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Autore: moonbeam    10/06/2012    1 recensioni
MI SCUSO, MA NON RIUSCIRO' AD AGGIORNARE ALMENO FINO A FINE OTTOBRE, ABBIATE PAZIENZA!
Dal cap 3: " Nessuno fece caso alla figura che camminava tra le macchine posteggiate. Silenziosamente, e con estrema precisione, tagliò la guarnizione che proteggeva il finestrino dell’utilitaria scura lasciata al riparo di un albero. Appoggiò il vetro sul sedile posteriore, poi lasciò cadere sul posto del conducente una pagina strappata ad un libro, dove, evidenziata, saltava subito agli occhi una frase: “Chi accresce il sapere, aumenta il dolore”. Nel margine, in inchiostro rosso brillava, con una calligrafia indistinguibile dai caratteri stampati, chiara, la lettera A."
Da fan delusa dal finale della seconda serie, ritengo che gli sceneggiatori abbiano sprecato un milione di occasioni scegliendo chi hanno scelto per fare A.
Quindi ho deciso di debuttare come "fanfictioner" e scrivere come sarebbero potute andare le cose in una delle tante strade che gli sceneggiatori avrebbero potuto prendere, in questo caso, la mia :)
Preparatevi a scoprire tutti i misteri che Rosewood nasconde...spero vi piaccia!
NB: la vicenda parte da circa le puntate 2x23-24, naturalmente
Genere: Drammatico, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FanFiction

Eccoci qua, pronti al mio debutto... poche ultime note: 
- Il rating giallo è per sicurezza mia, visto i misteri e gli avvenimenti a cui la serie ci ha abituati...
-Purtroppo non posso garantire sulla frequenza con cui pubblicherò, ma cercherò di fare del mio meglio, compatibilmente con esami universitari e i miei mille impegni…abbiate pazienza! 

Questo capitolo è solo introduttivo per fare il punto della situazione e, come ho detto, la Fanfic è concepita come una continuazione a partire dagli eventi delle puntate 2x23-24, ma ho cercato di introdurre almeno un po' i personaggi anche per chi non ha seguito con continuità la serie. 
Detto questo, buona lettura e... Recensite pure! ^^

Disclaimer: nessuno dei personaggi sono di mia proprietà ma appartengono ai rispettivi proprietari

1. Tutte le Ragazze Hanno dei Segreti (prologo)

Quattro ragazze stavano sedute attorno ad un tavolo, gli occhi fissi su un borsone blu e un mucchio di cianfrusaglie che nemmeno un rigattiere avrebbe voluto.

"Basta, non ce la faccio più, siamo a un punto morto, ammettiamolo!" sbottó la ragazza bionda del gruppetto.

"Hannah dai, concentrati, qua in mezzo c'e sicuramente qualcosa di importante, solo che non ce ne siamo ancora accorte!" rispose di rimando la ragazza seduta di fronte a lei, guardando le amiche.

"No, Aria, siamo qui a contemplare bambole rotte e collanine di plastica da un'ora. Ho bisogno di una pausa! - disse la prima, alzandosi di scatto e andando alla finestra - Una pausa da tutto." concluse con un mormorio risentito.

Una terza ragazza, senza neanche accorgersene, si incantó a guardarla: in quella posizione il sole del pomeriggio che trapelava attraverso le foglie degli alberi mosse dal vento riempiva di riflessi cangianti i suoi boccoli già naturalmente dorati, illuminando di una luce particolare quei lineamenti da bambola di porcellana vestita con le migliori firme dell'alta moda. Com'era bella, Hannah. E quanto somigliava ad Alison. Già, Alison. Nemmeno un anno prima sarebbero state in  cinque a quel tavolo, anzi, non avrebbero neanche avuto bisogno di starci sedute, a quel tavolo, intente a fissare un ammasso di spazzatura senza un senso. Non sarebbero state lì, se solo Ali non fosse morta.

La ragazza, Emily, abbassó istintivamente il viso nascondendolo dietro ai suoi capelli corvini a quel pensiero che ogni volta che si presentava era una stilettata dritta al cuore. Ali era morta. Uccisa da un assassino che ancora non aveva volto. Sapeva che una parte di lei non avrebbe mai accettato quella perdita. Una parte di lei l'avrebbe sempre amata e portata incondizionatamente nel più profondo del suo cuore, dove sarebbe stata al sicuro come mai era stata in vita.

