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Autore: stranamavera92    15/06/2012    0 recensioni
L'amore è strano ma bello.A volte sa essere silenzioso,incantevole,scioccante.Questa è la storia di Laurinda,la sua sembra essere una malattia unica e inguaribile.Per quanto difficile risulti,lei si accorgerà di sapere amare,anche se il suo è un amore da definire.Stef,Kevin,Timon,Eduard,a chi questo arduo compito? Chi lefarà battere davvero il cuore?
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Signorina Collins,le sto per dare un ottima notizia. Solo altri due esami e lei può ritornare a casa” . Laurinda dovrebbe manifestare tanta gioia,l’infermiera Matilda le ha appena detto che sta per lasciare la clinica e dopo tutto finirà lo stress fisico,e potrà finalmente urlare al mondo di essere stata sperimentata per il bene del prossimo. Ma Laurinda non è felice. “Signorina Collins,noto in lei tanto dispiacere”. “Oh no signorina Matilda,ma come ben sa io non ho più una casa dove stare,anzi penso che la parte peggiore venga dopo. La mia famiglia mi ha abbandonata perché nella pancia di mia madre sta per crearsi un vero e proprio essere umano,si spera sano,e la mia pazzia potrebbe influenzarlo negativamente,tutto questo significherebbe solo altra sofferenza. Io quindi ho solo provocato negatività ai miei genitori per tutti questi anni. E la mia? Io che ho trascorso la mia vita chiusa dentro una casa e poi una clinica,chi ci ha mai pensato a me? Forse è questo il problema. Mi sono sempre lusingata del fatto che gli altri potessero pensare a me,prendersene cura,ma devo dire che oggi sono davvero arrabbiata con loro. Ma anche con me stessa,avrei potuto soffrire di meno se solo me ne fossi resa conto prima. Mi scusi se le sto infastidendo con le mie parole,ma qui la gente sa tutto di me e fa finta di non sapere. Lei conosce benissimo la mia situazione,sa benissimo che una volta fuori di qui,sarò per una seconda volta,fuori dal mondo”. Laurinda è davvero una persona tanto bella quanto intelligente,non è pazza,è solo malata. Gli esami sono finiti. La sua unica valigia con dentro qualche pigiama e qualche tovaglia,con addosso una tuta un po’ vecchia e malfatta,i capelli raccolti in una coda e un paio di scarpette,Laurinda è pronta a lasciare quella che per tanto tempo è stata la sua casa. Sta per avviarsi verso l’uscita quando l’infermiera Matilda la ferma per dirle “Laurinda,prima che tu vada via,volevo dirti che mi mancherà la tua gentilezza e la tua spensieratezza,voglio ringraziarti perché nonostante io avessi già una certa età mi hai fatta maturare molto. Sei ancora giovane e sono sicura che avrai altre mille possibilità per vivere la tua vita. Sei una ragazza in gamba e se qualcuno tenta di spezzarti le gambe,sai sempre come legartele nuovamente. Questo lo dico io,non certo la gente che ti conosce solo tramite le cattive dicerie,perché io posso vantarmi di averti realmente conosciuta. Ti auguro tanta fortuna e tanto amore.” “ Grazie,signorina Matilda,grazie. Spero che il Signore accolga le sue preghiere e che il mio amore sia presto definito”. Laurinda sa bene che l’unico modo per poter sperare in un posto letto e un piatto di pasta,può solo chiedere aiuto alla sua zia,sorella di sua madre che tutto sembrava tranne esserle parente. Un cuore grande e sensibile,quasi come quello della nipote. Ha quattro figli ma Grenda(questo è il suo nome)non avrebbe mai voltato le spalle alla famiglia,soprattutto alla sua dolce Lauri,che andava a trovare spesso (quando le era possibile)a casa e in clinica. Il campanello suona,il giardino sembra essere stato rimesso in sesto,cosa che non si