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Autore: moonbeam    16/06/2012    0 recensioni
MI SCUSO, MA NON RIUSCIRO' AD AGGIORNARE ALMENO FINO A FINE OTTOBRE, ABBIATE PAZIENZA!
Dal cap 3: " Nessuno fece caso alla figura che camminava tra le macchine posteggiate. Silenziosamente, e con estrema precisione, tagliò la guarnizione che proteggeva il finestrino dell’utilitaria scura lasciata al riparo di un albero. Appoggiò il vetro sul sedile posteriore, poi lasciò cadere sul posto del conducente una pagina strappata ad un libro, dove, evidenziata, saltava subito agli occhi una frase: “Chi accresce il sapere, aumenta il dolore”. Nel margine, in inchiostro rosso brillava, con una calligrafia indistinguibile dai caratteri stampati, chiara, la lettera A."
Da fan delusa dal finale della seconda serie, ritengo che gli sceneggiatori abbiano sprecato un milione di occasioni scegliendo chi hanno scelto per fare A.
Quindi ho deciso di debuttare come "fanfictioner" e scrivere come sarebbero potute andare le cose in una delle tante strade che gli sceneggiatori avrebbero potuto prendere, in questo caso, la mia :)
Preparatevi a scoprire tutti i misteri che Rosewood nasconde...spero vi piaccia!
NB: la vicenda parte da circa le puntate 2x23-24, naturalmente
Genere: Drammatico, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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FanFiction

Ed eccomi pronta a cominciare sul serio con la mia storia,
ma non abituatevi ad avere nuovi capitoli con questo ritmo ^^
e che dire... grazie per avermi dato fiducia e aver aperto il secondo capitolo, spero di non deludere le vostre aspettative...
Sono bene accetti commenti, suggerimenti e simili!
Buona Lettura!

2. Seguire la Pista

Quando suonò la campanella che segnava la fine delle lezioni del mattino, le ragazze si incontrarono per pranzare insieme in caffetteria, come sempre.

Sedendosi, Emily, con un movimento meccanico, controllò il cellulare in una sola occhiata, poi lo appoggiò sul tavolo.

Aria, notando il gesto, le chiese preoccupata: “Ancora nessuna notizia da Maya?” di rimando, la prima fece solo un cenno negativo con la testa.

Maya era stata la prima ragazza di Emily, che dopo poco tempo era stata mandata in un campo riabilitativo per essere stata sorpresa in possesso di erba, stando via a lungo.

Una volta tornata, la loro storia era ripresa, ma per un malinteso con Emily riguardo un vecchio spinello ritrovato era scappata per non tornare in riabilitazione. Da allora la ragazza non aveva più avuto notizie della sua fidanzata.

Hannah interruppe il silenzio che si era creato appoggiando rumorosamente il vassoio sul tavolo e lasciandosi cadere sulla sedia, poi rispose allo sguardo interrogativo delle altre dicendo semplicemente: “A biologia abbiamo sezionato le rane. Bleah. Non mangerò per tre giorni”

Lasciando correre il discorso, Spencer cambiò argomento: “Cosa fate oggi pomeriggio? Voglio andare alla libreria di Brookhaven... Era chiusa l’ultima volta e non ci siamo più state”

“Scordatelo, io non voglio passare mai più vicino a quello spaventosissimo negozio di bambole!” protestò con veemenza Hannah.

“Mi dispiace Spence, ho gli allenamenti” replicò Emily.

Aria, all’amica che la guardava con sguardo di supplica, rispose: “È inutile che mi guardi così. Non posso, lo sai che devo rendere conto a mio padre di ogni mio spostamento”

La prima tornò alla carica: “Dai ragazze, ho un piano... ma Aria, tu devi esserci e se c’è almeno un’altra insieme a me è meglio”

Hannah, sospirando acconsentì con qualche riserva, quindi Spencer guardò di fronte a sé Aria, che non riuscendo a sottrarsi al suo sguardo, alla fine acconsentì, dicendo: “D’accordo, dirò a mio padre che mi fermo a studiare a scuola con voi, ma sarà bene che non mi becchino o mi chiuderanno in casa per il  resto della mia vita! Vengo, ma Spence, dopo questa smettila di fare Nancy Drew, per favore!”

“Uuuuuuh… cos’è Nancy Drew? La collezione dell’estate??” le interruppe una voce poco lontano: era Mona, un’amica di Hannah, che si sedette al tavolo con loro.

Spencer non aveva potuto spiegare il suo piano, ma un sorriso trionfante le si disegnò sul volto: aveva fiutato una pista.

***

Al numero 12 di Alders Way, Ella Montgomery stava riordinando la sua casa.

Facendo le pulizie nella stanza di sua figlia, notò uno scontrino a terra, probabilmente caduto da una qualche sua borsa.

Sebbene fosse contraria a sbirciare tra le cose della ragazza, l’indirizzo scritto sul biglietto attirò la sua attenzione: Studio Legale FWL, Southampton Rd, 2672.

Era un indirizzo che conosceva bene: FWL era uno studio legale della vicina cittadina di Brookhaven specializzato in divorzi che le era stato consigliato di consultare quando aveva scoperto dell’infedeltà del marito, ma andandoci aveva trovato solo un casolare abbandonato, scoprendo che lo studio si era trasferito in un’altra sede.

