CAPITOLO 1: “Ale,sono pronte le valigie?” “Certo mamma,ora arrivo.” Scesi le scale e arrivai davanti alla porta. Mi girai e mi guardai intorno,sapevo che questo non lo avrei più visto per 3 mesi. “Guarda che se continui così perderai l’aereo.” urlò mia mamma inspazzientita dalla macchina. La guardai con una smorfia e mi diressi verso la macchina. Non me ne ero mai andata di casa,prima d’ora e questo mi spaventava. ------ Ero sull’aereo,senza nessuno,pronta per la mia nuova avventura a Londra. Accesi l’mp4 e scelsi una canzone,la prima che mi capitò davanti ed era:More Than This dei One Direction,i miei idoli. Loro mi facevano provare emozioni vere,non quelle da una botta e via. Passarono due ore e finalmente atterammo a Londra. Ero un po’ indolenzita,ma mi alzai comunque con molta velocità. Appena uscita dall’aereoporto vidi Walter aspettarmi a braccia aperte: “Ciao Ale!Com’è andato il viaggio?” “Tutto bene,grazie.” Mi prese le valige e salimmo in macchina. Arrivammo a casa. Non era molto grande. Davanti c’era il salotto con i divani,la Tv e le solite cose. Poi a destra la cucina e a sinistra il bagno. Più avanti c’era la camera di Walter e delle sua fidanzata e la mia camera. Forse era una tra le stanze più grandi. Misi le valige affianco al letto,erano piene quindi ci misi un po’ a svuotarle. Quando finii andai da Walter: “Ale! Che ne dici di andare a fare un giro per Londra?” Risposi con un sorriso da 32 denti. Mi feci una doccia e indossai un paio di shorts e una maglia con la bandiera inglese. Londra era bellissima,più di quanto potevo immaginarmi. “Io sono stanco,vado a casa. Tu cosa fai?” chiese Walter. “Sto ancora un po’ qui.” “Va bene,ma stai attenta:sei ancora una bambina” Mi ero stancata delle persone che mi chiamavano “bambina”. Se ero venuta qui senza i genitori vuol dire che ero abbastanza responsabile:anche se in parte ero ancora un po’ piccola... Girai Londra un’ ultima volta,ma quando presi la via di casa mi scontrai con un ragazzo. Alzai gli occhi e vidi...