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Autore: Zomi    16/06/2012    6 recensioni
Teneva le braccia incrociate al petto e abbandonava lo sguardo sulle onde marine rossicce, che s’infrangevano contro lo scafo della Sunny. Nami sorrise, vedendolo così pensieroso. Punk Hazard aveva dato da riflettere a molti, sia nel bene che nel male…
Con sguardo diabolico, sorrise all’ideuzza malandrina che le illuminò gli occhi.
-Ehi Marimo…- lo chiamò, infossando le mani nelle tasche dei suoi jeans scuri e fingendo di spegnere una sigaretta con il tacco della sua scarpa...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE:
A tutte le zonamiste e non, che dovranno sostenere gli esami tra giugno e luglio (di 3 media, 5 superiore o universitari): buona fortuna guys!!!!

Zomi
 

 
 

 

IL MOMENTO GIUSTO
 


 
-Scramble…-
Con un pigro roteare di polso, Law scambiò i cuori dei due giovani, rimettendo ognuno nel suo corpo.
Sanji si sgranchì subito le nocche delle dita, accendendosi veloce una sigaretta, aspirandone avido e compiaciuto il suo sapore acre e dolciastro, che si dilatò sul palato secco e desertico del cuoco.
-Oddio, quanto mi è mancata…- sbuffò una nuvoletta bianca nell’aria pesante e calda dell’isola.
Nami si guardò attentamente, studiandosi in ogni sua curva. Si, era tutto come l’aveva lasciato…
-Apposto?- domandò ironico il Chirurgo del Male, ridacchiando di quel piccolo auto test a cui la navigatrice si stava sottoponendo, controllando che nessuna sua grazia mancasse o che fosse stata danneggiata.
Con un mezzo sorriso diabolico, Nami gli si avvicinò e, alzato un pugno nell’aria, lo picchiò ardentemente sul cranio, facendo apparire dal nulla un enorme e vulcanico bernoccolo sul cappello maculato del Shichibukai.
-Si… ora si…- sorrise, avvicinandosi sulla passerella che collegava la Sunny alla sponda tranquilla e rossa di Punk Hazard.
Il Chirurgo del Male non osò controbattere.
Nami si stiracchiò, piegando la schiena all’indietro e incrociando le braccia sopra la testa. Si sgranchì le gambe, camminando sul ponte, felice di sentirsi nuovamente se stessa. Finalmente era tornata nel suo adorato corpo.
Schiuse gli occhi, lasciandoli divagare sul prato erboso. Tutti i suoi Nakama si stava preparando a salpare, per allontanarsi velocemente da quell’isola e da tutti i guai che essa aveva provocato.
Con occhio attento, la navigatrice osservò il ponte, fermandosi a fissare la figura immobile e di spalle dello spadaccino, in piedi di fronte a lei, perso ad osservare l’orizzonte arrossarsi per il tramonto.
Teneva le braccia incrociate al petto e abbandonava lo sguardo sulle onde marine rossicce, che s’infrangevano contro lo scafo della Sunny. Nami sorrise, vedendolo così pensieroso. Punk Hazard aveva dato da riflettere a molti, sia nel bene che nel male…
Con sguardo diabolico, sorrise all’ideuzza malandrina che le illuminò gli occhi.
-Ehi Marimo…- lo chiamò, infossando le mani nelle tasche dei suoi jeans scuri e fingendo di spegnere una sigaretta con il tacco della sua scarpa.
Lo spadaccino volse appena lo sguardo su di lei, alzandolo subito al cielo.
-Ufff… Che vuoi cuoco? Law non ti ha ancora rimesso nella tua carcassa…- sbuffò riportando gli occhi sul mare.
-Deve finire una cosa e poi sistema me e la mia dorata sirena…- ridacchiò Nami, soddisfatta che il verde fosse caduto nella sua trappola.
-Ma… dimmi un po’…- gli si avvicinò con passo strascicato, imitando quello di Sanji, fino ad addossarsi al balcone del parapetto del ponte con i gomiti -… a che pensi?-
Zoro non smosse il suo occhio, mantenendo le braccia incrociate.
-Penso che non sono affari tuoi…- soffiò infastidito.
-Gentile come un’alga marina quale sei…- lo punzecchiò la navigatrice, sperando che il vero Sanji tardasse ancora a salire sulla Sunny.
Lo spadaccino sbuffò, grattandosi il capo.
-Non vedo l’ora che tutta questa faccenda finisca…- biascicò.
-Cioè?!?- si fece più vicina, incrociando le braccia al petto.
-Non ti sopporto più nel copro della mocciosa…- lo fulminò con un’occhiataccia severa –…prima Law vi rimette a posto, prima la pianterai di toccarla…-