Emily si riscosse da quei pensieri e rivolse la sua attenzione verso Spencer, l'ultima del gruppetto e la più pratica e agguerrita, che proprio in quel momento stava dicendo: "Hannah ha ragione, guardare ancora quella borsa ci farà solo uscire di testa. Ma A non voleva che l'avessimo, quindi deve esserci qualcosa che ci sfugge... Che ne dite di ordinarci una pizza e fare il punto della situazione? I miei sono a Philadelphia da mia sorella fino a domenica."

"Per me va bene, fammi solo avvisare Ezra, dovevamo vederci" disse Aria, prendendo il cellulare per mandare un messaggio al suo ragazzo mentre Emily annuiva e Hannah a sua volta rispondeva:

"Ok, ma sulla mia ci voglio i peperoni!"

***

A casa di Hanna, sua mamma, Ashley Marin, stava aspettando qualcuno. Quando sentì bussare alla porta si diresse a passo sicuro verso di essa e la aprì. Si trovò di fronte Ella Montgomery, madre di Aria.

Le due donne si guardarono con fare grave e, senza dire una parola, quest’ultima seguì la padrona di casa lungo il  corridoio verso la cucina, dove si sedettero una di fronte all’altra.

Dopo qualche istante, Ella esordì: “Comincio a credere che la cosa sia ben più grande di quanto pensassimo”

“Che cosa te lo fa pensare?”

“Sono stata in ufficio da Ezra ieri e…”

“Scusa, non ti seguo, Ezra...?” la interruppe Ashley

“Ezra Fitz. Il professor Fitz” Ella guardò l’amica, che non disse altro, ma con sguardo interrogativo la invitò a continuare. “Sono stata da lui ieri alla Hollis e mi ha detto che potrebbe esserci stato qualcuno in passato con l’intento di danneggiare Aria..”

“Chi?”

“Non me l’ha detto, io... Beh, sono dovuta andare via”

“Okay… e questo ti fa credere che sia qualcosa di più grande perché…?” disse la Signora Marin, cercando di capire.

“Perché se è coinvolto anche un professore... Voglio dire, se anche un professore se ne è accorto... Insomma, dico solo che sotto può esserci molto più di quello che sembra..."

"Sì ho capito quello che vuoi dire. Anche Wilden continua a ripetere che le ragazze hanno molti segreti".

Wilden era un detective della polizia di Rosewood incaricato di indagare sull'omicidio della quindicenne Alison DiLaurentis, il cui corpo era stato ritrovato qualche mese prima, a un anno dalla sua scomparsa. L'uomo aveva avuto anche una breve relazione segreta con Ashley Marin, durante la quale aveva chiuso un occhio su una denuncia per taccheggiamento ai danni di Hanna il cui verbale era quasi stato pubblicato ad opera di una misteriosa "A".

"Quindi cosa possiamo fare?" chiese Ella "Ho già abbastanza problemi con Aria e suo fratello Mike senza mettermi a frugare tra le loro cose... Sempre sperando che i segreti con loro siano finiti."

Ashley non capì a cosa si riferisse la donna ma non chiese di più. Sospirò, poi disse "Non so cosa potremmo fare, certo è che mettendole alle strette non ci sono grandi risultati... Guarda Hanna: piuttosto che darmi il suo cellulare l'ha buttato in acqua. La domanda è: perchè sono disposte a tutto pur di non chiedere aiuto? Cosa c'è in ballo? " Ella annuì e disse: "Al momento possiamo solo tenere d'occhio la situazione, e fare attenzione a tutto ciò che ci sembra sospetto, cercando di indagare per quanto ci è possibile"

Ashley annuì e le due donne si guardarono in silenzio, assorte su ciò che ciascuna non poteva lasciare che fosse scoperto. Non tutti i segreti dovevano essere rivelati.

***

"Allora, ho ordinato le pizze, mentre le aspettiamo secondo me dovremmo ripartire da zero e guardare tutto quello che abbiamo in mano" disse Spencer.

"Ma cosa intendi per tutto?" fece Emily.

 "Tutto." rispose la prima "Tutto quello che ci è successo, tutto quello che sappiamo su -A e tutto quello che abbiamo scoperto sulla morte di Ali" fece una pausa ad effetto, guardando le compagne, poi riprese: "Allora chi se la sente di cominciare?"

"Detta così potremmo metterci tre giorni" commentò Aria.

"Dai ragazze, seriamente!" Le esortò Spencer, finendo la frase nel silenzio, un po' sconsolata. Fu Emily a rompere il ghiaccio, dopo qualche istante di riflessione, dicendo: "Ok. Sappiamo che Ali aveva una relazione con un ragazzo più grande, fidanzato, probabilmente Ian. Sappiamo che riceveva messaggi anonimi da A –”

"Vuoi dire Melissa" la interruppe Hanna.

