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Autore: Princess of Dark    15/06/2012    6 recensioni
Incontrare Johnny Depp è il sogno di tutte noi donne, o almeno era il sogno di Denise.
E lei credeva di stare veramente sognando quando lo incontrò.
Denise ha un lavoro noioso, una migliore amica un po' pazzerella, una vocina maligna nel suo cervello, un "fidanzato" e un sogno nel cassetto. Johnny sarà lì per renderlo vero.
ATTENZIONE:Johnny Depp dovrebbe essere illegale, ma visto che non lo è, va preso come minimo preso a piccole dosi. E' veramente rischioso per la vostra salute una meraviglia così!
Se anche voi lo amate, questa è la ff giusta per voi...aspetto le vostre recensioni!!
Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=rLHOJc3yhPM
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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WARNING: scusate l’interruzione belli :D volevo solo avvisarvi che ho deciso di scrivere qualche battuta per il film che gireranno (eh sì, mi sono cimentata in una “storia nella storia” u.u). Quindi quando recitano, le battute sono in corsivo e quando vengono interrotti (tipo dal regista, o qualche commento di Denise, ecc.) sarà nel carattere normale. Inoltre, la storia sarà narrata senza punti di vista, in terza persona. Ah,sì, ahimè ma Ginevra andrà a farsi un giretto! La narrazione avviene nel modo in cui recitano gli attori. Buona lettura e deliziatevi ^^

