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Autore: Zomi    16/06/2012    7 recensioni
Arriccio le labbra soddisfatta, controllando che vi sa tutto.
Pop Corn? Ci sono.
Patatine? Ci sono.
Coca cola e birre? Ci sono.
Coperta e cuscini? Ci sono.
Telecomando? C’è.
TV? C’è.
Zoro sdraiato sul divano a ingozzarsi e a bere indecentemente? Uhm…manca, ma ancora per poco...
Genere: Demenziale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Nico Robin, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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POP CORN
 

 
Apro lo sportello del micro onde velocemente al suono del timer, estraendo fumanti e caldi dei bianchi pop corn, appetitosi e pronti per essere divorati nel verde recipiente che li contiene.
Saltellando, lascio la cucina ed entro nel salotto, dove, il lungo e comodo divano a tre piazze e mezza, ammicca in mia direzione, corteggiandomi nel sedermi su di lui. Ingoio due pop corn, posandoli poi sul tavolino che separa il divano dalla TV nera e spenta che riempie completamente la parete della stanza.
Arriccio le labbra soddisfatta, controllando che vi sa tutto.
Pop Corn? Ci sono.
Patatine? Ci sono.
Coca cola e birre? Ci sono.
Coperta e cuscini? Ci sono.
Telecomando? C’è.
TV? C’è.
Zoro sdraiato sul divano a ingozzarsi e a bere indecentemente? Uhm…manca, ma ancora per poco.
Sorridente, corro in camera mia a preparami.
-Nojiko!!!!- urlo bussando bruscamente alla porta di mia sorella –Ora esci, vero?-
Telefono orami tutt’uno con il suo orecchio, la mia malva sorella apre l’uscio, sporgendosi verso di me.
-Si, si Nami… ora esco… finisco di parlare con Ace e me ne vado…- sbuffa coprendo con il palmo della mano il cellulare, mentre alza al cielo gli occhi.
Sorrido entusiasta, mentre lei s’inabissa nuovamente nella sua stanza, fiondandomi nella mia camera. Veloce, lancio le ciabatte nell’aria, aprendo le ante dell’armadio e immergendomi tra i vari vestiti appesi agli appendi abiti in cerca di qualcosa di adatto.
È lunedì sera, la mia sera.
O meglio, la sera mia e di Zoro.
È dalle medie ormai che io e il mio amico Zoro ci ritroviamo ogni lunedì sera a guardarci insieme CSI MIAMI. Non ci siamo mai persi una sola puntata. Mai un criminale è stato beccato e messo in prigione dalla scientifica di Miami, senza che io e lui non fossimo presenti. Non c’è mai stata influenza o impegni che ci abbiano fermato, impedendoci di gustare appieno uno schizzo di sangue uscito a mille dalle coronarie di qualche vittima innocente o non, e mai uno sfilarsi d’occhiali di Devid Caruso, alias il tenente della scientifica Horatio Caine nella serie, non è avvenuto sotto i nostri sorrisi compiaciuti delle sue espressioni indecifrabili.
A poco a poco, è diventato un rituale quello di vedere questa serie insieme, e nonostante i tempi della scuola siano finiti, che io sia andata a convivere con mia sorella e che i ritmi del lunedì lavorativo ci mettano KO, abbiamo comunque continuato a incontrarci, a casa mia o sua, per seguire questa nostra abitudine.
Omicidio dopo omicidio, la nostra amicizia aumentava come i carcerati dentro il penitenziario di Miami che odiavano il tenente dal ciuffo rosso, saldando il nostro rapporto in modo speciale. Se il sabato sera è orami abitudine trascorrerlo con il resto dei nostri amici, il lunedì è invece esclusivamente e religiosamente solo per noi. Io, Zoro, Horatio Caine e i morti delle calde vie di Miami.
Estraggo dal mucchio di maglie una a maniche lunghe ma leggera, dalla tonalità celeste chiara, abbinandola a un paio di short in jeans bianco.
Li stendo sulla coperta del mio letto, osservandoli.
Si, così dovrebbe andare.
Mi sfilo i vestiti che indosso per cambiarmi, lanciandoli qua e là per la stanza.
Voglio essere bellissima per il mio buzzurro. Si, perchè, se con il passare del tempo la nostra amicizia è andata aumentando, in me è aumentato anche l’affetto per quella testaccia dura e orgogliosa di Zoro. È aumentato il piacere che provo ad averlo accanto, inebriandomi del suo dolce profumo di sudore e alcol che lo caratterizza, abituandomi al suo scomposto modo di sghignazzare e innamorandomi sempre più del suo ghigno sadico e diabolico, che sfoggia in ogni occasione.
Pian piano, lunedì sera dopo lunedì sera, ho iniziato a dirottare la mia attenzione dal telefilm ai bei lineamenti maschili e squadrati del suo volto, perdendomi a fissarlo nelle sue irridi nere e sospirando pesantemente perdendomi a immaginare il meraviglioso sapore che devono possedere le sue sottili labbra.
Adoro tutto di lui, dal suo meraviglioso fisico al suo caratteraccio indomabile e orgoglioso, passando dal suo nobile e coraggioso spirito e dal suo puro e sincero cuore. Mi sono innamorata di lui forse proprio per quest’ultimo dettaglio: la sua sincerità.
Mai una volta mi ha mentito, rischiando ogni volta di litigare con me o di fare brutte figure, ma rimanendo comunque e sempre leale a quel suo sano principio di franchezza. Lo amo. Amo quel buzzurro, testa dura, pigro, scontroso, strafottente, diretto, sincero, coraggioso e bellissimo di un Zoro.
Lo amo, e senza di lui mi sentirei persa.
Calzo sorridente le ciabatte comode di Chopperman, che lui stesso mi ha regalato per lo scorso natale, guardandomi allo specchio dell’armadio. Sciolgo i capelli rossi e mossi sulla schiena, sollevandoli un po’ passando le mani sotto di essi.
La maglietta celeste curva perfettamente sui miei fianchi, esaltando il prosperoso seno e accerchiando la gola con un leggero colletto a U. I pantaloncini banchi arrivano appena appena a coprire le mutandine che indosso, nascondendole malandrine solo per stuzzicare maggiormente lo sguardo di chi vi butta l’occhio.
Piroetto sul tappeto della stanza, saltellando soddisfatta.
Esco dalla mia camera, raccogliendo da terra il mio cellulare e controllando se vi sono messaggi. Uhm, c’è ne uno, da Zoro.
“Sono partito ora… 10 minuti e sono da te”
Bene, in perfetto orario. Sono appena le 9 di sera, e CSI inizia circa alle 9 e un quarto. Ho ancora una manciata di minuti per finire di sistemare l’appartamento e per buttare furori da qui mia sorella.
Mi affaccio nel salotto, controllando che Nojiko si sia finalmente scollata dal telefono e che si stia preparando per uscire. In effetti, il cellulare al padiglione auricolare non c’è più, ma lei è ancora in pantofole e vestiti casual.
-Nojiko!!!- sbotto avvicinandomi a lei con sguardo omicida –Che intenzioni hai?!?-
Lei, sguardo tranquillo e bocca piena dei miei pop corn, mi guarda annoiata.
-Mah… le ragazze hanno tutte da fare… ti va se resto qui con te e Zoro a guard…-
-Nemmeno morta!!!- fermo sul nascere la sua proposta –Lo sai perfettamente che il lunedì è il solo giorno in cui posso stare con il mio Zoro da sola, e tu non puoi rovinarmelo!!! Esci con Ace!!!-
-Puff!!!- sbuffa riempiendosi la bocca di patatine –Ace va a guardarsi la partita da Rufy e Usop…-
-E allora esci con Kaya e Robin, visto che i loro ragazzi hanno da fare…- mi impongo stringendo con forza i pugni lungo i fianchi.
-Mmmmh… non ho voglia di uscire…- mugugna prendendo in braccio il recipiente dei pop corn e iniziando a divorarli -… e dai!!! Sto buona buona in un angolino…-
-NO!!!!!- le strappo dalle mani lo snack salato preparato per me e Zoro –Vai al cinema, va a trovare mamma e papà, va in un night club a vedere lo spogliarello di qualche modello, rinchiuditi in un cimitero e fa un rito satanico… fa quel che vuoi, ma lasciami casa libera!!! E smettila di mangiare i miei pop corn!!!-
Sorride maliziosa, incrociando le braccia al petto.
