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Autore: misseli    16/06/2012    1 recensioni
AVVISO VERSIONE REVISIONATA DA ME e DA MANSON, GRAZIE.
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Tom Orvoloson Riddle era nella vecchia casa di suo padre, tra i ricordi della vita Babbana di quell’uomo che aveva sempre disprezzato. Il serpente, Nagini, la sua unica compagna di vita, l’unica che era stata degna di avere una parte di lui, di Lord Voldemort, dentro di sé.

Cullato dallo strisciare continuo del serpente e dal fuoco, freddo, del camino che illuminava la stanza, cadde in un sonno leggero, sognando qualcosa per la prima volta.

Era sua madre, ne era sicuro. Non l’aveva mai conosciuta, ma l’anello di Serpeverde che le brillava al dito e, quegli occhi, i suoi stessi occhi, gli occhi di Tom, non potevano ingannarlo.
Vide l’orfanotrofio, quel posto che sempre aveva disprezzato, odiato. Odiava tutto di quel luogo: le maestre, che pretendevano di dargli degli ordini, osavano addirittura metterlo in punizione. I bambini, che non sempre cedevano ai suoi ordini, e che a volte, era costretto a convincere con l’aiuto di qualche piccola magia. Anche se, forse, quella era la parte migliore. 
Aveva sempre saputo di essere diverso, di ave4re qualcosa che lo rendesse speciale. Poi, un bel giorno, era arrivato quell’uomo, Albus Silente, che gli aveva dato allo stesso tempo il potere e l’eterna condanna di ritenersi sempre inferiore a lui.

"Tom sono qui, mi vedi?" chiese la madre, in una lingua che Tom era sicuro assomigliasse molto a quella di Nagini.
"Sì madre, vi vedo sfuocata" rispose, cercando di avvicinarsi a quella figura che aveva sempre immaginato nella sua mente: l’aveva sempre ritenuta una donna impotente, senza forza. Invece ora, fissando il suo sguardo la vedeva forte, gli occhi furbi e astuti.
"placa la tua vendetta Tom, tuo padre è morto oramai, non uccidere nessun altro" lo pregò.
"è colpa sua se è morto, vi rovinò la vita, madre" si giustificò, tentando di trattenere la rabbia che ancora provava nei confronti di quel Babbano.
"me la rovinai da sola, Tom. Come da sola non ebbi la forza di andare avanti, perdonami. Perdonami per essermi lasciata morire e per non aver capito che tu eri molto più importante di un amore fasullo"
"Vi ho perdonata, ma non sapete ciò che passai in orfanatrofio. Era peggio dell’inferno, il luogo a cui probabilmente sarò destinato. Le maestre mi picchiavano, mi insultavano. Fino a che non iniziai a far succedere cose molto cattive a tutti quelli che erano cattivi con me" ricordò l’uomo, soddisfatto del suo passato e di quelle piccole vendette verso i suoi insignificanti compagni.
"Tom mi dispiace, avrei dovuto pensare a te e non a tuo padre che mi abbandonò"
"Non lo nominate, non è degno di essere ricordato" disse Tom, irritato "Perchè ti lasciò?" chiese curioso, lei era una bella donna, anche se non di stirpe reale come Tom Riddle.
"Lo ingannai sulla mia identità"
"Perchè?" chiese stupito.
"Perchè ero una strega e lui mi disse che le disprezzava per i loro poteri che riteneva fossero demoniaci. Era molto credente, se fossi stata sincera forse le cose sarebbero andate diversamente Tom, lo amavo con tutta me stessa e lui diceva lo stesso e gli credetti"
Quel giorno decisi di dirli la verità, mi fidavo del suo amore incondizionato, ma lui iniziò ad insultarmi e uscì. Tornò dopo due ore, con i guardiani del posto, che cercarono di catturarci per metterci al rogo Tom. Voleva uccidere entrambi. Per fortuna Gaunt intervenne, modificando la loro memoria e facendogli credere che se ne stava andando perché non mi amava più. Prese le valigie, le riempì e se ne andò, senza voltarsi indietro. Ricordi?"
"Sì, per questo meritò di morire " disse Tom.
"Perdonalo Tom, era solo accecato dalla paura. Fai finire questo spargimento di sangue"
"Madre non so se posso farcela. Ho bisogno di te. Rimani, non andare" la supplicò.
"Non posso Tom, io sono morta. Volevo parlarti ancora, mi è stato concesso ma ora devo andare"
"Farò tutto, per ridarti la vita" urlò Voldemort, cercando di afferrare l’immagine della madre, ormai quasi scomparsa del tutto.
"Devi salvare i famigliari delle persone che hai ucciso e fatto uccidere, almeno quattro e in cambio avrai me, tesoro pensaci" fu l’ultimo sussurro della donna.
Tom si svegliò agitato.
Pensò al sogno e alle parole della madre e decise di mettersi all'opera. L’avrebbe fatta tornare, ad ogni costo, pensò accarezzando dolcemente il serpente, con gli occhi rossi che gli brillavano.
  
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