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Autore: SoCloseYetSofar    15/06/2012    3 recensioni
"Oh, scusa .. devo avere sbagliato .."
Le sue guance divennero rosse e abbassò lo sguardo. Forse perchè era imbarazzato, forse perchè io risi e lui si sentì sbeffegiato.
Il mio sorriso si allargò e frugai in tutto il mio cervello in cerca di una risposta.
"Non preoccuparti, cioè, io ero... sì, non c'è problema, anzi, mi ha fatto piacere, cioè..."
Dio, che cretina. Piacere, un ragazzo che non conosci piomba nel camerino mentre sei mezza nuda e tu dici che ti ha fatto piacere, stupida, stupida.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Introducioooon *musichetta*
Sto modificando un po' di caratteristiche come carattere della storia, dimensioni etc etc e mi sono accorta che il primo capitolo necessita di una mini-introduzione.
Bene, è la mia prima fan fiction.

Ehm, ehm, i mean, oh, it's like, yeah... (feel like Harry Styles, yo) 

Parlando di Hazza, lui è il protagonista di questa love story con Maggie, un personaggio liberamente ispirato a...*tadada-rullliditamburi*
ME, yo.
Vi fornirò immaigni di Harry e eventuali altri personaggi, ma non mie, immaginate Maggie come vi pare, lol.
Buona lettura, bitcheeees!



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Qualcuno bussò alla porta e interruppe i miei pensieri. Mi alzai velocemente e infilai le scarpe (vertiginose a parer mio, abituata alle scarpe da ginnastica) pentendomi di non essermi sistemata prima. Dovevo solo alzare la zip del vestito e sarei stata pronta. L'abito era rosa antico e mi fasciava completamente, per la prima volta in vita mia mi sentivo bella
"Ehi, perchè non apri? Dai muoviti, siamo in ritardo..."
La mano che poco prima aveva bussato si trasformò in voce e, senza aspettare una minima risposta aprì la porta del camerino per piombarmi accanto. Un'irruzione inaspettata. Ero girata verso il muro, avevo appena infilato le scarpe e la cerniera del vestito era rimasta aperta. La mia schiena era praticamente nuda.
Il ragazzo che vidi voltando lo sguardo era alto, indossava uno smoking e aveva dei buffi capelli spettinati color nocciola, sembrava fosse appena uscito da un viaggio in lavatrice e questo pensiero mi fece sorridere.
"Oh, scusa .. devo avere sbagliato .." 
Le sue guance divennero rosse e abbassò lo sguardo. Forse perchè era imbarazzato, forse perchè io risi e lui si sentì sbeffegiato.
Il mio sorriso si allargò e frugai in tutto il mio cervello in cerca di una risposta.
"Non preoccuparti, cioè, io ero... sì, non c'è problema, anzi, mi ha fatto piacere, cioè..."
Dio, che cretina. Piacere, un ragazzo che non conosci  piomba nel camerino mentre sei mezza nuda e tu dici che ti ha fatto piacere, stupida, stupida. 
A quel punto anche la sua smorfia si aprì in un sorriso che mi lasciò mozzafiato e mi costrinse ad abbassare lo sguardo.
La mia stupidità continuava e da brava stupida che sono pensai bene di sistemarmi alzando la cerniera, ma da sola era un po' impossiibile (considerando anche che mi ritrovavo davanti uno dei ragazzi più belli che avessi mai visto) e feci l'ennesima figuraccia. Probabilmente sembrai talmente impacciata che quel ragazzo si avvicino e mi chiese se doveva aiutarmi. Sì, grazie, magari guarda. Lentamente sistemò la zip e quando mi voltai era ancora vicino a me. E lo guardai per la prima volta davvero. Aveva degli occhi verdi e uno sguardo incomprensibile. Il suo volto era fermo. Le labbra erano leggermente gonfie e seguivano una linea regolare. Dio, com'era bello insieme alle imperfezioni del suo volto da ragazzo.
Dopo un mezzo secondo che sembrò durare in eterno si allontanò e uscì dal camerino. Non so che effetto provocò in me quel ragazzo o che effetto povocai io in lui, ma di certo non mi lasciò indifferente. Uscii dal camerino anche io e richiusi la porta dietro di me.
Quell'incontro mi aveva lasciato un vuoto allo stomaco, era come se non me lo sentissi più, in me regnava quel senso che avevo da piccola quando mi sporgevo dal seggiolone e mi sentivo quasi libera. 
Camminai verso l'auditorium e in un punto dove si fermava il corridoio intravidi la mia migliore amica, lei aveva scalato le classifiche con il suo album, ed io con i miei film. Eravamo una coppia strepitosa. 
"Marti, non sai cosa mi è successo..."
"Maggie senti, lui sa dove possiamo stare, con i suoi amici sta cercando casa a Los Angeles, proprio come noi. Cioè loro non ci staranno molto, è solo un punto d'appoggio per i periodi che trascorreranno quà e così ho pensato che..."
"Piacere Louis" 