"Credevo avessimo chiarito questo punto!" Saltò su Spencer, punta sul vivo " Melissa ha ammesso di aver mandato dei messaggi ad Alison perché smettesse di flirtare con Ian, ma non erano firmati A come altri ricevuti da Ali.. ragazze, mia sorella non è A!"

"Ok, d'accordo.. Melissa non è A" convenne Hanna più per evitare una discussione che per reale convinzione.

“Comunque, Ali si era creata l'identità di Vivian Darkbloom per sottrarsi ad A e forse per indagare su di lei… o lui" aggiunse Aria "Come Vivian andava spesso a Brookaven e lì ha conosciuto Duncan"

"Che fa il pilota e l'ha portata qui dalla California in aereo il pomeriggio prima che morisse" riprese Emily.

"Esatto" confermò Spencer.

"A Philadelphia è andata da Jenna" continuò ancora Emily, seguendo il filo dei suoi pensieri.

Nessuna delle ragazze aggiunse altro. Jenna era una ragazza della loro età diventata cieca per colpa di Ali in un incidente che le aveva viste involontariamente complici.

In seguito, si erano più volte chieste quanto fosse realmente stato un incidente e se Alison fosse cosciente della presenza di Jenna nel capanno dove aveva tirato il petardo che aveva provocato tutto, senza trovare una vera risposta.

"Ali aveva in mano la pennetta con i filmati, ed è passata da lei per farglielo sapere...  Si sentiva al sicuro".

"Aspetta, che filmati?" chiese Aria.

"Quelli di Ian, per cui lui ha tentato di uccidermi sei mesi fa" ricordò Spencer con un brivido, pensando al cognato ormai defunto e probabilmente ucciso da A in persona, guardando le altre.

"Si, giusto, scusa Spence" rispose Aria, che continuò: "Poi è  venuta da te, Em, e ti ha dato la boccia di vetro con nascosta dentro la pennetta...".

"... E poi c'è stata la sera nel granaio" intervenne Hanna, che fino a quel punto era stata in disparte.

"Ci siamo addormentate, poi  Ali ha discusso con Spencer, incontrato Toby, poi Ian e poi... " si interruppe, cupa.

"Ragazze, c'e una cosa che non vi ho detto " si introdusse Aria " Jason... al funerale di Ian, mi ha confessato di non ricordarsi niente di quella notte… e di aver trovato in tasca un messaggio che diceva So cosa hai fatto... Me l’ha fatto vedere, ma non era firmato A... Non so cosa pensare”

Le ragazze si guardarono. Jason era il fratello maggiore di Alison, che di recente si era scoperto essere nato da una relazione della madre con Mr. Hastings, il padre di Spencer, cosa che lo rendeva suo fratellastro. Le amiche non si ricordavano molto di lui, che fino a qualche estate prima era solo quello che passava il suo tempo chiuso nella sua stanza a sballarsi con qualche amico. Il suo ritorno in città era stato sospetto e questa informazione riapriva una pista che avevano lasciato da un po’ di tempo.

“Vuoi dire che potrebbe essere A?” chiese Hanna.

“Ha ucciso lui Ali?” le fece eco Emily.

“Ragazze, ragazze… Calma! Io… Non lo so, gli credo… Secondo me non ha fatto niente, era sincero quando me ne parlava, non so chi può avergli messo quel biglietto nella giacca!” le fermò immediatamente Aria.

“Ehi Spencer, indovina un po’ – disse Hanna rivolta alla padrona di casa, che rientrava in cucina in quel momento portando in mano i cartoni delle pizze da asporto fumanti – tua sorella potrebbe essere A e il tuo inquietante fratellastro potrebbe aver ucciso Ali!”

Spencer decise di non soffermarsi sulla provocazione, intenta ad appoggiare la pila che aveva in mano su un bancone.

“Ehi ma di chi è la quinta pizza?!” chiese Emily, notando un cartone in più, mentre la prima apriva iniziava a distribuire le pizze.

“Il fattorino ha detto che la offre la casa, dev’essere una specie di prom – ” Spencer Hastings si bloccò davanti al cartone aperto della pizza in cima alla pila,  poi lo voltò verso le altre ragazze: al centro della Margherita, una ventina di olive nere componevano una lettera maiuscola, mentre sulla parte superiore interna della confezione un messaggio recitava: Pizza Party da Spence? Peccato aver mancato l’invito. Prossima volta organizzo io.

Le ragazze abbassarono gli occhi verso la pizza, leggendo all’unisono la firma: “A”.

  
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