-Ah…- sogghigna assottigliando lo sguardo –Ora capisco… tu e Zoro sta sera giocate al dottore e all’ammalata, eh?!? E i pop corn a che servono? Un nuovo giochino erotico? E da quando in qua tu e quell’alga marina state insieme?-
Arrossisco vergognosamente, stringendo tra le mani il contenitore di plastica, tremando.
-MA CHE DICI?!? QUALE DOTTORE E AMMALATA?!? CHE GIOCHI EROTICI CON I POP CORN?!?! IO E ZORO DOBBIAMO SOLO VEDERCI CSI MIAMI!!! NON STIAMO ASSIEME!!!!-
-Ah, è così che si chiama ora? Csi Miami?!? Uhm… devo aggiornare il lessico porno di Ace…-
-NOJIKO!!!!!-
Sono paonazza d’imbarazzo e tremo dalla voglia di strozzare mia sorella.
-E comunque ok… troverò qualcosa da fare e mi rinchiuderò in camera mia…- sorridendo maliziosa mi ruba i pop corn, camminandomi davanti –Tu e Zoro però non demolitemi il divano, eh?-
-Nojiko!!!- mi riapproprio del contenitore, mentre lei saltella verso la sua stanza.
Oddio, se non fossimo sorelle la strozzerei volentieri.
Butto un’occhiata all’orologio a muro del piccolo soggiorno. Uhm, le 9 e 10…
Il buzzurro sarà qui a momenti.
Fisso contrariata il fondo del recipiente che tengo in mano, notando l’immondo appetito di Nojiko verso i miei salatini. Accidenti a lei. Torno in cucina e ne preparo degli altri, mentre mi appoggio al basso mobiletto della stanza, che la divide dal salotto. Il nostro appartamento non è molto grande, ma a noi due basta. È al secondo piano di una palazzina nel centro città, vicino ai luoghi di lavoro di ambe due e ai negozi che adoriamo di più.
Ha solo 4 stanze. Due camere, un bagno abbastanza grande, e questo stanzone da cui siamo riuscite a ricavare un piccolo cucinino con penisola e un bel salottino accogliente. Abbandono gli occhi sul divano grande e morbido che aleggia nel centro sala, rinvangando il ricordo di quando, Rufy, mio carissimo amico e ragazzo della mia migliore amica Robin, e Zoro l’abbiano portato fin qui trasportandolo sulle loro schiene su per i due piani dell’edificio, accorgendosi solo sul pianerottolo della casa che vi fosse anche un ascensore comodo e funzionante nello stabile.
Ridacchio ancora, ripensando alle loro facce sudate e sofferenti nell’accorgersi delle due porte d’acciaio, brillanti e sorridenti, che li beffavano di tutta la loro fatica e idiozia nel non notare la loro presenza. Ah, il mio idiota Zoro…
DRINNNN!!!
Sobbalzo, aprendo veloce lo sportello del micro onde, versando frettolosamente i pop corn caldi nella casseruola. Ne assaggio uno, giusto per ripicca per tutti quelli che si è ingurgitata Nojiko, tirando una linguaccia alla porta chiusa della sua stanza. Con un salto, scavalco lo schienale del divano e sprofondo tra i cuscini che lo compongono, aspettando che il mio buzzurro arrivi.
DRINNN!!!!
Accidenti, che tempismo. A volte arriva con minuti di ritardo, invece stasera è pure in anticipo di due sulla sigla iniziale. Sorridente, e controllando che la maglia non sia sporca di briciole salate di patatine o altro, vado ad aprire la porta. Un’ultima controllata ai capelli, sciolti e sensuali a onde sulle spalle, e socchiudo la soglia.
-Ciao buzzurro!!! Entra pur…
Mi blocco, notando che davanti al singolare tappetino di benvenuto, con il tradizionale “Home Sweet Home”, non vi è il mio sconvolgentemente bello Zoro, ma una sconvolgentemente piangente e distrutta Califa, un’amica di Nojiko.
-Ehm… Ciao Califa…- alzo una mano in sua direzione salutandola, titubante un po’ per il suo stato.
-Sniff… mmmhu… Noji…mmmhhh… ko?- piagnucola, facendo tremolare il labbro inferiore.
-Ehm, scusa che hai detto?!?- mi sporgo verso di lei, non capendo bene che farfuglia.
-No…mmmhhh… ji… snifff… ko… buuuu…- i suoi occhi tremano per le lacrime, che subito iniziano a rovesciarsi senza freni sulle lenti dei suoi occhiali.
Si getta a braccia tese su di me, aggrappandosi al mio collo e scoppiando a piangere indecentemente. Le sue lacrime mi bagnano tutto il collo, dove il suo viso affonda singhiozzando, mentre si getta a peso contro di me, tentando di farmi cadere a terra.
-CALIFA!!!- urlo, alzandola dal mio corpo prendendola per le spalle –Ma che hai?!?-
Inutile. Occhi gonfi e lacrimoni che spegnerebbero anche un incendio indomabile e infernale, piange senza dare spiegazioni, singhiozzando e ansimando disperatamente. Con gambe tremanti e braccia di nuovo ancorate a me, la trascino fin dentro casa, chiudendo la porta alla sue spalle con un calcio. Con gran fatica, la faccio sedere sul divano, mentre i suoi grandi occhioni marroni lacrimano e lo chignon che raccoglie i suoi biondi capelli minaccia di sciogliersi per i sussulti del suo pianto.
Oddio, ma tutte a me stasera?!?
Sbuffando, alzo gli occhi al cielo portando le mani ai fianchi.
-Nojiko!!!- chiamo e subito, e, rapida come se fosse stata dietro alla mie spalle fino a pochi attimi prima, mia sorella appare dal nulla.
-Si?-
Con l’indice teso, le indico la sua amica piangente e disperata seduta sul nostro divano.
-Oh Califa!!! Che fai qui?-
Le lascio sole, prendendo una lattina di birra dal tavolino e addossandomi alla parete del corridoio che collega il salotto alle altre stanze.
-Ghnnn… mmmh… fiii… sigh… sigh… sobbb…- singhiozza la bionda -… Luuuu… iii… Cocommm… bheee… laaaaaaaaaaa… wahhhh-wahhh…-
-No!!! Non mi dire!!!!! Che insensibile!!!!-
Io non ci capisco un’acca di quello che piagnucola Califa, ma mia sorella sembra comprenderlo a meraviglia. Sospirando, e sperando che la crisi di pianto della bionda finisce in fretta, apro la lattina facendola schiumare. Lecco la bella e bianca schiuma dal bordo della latta, asciugandomi i baffi di spuma con il dorso della mano. Ne bevo un sorso appena, giusto per bagnarmi la gola.
-MA CHE BESTIA ORRENDA!!!- urla tutto d’un fiato Nojiko, alzandosi di botto dal divano in cui stringeva le mani tremanti di Califa, e gridando isterica per il salotto.
-UN VERO E PROPRIO MOSTRO!!! MA COME SI PREMETTE LUCCI?!? È UN INSULTO VERO E PROPRIO!!!-
Lucci è il ragazzo di Califa, un ammaestratore di colombe che vive alla giornata con quello che guadagna esibendo i suoi uccelli ammaestrati al parco. Non è male, con quei suoi capelli ricci e scuri e il pizzetto nero, ma la persistente presenza di una colomba sulla sua spalla gli dà un'aria leggermente squilibrata.
-Mmmghnn… sigh… sob… ffirhh…?- mugugna Califa, soffiandosi il naso e pulendosi gli occhiali di corno rosso dalle sue lacrime.
-Certo che puoi restare… ci penserò io a tirarti su di morale… anzi, ci penseremo noi…- e saltellando gioiosa, la mia cara sorellina afferra rapida il suo cellulare, correndo veloce al frigo della cucina estraendone lattine varie mentre tartaglia alla cornetta.
-Ehm… Nojiko…- la chiamo, sperando di non aver capito bene ciò che ha appena detto -… tu non hai intenzione di restare qui, a casa, con Califa, vero?-
-No, no… qui da me… ok? Perfetto… avvisi tu qualcuna delle altre? Oh, come? Scusa un attimo…- si scolla tre secondi dal telefonino fissandomi con se fossi apparsa dal nulla –Come dici Nami?-
Le mani mi tremano di rabbia, stringendo omicidi la lattina di birra che ho in mano, da cui esce un fiumiciattolo dorato con schiumetta bianca.
-Tu non stai a casa…- ringhio, fulminandola con lo sguardo.
