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Autore: Meky    03/01/2007    0 recensioni
Ma guarda, la milionesima fic su Inu ci mancava non trovate? Tre parole per descrivere questa fic (come nella canzone, sole, cuore, amore): viaggio nel tempo. buona lettura e spero che vi piaccia! [Personaggi: un po' tutti] “Il passato e il futuro s’intrecciano attraverso le varie reincarnazioni Ma se il passato è il futuro e il futuro il passato Esiste il tempo? O è solo una stupida espressione umana? L’intreccio del tempo porterà fine ai nostri destini incompiuti…”
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Naraku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: Ricatto

 

Scusate se ho tardato ad aggiornare, ma ho avuto altri problemi ^^’ Sorry! Dovevo “solo” finire la mia storia di 209 pag e passa… ^_____^ -brill brill, very happy!- Poi la scuola mi stressa e non riesco più a combinare nulla =___=

Coooooomunque... Ci avviciniamo al finale (credo -_- non ho le idee molto chiare… -_-‘‘‘‘ sob…)

Buona lettura e… RECENSITE!!! ^___°

Ok, basta ^^

Ah, ho notato che amate il mio caro Nari, eh? E anche Inuyasha che sta con Kikyo… V__V Eeeh, ragazzi, bisogna cambiare se no è tutto uguale! Almeno io sono stata un po’ originale…

Meky

P.s.: poi tranquilli… Kikyo non la passerà liscia, così come non la passeranno Kagome, Inuyasha e tutti gli altri (me diabolica <>___<>)

P.p.s.: mi scuso tantissimo! >o< Ci ho messo tantissimo ad aggiornare, mi dispiace!

 

^^^^^^^^^^^

 

Nari cattivo sogghignò compiaciuto. Lo divertiva particolarmente non dare pace a Kagome del futuro proprio ora che era debole e addolorata. Alle sue spalle comparve Naraku del futuro, l’ultimo rimasto, e affiancò il giovane. Guardò a sua volta la sfera che proiettava le immagini di una Kagome sofferente e a terra.

-Non pensavi che aspettasse un figlio da Naraku, eh?- chiese Naraku. L’altro non rispose, limitandosi a guardare cosa avveniva. Improvvisamente apparve una ragazzina e dietro di lei Sesshomaru -Allora è ancora vivo…- Sorrise –Pensavo di aver tolto dai piedi quel demone… invece è ancora lì… eh eh eh…- L’altro si voltò verso il mezzo-demone e alzò le sopraciglia

-Non so cosa tu abbia in mente e non m’interessa…- sbuffò Nari cancellando l’immagine –I pesci piccoli te li lascio volentieri…- Si allontanò

-Dove vai stavolta?- chiese l’altro. Il ragazzo si bloccò.

-A trovare una persona… e a prenderle qualcosa…-

-Vuoi andare da Kikyo? Non capisco…-

-Vado ad avvertirla… Io avevo detto Kagome che avrei ucciso suo figlio se avesse parlato della collana…- Naraku rise

-Sei proprio un bastardo…- mormorò

-Mai quanto te…-

-o-o-o-o-o-o-

-Oroni, vieni qui- chiamò Kikyo. La figlia apparve dalla foresta davanti casa loro –Sento un’aria strana, è meglio rientrare per oggi-

-D’accordo madre- disse correndo dentro. La donna rimase qualche altro istante a fissare il cielo, poi fece per rientrare

-Kikyo… buonasera…- salutò Nari comparendo davanti all’entrata

-Allontanati demone!- esclamò alzando una barriera. L’altro indietreggiò di poco

-Come siamo scortesi… Non sei contenta di rivedermi?-

-Per niente- sbuffò –Cosa vuoi da me?-

-Sapevi che il sommo Naraku è morto?- Si godette lo sguardo incredulo della donna –Già, solo per salvare la donna che amava…- Scosse la testa –Che gesto stupido… Comunque, io sono qui per prendere la figlia di Kagome-

-Qui non c’è sua figlia- gli fece notare

-Davvero? Di chi è figlia Oroni? Tua e di Inuyasha o…-

-Basta, vattene da casa mia!- esclamò espandendo la barriera a tutta la foresta. Con uno sbuffo spazientito il giovane scomparve

-Arrivederci Kikyo. Quando ci rivedremo prenderò “tua figlia”-

-Dannazione- mormorò la donna rientrando sconvolta in casa.

Naraku buono del futuro era morto e i due cattivi sapevano di Oroni. Loro sapevano che non era figlia sua, ma che l’aveva rapita direttamente dal corpo di Kagome. Strinse le mani a pugni. Cosa doveva fare ora?

-o-o-o-o-o-o-

Kagome del futuro aprì piano gli occhi. Un leggero ma insistente lamento rompeva l’aria. Di fianco a lei, Rin le mise uno straccio bagnato sulla fronte.

-Come stai?- le chiese scostandole i capelli dalla fronte bagnata. L’altra non rispose esausta; allungò invece le braccia. –Tuo figlio sta bene! È un bellissimo bambino… Appena ti sentirai un po’ meglio te lo porterò qui. Per adesso riposa-

Contrariata la donna fu costretta ad accettare. Poco dopo s’addormentò. In quel momento entrò Sesshomaru

-Allora?- chiese accennando a Kagome

-Si riprenderà in fretta- rispose Rin guardando il demone –Quanto al bambino…- Indicò il fagotto strillante appoggiato sopra strati e strati di panni -… è sano e salvo- Il demone annuì

-I due Naraku la stavano osservando e questo l’ha spinta a fuggire. Quando siamo arrivati noi se ne sono andati. La ragazza si mise una mano sulla bocca

-Ora sanno che lei è vivo! Signor Sesshomaru, che farà ora?-

-Non preoccuparti. Pensa a Kagome ora…- Detto questo uscì dalla caverna dove si erano rifugiati. La ragazza sospirò: i due Naraku sapevano che Sesshomaru era vivo… Ricordava ancora quella volta, quando, per salvarla, il demone stava per perdere la vita… poi Tenseiga era intervenuta e li aveva salvati tutti. Cosa sarebbe successo ora?