<< ok, Mary, cosa cavolo devo fare ora?! >>
<< e lo domandi a me?! L’unico mestiere che ho fatto è stato la cassiera e commessa prima della segretaria! Che ne so io di recitazione?! >> Marylin mi osservava andare avanti e indietro per la stanza.
<< cosa gli dico a Johnny quando lo vedo?! >>
<< gli chiedi scusa per essere andata via in quel modo. >> suggerì. La guardai e annuii.
<< giusto. >>
<< e poi? >> aggiunsi.
<< poi cosa? >>
<< cosa faccio quando … o mio Dio mi sono scordata che c’è anche Orlando Bloom! Io muoio: più di tre minuti non ci resisto con quei due messi insieme! >>
<< come ti invidio: l’hai incontrato un giorno qualunque ed ora grazie a lui diventerai una star e consocerai tutte quelle persone famose! >> sospirò Marylin. La guardai.
<< te li presenterò, don’t worry. >>
<< a che ora devi andare via? >>
<< Robert mi ha detto che sarebbe passata un’auto  alle … oh cazzo manca solo mezz’ora!!! >> urlai, gettandomi con la testa nell’armadio. << cosa cavolo si indossa per recitare?! >>
<< beh, credo che nel film i costumi te li danno loro … >> accennò.
<< giusto. >> sussurrai. Lei sorrise.
<< rilassati: andrà tutto bene. >> mormorò.
<< certo, speriamo di non fare più di dieci figuracce. Della serie che cado o sbaglio tutto e … oh, non ci voglio nemmeno pensare!! >>
<< ecco e fai bene: non pensarci. Ora ti lascio preparare: ci risentiamo. >>
<< ciao, tresor. >>
<< uh, ti stai già “francesizzando”. >> mi prese in giro. Gli feci una linguaccia. << in bocca al lupo! >> mi urlò prima di uscire.
<< crepi! >> ricambiai. L’auto bussò puntuale. Mi guardai allo specchio e decisi di rimettermi quel rossetto rosso. Per qualche stupido motivo  me lo rimisi: forse essere più “sexy” serviva. Maledissi la mia inesperienza.
Ci sarà Johnny ad aiutarti, rilassati!
Solo il pensiero che ci sarà Johnny non mi fa rilassare!
Allora pensa ad Orlando Bloom …
Ancora peggio! No, così non va, devo calmarmi!
<< ciao. >> sorrisi all’autista che ricambiò con un sorriso cortese e mi condusse negli Studios. Ora immaginate durante il tragitto le contorsioni del mio stomaco e il mio battito cardiaco fuori controllo. Per immedesimarvi nei miei panni occorre solo pensare che stavo per entrare nell’ambiente dove sarei dovuta diventare famosa, recitare accanto a Johnny e Orlando, evitare di fare figuracce. L’ultima mi spaventava più di tutte. In effetti anche la prima, la seconda e la terza cosa mi spaventano!!
<< da questa parte. >> mormorò un uomo, dopo avermi condotta all’interno dell’edificio. Aprì la porta e venni accecata da una luce biancastra. In realtà l’intera camera era bianca. Alcuni uomini vestiti in nero stavano iniziando a montare le telecamere e tutti gli aggeggi vari. Una mano mi afferrò e sobbalzai. Un volto di donna mi sorrise. Doveva avere circa una trentina d’anni, aveva capelli rossi legati con una coda, occhi color nocciola e una spruzzata di lentiggini sul viso che la rendevano simpatica.  << tu devi essere Denise. >>
<< e-esatto … >> mormorai.
<< io sono Nicoletta, ma chiamami Nicky. Sono la truccatrice. Vieni con me che ti mostro un po’ la situazione. >> mi disse sorridendo. Sorrisi impacciata e mi fece fare il giro dello studio.
<< qui è dove dovrete girare alcune scene del film. Quelle montature laggiù sono la chiave di tutto: non hai idea di quanto debbano essere bravi con quegli aggeggi! >> esclamò.
<< già. >> mormorai. Mi condusse fuori, in un lungo corridoio.
<< in quel corridoio opposto ci sono tutti i vostri camerini, quindi noi andremo per quest’altro qui … >> Aprì una delle tante porticine e fui sommersa dai mille colori. << questi sono i costumi: non credo che verranno più utilizzati ma li conserviamo comunque. >>
<< ne comprate di nuovi per ogni film? >>