-Si, invece…- posa una mano sopra l’auricolare del telefono –Califa ha bisogno di me… Lucci l’ha chiamata “Colombella mia”… ma ti rendi conto?!? L’ha paragonata a quel pennuto smacchiato che gli gironzola sempre attorno!!! Come se avessero lo stesso grado d’importanze per lui… ma si può?!? Califa è la sua donna, e non quel passerotto lavato con l’omino maleducato…-
-Nojiko!!!! Tra pochi attimi Zoro sarà qui!!!!- le ricordo spazientita –Stasera casa serve a me!!!!-
Ma lei già non mi ascolta più. Riprendendo a parlare velocemente al telefono con chissà chi, agguantando da ogni ripiano della cucina ogni tipo di schifezza ingurgitabile che vi sia. Sul divano, intanto, Califa continua a piangere, mettendosi però bella comoda sfilandosi scarpe e giacca e, visto che c’è, prosciugando una delle lattine di birra che ha davanti e che avevo preparato per me e Zoro. Furiosa, incrocio le braccia al petto, fulminandole entrambe con gli occhi.
-Sigh… mmmgh… pprrr?- domanda la bionda, alzando in mia direzione i pop corn.
-EH?!?- se continua a piangere così non ci capirò mai niente.
-Ti ha chiesto se può assaggiarli… Ma si cara, che puoi… tanto Nami ne preparerà degli altri… vero sorellina?- il suo sorriso melenso mi inacidisce le vene.
-Certo come no… ho la laurea apposta per la cottura dei pop corn…- alzo gli occhi al cielo passandole davanti e aprendo nuovamente lo sportello del micro onde, sbattendoci dentro un’altro vassoietto di pop corn istantanei.
-Grazie tesoro… dicevamo? A, già…- veloce digita un numero sul suo cellulare –Cara? Sei tu? Ciao, senti verresti qui da me…-
Non le bado nemmeno, mentre ciancia al vento avvicinandosi al Califa che si strafoga di birra e mais soffiato. Perfetto, ottimo, sublime!!! Peggior lunedì sera non poteva esserci!!! Mia sorella in casa, con la sua amica in crisi sentimentale e io che doveri passare la serata con il mio Zoro, invece che a sghignazzare per gli schizzi di sangue rossi e finti che si sfracellano contro lo schermo della TV, a subire le loro ciance. Uffa, non è giusto!!!
Mordicchio un’unghia della mia mano, pensando rapidamente a una soluzione a questa catastrofe. Potrei rinchiuderle nel bagno e liberarle quando Zoro se ne va… no, i piagnistei di Califa lo insospettirebbero e non ci premetterebbero di ascoltare per bene le fantomatiche riflessioni di Horatio.
Potrei appenderle come calzini fuori da una finestra e riportarle in casa a fine serata… no, i vicini si lamenterebbero per gli schiamazzi di Nojiko per l’affronto di essere stata appesa come un salame.
Potrei soffocarle e domani mattina liberarmi dei cadaveri insieme alla spazzatura… no, domani c’è la carta, non l’umido.
Uhm… uhm… uhm…
Improvvisamente, il campanello suona, facendomi sobbalzare. Accidenti!!! Questo è Zoro!!! È arrivato!!!
Presa dal panico, scavalco rapida il piano cottura che divide la cucina dal salotto, piombandomi sulla porta e aprendola con slancio.
-Zoro!!! Aspetta c’è un problem… AH?!?-
Sbigottita, davanti a me non c’è affatto il mio amico verde, ma bensì la setta al completo delle amiche di Nojiko. Ora capisco chi ha chiamato con così tanta fretta e velocità: ha riunito al gran completo la sua compagnia per tirare su di morale Califa.
Oddio!!! Questo è un incubo!!!
Sbianco disperata, mentre vedo entrare in casa mia l’ingigantimento del problema che già infestava la mia serata. Deglutendo amaramente, saluto la sfilata di corpi che mi sorridono, abbassando, ospite dopo ospite, lo sguardo a terra.
-Oh Califa cara!!! Nojiko ci ha detto tutto!!!- gridacchia una, abbracciando la bionda e sedendole accanto sul divano.
-Che razza di uomo insensibile e ottuso che è Lucci!!!-si apre una lattina un’altra.
-Un bastardo!!!-
Chiudo la porta, sbattendoci contro la fronte.
Senza nemmeno vederle in faccia, so già che razza di sciagure ho in salotto. Graffio disperata le unghie contro il legno della soglia, rabbrividendo a ogni loro esclamazione.
-“Colombella”… pufui!!! Che razza di cretino…- beve un sorso di birra, stravaccandosi sul divano Boa Hancock, fidanzata di Do Flamingo, un esaltato che si lecca in continuazione i denti e che indossa una pelliccia di piume di fenicottero anche d’estate.
-Io l’avrei picchiato…- sogghigna buttando il capo sul poggia testa di una poltrona arricciandosi una ciocca di capelli rosa Bonney, compagna di Drake, un poliziotto dal ciuffo rosso e dal grilletto facile.
-Ma forse  cercava di essere romantico…- sussurra soavemente, accarezzando il capo piangente di Califa, Kaya, fidanzata di Usop, entrambi miei amici.
-Io sono d’accordo con Bonney: un bel colpo dove non batte il sole, e la prossima volta ci pensa due volte prima di dire certe assurdità…- ringhia femminista Tashigi, compagna di vita di Smoker, un fumatore accanito e loquace tanto quanto un sasso.
Ho le pupille sbiancate e dalla mia bocca esce una leggera schiuma rabbiosa.
Possibile che stia succedendo tutto davvero?!? Possibile?!?
Una leggera mano si posa su una mia spalla, tentando di consolarmi.
Alzo gli occhi dall’intonaco della porta, incrociando quelli azzurri e chiari di Robin, mia migliore amica, al cui fianco, solare e complice del suo sorriso, Bibi, un’altra mia amica, m’invita a sedermi accanto a loro sul tappeto del salotto.
Loro due sanno che il lunedì sera mi vedo sempre con Zoro, e che questo raduno satanico femminista ha praticamente rovinato la mia serata.
-Se il mio Koza mi avesse chiamato in quel modo gli avrei chiesto spiegazioni prima di scoppiare a piangere…- si fa partecipe del pettegolezzo Bibi.
-Ma Koza è diverso da Lucci…- sventola in aria una mano Nojiko, portando in mezzo a tutte i pop corn caldi -… lui non l’avrebbe mai fatto…-
-Già, lui non è scemo come Lucci…- ghigna aprendo con i denti una lattina di birra Bonney, buttando la testa rosa all’ingiù sul tappeto e dondolando in aria le gambe posate sullo schienale della poltrona.
-Sigh… sob… waaahhhhhh!!!!!-
-Su, su Califa… Bonney non voleva offendere il tuo Lucci…- consola bonaria Kaya, asciugano con le dita le lacrime calde della bionda.
-Invece si…-
-BONNEY!!!!-
-Che c’è?!? Scherzavo Bibi… più o meno…-
-Se il mio Flami mi avesse chiamato con qualche nomignolo riferito a una delle sue pellicce, lo avrei lasciato a secco di sesso per due mesi…- afferma seria Boa, lanciando in aria la sua chioma corvina.
-Smoker senza sesso per due mesi muore…- sbuffa Tashigi, prima che mia sorella la prenda sotto braccio e la stringa forte a se, guardandola con quel suo sguardo sottile e malizioso.
-Ah!!! Tashigi!!! Allora sembri pura e candida come una bambini, ma in verità sei una porcellina, se Smoker non può rinunciare a te per soli 60 giorni…-
Tashigi arrossisce come un pomodoro, mentre Bonney la prende per l’altro braccio tintonandola con sorriseti ironici.
-Io… io…-
-Su, lasciatela stare…- interviene Bibi, mentre Robin mi trattiene dall’uccidere mia sorella e la sua lingua lunga. Possibile che sia così maniaca?!? Possibile che siamo sorelle?!? Possibile che capitino tutte a me?!?
-E poi gli uomini sono tutti così…- sbotta Boa -…pensano solo al sesso…-
-Già… fanno i romantici solo fin quando non riescono a toglierti la maglia, e poi tanti saluti…- soffia Bonney, incrociando le braccia al petto nella sua posa scomposta a testa in giù.
-E una volta soddisfatti loro… ti lascino lì a metà, ancora vogliosa e non soddisfatta…- si rimpinza di pop corn Nojiko.
-Egoisti…- passa il recipiente a Bonney.
-Maniaci…- s’ingozza la rosa.
-Buuuuuu!!!!- singhiozza Califa.
-Ma il mio Usop non pensa solo al sesso…- sussurra piano Kaya, assaggiando i salatini.
-Kaya… e avanti… un difetto ce l’avrà pure il tuo ragazzo…- alza gli occhi al cielo Tashigi.