Louis era un ragazzo abbastanza alto, aveva il tipico fascino inglese, si capiva subito la sua origine. Aveva ntuito che delle parole dette da Martina ne avevo capite la metà. Lei era presa dalla foga di rendermi partecipe alla sua gioia e aveva ingoiato un po' di lettere.
"Maggie" Il mio sorriso, come nella maggior parte delle situazioni, si spalancò e strinsi la sua mano. 
"Quello che Marti stava cercando di dirti è che io e il resto della band di cui faccio parte stiamo cercando una casa quì a LA in modo che quando veniamo quì per lavoro non dobbiamo sempre andare in Hotel e pensavamo che potevamo fare qualcosa insieme. Anche per voi la casa che state cercando avrebbe la stessa funzione e sembra uno spreco usare tanti soldi per un'abitazione che potrebbe rimanere vuota la maggior parte del tempo, no?"
"Non fa una piega" 

Risposi con il mio fare ottimista. In quel momento Louis si girò e salutò un suo amico che era appena arrivato, gli spiegò veocemente il progetto che mi aveva appena esposto e ce lo presentò. 
"Ragazze lui è un lepricano."
Gli occhi azzurri del 'lepricano' si contorsero in una smorfia. Era biondo e leggermente più basso di Louis. Il cappello che indossava sopra lo smoking era girato e aveva un fare americano nonostante i suoi chiai lineamente europei.
"Mi chiamo Niall e come potete capire dalla simpatia di Lou, sono irlandese ma non vi aspettate che vi porti pentole piene d'oro o cose del genere" 
Noi ridemmo e capimmo subito che quell'estate, vissuta con loro, sarebbe stata proprio la più bella.
"Vado avvertire gli altri e finiamo con queste presentazioni ufficiali"
"Sì, forse è meglio"

Marti non si perdeva mai una battuta. 
Niall tornò insieme ad altri tre ragazzi poco dopo, e per mia (s)fortuna mi accorsi che il terzo era niente popodimeno che il mio ospite del camerino. Chissà se aveva già raccontato agli altri ragazzi l'inconveniente, se ne avevano riso insieme o se aveva tenuto per lui quel momento che a me era sembrato così nostro. Margherita, come al solito stai fantasticando, pensai. Cosa importerà a quel ragazzo di una bambinetta come te? Nemmeno si ricorderà più di te.
"Questi sono Zayn, Liam e Harry"
"Marti e Maggie"
 fu la pronta risposta della mia amica. Quando ci stringemmo la mano io e Harry, questo era il nome del ragazzo, ci fermammo un secondo di più e la cosa non passò inosservata da Zayn.
"Vi conoscete?"
"No"
 Rispose Harry frettoloso e voltò lo sguardo. 
Lo voltai anche io, lo sguardo, ma con una punta di amarezza.

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