Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: burnt    16/06/2012    1 recensioni
- Granger… -
- Sì? –
- Insegnami a capire come gira questo mondo infame e come girano gli infami, come fanno a vivere in questo mondo indegno dei loro corpi e pensieri. Insegnami a vivere senza peccato, perché io ho peccato. – E peccherò. Salvami.
- Ascolta ciò dice quel cuore bianco che batte… - Bianco. Puro. Casto. Ciò che non era e che non sarebbe mai stato. Avrebbe voluto lui per primo che la Mezzosangue ci arrivasse. – Come foglie che cadono, come parole appena pronunciate, come i gemiti di un bambino che piange, come l’alfabeto che parli capirai che ogni cosa ha un suo perché e gira secondo un criterio prestabilito da Dio, Malfoy. Capirai che tutti hanno peccato e che non bisogna vergognarsene e capirai anche, che non si può vivere senza la paura se si è umani ma che si può combatterla. E allora comincerai a capire che il mondo è differente dalla tua vigliaccheria. E che si può sempre scappare dal male sconfiggendolo, senza più scappare da codardi. –
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Blasfemo
 
Lui era Draco Malfoy.
Hermione Granger era la patetica Mezzosangue che lui aveva costretto a subire le sue ire, le sue delusioni riversate in lei – per un attimo aveva desiderato davvero tutto ciò Hermione –, schiacciandola così come lui non aveva fatto mai.
Marchiata. Questo era, Hermione. E a vita. Per avere donato una parte di sé a quell’individuo che non aveva fatto altro che odiarla per tutto quel tempo, denigrandola, insultandola, disprezzandola e calpestandola fino al midollo prendendosi gioco di lei.
Aveva vinto lui. Di che vittoria si trattava solo? Quella di una serpe…
E guardarlo negli occhi, saperlo così schifosamente vincitore sarebbe equivalso a un altro pugnale conficcato nel petto, un suicidio per lei. E non sentiva più dolore, più niente, solo miseria in quel cuore che non esisteva più nel petto.
E invece no.
Malfoy aveva scacciato Dio dalla propria mente, anima, corpo e cuore e lo aveva licenziato per averlo dannato a quel modo, solo come un diavolo fa.
Aveva gettato via l’amore di quel Dio onnipotente e la sua Hermione, così pura e casta, prima di cibarsi di quel vuoto che aveva finito per riempire altro vuoto.
Aveva compreso col passare dei giorni, settimane e dei mesi che le parole che uscivano dalla sua bocca erano vuote e prive della loro consistenza se a contestarle non vi era la parola della Mezzosangue. Erano solo supplizi e lamenti di chi non gode dei propri benefici e li scaccia, ansioso di mostrare un trofeo già perduto come gli scemi.
Ci era arrivato troppo tardi a quel lieto fine.
E un lieto fine già non c’era più.
E si sentiva nudo e incompleto quando incrociava quello sguardo tramortito e lei lo riabbassava in pena per stessa, per essersi svenduta in modo così indegno e aver gettato via la propria verginità a chi non aveva fatto altro che mentirle.
Si era chiesto molte volte come potesse sentirsi la Mezzosangue, prima di scacciare via quel pensiero dalla mente, poiché futile e disonesto. E aveva finito per strisciare come una vera serpe verso l’intimità dei suoi sogni e gli incubi, verso quel fuoco e i ricordi fantasma di un passato recente che non aveva fatto che condurlo verso quello sguardo che lui aveva tradito col suo pugnale e poi distrutto.
Era stato lui a condurre quel gioco osceno e indegno. Lui solo e lei c’era caduta in pieno.
La notte è portatrice di consigli.
La notte raccoglie sussurri e ne fa dolci consigli, mentre Draco Malfoy alzava lo sguardo al cielo e tramortito dai suoi raggi, ascoltava il dolce sussurro del vento.
Hermione era morta quando si era sentita tradire, anche da se stessa, per essere stata così stupida.
Draco Malfoy era morto con lei quella sera, incrociando quello sguardo puro e limpido e rendendosi conto che, in fin dei conti, quello non era mai stato ciò che sperava.
E avrebbe avuto bisogno di quel coraggio indegno che non possedeva, dell’audacia di chi sa e seppur non conosce, ci prova e della cavalleria che possiede un uomo vero con la sua donna e di non essere così stronzo e meschino, vigliacco.
Sarebbe dovuto tornare da lei; ma in cuor suo sapeva che un lei non c’era più e che non avrebbe trovato la Mezzosangue ad attenderlo ma soltanto il male.
- Granger… -
- Sì? –
- Insegnami a capire come gira questo mondo infame e come girano gli infami, come fanno a vivere in questo mondo indegno dei loro corpi e pensieri. Insegnami a vivere senza peccato, perché io ho peccato. – E peccherò. Salvami.
- Ascolta ciò dice quel cuore bianco che batte… - Bianco. Puro. Casto. Ciò che non era e che non sarebbe mai stato. Avrebbe voluto lui per primo che la Mezzosangue ci arrivasse. – Come foglie che cadono, come parole appena pronunciate, come i gemiti di un bambino che piange, come l’alfabeto che parli capirai che ogni cosa ha un suo perché e gira secondo un criterio prestabilito da Dio, Malfoy. Capirai che tutti hanno peccato e che non bisogna vergognarsene e capirai anche, che non si può vivere senza la paura se si è umani ma che si può combatterla. E allora comincerai a capire che il mondo è differente dalla tua vigliaccheria. E che si può sempre scappare dal male sconfiggendolo, senza più scappare da codardi. –
E lui se ne era convinto davvero in quell’istante, che non l’avrebbe lasciata andare via soltanto per paura, perdendosi in lei. Perché non poteva lasciarsela scappare da codardo qual era. Evidentemente sapeva di non meritare chi le aveva insegnato ad amare e si spense definitivamente, come quando le stelle avevano accompagnato una morente Granger fuori dal dormitorio di Serpeverde, celata dal suo Mantello dell’Invisibilità e una porta aveva finito per sbattere assordandolo e uccidendoli entrambi.
- E se non dovessi farcela? –
La strega sapeva a cosa annuiva il mago e comprendendo il timore che aveva che quella relazione potesse destare il parere negativo di qualcuno, aveva finito per baciargli la fronte e chiudere gli occhi, accanto a lui.
- Mi fido di te – aveva semplicemente risposto.
Rispetto – non ne aveva avuto nemmeno per se stesso.
Intelletto – avrebbe dovuto utilizzarlo come in quelle notti di luna piena in cui le loro bocche si erano incontrate e i loro corpi incastrati in perfetta armonia.
Forza e furbizia – sarebbe dovuto esserlo se non fosse stato tanto vigliacco e poco furbo da lasciarsela scappare.
Riflessività – sarebbe dovuto esserlo con lei per la sua bontà.
Onestà – sarebbe dovuto essere onesto sia con lei sia con se stesso, appurato che un sentimento c’era e non sarebbe dovuto andare tralasciato.
E avrebbe tanto voluto che non lo facesse e che non si fidasse lui…
Si era mentito da solo. Si era negato un’esistenza ricca di felicità solo per farsi vanto di averla schiacciata definitivamente poiché un Malfoy non poteva permettersi una Mezzosangue. E la Mezzosangue in questione non poteva permettersi un Malfoy, poiché meritava di più.
Di più.
E lui non l’avrebbe avuta mai più.
Per mancanza di rispetto.
Per mancanza d’intelletto.
Per mancanza di forza e di furbizia.
Per mancanza di riflesso.
Per disonestà e vigliaccheria.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: burnt