-Ehm… bugiardo?!?- prova, pensando di certo alle sue fandonie innocenti.
-Si… bugiardi!!! E pure senza cuore…-
-Tashigi non esagerare…- ammonisce Bibi prendendo nelle sue mani i pop corn -… in fondo ci vogliono bene… e ci ascoltano… sempre che non ci sia la partita in TV…-
-Già, perché se no, vanno direttamente in pallone…-
-Bhè, Nojiko… sono uomini!!! Una sola cosa alla volta riescono a fare: o guardano la partita o ci ascoltano…-
-Giusto Boa!!! Quindi sono anche idioti!!!-
-Si Bonney… idioti e stupidi…-
Mia sorella e la rosa si battono il 5, ridacchiando.
Sospiro sconsolata, non sapendo come fare ad uscire fuori da questo guaio.
Tra pochi secondi Zoro suonerà alla porta, e, aprendola, si ritroverà in mezzo a questa setta femminista in pieno complotto anti uomo. Poveretto, se lo mangeranno vivo!!!
Scatto in piedi spaventata all’immagine del mio Zoro infilzato in un gira arrosti con una mela rossa in bocca, mentre queste streghe lo cucinano a fuoco lento  sghignazzando.
Nojiko mi fissa sorpresa, interrompendo la sua tortura morbosa su Tashigi.
-Nami…- inclina su un lato la chioma lilla, spostando tutta l’attenzione della stanza su di me -… che c’è?-
Sudo freddo. E che le dico?!?
Se le dico che devo chiamare Zoro per annullare tutto, minimo minimo riparte con la storia dei pop corn erotici e non mi lascerà in pece per il resto della serata, se non peggio, aizzandomi contro tutte le sue amiche perchè cerco di avvertire un nemico maschile del loro raduno mefistofelico. Deglutisco, non sapendo come cavarmela.
-Va un attimo in bagno…- corre in mio aiuto Robin, sorridendo sincera a tutti gli sguardi che mi scannerizano.
-Ehm… si… giusto…- balbetto muovendomi verso il bagno.
-Ok… dicevamo?!?- alza le spalle la malva, voltandosi verso tutte le altre e perdendosi nel mare di parole.
Mi catapulto nella toilette, estraendo rapida il cellulare dagli short e componendo a memoria il numero di Zoro. Suona libero.
Mi rannicchio tra il water e il bidé, mordendomi nervosamente un labbro e imprecando contro di lui.
-Rispondi buzzurro… rispondi… e dai… rispondi a sto cavolo di cellulare…-
Tuuu… tuuuu…
Tamburello le ciabatte sulle mattonelle chiare del bagno, camminando in cerchio e passandomi la mano libera tra i capelli rossi.
Tuuu… tuuu…
-Cazzo Zoro!!! Rispondi a sto cellul…-
-Pronto?!?-
Tiro un sospiro di sollievo.
-Zoro, sono io, Nami…-
-Si, arrivo… sto facendo benzina…- sbuffa, credendo che lo stia chiamando perché è in ritardo.
-No, no aspetta… non venire…-
-Perché?-
-È successo un casino… qui è arrivata Califa, un’amica di Nojiko, e ora lei e altre sue amiche mi hanno invaso casa…-
-Ah…- annuisce atono.
-Senti, ci vediamo a casa tua… 20 minuti e sono lì…- propongo pensando di già a dove posso aver seminato in giro la mia borsa.
-No, no… non si può…- mi ferma subito.
-Perché?!?- che cavolo altro succede ora?!?
-A casa mia ci sono Usop, Rufy e Ace che si guardano la finale di coppa Uefa… non si può…-
Maledetta coppa Uefa!!! E che cavolo è poi sta coppa Uefa?!?
-Senti a casa mia rischi di essere sacrificato come un galletto a qualche divinità femminista, se vieni…- sbuffo sedendomi con un tonfo sul gabinetto.
-E a casa mia, invece, se osiamo chiedere di cambiare canale ci sbranano al posto dei pop corn…- ironizza lui.
-Non parlarmi di pop corn che stasera ne avrò cucinati una tonnellata…- addosso la testa contro la parete fredda -… mi sa che per stasera salta, buzzurro…-
-CHE?!? NO!!!-
Il suo grido mi fa distanziare l’orecchio dal telefono, facendomi storcere la bocca.
-MA CHE TI URLI, IDIOTA?!?- grido sull’apparecchio –Che poi non muore mica nessuno se per una volta non ci vediamo CSI MIAMI… per modo di dire, insomma…-
-Non è per quello, mocciosa…-
Lo sento sbuffare, mentre impreca mugugnando.
-Devo vederti…- sussurra piano -… devo… devo dirti una cosa importante…-
Spalanco gli occhi incuriosita, rialzando la schiena dallo schienale del water.
-Cioè?- domando.
-Te lo devo dire di persona…- mormora quasi imbarazzato.
-Zoro…- sussurro piano, portando le gambe al petto –Per stasera niente… domani se vuoi…-
-No!!! Vengo stasera!!! Setta femminile o meno!!!!-
-Ti ho detto di no!!! Queste ti mangiano vivo!!!-
-E io vengo lo stesso… che vuoi che mi facciano?!? Sono solo donne…-
-Non sottovalutarle… accidenti!!! Ascoltami e non venire!!!!-
-NO!!!! 5 minuti e sono lì…-
-No, Zoro, non venir…-
-Ehi Nami!!! Tutto bene?-
La voce improvvisa e il bussare energico di Nojiko mi fa scivolare di mano il cellulare, che cade fragorosamente a terra, mettendo fine alla chiamata.
-Accidenti!!!!- ringhio, recuperandolo da terra.
-Tutto ok?- entra nel bagno.
Faccio appena in tempo a nasconderlo dietro la schiena.
-Ehm… si, si… stavo… stavo solo pensando ad alta voce…- mento sorridendole.
-Ah…- mi fissa sospetta –Torni di là con noi?-
Sembra essersi dimenticata totalmente del mio incontro settimanale con Zoro, troppo presa dal suo raduno femminista.
-Si, un attimo solo…- sorrido mentre esce dal bagno, lasciandomi sola. Trio un sospiro di sollievo, e guardo preoccupata il mio telefonino. Che Zoro abbia capito? Che mi dia ascolto per una volta?
Sospirando, lo metto via in una tasca degli short. Speriamo bene.
Strascinando i passi fuori dalla toilette, torno in salotto, buttandomi a pesce contro Robin, lì presente forse per di più per consolare me che non Califa.
-… e comunque non sopporto proprio quando Flami mi lecca sul collo… e per la miseria: almeno mi avvertisse!!! Sembra quasi che un lumaca mi sia caduta dal cielo addosso!!!-
-Oh che schifo Boa!!! Io invece non sopporto quando Ace mi morde mentre lo facciamo… mi deconcentra!!!-
-Anche Koza lo fa!!! È fastidiosissimo!!!- storce una linguaccia Bibi.
-Il mio Usop mi da tanti baci quando siamo soli… niente morsi o leccate…- sussurra imbarazzata la dolce Kaya, nascondendo il visino rosso tra e mani.
-Drake mi struscia quel suo mento spigoloso tra le tette… è come carta vetrata, accidenti!!!-
-Ma va là, che a te piace!!!- da uno spintone a Bonney Tashigi, portandosi della birra alle labbra.
-E certo che mi piace!!! Ma almeno non lo facesse mentre sto avendo un orgasmo…-
-Uhm… a me da fastidio la sigaretta finale di Smoker dopo l’amplesso… dice che è per rilassarsi… ma rilassarsi di che, dico?!? Più rilassante di spassarsela come me?!? Mica ha corso la maratona…-
Dio mio, che discorsi!!!
Mi porto una mano al viso, scuotendolo sconsolata.
E poi si parla di gentil sesso… ma dove?!? Qui c’è l’esempio lampante e vivente di quanto le donne in realtà siano più fissate degli uomini.
-Rufy dopo che ha fatto l’amore con me ha sempre fame…- sorride Robin.
O no!!! Ho perso anche lei!!!!
Aiuto!!!! S.O.S.!!!!
-Ace si addormenta di botto… roba che non lo riesci a svegliare nemmeno con le cannonate!!!- beve l’ennesima lattina di birra Nojiko.
-Flami reindossa subito la sua pelliccia di piume rosa… dice che ha freddo per via dello sbalzo termico dello sforzo…- alza le spalle Boa.
-Seh… infatti tutto il sangue caldo gli va al centro delle gambe per tre minuti scarsi e il resto del corpo rimane al freddo… che idiozia…- sbuffa Bibi.