<< ovviamente! >> rise. Mi condusse poi davanti ad un’altra porta. << quando uscirai da qui sarai un’altra persona: qui verrete truccati. >> sorrise aprendo la porta. Un gruppetto di persone discuteva in fondo. Distinsi i riccioli di Orlando e il capo calvo di Robert.
<< Denise! Benvenuta nel mio -o meglio- nostro regno! >> esclamò ridendo.
<< Nicoletta ti ha fatto fare una paronimica degli studios? >>
<< le ho mostrato le cose più importanti. Chi deve truccarsi per primo? >> urlò, allontanandosi. Orlando mi venne vicino.
<< ciao. >> sorrise. Ricambiai con un sorriso da ebete.
<< ciao. >> mormorai.
<< che te ne pare? >>
<< non mi sento molto a mio agio. >> sospirai.
<< ci farai l’abitudine, non preoccuparti. >> sorrise, poi guardai il suo volto con maggiore attenzione. << quel livido … te l’ho fatto io? >>
<< già. >>
<< oh, mi dispiace tantissimo io->>
<< lo copriremo con un po’ di trucco. Orlando è un uomo forte. >> lo prese in giro un’altra donna, posizionandosi tra di noi e poggiando una mano sulla spalla di Orlando. E volete sapere chi è la donna? Keira Knightley in carne ed ossa.
<< io sono Keira, piacere di conoscerti. >> sorrise infine.
<< piacere mio!! Oh, non ci posso credere! Reciterai anche tu? >>
<< certo. Robert ha voluto riunire il “trio” dei Pirati. >> risero.
<< sei pronta per entrare nel mondo dello spettacolo? >>
<< non proprio … recitare al fianco di attori bravissimi come voi è un’impresa! Non ho mai fatto una cosa del genere. >>
<< oh, non preoccuparti: se ci è riuscito Orlando ci riuscirai anche tu. >> squittì la ragazza.
<< stronza! >> rise Orlando, iniziandole a fare il solletico. Si misero a correre per tutta la stanza, ridendo ed urlando. Il rapporto che era nato tra di loro sembrava quasi di fratellanza. Mi piaceva pensare che alla fine anche io avrei avuto quel tipo di rapporto con loro. Forse.
<< tranquilla è una cosa normale: sono peggio di due bambini. >> un’altra donna mi venne vicino.
<< sono Charlene. >> mi sorrise.
<< mi chiamo Denise. >> la donna era alta, aveva lunghi capelli castani che ricadevano in boccoli eleganti, ciglia lunghe e occhi color miele da cerbiatta, un seno prosperoso e bei lineamenti. A confronto, io mi sembravo una ragazzina da pochi mesi sviluppata, quando si inizia a ingrassare a dismisura e le forme non sono ancora ben definite. Una schifezza insomma.
<< vieni, ti presento gli altri. >> sorrise, trascinandomi quasi fuori dalla sala per il trucco. << Charlene! Il tuo compito nel film è di rapire Keira, non Denise! Perciò restituiscimela che la devo ancora truccare! >> esclamò Nicky. Lei rise e mi guardò.
<< ahimè, ti tocca andare sotto i suoi pennelli. >> risi e mi avvicinai a lei. << chiudi gli occhi, non muovere la bocca, non tremare con le palpebre: devi essere perfetta. >> mugolò Nicky entusiasta.
<< ok. >> risi, sistemandomi sulla sedia.
<< Johnny dov’è?! Non è ancora arrivato? >> chiese Charlene.
<< no. >>
<< possibile che faccia tardi anche il primo giorno di riprese?! >> sbraitò Robert. Nell’aria si respirava un clima sereno e agitato insieme: tutti erano euforici e un po’ nervosi, ma continuavano a scherzare e ridere come se niente fosse. Chi andava di qua, chi andava di la, qualcuno rideva, qualcuno correva, altri si truccavano, altri sfilavano per farsi dare suggerimenti sull’abito da mettere. La porta si spalancò e Johnny, con il fiatone, si catapultò tra la folla
. << scusatemi! Vanessa ha la febbre e ho dovuto accompagnare io i miei figli. >> passò velocemente accanto a me, senza vedermi e si tolse il giubbotto.
<< Johnny, sei tutto sudato. >> mormorò Charlene, accarezzandolo. In quel momento avrei voluto ucciderla.  
Con un cannone!
Ma che cannone?! Direttamente a mani nude …
Come siamo sadiche!!

