Anime & Manga > Alice Academy/Gakuen Alice
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Autore: RainySky    15/06/2012    2 recensioni
Ecco... Un altro dei miei capolavori (?_?) tenuti in qualche remoto angolo del pc e riscoperti dopo millenni. Ovviamente la storia prende le basi da Gakuen Alice, ma la storia è piuttosto diversa, non ci saranno Mikan, Natsume & Co. Mi sono presa la briga di cambiare ed inventare molte cose. Se dovete lanciarmi pomodori sarò ben lieta di riceverli purchè siano pomodori costruttivi =). Detto questo godetevi la mia particolare versione di Gakuen Alice, con il nostro nuovo eroe Lens! (ovviamente non ho intenzione di far mancare l'anima gemella del nostro combinaguai).
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tempo di Rivoluzioni'
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*Sky Space*
Muahahah eccolo... Il mio "capitolone" XD, chissà cosa succederà ora che Lens...?_?, mi sono emozionata a scrivere questo capitolo perchè cercavo io stessa di immaginarmi in una situazione del genere.. Se c'è qualche errore perdonatemi, so che in quanto capitolo importante avrei dovuto darci una maggiore attenzione, chiedo perdono in anticipo dunque XD. Vabè insomma, qui dovete ancora leggere, per cui... Buona lettura XD
Sky!
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Non era il futuro che Lens si sarebbe aspettato, non era niente di quello che avrebbe voluto, né desiderato. Fare uscire quel demone era l’ultimo dei suoi desideri, e dei suoi incubi ma inevitabilmente era diventato realtà.
Lens si svegliò di scatto, impaurito e completamente sudato tenendosi stretto al ventre le lenzuola del bianco letto dell’infermeria scolastica. I suoi occhi non lasciavano trasparire altro che il vuoto totale, sempre che questa possa essere considerata un’emozione. Solo dopo un colpetto sulla spalla si riprese e tornò in sé, guardando alla sua destra con uno sguardo assassino, il sole trapassava le tendine bianco latte o forse un tempo erano bianco latte. Un ragazzo dai capelli biondo sole e dalla struttura particolarmente possente, ma il cui volto era nascosto dall’ombra in un certo senso. Il suo sguardo serio si piegò in un sorriso smagliante << Ben svegliato, Ryuga >>.
Rimase seduto sul letto senza fare una piega, completamente immobile fino a che ritrovò la parola << Chi sei? >>.
<< Daichi Takeshi >> rispose di getto alzandosi dalla sedia e mantenendo  il suo sorriso, si avvicinò a lui e lo aiutò ad alzarsi; qualcuno della reparto infermieristica probabilmente l’aveva rivestito con qualcosa di più accettabile che la sua sola pelle. Una volta in piedi non ebbe problemi ad ergersi sulle sue sole “zampe”.
<< Grazie, Daichi. Credo di non aver bisogno d’altro >>, era già sulla porta pronto per uscire, la sola vista di quella stanza, di quei muri lo rendeva claustrofobico, l’altro gli si avvicina e gli tira un’altra pacca sulla schiena.
<< Ti prego, insisto >>, gli apre la porta e lo fa uscire con un calcetto causandogli una perdita d’equilibrio ed andando a sbattere contro qualcuno. Esatto. Lens era caduto addosso a Kayaka, che a sua volta era capitombolata su Marin; con una destrezza memorabile Daichi sfila da sotto il corpo del ragazzo Kayaka e fa rialzare gli altri due chiedendo scusa.
In qualche modo il biondo si era guadagnato l’antipatia di Marin e la simpatia incondizionata di Lens che non aveva ancora distolto lo sguardo, se pur triste, dalla giovane. Si girò verso Daichi domandandogli cortesemente di andare via da lì con Kayaka, ed infine i due rimangono soli.
Non c’è stato nemmeno il tempo per la mente di Lens per connettere gli eventi che in un secondo si era ritrovato abbracciato a lei, stringendola quanto forte potesse permettersi cercando le parole giuste per provarsi a scusare con lei. Per tutto quello che le aveva fatto passare, per tutto quello che aveva subito per colpa sua da quando è arrivato.
A sua volta Marin non sapeva né cosa fare né cosa dire e sussultò quando, probabilmente, una lacrima le cadde sulla spalla; allora spinse il ragazzo cercando di vederne il viso ma ovviamente per lui farsi vedere a mo’ di salice piangente non era il massimo delle ambizioni. Per qualche motivo a lui sconosciuto la Presidentessa cominciò a ridere e ricambiò l’abbraccio << Non devi sentirti in colpa >>.
Ryuga rimase di sasso a quella sua affermazione, insomma, come poteva dire una cosa del genere, in un momento del genere?
<< Davvero, non devi. Sto bene, non mi sono fatta niente.. E per ora l’importante è che tu sia finalmente sveglio >>, alt, finalmente sveglio? << Sei rimasto incosciente per circa 1 mese >>.
Si strinse lo stomaco del ragazzo e ormai il suo cervello nemmeno reagiva, spinse la ragazza contro al muro ed essendo ben più alto di lei si dovette abbassare di un po’; le guance di Marin erano in fiamme e per quanto la situazione fosse imbarazzante non riuscì a far altro se non guardarlo negli occhi.
<< L-Lens…? >>, lui le blocca ogni minima possibilità di comunicazione appoggiandosi contro di lei mentre la testa gli girò vertiginosamente, biascicò uno “sssht” e da brava la Presidentessa rimase in silenzio. Stettero a lungo così, fermi. Poi si rialzò e si appoggiò semplicemente con le mani al muro. << Sei pazza forse? Per me l’unica cosa importante è sapere che tu stai bene, che non c’è niente che ti preoccupa o ti da fastidio. Perché ho paura, paura che ti possa succedere qualcosa e che quel qualcosa possa causartelo io >>, prese fiato, strinse le mani in due pugni spingendole contro il muro e abbassò la testa al pavimento << .. E tutto questo perché sei importante per me. Non ho mai distolto lo sguardo da te nemmeno per un attimo, sei interessante, spiritosa, imbranata, puoi diventare improvvisamente seria se indossi le spoglie della Presidentessa che conosco e sei terribilmente carina. Marin.. >> sussurrò Ryuga, alzandole il viso con una mano e con un mezzo sorriso stampato in volto la baciò. Con tutta la passione e tenerezza che poteva trovare nei meandri del suo cuore, ma fu anche un bacio intriso di tristezza, paura ed incertezza. Era nuovo, tutto questo ma Marin non lo respinse, ricambiò il suo bacio afferrandogli la camicia ed alzandosi un po’ sulle punte. Lens non seppe se quel bacio durò solo alcuni secondi, diversi minuti o cosa, a lui sembrò un eternità.
Infine Marin si spostò e dalla bocca di Lens uscirono solo altre due parole << Ti amo >>.
  
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