-Sigh… sob… whaaaa… mmgnnnn…-
-A si Califa?!? Interessante…- mugugna Bonney.
Alzo un sopracciglio. -Ehm… che ha detto, scusa?-
-Che Lucci ruggisce come un leopardo mentre sta avendo un orgasmo…-
Orribile!!! Il romanticismo fatto animale!!!
-Sempre meglio di Drake che sembra un T-rex…-
No, ratifico, il ragazzo di Bonney è il romanticismo fatto animale.
-Uhm… sapete niente di giochini erotici con i pop corn?!?- domanda osservando concentrata un fiocco bianco di mais, Nojiko, prima di inghiottirlo.
Un lungo brivido di freddo mi fa tremare al fianco di Robin.
-Con i pop corn?!? Ma esistono?!?- si incuriosisce Bibi.
-Non so…- mugugna mia sorella, sorridendomi malefica.
La fulmino con lo sguardo imprecando mentalmente contro di lei, mentre mi metto seduta a gambe incrociate vicino alla mia mora ammicca. Questa gliela faccio pagare cara. Aspetta la prossima volta che papà passa a salutare, gli spiffero ogni cosa su di lei e Ace,  il suo caro fidanzato che non gli ha ancora presentato…
-Uhm… forse è una cosa del tipo sale, limone e tequila…- ipotizza Boa, studiando un pop corn tra le sue mani.
-Cioè?- Bonney già prende appunti, mentre Kaya si tappa le orecchie a gran forza con i palmi delle mani arrossendo indecentemente.
-Mah… del tipo pop corn, bacio e lingua…- ingoia il pop corn, sgranocchiandolo soprappensiero.
-Nah… troppo complicato… forse è del tipo che metti in fila tutti i pop corn sulla pancia  e lui li deve mangiare con i suoi baci…- chiude un occhio pensando Tashigi.
-Bhè, ma così non è erotico per niente… è troppo casto…- sbuffa Bonney.
-Non se te li spargi anche sulle tette…- aggiunge la mora.
-Mah…secondo te Nami?-
Fulmino mia sorella e la sua domanda con occhi di brace, stritolando tra le mani un cuscino del divano. Se potessi le staccherei la testa a morsi, ma ci sono troppi testimoni.
-Grrr… non saprei Nojiko…- ringhio mordendo il copri cuscino, mentre lei ridacchia.
-Che poi, puoi giocare a cosa vuoi ma se lui non è dotato di per se non cambia niente…- mugugna Boa.
-Vero… inutile dire che le misure non contano… contano eccome!!! Soprattutto in questi casi!!!- si ingozza di patatine Bibi. Ok, anche la mia turchina amica si può definire persa in questi perversi discorsi…
-Il mio Ace in fatto di dotazione non è affatto messo male…- si pavoneggia mia sorella, portando le mani ai fianchi e sorridendo vittoriosa.
-Mah… seconda la regola della Elle…- afferma Bonney imitando con il pollice e l’indice della sua mano la lettera dell’alfabeto -… più il ragazzo è alto, più la dotazione si riduce… invece…- ruota le dita formando una specie di pistola infantile -… più è basso, più qualcos’altro prende lunghezza…-
-Nah… tutte baggianate!!! Il mio Flami è alto quasi due metri e ti assicuro che c’è un buon motivo per il quale cammina sempre con le gambe divaricate…-
-Si… emorroidi…- ridacchia la rosa, facendo arrossire Boa.
-Ma non c’era anche quell’altra regola per sapere la lunghezza della terza gambe di un uomo?!? Non mi ricordo però a che si riferiva…-
-Non so Nojiko… forse le mani…-
-No, no Bibi… centrava qualcosa sulla faccia… mumble…- mia sorella chiude un occhio, indirizzando l’altro al soffitto, pensando rumorosamente.
-Sigh… sob… Na… gngh... so…- continua a piangere Califa, soffiandosi il naso su un fazzolettino ormai implorante pietà.
-Giusto Califa!!!! Il naso!!! Sei un genio tesoro!!!- Boa le si butta contro, abbracciandola con forza.
-Vero!!! Ora ricordo!!! Più il naso è lungo, più la dotazione aumenta…- si batte un pugno sui palmo aperto Bibi.
-Uhm… il naso… ma allora…- Bonney s’illumina, assottigliando lo sguardo e dirigendolo verso Kaya -… ma allora… Kaya bella, c’è un motivo per il quale stai con quell’orribile nasone… eh…-
Tutti gli occhi della stanza si dirigono verso la dolce e delicata Kaya, che arrossisce velocemente, mentre trema imbarazzata. Mi vergogno io per lei, anche se, devo ammetterlo, un po’ di curiosità ce l’ho pure io.
La piccola bionda punta i suoi diti indici fra loro, ruotandoli nervosamente.
-Ma… ma… ma il mio Usop è bello…- mugugna abbassando lo sguardo.
-Bah… con quel pizzetto ora sembra un capra… su, su… dicci Kaya… quanto ce l’ha lungo il tuo Usop…-
Bonney e Boa le si avvicinando pericolosamente, incurvandosi sempre più su di lei.
-Ma… ma… ma sono cose personali…- balbetta imbarazzata lei.
-Diccelo… diccelo…- si aggiunge Nojiko.
Oddio che fissate.
-Ma lasciatela stare, poverina!!!- vado in suo soccorso, sbuffando sonoramente.
Kaya si aggrappa al salvagente che le ho lanciato, lanciandosi a capofitto contro di me e sprofondando nel mio petto, abbracciandomi con forza e nascondendosi da queste fissate.
-Ufff… rovini sempre tutto…- sbuffa mia sorella, aprendosi l’ennesima lattina di birra.
Le tiro una linguaccia, accarezzando piano il capo biondo sepolto tra i miei seni della mia amica, mentre Robin ridacchia al mio fianco.
-Sigh… sob… gnghhh… mmmhhh…- sniffa Califa, aprendo le sue mani e distanziandole davanti al suo petto di una buona dozzina di centimetri.
Ok, non mi serve traduzione per capire che anche lei si sta vantando dell’abbondante dotazione del suo uomo.
-Forse allora, è più logico pensare che meno cervello hanno gli uomini, più sono dotati…- uhm… allora Robin tu sei la più fortunata… il tuo Rufy non si può certo definire un genio…- riflette Bonney, tentando di punzecchiare la mia amica, ma lei, matura e saggia, sorride semplicemente, mangiando qualche patatina e non cadendo nella sua trappola.
-Nah… secondo me è Nami la più fortunata… insomma… Zoro non è proprio un intellettuale…-
Non riesco a deglutire a quest’ultimo commento di mia sorella e, pian piano, ruoto il mio volto sconvolto verso di lei, incenerendola con il mio sguardo di brace.
Un latrato demoniaco e assassino mi sale dalla gola, rimbombandomi tra le ganasce.
-Oh… tu e Zoro vi siete finalmente messi assieme?!?- domanda ingenua Kaya, alzando il suo visino dal mio petto.
-Era ora!!!! Alleluia!!!- alza al cielo gli occhi Boa, mentre Tashigi mi sorride complice.
-No, no, no… frena tutto!!!- le blocco portando davanti a me le mani aperte.
-Uh… chissà che cavalcate che farai ora con quel bel stallone…- ridacchia la moretta.
-Quanto ce l’ha grosso?!? Con tutto lo sport che fa deve averlo bello muscoloso…- s’intromette Bonney, mentre mia sorella se la ride sotto i baffi.
Ho le mani che mi tremano di rabbia e le gote, rosse come pomodori stra maturi, mi bruciano d’imbarazzo. Robin e Bibi ridacchiano divertite, uniche assieme a Nojiko, a sapere che non sto affatto insieme a quel buzzurro, anche se la cosa sarebbe molto gradita.
-Sigh... siob… congratul… wahhhhh…-
-Che bella notizia…- batte le mani Kaya.
-Uh… ma da quanto state assieme? Come è successo? E dove? Come? Perch…-
–BASTA!!!!- freno le domande di Tashigi -Uno: io e Zoro non stiamo affatto insieme… Due: non m’interessa sapere quanto ce l’ha grosso (bugia, bugia, sporca bugia) e non lo so… Tre: non c’è mai stata alcuna cavalcata tra me e quel buzzurro… e Quattro: piantatela di fare le pervertite!!! Ma che siete andate tutte a scuola da Sanji?!?-
-La curiosità non ha mai fatto male a nessuno…- alza le spalle serafica Nojiko.
