chiuse gli occhi in un moto di rassegnazione.
 
***
 
9:55 serali - entrata cinema "Odion"
 
«Che è tutto quell'affollamento? Agente Barton, riesce a vedere?»
 
Clint Barton si staccò controvoglia dalle curve di Natasha, e aguzzò la vista già sovrumanamente acuta verso la moltitudine di persone che si stava ammassando in cima alle scale mobili.
 
«È Tony Stark con sua moglie, signore. Sembra che stia sguazzando in un bagno di fama, signore.»
 
Giurando solennemente di non imbarcarsi più in avventure del genere, il Capitano Rogers si fece largo fra la massa a suon di spinte, facendo ben attenzione a non far cadere il suo berretto degli Yankees Dynasty o addio copertura.
 
La gente stava impazzendo per avere una foto del proprio idolo preferito. C'era chi con un balzo passava da una parte all'altra delle scale mobili, come fa l'ominide nella pubblicità di una famosa marca di olio da cucina, chi sventolava fogli già autografati e urlava ai quattro venti la sua ammirazione, chi faceva foto e chi semplicemente richiedeva una stretta di mano con la successiva intenzione di non lavarsi più il braccio intero.
 
Steve Rogers dovette reprimere l'invidia che stava covando nella sua mente e che minacciava di neutralizzare la sua ragionevolezza e fermezza di soldato. Avrebbe volentieri barattato un minuto di gloria per cento minuti sotto torchio da parte di Nick Fury che gli latrava addosso "Ciò che dico deve essere rispettato!!!". Il suo codice morale gli imponeva però di attenersi agli ordini ricevuti, che in quel caso erano "Non date nell'occhio, per favore". Cercò di dissimulare la tristezza interiore mentre trascinava di peso Tony Stark via dalla folla in delirio, alla quale l'uomo di ferro aveva da poco iniziato ad inviare baci con le mani sotto lo sguardo infastidito della moglie Pepper.
 
«Meno male che non dovevamo dare nell'occhio, Stark!» esclamò il Capitano contrariato.
 
La folla intanto li aveva seguiti e li aveva accerchiati di nuovo. La situazione si stava facendo pericolosa. Gli altri Vendicatori erano seduti in disparte sul muretto in cemento di fianco all'entrata, a pochi metri dalle scale mobili, e guardavano la scena come inebetiti. Era solo questione di tempo, a meno che...

Steve Rogers sospirò ed estrasse uno strano marchingegno da una delle tasche dei pantaloni e lo levò in aria. Ci fu un lampo di luce scarlatta che invase l'intera folla sulle scale e davanti all'entrata dell'edificio. Soddisfatto, il Capitano ripose l'arnese nella tasca e tornò dagli altri compagni, seguito dall'uomo di ferro.
 
«Da dove arriva quell'affare?» gli chiese Tony Stark, e si tolse gli occhiali che oramai non gli servivano più. Accennò poi un saluto agli altri Vendicatori, che lo guardavano in cagnesco per essere arrivato così tardi e per aver dato così dimostrazione di sé.
 
«Me l'ha dato Fury, in caso di... questo caso» Steve Rogers accennò alle persone nella piazza, che stavano ora entrando nel complesso edilizio in fila indiana come tanti scolaretti al primo giorno di scuola.
 
«We don't need no thought control...» prese a cantare Tony Stark mentre osservava i soldatini impassibili che a passo ritmico passavano per le porte scorrevoli. «Quanto durerà?»
 
«Per un paio d'ore circa. I tecnici dell'elivelivolo sono riusciti ad isolare le nostre onde cerebrali insieme a quelle dell'equipaggio, per evitare che venissimo neurolizzati insieme alle altre persone in caso di riconoscimento. Non hanno potuto far nulla per aumentare la durata dell'effetto, però. In più, il neurolizzatore può essere usato tre volte soltanto. Usa e getta.»
 
«Questo perché non c'ero io nella lavorazione» commentò Tony Stark con un sorriso sardonico.
 
«Stark, la pregherei di comportarsi normalmente per il resto della serata.»

«Infatti mi sto comportando normalmente» replicò.
 
«Intendevo normalmente come si comportano le persone normali.»
 
«Mi sta dando dell'anormale?»
 
Pepper si intromise nel discorso e riportò entrambi alla realtà. «Il film è già iniziato da cinque minuti. Tony... basta.»
 
«Tesoro, sto solo cercando di far valere le mie ragioni...»
 
Ora fu il turno dell'Agente Barton. «Ci sono stati dei casi in cui il neurolizzatore non ha funzionato?»

«No, non mi pare» disse il Capitano. «Perché?»
 
«Perché quell'uomo laggiù non mi pare molto neurolizzato.»
 
Si voltarono tutti verso la direzione indicata da Occhio di Falco. Un uomo dai capelli brizzolati e la statura piuttosto alta guardava il resto dei presenti entrare nel cinema come una fila di robot. Sembrava disorientato, e si guardava attorno mentre le scale mobili lo portavano davanti all'entrata e quindi più vicino ai Vendicatori. Portava una benda all'occhio sinistro e mostrava all'incirca sessant'anni d'età.
 
«È forse un parente di Nick?» chiese Tony Stark a voce bassa.
 
Il Capitano scosse la testa. «Io quell'uomo l'ho già visto da qualche parte... ma dove?»
 
E intanto l'uomo aveva preso a fissarli, e anche lui aveva simili pensieri in testa.

***
 
Che branco di smidollati senza memoria, pensò Loki. Midgard era un mondo veramente piccolo e dalle sorprese imprevedibili. Si era preparato mentalmente per quella serata infinita fatta di inutili discorsi senza senso, gentilmente imposta dal fratellastro Thor come raro momento di svago. Non si era preparato a tutto, però. La poca benevolenza sviluppata in mesi di rieducazione forzata asgardiana si infranse a terra in mille cocci, e lasciò il posto all'aura da spietato doppiogiochista che si era solo da poco assopita.
 
Si avvicinò lentamente all'uomo con la benda all'occhio e gli posò una mano sulla spalla.
 
«Wer sind Sie?» fece l'umano, e tentò di staccarsi dalla presa. «Lassen Sie mich bitte in Ruhe!»*
 
Il dio vide l'unica pupilla dell'uomo farsi più larga per la paura, e per puro istinto da predatore si passò la lingua fra i denti superiori. No, decisamente il neurolizzatore non aveva funzionato a dovere.

***
 
«Meno male che... non dovevamo dare nell'occhio» commentò Tony Stark verso i compagni rimasti, mentre guardava l'uomo brizzolato darsela a gambe levate giù dalle scale mobili, con Loki dal ghigno perfido che gli stava alle calcagna, e Steve Rogers che, neurolizzatore alla mano, inseguiva preda e predatore per porre fine a quel supplizio.

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*trad. "Chi è lei?" e "Mi lasci in pace (per favore)!"


Ed ecco il primo capitolo ufficiale... a quanto pare andare al cinema non è un'impresa tanto facile per i Vendicatori. La missione di salvare il mondo sembra essere meno complicata! XD
Spero che vi piaccia così come io mi sono divertita a scriverlo!
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito la storia e che l'hanno inserita nelle loro seguite! Grazie di cuore :*
   
 
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