direbbe della casa,una pulita non le farebbe male. Il portone ,invece,è stato pitturato,i fiori rivitalizzati. La porta si apre,Grenda è sempre più vecchia,sarà che la morte del marito l’abbia davvero segnata anche fisicamente,solo quattro anni fa quando il piccolo Jason aveva solo qualche mese. Laurinda la guarda,accenna un piccolo sorriso,l’aria è stanca,delusa,rassegnata. “Laurinda,che cosa ci fai qui?.” Gli uccellini cantano beatamente,in effetti sono solo le tre del pomeriggio. “Zia Grenda,ho bisogno di aiuto,ho bisogno di te. So che non dovrei,so che mia madre ti ha sicuramente detto quello che è successo,che sta per succedere o forse quello che succederà,ma io non so dove andare,che fare,ti chiedo troppo ma tu sei l’unica speranza che ho di rifarmi una vita. Ti prometto che ti aiuterò con i piccoli,le faccende,troverò un lavoro,a me serve solo un po’ di affetto”. Grenda è una grande donna,non ha mai approvato la scelta di sua sorella e suo cognato,per la somiglianza si ipotizzava addirittura che le due fossero madre e figlia ma era solo una diceria di città così come sarebbe stata quella di qualche giorno a venire,si sarebbe detto che la fioraia Grenda ha messo in casa la pazza che si era messa in testa di “vivere”. Grenda ha quattro figli,Sammy,venti anni appena compiuti,Sailor di dodici,Micol di nove e infine un maschietto Jason di quattro anni. Nonostante le varie difficoltà,Grenda ha sempre tenuto al rapporto dei suoi figli con sua nipote,e i cugini sembrano andare molto d’accordo. Quasi per la stessa età,Sammy e Laurinda hanno sempre fantasticato sul loro futuro,l’una realmente,l’altra solo immaginando. “Voglio dirti che qui non sei un ospite ma una di famiglia,ti cercherò un lavoro,per adesso puoi occuparti della casa. Ho chiamato tua madre prima. Perdona la sua ignoranza,lei in fondo ti vuole bene. “Grazie zia se non fosse stato per te e la fiducia che mi hai posto, adesso sarei in mezzo ad una strada. Per quanto riguarda i miei genitori,posso solo dirti che li ringrazio per questi anni di avermi offerto un tetto sotto il quale stare,ma non posso ringraziarli per l’amore mai dato. Io ho solo ricevuto tanta indifferenza. Adesso se non dispiace agli altri,io voglio imparare a vivere e se non è troppo voglio anche imparare ad amare”. Sono oramai le 19.30,tra un po’ si cena,Micol è in salotto a guardare i cartoni,Jason in cucina(lecca le ultime dita di crema che la mamma ha usato per fare una buona crostata,Sailor è in camera sua e Sammy è con il suo ragazzo. “A quest’ora dovrebbe già essere qui,le ripeto sempre che per le 20.00 si mangia,ha la testa dura,quasi non sembra essere mia figlia.” “Zio Andrew aveva la testa dura … a me faceva ridere. Diceva sempre che io sarei cresciuta solo qualche altro centimetro ,e aveva ragione,sono rimasta bassa. Sei proprio stata fortunata,zia Grenda,lo hai sposato e ci hai fatto quattro bellissimi figli,anche se hanno la testa dura.” “Si lo so,averlo conosciuto mi ha riempito di gioia. Ma come facevi a sapere che avevo voglia di parlare di lui,voglia di ricordarlo così?” “Te l’ho letto negli occhi. Ops,penso abbiano bussato,e non sarà il caso se alla porta ci fosse tua figlia.” Laurinda è sempre così sorridente,bellissima. “Laurinda???!!! Ma che ci fai a casa? Da quanto è che non ci vediamo? Fatti abbracciare,mi sei mancata un casino”. Questa è Sammy,sembra davvero contenta di vederla. “Entriamo dentro”. La cena è a tavola,un bel pollo arrosto e patate fritte. Un’ottima cena alla quale di sicuro non può mancare Timon,il ragazzo di Sammy. “Lauri,voglio presentarti il mio fidanzato,Timon. Timon lei è mia cugina Laurinda. A quanto ho