Tento di lanciarmi addosso a lei, allungando le mie mani verso la sua gola per strangolarla, ma Robin, Bibi e Kaya mi trattengono ancorata al tappeto in cui sediamo.
-TI STRANGOLO!!! SARAIA ANCHE MIA SORELLA, MA TI SOFFOCO LO STESSO!!!- strillo tra le risate di tutte quante.
D’un tratto un tonfo sordo e secco zittisce le risate e le mie proteste.
Tutte ci voltiamo verso la porta della mia stanza, da cui è provenuto il suono.
-C-che è stato?!?- tartaglia Tashigi, nascondendosi paurosa dietro la schiena paralizzata di Boa.
-No-non so…- si nasconde dietro a un cuscino Bonney, accennando appena un’occhiata alla porta.
-N-nami…- mi chiama Nojiko, stretta in una morsa mortale con la piangente Califa -…è… è camera tua… va… va a vedere che… che è stato… -
Alzo gli occhi al cielo, alzandomi da terra e passando a Robin la tremante Kaya, che si aggrappa velocemente al suo braccio libero, unendosi a Bibi nel stritolare la bella mora.
Sbuffando m’incammino nel corridoio.
-Ma che vuoi che sia stato?!? Avrò lasciato la finestra aperta e un colpo di vento l’avrà chiusa…- sbuffo entrando nella mia stanza.
La luce è spenta e riesco solo grazie alla mia memoria a riconoscere i vari mobili che arredano la stanza. Chiudo la porta alle mie spalle, sospirando stanca di tutta quell’assurda situazione. Se almeno ci fosse qui Zoro, scapperei via con lui.
A tastoni, con il palmo della mano aperto, cerco lungo la parte l’interruttore della luce, lasciando correre lo sguardo annoiato per la stanza. Un leggero e brusco movimento sotto la finestra mi fa fremere. Che è stato?!?
Un altro movimento, e qualcosa si alza da sotto il vetro trasparente, mugugnando e reggendosi la schiena dolorante. Oddio, un ladro!!! Un ladro a casa mia!!!
Veloce, afferro la mazza da Baseball che papà mi ha regalato, quando sono andata a vivere da sola e che tengo sempre sotto l’interruttore delle luci. Stringo forte l’impugnatura, alzando nell’aria l’arma sportiva e avanzando verso la figura che, non accorgendosi della mia presenza, continua a lamentarsi sotto voce ai piedi del mio letto.
-FERMO, MALVIVENTE!!!- urlo, picchiandolo con forza sul cranio. Un secco tonfo segue la sua caduta a terra, mentre mi preparo a colpirlo nuovamente.
-AHIA!!!! Mocciosa!!!! Ma che ti sei rincoglionita?!?-
C’è solo una persona al mondo che mi chiama “Mocciosa”, e che riuscirebbe ad avere le forze per protestare dopo una botta del genere, grazie alla sua granitica testa.
-Oddio!!! Zoro!!! Ma che ci fai qui?!?-
Mi fiondo ad accendere le luci, illuminando la mia camera, per poi tornare da lui a vedere come sta. Un grosso bernoccolo lampeggia sulla sua testa, ondeggiando come un fungo tra i suoi corti capelli verdi. Imprecando sottovoce, lo faccio sedere sul fondo del letto, reggendolo per un braccio.
-Mocciosa violenta!!! È così che accogli gli ospiti?!? Ma chi credevi che fossi?!?- sbotta massaggiandosi la parte lesa.
-Bhè sei entrato dalla finestra… credevo fossi un ladro…- spiego, portando le mani ai fianchi, buttando l’occhio sulla finestra aperta.
-Era l’unico modo per entrare… mica potevo entrare dalla porta d’ingresso… hai una setta satanica in casa praticamente…-
Mi alzo dal letto e richiudo l’anta della finestra, notando che il buzzurro dev’essere inciampato nel cavo dello stereo mentre entrava, e che dev’essere stato il suo inciampare ad aver provocato quel tonfo.
Mi volto verso di lui, addossandomi alla parete, osservandolo.
Ha tutti i capelli in disordine, la maglia sporca di gesso e chissà che, raccattato arrampicandosi su per la grondaia per arrivare fin qui. Le mani, graffiate e sporche, che reggono il suo bernoccolo, e l’espressione dolorante e scontrosa contratta sul viso.
Scoppio a ridere, piegandomi in due e reggendomi la pancia con le braccia.
-Sei… sei un disastro!!!- ridacchio.
-Io un disastro?!?- si offende, guardandomi furioso –Milioni di ragazze pagherebbero oro, per avere un figo come me che si arrampica per due piani di un fottuto palazzo, scavalcano uno scivoloso balconcino di merda per entrare in camera loro e inciampano in un stra maledetto cavo di non so che, pur di vederle… e tu invece ridi?!? Va al diavolo, mocciosa!!!-
Ridacchiando, torno a sedermi accanto a lui, prendendogli la testa tra le mani e abbracciandolo per il collo.
-Oh, mio bel principe azzurro!!!- ridacchio, stringendolo a me.
-Ecco… ora va meglio…- ghigna, abbracciandomi per la vita.
Ce ne stiamo così per un po’, abbracciati e stretti sul mio letto, mentre nel salotto la cagnara delle ragazze riprende volume.
-Perché sei venuto?- gli domando, strusciando la testa contro il suo collo, ridacchiando ancora.
-Dovevo parlarti… ricordi?-
-Si, ma… perché non aspettare domani?- alzo gli occhi verso i suoi, neri e profondi, arrossendo subito per la loro inattesa vicinanza.
-Perché oggi è lunedì… e il lunedì è solo per noi…- sussurra piano, accarezzandomi una guancia. Sorrido, nel sapere che anche per lui il lunedì sera non è solo una serata in cui guardare 4 morti sparsi per Miami, ma un’occasione per passare del tempo solo con me.
-E che volevi dirmi, di così importante, che non può aspettare domani?- mormoro, sentendo il suo respiro sempre più vicino alle mie labbra.
-Bhè… che…-
Le sue labbra sono a un solo respiro dalle mie, e, sebbene voglia sapere perché cavolo ha rischiato l’osso del collo pur di venire fin qui, la voglia di baciarlo e assolutamente maggiore.
-… che…?- soffio, socchiudendo gli occhi e avvicinando il mio viso al suo.
-Che… io… io…- apre piano la sua bocca, dirigendola verso di me, mentre lo imito, abbracciandolo con maggior forza.
Chiudo gli occhi, lasciandomi guidare dalla vicinanza del suo soffio per raggiungere la sua bocca. Le sue mani mi accerchiano per la vita, accarezzandomi dolcemente i fianchi. Il suo respiro è buonissimo, dolce e leggermente salato in fondo. Sento la sua lingua schioccare, mentre s’inumidisce le labbra, e arrossisco, sapendo che ormai pochi attimi precedono il nostro primo bacio.
Su, su… ancora pochi millimetri e…
-NAMI!!!-
Il richiamo stridulo e odioso di mia sorella irrompe nella stanza, attraversando la parete e la porta come se fosse stato prodotto da un megafono, facendoci dividere come due ladri presi sul fatto.
-Ma porca troia!!!!- sbotto alzandomi dal letto e dirigendomi verso la porta per uscire.
-Dove vai?!?- domanda il buzzurro, sdraiato sul mio letto, osservandomi stranito per la mia imprecazione e per la mia marcia verso la porta per uscire.
Mi volto verso di lui, e subito il mio cuore sussulta impazzito.
Oddio, che qualcuno fermi il tempo. È da una vita che lo voglio sdraiato così, con le braccia piegate dietro la testa, lo sguardo puntato su di me, i capelli sparati ovunque sulla testa, la maglia leggermente alzata sugli addominali e i pantaloni pronti per essere aperti, proprio sul mio letto.
-Uccido mia sorella e le sue amiche e torno…- spiego rapida, afferrando la maniglia della porta -… ah, e visto che ci sono prendo anche qualche pop corn…-
-Torna presto…- ghigna, buttando in aria le scarpe e muovendosi sul letto sistemandosi meglio.
-Subito…- sussurro, uscendo dalla porta e precipitandomi in salotto.
-Eccoti!!! Ma dov’eri finita?!?-
Nojiko è ormai ubriaca per le troppe birre, e anche le altre ragazze sembrano alquanto alticce.
-Allora? Che era?- domanda Bibi, guardandomi curiosa.
-La finestra… un colpo divento l’ha fatta sbattere…- mi limito a rispondere, afferrando veloce il recipiente dei pop corn dal tappeto –Ragazze, io vado a letto… sono stanca…-
Mi stiracchio la schiena all’indietro, fingendo qualche dolore, e sbadigliando rumorosamente.
