Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: mahidevran    15/06/2012    1 recensioni
❝ Be', potremmo dire che le Puella Magi nascono dai desideri, al contrario delle streghe che nascono dalle maledizioni.
Se le Puella Magi irradiano speranza attorno a loro, le streghe emanano disperazione. ❞
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Charlotte
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La chiesa si svuotava lentamente dopo la fine dell’omelia e tutti i fedeli si riversavano gradualmente in strada. A rilento, come se all’interno della maestosa cattedrale avessero timore di lasciare una parte della purezza che si erano illusi di ricevere. La fanciulla fissava la massa lasciare quel luogo di preghiere dall’altare e non vedeva l’ora che ciò accadesse, poiché ai suoi occhi era una vera e propria profanazione del sacro. A renderle tutto più detestabile vi era l’incrollabile presunzione di essere nel giusto, unita alla ferma convinzione di conoscere il modo per salvare quelle anime stolte ed impure dal fuoco dell’inferno. Ma cosa avrebbe davvero potuto fare lei per l’umanità? Una giovane ragazza che studiava per poter prendere un giorno i voti sacri e allontanarsi il più possibile da quell’immonda folla che popolava la terra. Più era lontana da loro e più si sentiva vicina al Creatore, tuttavia sarebbe stata in grado di salvarli ugualmente. Affidandosi alle sue preghiere l’intero mondo avrebbe avuto una possibilità!
Tra la folla notò una chioma rossa alquanto particolare, che risaltava tra le altre, appartenenti per lo più ad anziani. Quella era di una giovane ragazza, più o meno della sua età, ma non sembrava affatto interessata alle parole del sacerdote. Cosa c’era venuta a fare allora? Sbuffò furiosamente dalle narici, arrossando anche lei per rabbia quando si accorse che stava mangiando come se fosse in una pubblica piazza. Ma certo, anche per quella piccola insolente avrebbe pregato. Tutti meritavano la possibilità di salvarsi e lei ne era il mezzo.


Si precipitò nella sacrestia, dove di solito si recava in segreto dopo la celebrazione. Una stanza piccola situata dietro l’altare principale e quasi sempre vuota, con leggii e sedie di legno sparsi qua e là. Sulla parete di fronte all’entrata si apriva una sorta di cavità a circa due metri da terra, che col tempo era stata acconciata come un altarino dedicato alla Vergine. Lì si inginocchiò, senza neanche porre sotto di lei un cuscino o qualcosa che attutisse il peso del corpo sostenuto interamente sulle ginocchia contro il pavimento duro e freddo. Giunse le mani saldamente, portandole entrambe davanti alla fronte. Il viso era rivolto verso il pavimento poiché mai avrebbe osato invocare e guardare negli occhi un essere superiore allo stesso tempo. Le parole delle preghiere che recitava si susseguivano velocemente nella sua mente e subito dopo sulle sue labbra, con tanta foga e dedizione che la si sarebbe potuta credere la fede in persona.

Non c’è preghiera che non possa essere esaudita con la magia, sai?

Una voce diversa dalla sua fece improvvisamente irruzione nella sua testa. Al pensiero che la Vergine avesse davvero dato ascolto alle sue preghiere le fece battere il cuore all’impazzata ma rimase un po’ spiazzata sentendo la parola ‘magia’. Non si trattava affatto di magia, Lei operava dei miracoli!

Sì, immagino si possa considerarli anche dei miracoli.