<< ok, è l’ora di gossip. >> ridacchiò Nicky divertita, stendendomi un velo di cipria sul volto.
<< tra Charlene e Johnny c’è stato del tenero un po’ di tempo fa … >>
<< del tenero? >> ripetei.
<< sì. Un bacio e tanto sesso. Almeno così lei mi ha raccontato, vantandosene. >> aggiunse. 
<< quanto la invidio. >> sospirai. Lei rise.
<< già. >> credevo di aver parlato con Ginevra e invece l’avevo detto ad alta voce! Prima figuraccia, anche se piccola, anche se solo con Nicky, di cui potevo fidarmi già ciecamente e lo sapevo.
<< però Johnny non ha voluto continuare e hanno deciso di far finta che non sia successo nulla, anche se lei è ancora convinta che Johnny sia innamorato di lei. Povera illusa! >> disse ridacchiando. La voce di Johnny risuonò.
<< Denise non è venuta? >> mormorò.
<< è qui il gioiellino, Joh, don’t worry. >> sorrise Nicoletta. Aprii solo un occhio e lo guardai dallo specchio. Gli feci un cenno con la mano e lui mi sorrise.
<< siediti sulla sedia accanto: tra poco passo a te. >>  aggiunse la donna. Si allontanò per prendere altri cosmetici. Lui sorrise.
<< temevo non venissi più dopo quello che è successo ieri … >> accennò sorridendo.
<< nella vita ci sono solo quattro cose che non puoi recuperare nella vita: il sasso dopo averlo lanciato, la parola dopo averla detta, il tempo dopo che è passato e l'occasione dopo averla persa. >> sorrisi, recitando le sue stesse parole. Non avrei perso quell’occasione per una cosa così banale.
<< ti devo delle scuse. >> mormorò.
<< scuse accettate. >> sorrisi. Lui mi fissò.
<< ho esagerato un po’, forse un po’ troppo, non ho più fatto caso a quello che dicevo, non volevo metterti così in imbarazzo. >>
<< anche la mia è stata una reazione un po’ esagerata, non preoccuparti. >> mormorai. Lui mi fissò.
<< ti sta bene il rosa corallo. >> disse infine. Risi.
<< non ricominciare! >> rise anche lui. Keira e Orlando ci vennero vicino.
<< temevamo non arrivassi. >> sorrise Keira.
<< per tua sfortuna, eccomi qua. >> disse Johnny e risero. Johnny aveva un bellissimo rapporto anche con loro due, a giudicare il modo in cui ora scherzavano tutti e tre. Li invidiavo, li invidiavo parecchio. Mi fecero indossare un abito azzurro e bianco, poi mi legarono un grembiule bianco in vita e una ragazza mi sistemò i capelli in uno chignon scombussolato.
<< io cado. Io cado. Io cado. >> mormorai a bassa voce, temendo di cadere con quei tacchi al piede. Keira rise.
<< tranquilla: una volta sono caduta anche io. >>
<< davvero? >>
<< certo! Può capitare!  E non aver paura di sbagliare o di dimenticare una battuta: anche noi che siamo più esperti sbagliamo e ci dimentichiamo le parti! Io, Johnny e Orlando a volte ci mettiamo una giornata intera per recitare un piccolo pezzo! >> esclamò. Sorrisi.
<< ok, ora sono un po’ più calma. >> sospirai. Robert mi diede il copione.
<< questo te lo porti a casa e lo impari fino a pagina sette. Regola numero uno: non deve leggerlo nessuno. Seguimi e ti spiego cosa dovrai fare. >>
<< Robert … non mi hanno detto che avrei dovuto imparare già il copione: come facciamo a girare la prima scena se non so cosa dire?! >>
<< lo so, lo so. Non preoccuparti, ci penso io. >> sorrise, poi mi fece cenno di avvicinarsi al gruppo di persone. Una donna e due uomini precisamente.
<< sono i miei assistenti: Lara, Manuel e Gregor. >>
<< piacere di conoscervi. >> sorrisi. Johnny iniziò a parlare con Manuel su come doveva muoversi sulla scena, lo stesso fecero gli altri e quindi toccava anche a me. L’ uomo di colore, Gregor, mi fu accanto.
<< tu interpreterai Helen. Helen lavora come barista nel locale di sua madre, suo padre invece è il capo di un’associazione segreta, di cui fanno parte delle spie chiamate “falchi”. Un giorno Helen incontra Lucas, interpretato da Johnny, che lavora per i servizi segreti. >>
<< tipo agenti 007? >> sorrisi, interrompendolo. 
<< esatto. >> rise Gregor. << Lucas deve rapire Helen per chiedere un riscatto a suo padre: la chiave per accedere alle cassaforti dove sono contenuti dei codici per altre cassaforti dove ci sono tanti, tanti soldi. Quindi lui la seduce e con l’inganno la fa innamorare di lui per rapirla. Helen si innamora, viene rapita, però Lucas viene catturato dai falchi del padre di Helen. Lei lo viene a sapere, scappa e lo libera. Alla fine lei scopre che anche Lucas la ama, così decidono di allearsi, rubano le chiavi e i codici, prendono i soldi e se ne vanno alle Bahamas per sposarsi e vissero tutti felici e contenti. Tadan. >> sorrise l’uomo di colore. Risi.  
<< è una bella storia! E Orlando, Keira, e Charlene? Che ruolo hanno? >>
<< oh, ti ho raccontato la trama molto brevemente, non ci ho messo tutti i dettagli: Orlando è  l’alleato di Lucas che si è innamorato di Helen e l’aiuta a scappare per andare a salvarlo. Keira è il capo della banca che Lucas vuole rapinare, Charlene fa parte dei falchi, ma in realtà è una spia perché fornisce indicazioni a Lucas. >> annuii perplessa.
<< wow. E io cosa dovrei fare ora? >> mormorai un po’ spaventata a dir la verità.
<< allora, il film inizia con Johnny che sta organizzando il piano di rapimento con i suoi alleati, quindi comparirà lui nel primo periodo. Poi quando entrerai in scena, sarai qui –dietro al bancone- >> disse, mettendosi dietro ad un bancone di un finto bar allestito.  << dovrai solo dire “arrivo!” quando un signore ti chiamerà, poi fingi di prendere delle ordinazioni e torni dietro al bancone, prendi un caffè e lo porti al signore. A quel punto, mentre torni dietro al tuo bancone, entra Lucas e tu rimani praticamente paralizzata: i vostri occhi si incontreranno e sarà tutto così magico per te … >> sussurrò con enfasi. Rabbrividii.  << dopodiché, lui si siederà al bancone e ordinerà un caffè. Tu devi fare la parte dell’imbambolata, infatti mentre stai per portargli il caffè lo rovesci sulla sua giacca. Tu ti scusi ripetutamente e cerchi di ripulirlo con uno straccio, poi gliene servi un altro. Lui ti chiederà il nome e tu balbetti il tuo. Fine prima scena. >> disse ad un fiato. Sbattei le palpebre, cercando di ricordare la prima azione. << ce la farai. >> sorrise. Johnny mi venne vicino.
<< sei pronta, Helen? >> sorrise, poggiandomi un berrettino da barista sul capo. Orlando alzò il pollice e mi sorrise. Sorrisi e li guardai allontanarsi. 
<< in scena tra dieci secondi! >> urlò Robert. Tutti i macchinari si puntarono su Johnny che stava seduto ad un tavolo con alcune carte, circondato dal suo braccio destro, Karl (Orlando) e altri uomini.
<< tre … due … uno … azione! >> urlò Robert. Keira si posizionò al mio fianco e mi sorrise.