-Ok sorellina…- mi sorride Nojiko, baciandomi sulla guancia velocemente prima di buttarsi sul divano e iniziare a ridere senza motivo.
-È andata!!!- scuote la testa sconfitta Kaya, mentre Robin le batte una mano sulla schiena.
-Ma perché ti prendi i pop corn?!?- m’interroga Bonney, ancora stranamente lucida nonostante le dieci lattine di birra che si è svuotata e che rotolano attorno ai suoi passi.
-Nel caso avessi fame nel cuore della notte…- lo so, come scusa fa pena, ma non so che altro inventarmi.
-Ah… ok…-
Più facile di quanto pensassi. Mi guardo attorno, notando che Boa e Tashigi ormai dormono beate sulla poltrona, abbracciate a mo di piovra, Califa piange ancora stretta a Kaya e Robin, Bibi e Nojiko ridono come sceme per il troppo alcol.
-Ehm… ok… allora buona notte…- saluto tutte, tornando in camera mia.
-NOTTE NAMI!!!!- urlano per poi scoppiare a ridere isteriche.
Richiudo la porta dietro le mie spalle, tirando un sospiro di sollievo per questa serata demenziale. Alzo lo sguardo sul mio letto, dove il mio buzzurro fa dondolare le gambe fuori dal fondo di esso, fissando sorridente il soffitto della stanza.
È bellissimo, con quel suo bel sorriso rilassato sulle labbra e gli occhi neri che brillano.
Corro verso il letto e mi sdraio accanto a lui a pancia in giù, posando i pop corn in mezzo a noi e attirando la sua attenzione su di loro.
-Allora? La setta femminista se ne’è andata?- domanda mangiandone qualcuno.
-No… ma ormai sono totalmente ubriache…- sorrido puntellandomi la testa con la mano destra, mentre la sinistra è piegata al petto. Faccio dondolare le gambe in aria, saziandomi della sua visione.
-Ah… mmh… buoni questi pop corn…- mugugna ingozzandosi.
-Zoro…- lo richiamo su di me -… che volevi dirmi?-
Sono tropo curiosa per aspettare che sia lui a dirmelo, e quindi lo punzecchio apposta.
-Ah, quello… ehm…- si ripulisce la bocca sporca di briciole con il polso, per poi mettersi come me e fissarmi negli occhi. Perdo qualche battito al cuore, tentando di mantenere il suo sguardo e di non arrossire per questi occhi che tanto amo.
-Lo sai che sta sera era l’ultima puntata in assoluto di CSI MIAMI?!? Hanno chiuso la serie…- ghigna, buttando giù qualche altro stuzzichino.
-Ah si?!? Non lo sapevo… e da lunedì prossimo, allora, che guardiamo?-
-Non lo so…- si avvicina, prendendo tra le dita una ciocca dei miei capelli e inizia a giocherellarci –Quello che so è che voglio comunque continuare a passare i lunedì sera con te…-
Arrossisco, abbassando lo sguardo sull’intreccio che compone il copri letto.
-B-bhè…- balbetto rialzando gli occhi su di lui -… di… di certo qualche altro telefilm sanguinario lo trasmetteranno… no?-
-Poco importa…- soffia, spostando il recipiente dei pop corn e abbracciandomi per la vita, mentre io torno ad arrossire come un peperone –… guarderemo tutto quello che vuoi tu…- sussurra contro le mie labbra, muovendo la sua bocca in un modo dannatamente suadente -… basta però che tu ci sia e che ci sia anch’io, lì con te…-
Deglutisco, mentre si porta sopra di me e fa passare il suo braccio sinistro sotto la mia testa, mentre la sua mano destra si posa ad accarezzarmi il fianco.
-P-perché?- ansimo, perdendomi nei suoi profondi e incantevoli occhi.
-Perché ti amo… e voglio stare con te…-
Avete presente il rumore assordante e continuo che emette quella macchinetta per il controllo dei battiti cardiaci che è applicata ai pazienti in ospedale, quando questo arnese non rileva più il battito del cuore?
Quel BIIIIIIIPPPP continuo e spacca timpani?
Ecco, il mio cuore in questo momento fa proprio così…
Resto a bocca aperta, incapace di rendermi conto di quello che Zoro mi ha appena detto. Mi ama… mi ama… Dio mio, il mio buzzurro mi ama…
Senza pensarci due volte, lo afferro per il colletto della maglia e lo strattono verso di me, baciandolo con foga. Lo abbraccio per le spalle con forza, mentre lui risponde al mio bacio con altrettanta partecipazione. Mi stringe per i fianchi, appiattendosi contro di me, ghignando e baciandomi con tutto se stesso.
Mi avvinghio a lui, stringendolo a me abbracciandolo con le gambe attorno alla vita, mentre rotoliamo sul letto e ora mi trovo io sopra a lui.
Prendo un attimo di respiro, per poi ributtarmi sulle sue labbra e saziarmi del suo dolce sapore, leccando con la punta della lingua il contorno della sua bocca, stuzzicandola finché non la socchiude e mi permette di entrare a infastidirlo maggiormente.
Le sue grandi mani calde si spostano dai miei fianchi sulla mia schiena, stringendomi a lui. Una sua mano maldestra si arriccia tra i miei capelli rossi, mentre stringo forte nel mio palmo la sua nuca, tirandogli dolcemente qualche ciuffo di zazzera verde.
Con un colpo di reni, ribalta la posizione, rimettendomi sotto di lui e sovrastandomi con la sua figura. La sua lingua detta il ritmo del nostro bacio, costringendo la mia a seguirla in mille movimenti dannatamente eccitanti. Gli accarezzo la schiena e la testa, lasciandomi guidare da lui nel scoprirci, mentre una sua mano inizia ad alzarmi lievemente il bordo della maglia.
Il suo bacio si sposta dalle mie labbra sul mento, per poi scendere sul collo e succhiarlo dolcemente, sotto l’attaccatura con la testa, e scendere ancora a baciarmi la scapola, da cui fa scivolare la spallina della maglia per spogliare la mia spalla e il tatuaggio che lì riposa. Lo bacia sensualmente, mordicchiandolo qua e là, prima di spostare totalmente le sue labbra sul mio ombelico, da cui ha alzato la maglia, mentre mi baciava.
Socchiudo gi occhi, vedendo il suo capo verde scende fin sul mio stomaco e iniziare a baciarlo teneramente con baci a stampo, lasciando leggeri segni rossicci e piccoli accenni della sua saliva. Mi afferra una mano, stringendola saldamente, mentre con l’altra mi sbottona la patta degli short.
Incurvo la schiena all’indietro, invitandolo a scendere con i suoi baci laddove so già che vuole andare, mentre con la mano libera gli spingo la testa verso il centro del mio corpo, liberando piccoli gemiti appena sento la punta della sua lingua bagnare la pelle che sporge dai miei slip. Tremo di gioia e gridacchio di piacere, appena sento un suo bacio posarsi a cavallo tra l’elastico di pizzo delle mutandine e la pelle del basso ventre, mentre una sua mano inizia a calarmi i pantaloncini. Mi mordo un labbro, gemendo al suo ghigno compiaciuto, e rispondendo sorridente al suo sguardo malizioso e languido. Sento il suo desiderio spingermi contro un fianco e so che il mio lento ansimare lo eccita da morire.
-Nami…- sussurra piano, tornando a baciarmi sulle labbra –Tu mi am…-
-NAMI!!!! Che c’è altra birra in cas… AHAHAHAHAHAHAH!!!!!!-
L’urlo sconvolgente e improvviso di Nojiko, entrata nella mia camera senza nemmeno bussare, ci fa sobbalzare sul letto, facendoci sedere sull’attenti rossi come peperoni.
-CHE STAVATE FACEDNO?!?- grida sbiancando e premendosi le mani attorno al viso.
-Ti assicuro che non è come sembra…- mi sbrigo a dire, ma è un po’ inutile come menzogna dato che ho ancora i pantaloni slacciati e che Zoro si sta coprendo il cavallo eccitato con un mio cuscino, mentre digrigna i denti imbarazzato.
-Nojiko… che succede?!? Oddio!!!- sbuca dal nulla alle sue spalle Boa.
Di corsa appaiono dietro alla schiena di mia sorella tutte le sue amiche, che grazie al suo urlo sembrano sobrie come non mai, e, vedendo il mio buzzurro sul mio letto, subito iniziano a sibilare come serpenti.