Soggiunse dopo il suo inspiegabile silenzio, come se le avesse letto nella mente. La giovane non osava ancora alzare il capo, difatti lo tirò su solo dopo che la vocina la spronò a farlo.
Preferì non averlo mai fatto poiché quella visione la sconvolse completamente. Non vi era nessuna donna bellissima vestita di bianco né un angelo che parlasse per lei. Semplicemente un cucciolo che sporgeva dall’immagine di Maria mentre si puliva le zampine, fermandosi a guardarla con i suoi minuscoli occhi subito dopo. Lasciò cadere le braccia pesantemente lungo il suo corpo, come se avessero perso ogni forza e la bocca rimaneva semiaperta ma secca e immobile, senza più la minima traccia di preghiere su di essa. Più le lancette dell’orologio posto in fondo alla stanzetta rieccheggiavano nel silenzio, più le sue membra cominciarono a tremare; iniziava a pensare che si trattasse di un demone poiché le era stato detto che molti di loro avevano fattezze di animali. Nonostante ciò, le pareva impossibile scappare, nonché inutile contro un essere soprannaturale.


Hai un desiderio, vero? Posso esaudirlo facilmente.

Incalzava, riempiendole la testa di quei pensieri. Ma sarebbe stato giusto anche scendere a patti con un demone? Ripensò alle sue intenzioni, alla folla che si recava in chiesa e a quella ragazza dai capelli rossi. Qualsiasi punizione sarebbe stata sopportabile pur di non vedere mai più quelle espressioni timorate per superstizione o, anche peggio, quelle indifferenti e sprezzanti anche di fronte alla potenza del Signore. Inoltre aveva giurato di utilizzare come mezzo le sue preghiere e se quello stesso Dio le stava offrendo un’occasione di provare la sua fede, allora non avrebbe più tentennato.
Prese timorosamente la parola, ignara del fatto che le sarebbe bastato pensarlo affinché Kyuubey esaudisse il suo desiderio.


Io desidero …

Scosse la testa, rimproverandosi per essere ancora titubante sulla missione che le era stata affidata. Incubator non si mosse ma la giovane ebbe l’impressione che il suo sguardo fisso e per certi versi inquietante la stesse giudicando un’inetta peccatrice, al pari di tutti quelli che voleva salvare. Fu proprio quell’impressione a smuoverla e a farle pronunciare finalmente la stipula del contratto con quello che vedeva come il misso di Dio.

Desidero salvare i peccatori, anche a costo della mia anima.

In realtà avrebbe dovuto immaginare che quell’essere era del tutto senza sentimenti e mai avrebbe potuto giudicare un umano per la sua condotta, poiché non li riteneva così diversi dalle bestie, mosse solo dall’istinto irrazionale di cui era sprovvisto ogni Incubator.

Persino dopo essere diventata una puella magi non si considerò mai tale, continuando a pensare a se stessa come la mera servitrice del Signore dei viventi, dotata del potere di sconfiggere il demonio; poco cambiava se le altre sue simili e lo stesso Kyuubey si riferivano a quel nemico tanto temibile con il nome di strega.

La sua fine fu segnata proprio da una di loro. Quando vide la sua alleata Joséphine trasformarsi in ciò che lei stessa definiva il male più grande del mondo, apprese da Incubator che quello era il fato inevitabile di ogni ragazza che aveva visto esaudito il proprio desiderio. Solo dopo averlo saputo ripensò a ciò che avrebbe dovuto ottenere dal suo desiderio. Dov’erano i ringraziamenti di quegli uomini? Perché la ragazza dai capelli rossi non si inginocchiava dinanzi a lei per averla salvata dalla dannazione eterna? Improvvisamente tutto quello per cui aveva combattuto prese la forma di minuscoli granelli di sabbia, che sfuggivano dal suo pugno, lasciandole vuota la  mano.
Il pensiero che lei stessa sarebbe passata dalla parte del demonio prima o poi, le fece perdere ogni fiducia nella sua missione, trasformandone la speranza in afflizione. Fu così che dal suo cuore racchiuso nella Soul Gem si sprigionò la strega Elsa Maria dalla natura superba e presuntuosa, ma che ancora si rifiuta di rompere la perfezione della preghiera, uccidendo chiunque cerchi di interrompere la sua orazione eterna con le mille braccia.


Chiunque speri di sconfiggerla deve aver conosciuto la più profonda disperazione.
   
 
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