<< la Banca dei Falchi contiene miliardi di dollari. Questo lo sapevate ragazzi? >> iniziò Johnny, aspirando il fumo del suo sigaro.
<< pensavamo fosse una leggenda, capo. >> sussurrò un uomo dall’aria stanca. Lucas rise.
<< i soldi sono reali, Roland. E ho un piano. >>
<< cos’hai inventato stavolta? >>mormorò Orlando, dall’altro lato della stanza, completamente in disparte dal resto del gruppo. Sedeva sul bordo di una sedia, dondolandosi, con i piedi poggiati ad un tavolo fradicio del loro nascondiglio, giocherellando con un coltellino che lanciava in aria e poi afferrava con una sola mano.
Lanciò di nuovo il coltellino, poi Orlando sbagliò la presa e cadde a terra. << stoooop! >> urlò il regista. Scoppiarono a ridere.
<< mi è scivolato dalle mani! >> esclamò lui, cercando scuse.
<< hai le mani fatte di ricotta, dai! >> urlò Keira, prendendolo in giro.
<< ti sfido a lanciare un coltellino e a riprenderlo con una sola mano: potrei amputarmela! >> replicò. Ridemmo ancora.
<< ok, riproviamo! Tre … due … uno … azione! >>

<< cos’hai inventato stavolta? >> mormorò Karl (Orlando), lanciando il coltellino in aria. Quando ritornò indietro, lui lo riuscì ad afferrare, poi cadde.
<< stop! >> urlò Robert. << ce l’avevo quasi fatta! >> esclamò ridendo. Ragazze, Orlando che rideva era uno
spettacolo da non perdere! Ripeterono la cosa altre due volte, prima che Orlando riuscisse a prendere il coltellino.