-Un uomo!!!!- sbotta Bonney –Che ci fa qui?!?-
-Ah, ti stavi approfittando della cara Nami eh? Non è così Roronoa?!? Maniaco!!!- grida Tashigi, afferrando dalla parete la mia mazza da Baseball -…ti sei nascosto nella sua stanza eh!!! Sei sgattaiolato nella sua camera dalla finestra e hai atteso che andasse a dormire per poi abusare di lei… depravato!!!-
-Sigh… sob… wahhh… gngh…-
-Giusto Califa!!! Ora ci pensiamo noi a darti una bella lezione!!!- si arma di un mio tacco Nojiko, mentre Bibi, Kaya e Robin se ne stanno zitte a osservare il tutto, non capendoci un bel niente.
-Ehi, no piano!!!! Io non volevo abusare proprio di nessuno!!!!- cerca di difendersi Zoro, muovendo in aria le mani disorientato.
-Bugiardo!!! Sei proprio come tutti gli uomini!!! Bugiardo e maniaco!!! Linciamolo!!!- parte all’attacco Bonney, spazzola alla mano sguainata, ma io mi frappongo tra lei e le altre e il mio Zoro.
-BASTA!!!- grido aprendo le braccia e mettendomi davanti a Zoro, entrambi ancora seduti sul letto –BASTA CON STE SCEMENZE ANTI MASCHI!!!!-
Il mio strillo le ferma, mentre il buzzurro tira un sospiro di sollievo nascosto dietro di me.
-Ma accidenti!!! Non lo capite proprio?!?- sbotto, fulminandole con lo sguardo e stringendo i pugni nelle mani –Si, gli uomini sono idioti, maniaci e a volte bugiardi, ma noi li amiamo proprio per questo!!!-
Le ragazze mi guardano atone, ferme sulla soglia della camera con le loro armi in mano.
-Sono stupidi, infantili, idioti, scemi, se c’è la partita in TV non ci ascoltano nemmeno, a letto sono egoisti, per niente romantici, fissati e perversi… ma noi li amiamo proprio per questo: perché ci fanno sentire uniche, speciali, le sole che li accendono in ogni senso, le sole che riescono a fargli dare il meglio di loro per noi…-
Prendo un profondo respiro, abbassando lo sguardo, cercando con un mano dietro di me una di quelle di Zoro. La trovo e la stingo forte, guardando con la coda dell’occhio le nostre dita intrecciarsi.
-Perché leccano e mordono solamente noi, mentre facciamo l’amore, convinti che ci piaccia…- Boa e  Nojiko abbassano le mie scarpe a spillo armi, mentre Bibi arrossisce -… perché si nascondono tra i nostri seni, imbarazzati del nostro amarci…- Bonney posa la spazzola a terra -… e fumano dopo averci amato come nostalgico miraggio del paradiso che hanno appena vissuto con noi…-
A Tashigi cade di mano la mazza metallica, che risuona ferrosa al suolo.
-Li amiamo perché ce la mettono tutta per essere meno idioti di quello che sono in realtà, quanto sono con noi, tentando di essere romantici con nomignoli strani e che speso fraintendiamo… ma loro ci amano, e ci provano comunque, sbagliando… ma tanto poi noi gli perdoniamo lo stesso, e solo perché è questo loro amarci pasticcione  che ci ha fatto impazzire per loro…-
Arrossisco, finendo la mia strana filippica, mentre la mano di Zoro stringe forte la mia, e il suo ghigno più bello mi sorride da dietro la schiena.
-Sigh… forse… forse Lucci credeva di essere romantico, chiamandomi Colombella… dovrei chiamarlo e permettergli di spiegarsi… sigh…- smette finalmente di singhiozzare Califa, asciugandosi gli occhiali e sorridendo debolmente.
Almeno le mie parole hanno fatto tornare il buon senso a lei. Guardo, in attesa di altri commenti, tutte le ragazze, aspettandomi ogni tipo di sproposito. Ma loro se ne stanno lì, a fissarsi le punte dei piedi, perse nei loro pensieri, arrossendo ripensando, forse, a quei piccoli momenti trascorsi con i loro compagni e che tanto hanno criticato senza accorgersi della loro grande importanza.
-Ormai la partita dev’essere finita…- sussurra Nojiko.
Arricciandosi una ciocca di capelli lilla, si volta verso Robin e Kaya e, prese a braccetto, le trascina fuori dalla mia stanza, sorridendo come un ebete.
-Su andiamo, ragazze!!! Andiamo a casa di Rufy e Zoro a recuperare i nostri ragazzi…-
-Ok…- sorride Kaya, seguendo mia sorella –Ah, Nami, Zoro… congratulazioni!!!-
Un enorme sorriso le illumina il volto, mentre Robin accenna appena a un debole movimento di labbra. Tossicchiando debolmente Bonney, piega le braccia dietro la testa, socchiudendo un occhio.
-Bhè… il mio Drake mi starà aspettando a casa… è meglio che vada… Tashigi, vuoi un passaggio?-
-Oh, si grazie Bonney… Boa, Bibi venite anche voi?-
La mora annuisce semplicemente, lasciando insieme alle altre la mia camera, mentre si chiude la porta dietro le spalle.
-Ehm… io non ci ho capito niente…- mugugna stordito Zoro, posando il suo mento sulla mai spala destra e abbracciandomi per la vita.
-Meglio così… discorsi da donne… troppo complicati…- sorrido, accarezzandogli il profilo del viso. Pian piano, mi volto totalmente verso di lui, baciandolo su ogni centimetro di pelle che mi capita a tiro.
-Lo sai che io non ti mentirò mai, vero?- biascica contro le mie labbra, riferendosi alle mie parole –E che non ti chiamerò mai con nomignoli stucchevoli o dabetici… al massimo mocciosa mia…-
Annuisco, spostandomi su di lui e costringendolo a sdraiarsi sotto di me.
-Per quanto riguarda ai morsi e alle leccate invece…- ghigna, prima di leccarmi le labbra velocemente e di mordicchiandomi il collo, lasciando un segno rossiccio -… aspettatene di ogni tipo…-
Mi asciugo con la manica le labbra, umide della sua saliva, storcendo la bocca disgustata.
-Uhm… ok, mi ci abituerò…- mugugno -… ma sappi che lo faccio solo perché ti amo…-
Lo bacio dolcemente a fior di labbra, mentre le sue mani si appiccicano al mio sedere, arrotondandosi attorno ad esso. Mi tengo alzata dal suo busto reggendomi sulle braccia, mentre lo bacio sensualmente su tutta la faccia, strappandogli piccoli gemiti di piacere. Ghignando, mi ribalta sul materasso, sovrastandomi con la sua figura, mentre continuiamo a baciarci e le sue mani, non più agganciate al mio fondo schiena, mi accarezzano per tutto il corpo. Alzo la testa dal cuscino a cui è posata, seguendo quella del mio buzzurro nel nostro contatto. Con un gomito, urto il recipiente dei pop corn. Volto la testa verso il tegame ancora pieno di salatini, lasciano così a Zoro campo libero sul mio collo, che riempi di baci e piccoli morsi.
Uhm… mi viene in mente un’ideuzza…
-Buzzurro…- assottiglio lo sguardo e sorrido malefica -… hai voglia di pop corn?-
-No… ho voglia di altro…- mugugna contro la mia gola, slacciandosi i pantaloni e strusciandosi contro di me. Ridacchiando, prendo un fiocco bianco di mais e lo butto dritto dritto dentro la scollatura delle mia maglia, lasciando che lo sguardo nero e profondo di Zoro segua quel suo lento nascondersi. Gli sorrido maliziosa, mentre lui ghigna afferrando il bordo della mia maglietta, iniziando a sfilarmela.
-Ho cambiato idea…- sogghigna, divertito -… e comunque, questa dove l’hai imparata?-
Butta la testa direttamente tra le coppe del reggi seno, libero dall’impiccio della maglia, leccando e mangiando in un sol boccone il pop corn.
-Mah…- ridacchio, incurvando la schiena verso la sua bocca, mentre continua a baciarmi lo sterno e le curve dei seni -… è solo un giochino erotico con i pop corn… sai, se ne parlava prima con le ragazze…..-




ANGOLO DELL’AUTORE:
Dopo 8 stagioni di sangue, morti, criminali pazzi e serial killer dalla risata a singhiozzo, CSI MIAMI chiude i battenti salutando tutti i Fan con un ultimo suadente e azzurro sguardo di Horatio Kayne… AHAH!!!! Catastrofe!!!! E adesso io come sopravvivo senza il mio assassinio settimanale?!?

Zomi
 

   
 
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