capito resterai qui con noi un bel po’,magari per sempre,sono davvero contenta,ma spero per te non proprio in eterno,sai mamma non cucina sempre così bene” “Mia figlia quanto sa essere spiritosa. Timon assaggia queste patate,sono buone,le ha fatte Laurinda”. Timon sembra quasi infastidito dalla presenza di quella ragazza. Tutti la conoscono,eppure lui sapeva benissimo che quella fosse la cugina della sua ragazza,lo sapeva da oramai quasi due anni.Timon e Sammy si sono conosciuti in spiaggia,qualche anno fa,erano in vacanza e tra un gavettone e l’altro è sbocciato l’amore. Un amore sincero,limpido. Timon ha quasi ventiquattro anni,studia e tra poco dovrebbe laurearsi in medicina. E’ un ragazzo serio,bravo,gentile,un “genio”(di quelli buoni però). E’ un uomo maturo eppure,non sembra avere voglia di comprendere la faccenda. La sua reputazione? Che fine farebbe se tutti verrebbero a scoprire che Laurinda Collins è in casa della sua ragazza? Timon diventerà un pezzo grosso e certe cose non può permettersele. “Piacere di conoscerti,io sono Laurinda,mi hanno detto che sei un bravo ragazzo e che stai per diventare medico,complimenti,sei giovanissimo. Sinceramente ti dico che quasi odierei il pensiero di conoscere un altro dottore seppure in futuro. Ne sono stata immersa per così lungo tempo. Ma non importa. Ti piacciono le patate?”. Timon proprio non vuole risponderle male. “Si grazie,sono davvero buone. Tu … tu che cosa vorresti essere?”. “Qualsiasi cosa,l’importante è che non sia me stessa”. Si è fatto tardi,è ora di andare a letto per i più piccoli,di fare i resoconti per i più grandi. “Scusami,pensavo ci fosse Sammy.” “Non preoccuparti,stavo prendendo un cuscino,penso che Sammy stia in bagno. “ “Ok.” “Scusami tu,mi dispiace se ti ho messo in imbarazzo stasera,non volevo certo che fossi io la prima persona da vedere,capisco quanto possa essere stato umiliante … “ “No anzi,scusami tu se ti ho fatto quella stupida domanda,io non volevo impicciarmi nei tuoi fatti personali,ma ero solo curioso. Ho intenzione di specializzarmi in cura delle malattie di tipo avanzato,penso che la tua sia piuttosto affascinante quanto inconoscibile,mi piacerebbe molto tenerti in contatto,certo questo non significa sottoporti ad altri test,esami,so che lo hai fatto per bene 23 anni e non voglio rubarti altro tempo,sei intelligente e … anche solo chiacchierare con te mi … sarebbe utile,utile soprattutto per me”. Laurinda è già seduta sul letto,Timon la raggiunge e continua “Sono un bravo ragazzo per tutti,perché questi tutti conoscono il bravo ragazzo. Sempre il migliore a scuola,nello sport,ho avuto tante ragazze,sono alto,biondo,ho una vita che farebbe invidia a chiunque,eppure a volte mi sento prigioniero di questa mia stessa vita. Vorrei fare qualcosa di più stravagante,particolare. Sammy è tanto orgogliosa,tosta,una vera pantera,il mio opposto. Ma mi sembra di aver già fatto tanto con lei,ho bisogno di evadere,anche solo per cinque minuti.(si sdraia e porta le mani alla nuca),mi piacerebbe tanto salire sul pizzo di una montagna e urlare il mio nome,lo hanno fatto in tanti,io no. Mi piacerebbe e voglio farlo. Un giorno lo farò.Lo prometto a me stesso. (adesso si alza e sta per andare via dalla camera) … ah un’ultima cosa,domani pomeriggio ti va di venire con me a prendere un gelato? E’ una cosa semplice ma sembra che tu non l’abbia mai fatta. Bene,passo alle 15.45,sotto la soglia del portone,informerò io stesso Sammy,sarà contenta vedrai”. Laurinda davvero non capisce perché qualcuno l’abbia invitata a prendere un gelato. Gli uccellini continuano a deliziare con il loro bel canto l’udito dei passanti .Laurinda è lì che aspetta. E’ passata già una mezz’ora,Sammy le ha solo raccomandato di non parlare troppo,stimolerebbe il suo ragazzo,e allora sarà la fine, ha detto. Laurinda però è solo tesa,ha indossato una camicia colorata e una gonna con dei fiori,i capelli raccolti e un capellino per coprirsi dal sole. Ecco arrivare Timon. “Scusa,ho fatto tardi,c’era un po’ di traffico. Allora pronta? Aspetta che ti faccio una bella foto. Ecco fatto,sei venuta benissimo,vuoi vederla? “ “Una foto?Perchè?” “Perché sono sicuro che una foto non la avevi mai fatta.Andiamo, conosco una buona gelateria da queste parti.” “Timon,posso farti una domanda?” “Certo.” “Perché fai tutto questo per me? Avremmo potuto chiacchierare anche dentro casa.” “Non aver paura dell’aria,della gente,devi vedere la città,è meravigliosa. Vedrai che quando saremmo di ritorno non vorrai più rientrare in casa. Fidati di me”. Laurinda ama fidarsi delle persone. Il posto è fantastico. I bambini giocano, I ragazzi passeggiano, Gli anziani siedono sulle panchine e la gelateria è piena di gente che vuole gustarsi qualcosa di rinfrescante in un bel caldo pomeriggio. Laurinda non ha mai visto tanta così gente,l’erba,le panchine,i fiori,le strade,non ha mai visto tanto,e non ha mai camminato tanto. “Stanca? Spero di no,voglio portarti in un altro fantastico posto,poi ritorniamo qui e mangiamo un bel gelato,te l’ho promesso,solo che ti consiglio di assaggiare la vaniglia,Bob lo fa veramente ottimo. Ne resterai estasiata. Poi se preferisci la cioccolata,allora ti consiglio il gusto mmm … Laurinda ma mi stai ascoltando? “ In effetti Laurinda,è troppo presa da quel ragazzo che suona. Sembra maneggiare la chitarra con eleganza e bravura,è davvero incantevole e Laurinda resterebbe ad ascoltarlo per ore. Fissa la melodia con il suo sguardo perso nei suoi occhi,vorrebbe tanto vedere chi è,chiedergli qualcosa,ringraziarlo per quella dolce melodia. Forse è qualcuno che ha bisogno di una mano,forse è qualcuno che suona per dimenticare. “Adesso puoi aprire gli occhi…allora che ne pensi?” Laurinda ha di fronte a sé uno strato di fiori,rose,margherite,girasoli,che fanno da scenario ad un bellissimo laghetto, L’acqua è fresca,pulita,limpida,Laurinda sorride,è contenta,e adesso non deve preoccuparsi per la sua salute. Qui non c’è lo smog,l’inquinamento,qui c’è solo tanta aria che regala tutta la serenità che adesso serve a Lauri. “Si mi piace tanto,mi viene quasi voglia di cantare,peccato che ci stiano pensando già gli uccellini,anche loro sono inebriati da questa magica atmosfera. Vivevo in una clinica,non ho mai visto fino in fondo la luce,non ho mai scavato nel profondo della vita,della mia vita. Voglio ballare,urlare,ridere,voglio un gelato megaenorme. Gusto … cioccolato,vaniglia,pistacchio,qualsiasi . Potrei fare qualunque cosa,questo posto è meraviglioso. Oh grazie,grazie(si tuffa nelle braccia di Timon),se solo non mi fossi fidata di te,adesso sarei a casa,a lavare,stirare,non avrei mai provato tutto questo. Voglio tuffarmi,sii,ci tuffiamo insieme?” Laurinda è troppo entusiasta,euforica,si tufferebbe con tutti i suoi abiti e anche se non sa nuotare,non ha paura di affogare,ne sarebbe valsa la pensa. Timon la prende,la scuote,la fa ridere a crepapelle,la butta in acqua con tanta delicatezza,poi si toglie la sua maglietta oramai bagnata dal sudore e si tuffa. I due sembrano felici della cosa e della compagnia,come due bambini che per la prima volta vedono dell’acqua. “Alla fine anche tu ti sei fidato di me” “Si,ne avevo bisogno ….(tra sorrisi e affanni) adesso avrei voglia di baciarti.”
  
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