Nami alzò un sopracciglio sorpresa. -Come?!?-
-Ti ho già avvertito, cuoco depravato…- sibilò il verde, voltandosi direttamente verso il copro della rossa e puntando un dito contro il petto della ragazza -… smettila di fingere di incrociare le braccia al petto o di infossare le mani nelle tasche dei suoi jeans, solo per palparla…-
Zoro avanzò minaccio verso di lei, minacciandola con un pugno alzato.
-… altrimenti quando tornerai nel tuo vero corpo, ti faccio nero…-
Nami alzò le sopracciglia stupita. Accidenti, non credeva che Zoro l’avesse protetta dalle perversioni del cuoco con tutta quella determinazione e rabbia.
Uhm… appunto personale di Nami: picchiare Sanji per i palpeggi occulti.
-Marimo fatti i cavoli tuoi…- si finse offesa, sogghignando però orgogliosa delle attenzioni del verde -… sei solo geloso del fatto che io ho avuto la sublime opportunità di poter sfiorare le meravigliose rotondità della mia Dea ramata… mentre tu invece non potrai mai…-
Zoro ringhiò infossando lo sguardo sugli occhi cioccolata di lei.
-Stupido idiota… anche se fosse successo a me, di finire nel copro di Nami, mai avrei abusato di lei come hai tentato di fare tu…- il suo ringhio divenne più sommesso ma rude -… perché si, è vero, sono geloso… lei è la mia mocciosa e tu non hai il permesso di toccarla…-
Si alzò nella sua enorme figura, tornado a osservare il sole annegare nel mare.
-… anche perchè, quando lei diventerà la mia donna, tutto questo te lo farò pagare il doppio… ti picchierò fino a farti diventare più scemo di Rufy…-
Nami spalancò gli occhi. Che aveva detto?
Lei sarebbe diventata la sua donna?
Davvero lui la voleva come compagna di vita, e non più come sola compagna di viaggio?
Dentro di se, il caldo cuore della ragazza sussultò impazzito, in fibrillazione per quella meravigliosa notizia. Oddio, il suo Zoro, quella testa dura, orgogliosa e vuota, che da tanto amava, la voleva come sua donna!!!!
Oddio, che nessuno la svegliasse da quel meraviglioso sogno.
-Ehm… ma allora…- riuscì a deglutire senza urlare di gioia -… la ami…-
Di nuovo, l’occhio nero e lucente dello spadaccino incrociò quelli cioccolata e profondi di lei, perdendosi nell’ammirarli.
-Bhè… logico…- arrossì violentemente.
-E quando hai intenzione di dirmelo… cioè… dirglielo?!?- domandò ancora la rossa, trattenendosi dal saltare di felicità e abbassando la sua voce, per farla assomigliare a quella del biondo.
-Bhè, credo… credo quando verrà il momento giusto…- infossò lo sguardo contro il presunto cuoco -… ma guai a te, depravato di un sopracciglio a ricciolo, se solo osi dirglielo o mettermi i bastoni tra le ruote!!!!-
Nami sorrise sensualmente, incrociando le braccia dietro la schiena e incurvando il petto in avanti, verso il corpo di Zoro, che arrossì per tutto quel ben di Dio messo in esposizione.
-Oh, promesso… non lo farò… buzzurro mio…- soffiò, sbattendole le ciglia accattivante.
Zoro sobbalzò al suono di quel nomignolo che solo la navigatrice usava con lui -Ma… ma…-
-ROBINCHAN!!!!! NAMISAN!!!! AMORI MIEI!!!! IL VOSTRO MR PRINCE E’ TORNATO!!!!- come un uragano, Sanji roteò sul ponte della Sunny, emanando cuori e baci in ogni dove, tentando di abbracciare le sue Dee.
Lo spadaccino, vedendo e riconoscendo il cuoco nelle sue solite vesti, rabbrividì, capendo il raggiro che la navigatrice gli aveva appena fatto.
Senza parole, ripuntò il suo sguardo sulla rossa, vedendola ghignare maliziosa. La ragazza, silenziosa ma sorridente, gli diede le spalle, incamminandosi sotto coperta.
-Allora io aspetto il momento giusto, eh… ma mi raccomando…- si voltò verso di lui sorridendo -… non farmi attendere troppo…-
Zoro la vide scomparire oltre la porta che collegava gli alloggi al ponte, mentre sul prato erboso non rimanevano che lui e il roteante Sanji.
Dannazione!!!! Fregato!!!!
Si schiaffeggiò, battendosi il palmo della mano sul viso, mentre ghignava divertito.
-Gatta di una mocciosa…- 

 

   
 
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