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Autore: Zomi    16/06/2012    5 recensioni
Solitamente non ascoltava il suo pensiero, rispettando i suoi spazi e la sua intimità. D’altra parte però, era comunque suo padre, e poco importava che si facessi i cavoli suoi o non, lui il diritto a farseli ce lo aveva eccome...
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Esme Cullen, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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PENSIERI SOSPETTI
 

 

 
Camminava soprapensiero lungo il corridoio dell'immensa casa, abbandonando svogliatamente lo sguardo un po’ ovunque, cercando di ammazzare il tempo in attesa che lei tornasse.
Bella era scesa in paese a trovare suo padre, lasciandolo solo in casa assieme alla figlia.
Edward sbuffò addossandosi allo stipite di una finestra che dava sul giardino segreto della casa, lasciando divagare lo sguardo bronzeo sulle rose rosse.
Non sopportava non avere nulla da fare, mentre al sua compagna era fuori. Non riusciva a starsene con le mani in mano, e non sopportava l’idea dell’ozio. Si alzò agile dalla cornice della finestra, dirigendosi lentamente verso la stanza della figlia.
Renesmee era nella sua stanza da un paio d’ore a leggere, presumeva il bel vampiro, sorridendo della diligenza della figlia.
-Ma si…- ghignò fermandosi davanti alla porta d’ebano della stanza –Un po’ di moto le farà bene… quattro corse nella foresta e magari un po’ di caccia…-
Edward alzò una mano per bussare sul legno scuro della porta, giusto per rispetto della privacy della figlia. Non aveva ancora sfiorato il legno, quando sentì un leggero uggiolio.
Ritrasse la mano, assottigliando lo sguardo.
Silenzioso, accostò l’orecchio alla porta, ascoltando i rumori che sembravano provenire dall’interno. Erano piccoli uggiolii, mugugni sommessi, respiri trattenuti malamente.
Spalancò gli occhi e immobilizzò le labbra sbiancandole.
Che cavolo stava combinando la sua Nessie?
C’era forse qualcuno lì con lei?
Deglutendo dubbioso, si mise in ascolto dei pensieri della figlia al di là della porta. Solitamente non ascoltava il suo pensiero, rispettando i suoi spazi e la sua intimità. D’altra parte però, era comunque suo padre, e poco importava che si facessi i cavoli suoi o non, lui il diritto a farseli ce lo aveva eccome. In fin dei conti, non poteva certo starsene tranquillo nonostante la diligenza e la maturità della ragazza.
Si fidava di lei e del suo auto controllo, ma non si fidava per niente di quello di Jacob.
Già, quel licantropo ambrato che fin dalla nascita della vampira non le aveva mai tolto di dosso gli occhi, accompagnandola in ogni dove e esaudendo ogni suo più piccolo desiderio.
Non gli serviva leggergli nel pensiero, per sapere che cosa pensasse quel lupo della sua bella figlia: gli bastava guardarlo negli occhi, per vedervi il più sfrenato desiderio e amore. Quel piccolo e semplice volersi bene, che li legava da sempre, si era tramutato in qualcosa di più, da quando la piccola Nessie aveva iniziato a non essere più poi così tanto piccola, crescendo fisicamente e mostrando i primi segni di crescita ormonale.
Trattenendosi dal ringhiare, lesse i sospirati pensieri che ronzavano oltre la porta ebano.
… Si Nessi, si… di più… di più… ancora, ancora amore… oddio…
Spalancò gli occhi rabbioso, riconoscendo Jacob in quei ansimati mugugni. Quel bastardo!!! Che cavolo ci faceva lì dentro, e che cavolo gli stava facendo Renesmee per farlo sospirare a quel modo?
… più giù, si lì… si toccami… siii… ahhh… Nessi… oddio come mi piace!!!!... siiiii… aaahhh… continua, continua…
Edward digrignò i denti, lasciando che la bile gli risalisse la gola e gli inacidisse il palato. Quel maledetto cane stava… oddio, stava abusando della sua bambina!!!!
Maledetto cane, animale, bastardo…
… mmmhh… devo essere migliorata dall’ultima volta…
I bronzei occhi del vampiro impallidirono. Era Nessi quella che aveva appena pensato? La sua dolce e pura bambina?
… ma sentilo il mio Jacob… mugugna senza nemmeno provare a resistermi… in effetti è molto piacevole… mi piace sentirlo in completa estasi a causa mia e del mio tocco… chissà se lo sfioro qui se…
Un uggiolio di goduria fece tremare la porta, mentre un leggero ululato si librava nell’aria. Alla faccia della dolce e pura bambina!!! Quella vampira si che sapeva dove mettere le sue fredde e bianche mani sul corpo atletico e slanciato del licantropo.
Edward stava per morire d’infarto. Possibile che sua figlia e quel licantropo fossero già a quel livello del loro rapporto? Lui con Bella aveva aspettato almeno fin dopo il matrimonio, invece loro due…
... mmmhhh… com’è morbido… pensavo che fosse duro e teso per il momento, come le altre volte, e invece inizia anche lui ad abituarsi al mio tocco… mmmh, è così morbido e soffice… e così profumato poi…
Per la misericordia!!! No, non poteva essere ciò che stava pensando che fosse. La sua bambina, la sua unica figlia che… oddio, no!!!
Con un tonfo sonoro e rabbioso, il vampiro si catapultò nella stanza, abbattendo la porta ed ergendosi nella sua collerica figura ansimante di rabbia oltre l’uscio della stanza.
-JACOB!!!! MALEDETTO BASTARDO!!! IO TI…-
-Ciao papà…- lo salutò Nessi, comodamente seduta sul suo letto, mentre accarezzava dolcemente il capo peloso del licantropo, nella sua forma animale. Edward sgranò gli occhi. Che?!? Erano vestiti? Nessuna coperta stracciata o mobile rotto?
Rapido spostò lo sguardo su Jacob, il cui capo lupesco era rilassato sulle gambe della vampira, e le cui orecchie, piegate per il piacere delle carezze che lei gli donava, dondolavano a ritmo dei suoi uggiolii.
-Che-che state facendo?- domandò ricomponendosi, mentre si asciugava del sudore freddo dalla fronte.
-Sto accarezzando il mio Jacob…- spiegò candida Renesmee, mentre il lupo scodinzolava appagato sopra il copri letto del giaciglio.
-Ah… e… e scommetto che il suo pelo… è…è morbido, vero?- tentennò capendo l’incomprensione.
-Bhè, ovviamente…- alzò al cielo gli occhi la ramata.
Edward tirò un sospiro di sollievo.
-Ma papà, che volevi? Che hai? Sei più pallido del solito?-
Li vide piegare il capo incuriositi, mentre lui usciva dalla stanza.
-Niente, niente… solo sapere che stavate facendo… io… io vi lascio soli… e… Nessi?-
-Si papà…- sbatté le ciglia angelicamente posando il palmo della mano sul capo mugugnante di Jacob.
-Ricordami di non leggere mai più i pensieri di qualcuno da dietro una porta… eviterò così un infarto…-
Nessi squadrò stupita il padre, mentre lo vedeva uscire dalla sua stanza, sbuffando mentre alzava gli occhi al cielo.
-Mah… vampiri… chi li capisce è bravo…-
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE:
Ok, ammetto di essermi divertita un macello a scrivere sta boiata, ma ne è valsa la pena… Spero di non aver prodotto un obbrobrio e di non aver fatto star male gli amanti della coppia vampiro-licantropo, ma se vi è piaciuta o se vi ha almeno fatto sorridere, allora commentate, grazie!!!

Zomi 
 

   
 
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