<< io non invento: metto solo insieme i miei neuroni per farne buon uso. Dovresti fare lo stesso. >> borbottò Lucas. Karl si alzò dalla sedia e gli andò vicino. << allora? >>
<< per accedere alle casseforti occorrono dei codici: sono custoditi all’interno della cassaforte dei falchi. >>
<< le spie di Halfred Row? >>
<< sì. Halfred Row ha una figlia: Herin Row … >>
<< STOP!>>
<< lo so, lo so, ho sbagliato il nome! >> ridacchiò Johnny. << come cavolo ti chiami?! >> esclamò poi, guardandomi. << Helen! >> risi. << oh, giusto! Ricominciamo allora! >> sorrise lui.
<< Helen. >> sussurrò, come per tenerselo a mente. << AZIONE!>> urlò Robert. Guardai Johnny recitare così divinamente: sembrava quasi di stare davanti ad uno schermo a guardare il film e invece ero “dietro le quinte” e io dovevo interpretare la protagonista con lui.

<< sì. Halfred Row ha una figlia: Her … Helen Row.>>Robert li interruppe di nuovo.
<< l’avevo ricordato però! >> esclamò Johnny ridacchiando. Ricominciarono.

<< sì. Halfred Row ha una figlia: Helen Row. Rapiremo sua figlia e chiederemo il riscatto: elementare no? >>
<< dopo aver ottenuto i codici la restituiamo? >> chiese Karl.
<< ho sentito dire in giro che è una bella ragazza …>>aggiunse maliziosamente. Lucas rise.
<< allora faremo della pollastrella ciò che vogliamo. >> sussurrò e tutti gli uomini si misero a ridere.
<< Stop! Perfetto! >> esclamò Robert. Tirarono un sospiro di sollievo. << Denise, tocca a te entrare in scena! >>
<< cosa … già io? >> sussultai, impaurita. E dire impaurita era un eufemismo: mi stavo letteralmente facendo addosso. Orlando mi venne vicino.
<< coraggio: non aver paura di sbagliare … come hai visto, ci scherziamo tutti su e Robert ha una pazienza incredibile. >> m’incoraggio. Sorrisi e mi posizionai esattamente dove mi avevano detto. Gregor impiegò qualche minuto in più per spiegarmi più minuziosamente cosa fare. Mentre facevano il conto alla rovescia, il mio cuore batteva all’impazzata. << azione! >> urlò Robert.

<< signorina? >> chiese un uomo dall’aspetto raffinato, alzando un braccio. Helen alzò il capo, asciugandosi la fronte. << arrivo! >> urlò con una vocina stridula. << stop! >>sprofondai. << cosa ho sbagliato? Sono una frana vero? Non ce la posso fare! >> esclamai.
<< hai detto solo una parola, Den! Rilassati. Devi sembrare più indaffarata: un po’ come quando stai lavorando e il tuo capo ti chiede un caffè, tu come rispondi?>>
<< incazzata. >> mormorai.
<< ecco brava: incazzati. >> sorrise Robert. Annuii sorridendo.

<< arrivo! >>esclamò Helen con enfasi. Afferrò un blocchetto e camminò fino al tavolino allestito.
<< un caffè amaro. >> ordinò. Helen annuì e si voltò per tornare indietro. La porta si aprì e Lucas fece il suo ingresso, col capo chino, un cappello e un cappotto scuro e misterioso. Helen lo guardò velocemente, poi tornò al lavoro.
<< stoop! >> Johnny ed io ci fermammo all’istante. << Denise, devi guardare Johnny negli occhi, non devi evitarlo: deve essere un momento magico per te perché ci sarà il tuo “colpo di fulmine”. >>
<< uhm … >>
<< fai finta di vedere il tuo idolo preferito. >> mi suggerì. È questo il punto: non ce la faccio a sostenere lo sguardo di Johnny: è troppo imbarazzante.
<< azione! >>