Incuriosita, voltò lo scontrino, che scoprì essere stato emesso solo qualche settimana prima, e la cui intestazione recitava “Coffee Hut - Market Square, 27 Brookhaven”.

C’era qualcosa che non tornava.

Perché l’indirizzo di uno studio legale ormai chiuso da tempo era scritto sul retro di uno scontrino vecchio di soli dieci giorni?

E per quale motivo lo stesso scontrino era fuoriuscito dalle cose di sua figlia, i cui movimenti erano tenuti sotto stretta sorveglianza da quando aveva rivelato la sua relazione clandestina ai genitori?

Su due piedi, decise di abbandonare i lavori di casa e andare a Brookhaven.


Una volta vestita e pronta per uscire, telefonò al marito e con il tono più disinvolto che riuscì ad usare disse: “Ciao Byron... Ascolta, devo uscire a fare un po’ di commissioni fuori città, ci pensi tu a prendere Aria e Mike a scuola?”

“Ella ciao... Sì, non ti preoccupare, Aria mi ha chiesto se poteva fermarsi a ripassare a scuola... Le ho detto di si, torna con Emily”

“Ah... Come mai?” chiese lei,  guardando lo scontrino, stretto fra le sue mani.

“Sai, ho pensato che le facesse bene stare con qualche amico della sua età... e ultimamente si è comportata bene” l’uomo fece una pausa e aggiunse a voce più bassa: “E poi Lui è nell’ufficio a fianco... Nessuno può entrare o uscire senza che me ne accorga”

Dopo qualche ulteriore scambio di battute, la donna lo salutò e, chiusa la telefonata, si avvió verso il vialetto di ingresso, in fondo al quale l'attendeva la sua auto.

Riflettendo, confermó a se stessa che era stato un bene non dire al marito la vera natura delle "commissioni" che aveva da svolgere. Byron era il tipo di persona che poteva affrontare un drago alla volta, e, al momento, il suo drago era bello grosso, quindi era meglio non farlo preoccupare prima che venissero confermati i suoi sospetti, se sospetti li si poteva definire.

Non sapeva con esattezza cosa stesse andando a cercare a Brookhaven, sapeva solo che sperava di trovarlo.

***

In macchina, Spencer e Aria aspettavano Hannah sotto casa sua.

"Allora, vuoi dirmi qual è il tuo brillante piano?" Insistette Aria con l'amica.

"Accidenti come sei curiosa!" esclamó ridendo l'altra, seduta al posto di guida del passeggero "Ti ho detto che quando Hannah sarà arrivata e saremo in macchina fuori da Rosewood ti dirò tutto! Meglio essere prudenti, no?"

Le due amiche risero. Tutto sommato, la prospettiva stessa di riuscire a sottrarsi all'onnipresente A era una boccata di ossigeno che contribuiva al loro buon umore.

Spencer, ridendo ancora, si voltò verso la strada che aveva di fronte, ma il suo sorriso le morì sulle labbra. Impallidì di colpo, sentì il suo stomaco stringersi in una morsa di gelo e sul suo viso comparve un'espressione di stupore. Aria si accorse di tutto ciò con qualche secondo di ritardo e quando chiese spiegazioni all'amica, questa di scatto si voltò verso di lei e disse, con un filo di voce: "Toby".

All’unisono, le due ragazze si voltarono a guardare la strada, che era desolatamente vuota. Aria, cercando di usare tutto il tatto di cui era in possesso, constatò ad alta voce, rivolta all'amica: "Spence, non c'è nessuno… Sicura che non fosse qualcuno che gli somiglia?"

"Sono certa che fosse lui! Era lui, ha visto la macchina, l'ha riconosciuta e..." fece una pausa, tentando di ricacciare giù le lacrime che contro il suo volere spingevano per salirle agli occhi " Ed è tornato indietro, infilandosi nella stradina lì a destra”  concluse.

Toby era il suo ex ragazzo, che era stata costretta a lasciare su minaccia di A con la promessa di tenerlo al sicuro in cambio. Gli aveva raccontato di essersi innamorata di un altro e non l’aveva più visto... fino a quel momento.

Pochi minuti dopo, Hannah uscì di casa, seguita da Caleb, il suo ragazzo.

Lo salutò con un bacio veloce e salì in macchina, mentre Spencer lo guardava sparire nella stessa traversa che aveva inghiottito Toby poco prima.

L’ultima arrivata intuì che l’atmosfera non era serena e con un gioco di occhiate cercò di farsi spiegare la situazione da Aria. Intanto, Spencer si riscosse e senza dire una parola mise in moto: non poteva permettersi di farsi distrarre, avevano un’operazione da compiere.

***

Una figura sorseggiò l’espresso al bancone. Pagò il dovuto, salutò educatamente ed uscì dal locale. Gettò lo scontrino accartocciato in terra e proseguì lungo la strada che aveva di fronte. Si soffermò ad osservare il cartello che indicava la piazza che stava lasciando: Market Sq. Silenziosamente, continuò a camminare, mentre alle sue spalle il sole primaverile illuminava l’insegna del bar da cui proveniva, Coffee Hut.

  
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