Helen lo guardò negli occhi,Lucas incrociò il suo sguardo e per lei fu la fine. Per molti fu la fine. Rimase immobile al centro della sala mentre lui prendeva posto accanto al bancone. Helen restò a fissarlo, poi tornò al bancone e servì il caffè al cliente.
<< un caffè. >> borbottò Lucas.
<< come … come lo vuole? >> mormorò Helen.
<< non importa: basta che ci sia caffeina.>>
<< se non ci fosse caffeina non lo chiameremo “caffè”. >> osservò e lo fece ridere.
<< la coca cola non contiene cocaina. >> replicò. Helen lo fissò.
<< immagino di no. >> mormorò, preparando il caffè. << ecco … >> sorrise, porgendogli il caffè.
<< ehm … Helen? >>
<< sì? >>
<< potresti gentilmente rovesciarmi il caffè addosso come quanto richiesto nel copione? >> scherzò Lucas.
<< esattoooo! È così che dovrebbe essere! >> esclamò Robert e scoppiammo tutti a ridere. Johnny era capace di fare battutine anche mentre recitava: era davvero sorprendente vedere come si era già impossessato bene del suo personaggio.
<< devo rovesciarti il caffè addosso? >> mormorai.
<< esattamente: devi far finta di inciampare e rovesciare il caffè sulla giacca. >> commentò Robert. Annuii.
<< ci provo. >>

<< ecc- >> Helen inciampò e sporse il braccio in avanti, facendo rovesciare tutto il caffè sulla giacca di Lucas che sobbalzò. << oh! Mi scusi! Sono mortificata non era mia intenzione … >> Helen corse accanto all’uomo e si inginocchiò per cercare di ripulirgli la giacca. I loro sguardi si incrociarono di nuovo.
 << se per avere le sue graziose mani addosso devo versarmi del caffè … allora, la prego, lo rifaccia. >> sussurrò Lucas, sfiorandole le mani.

Il suo commento malizioso ed estremamente romantico mi fece arrossire di colpo e scoppiai a ridere.
<< scusatemi! >> esclamai, iniziando a ridere. Johnny mi guardò divertito.
<< lo so che ho fatto una faccia da maniaco, però non è colpa mia. >> mormorò. Lo fissai, prima di scoppiare di nuovo a ridere.
<< no … ahhaha … ricominci-ahahah-amo.>>

Helen arrossì di colpo e si alzò lentamente. << le preparo un altro caffè. >> mormorò in imbarazzo, poi gli servì il suo caffè liscio.
<< posso sapere il suo nome? >> sussurrò Lucas.
<< Helen. >>
<< io sono Lucas. >> sussurrò, sorseggiando il suo caffè. Estrasse delle monete per pagare il conto e si alzò.
<< spero di rivederla. >> disse infine, facendo un cenno col cappello, poi scomparve, uscendo dal locale. Era lei la ragazza da rapire. Ed Helen era rimasta ancora imbambolata ed affascinata. Karl gli venne incontro.
<< allora? >> chiese curioso.
<< nessuna fanciulla sa resistermi, Karl. La gallinella sta cuocendo nel suo brodo. >> sorrise, accendendosi un sigaro.
<< STOOP! >>urlò Robert. Ci furono una serie di applausi e alla fine anche noi protagonisti applaudimmo.
<< sublime! >> aggiunse il regista, complimentandosi. << è venuta perfetta! >>
<< bravissimi! >> esclamò Keira, complimentandosi con Johnny e Orlando, poi mi venne vicino.
<< ce l’hai fatta! >> sorrise abbracciandomi.
<< sto ancora tremando. >> sussurrai, stringendola. Keira era davvero affettuosa e amichevole come se fosse una sorella. Orlando ci raggiunse.
<< allora, gallinella, non è stato tanto difficile vero? >> sorrise. Feci spallucce.
<< credo che mi ci abituerò. >>
<< allora resterai? >> sorrise Johnny, circondandomi la vita con un braccio. Sobbalzai.
<< credo di … sì. >> balbettai.
<< stupendo! >> esclamò felice.
<< ti sei fatta mille problemi e invece sei stata bravissima: non scherzavi quando dicevi di cavartela con la recitazione. Sei proprio nata per fare l’attrice! >> sorrisi imbarazzata.
<< che ne dite di una bella cena per festeggiare l’inizio delle riprese? >> propose Robert.
<< ci vorrà una bella tavolata per starci tutti. >> osservò Johnny scherzando. Nicoletta mi venne vicino.
<< ti ho visto recitare: sei bravissima! E poi, scusa se sono un po’ inopportuna, ma tu e Johnny siete bellissimi insieme! >> esclamò. Sbiancai.
<< io e Johnny … non … non stiamo insieme. >>
<< lo so, ma se lo foste, sareste proprio carini! >> rise, accompagnandomi al mio camerino. Mi sentii davvero una star con il camerino con il mio nome in una stellina brillanti nata. Il camerino era piccolo ma carino: un bagno piccolo e una stanza con un enorme specchio di fronte la scrivania con la sedia, dei cassettoni e due divanetti fucsia. Mi tolsi il vestito da barista e indossai di nuovo i miei abiti. Anche Johnny e gli altri si svestirono e si struccarono.
<< avrai uno chauffeur che ti accompagnerà a casa ora. >> sorrise Johnny.
<< ti passo a prendere alle otto per la cena. >> mi sussurrò all’orecchio.
<< la mia prima cena di lavoro. Wow. >> sorrisi. Alla guida c’era lo stesso uomo di questa mattina.
<< come ti chiami? >>
<< Charlie, signorina. >>
<< signorina?! Chiamami Denise! Non sono ancora diventata così famosa e rispettata e poi … se sei il mio autista personale ci deve essere feeling tra noi. >> sorrisi. Lui rise. << ok. >>  


Eccomi qua...fiùùù! Finalmente ce l'ho fatta! Vi imploro perdono per avervi fatto attendere così tanto e per avervi fatto partorire nell'attesa!
La scuola è finalmente finita e questo vuol dire una sola cosa: scrivere, scrivere e scrivere. Questa storia, ovviamente! Inoltre, sto partecipando ad alcuni concorsi (stanno andando a gonfie vele ^^) e mi sto impegnando al massimo per poter vincere, quindi ammetto di non aver dedicato molto tempo a questa storia, ultimamente. Ma giuro che ho intenzione di rimediare! u.u
Innanzitutto ...che ve ne pare di questo capitolo? Spero che non l'abbiate trovato noioso, ho voluto solo inserire qualche scena sul set per dare un po' l'idea "dell'aria lavorativa" che si respira tra le nostre piccole star. Quanto vorrei stare al posto di Denise oh mamma!! *-*
Vi prometto che il prossimo capitolo sarà più ricco di scene "intraprendenti" e più intime ;) oh, e ricco di sorprese, come sempre!!
Beh, è con questo capitolino -anzi- "capitolone" xD che voglio lasciarvi, sperando di non farvi attendere ancora troppo a lungo! Tranquille, ho già quasi finito il prossimo capitolo e conto di pubblicarlo il più presto possibile!! Fortunatamente per voi, vi lascio andare con una bellissima e sicuramente graditissima sorpresa:  c Fortunatamente per voi
  chc  ci tenevo a fare gli auguri al nostro Johnny, anche se su EFP l'ho fatto un po' in ritardo >.< ....

AUGURI E BUON COMPLEANNO *-* Chi l'ha detto che la perfezione non esiste? Esiste eccome e tu ne sei la prova:
+49, ma tu rimani sempre così fottutamente bello.


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