-o-o-o-o-o-o-

Sango entrò fischiettando nella piccola abitazione. Appoggiò un cesto sul tavolo e poi si avviò nelle stanze adiacenti

-Kagome?- chiamò affacciandosi sull’oscurità della camera da letto. Interdetta si avvicinò ad una finestra e l’aprì per far entrare un po’ di luce. Spalancò gli occhi.

-Miroku!- urlò correndo fuori. Quest’ultimo arrivò di corsa.

-Cos’è successo?- chiese preoccupato

-Kagome- ansimò agitata –Kagome è scomparsa! Non è in casa e dovrebbe esserci!-

-Dobbiamo cercarla in giro…- disse l’uomo guardandosi attorno –Dove potrebbe essere andata nelle sue condizioni?-

-Non lo so…- La donna si morse il labbro inferiore –Oh Miroku, sono preoccupata!-

-Tranquilla- le disse baciandola –adesso chiamiamo Kohaku e gli chiediamo di aiutarci, va bene? Forza andiamo!-

I due corsero verso la capanna.

Ben presto le voci si alzarono fra le vette degli alberi.

Quando anche il gruppo del presente di svegliò, apprese presto cos’era avvenuto e tutti iniziò a cercare la donna; Kikyo rimase con la piccola Mihaki. Passarono tutta la giornata nella ricerca, s’inoltrarono nel bosco, oltrepassarono il ruscello e cercarono oltre, ma invano.

Non la trovarono.

Sembrava essersi volatilizzata nel nulla.

Con le lacrime agli occhi, Sango si sedette sconsolata. Al tramonto si erano tutti fermati all’ombra di un enorme albero. Non avevano toccato cibo in tutta la giornata ed erano esausti.

-Perché?- chiese singhiozzando la donna. –Perché è scomparsa così?-

-Amore…- mormorò Miroku cingendole le spalle –Deve aver avuto un valido motivo… Non è tipo da fare sciocchezze…-

-E se… e se fosse…- Scotendo la testa con forza si nascose il viso tra le mani –Non avrei dovuto lasciarla sola… Nelle sue condizioni, poi…-

-Non piangere- mormorò l’uomo –Abbiamo fatto tutto quello che era possibile. Sono sicuro che sta bene… non so dove sia, ma se fosse stata catturata lo avremmo saputo-

-Se…- L’altra sospirò e poi continuò con voce fievole –Se si fosse… suicidata?-

-Kagome non farebbe mai una cosa del genere!- disse Miroku, aggrottando le sopraciglia. –Non dobbiamo neppure pensare a questa eventualità!-

-Ora cosa faremo?- chiese dopo essersi calmata. Lui alzò lo sguardo sul gruppo del passato: Inuyasha si era appisolato contro un albero, mentre gli altri due erano sdraiati per terra, addormentati. La moglie seguì il suo sguardo. –E loro? Rimarranno con noi? Il pozzo… -

-Il pozzo è inattivo, non li riporterà al loro tempo…- sospirò calciando un sassolino. Prese la mano della donna. –Forza andiamo. Mihaki ci starà aspettando- Lei annuì.

Dopo aver svegliato tutti si diressero sconsolati verso il villaggio.

-o-o-o-o-o-o-

-Madre- esclamò Oroni verso Kikyo, preoccupata -cos’è successo?-

-Non ti preoccupare, ora è tutto passato- disse sorridendo. Le accarezzò i capelli poi le disse di seguirla e prepararono la cena.

Soprappensiero, la donna iniziò a prendere gli ingredienti. E così anche Naraku era morto… anche lui per salvare lei, Kagome Higurashi… Perché era arrivata lì? Perché aveva conosciuto Inuyasha? Perché il suo amato era dovuto morire per salvare lei? Perché si era sacrificato? Per saldare il debito… ma quale debito! Aveva abbandonato lei e la figlia per la vita di quella ragazzina. L’aveva amata, ma aveva deciso di rimanere con lei, Kikyo, perché?

-Madre…?- chiese la piccola toccandole il braccio. Questa si riscosse dai propri pensieri e la guardò. –Dove metto questi?-

-Qui piccola- Indicò con il dito il luogo. Lei, diligente, mise il tutto accuratamente in ordine.

Quante domande si era fatta in quegli anni… Inuyasha era morto da sei anni e a lei sembrava fosse passato un lunghissimo e infinito giorno. Eppure tuttora non riusciva a darsi pace e a trovare risposte che la soddisfacessero. Ora si stava rendendo conto che il giorno stava finendo, tra poco sarebbe giunta un’altra alba, e proprio in quel momento era arrivato Nari cattivo a ricordarle il suo amato e ciò che era stata. E ora l’alba le sembrava ancora più lontana…

“Fatti forza Kikyo” si disse sospirando, poi alzò lo sguardo davanti a sé e sorrise. “Devi farcela e andare avanti. È tutto quello che puoi fare: lottare per tua figlia”

I due Naraku cattivi non l’avrebbero avuta vinta, mai! O almeno non contro di lei… Non avrebbe lasciato loro Oroni, per lei era la sua vera figlia, non quella di Kagome!

Ma era sicura che quei due non sarebbero tornati molto presto: non avevano ancora la forza per combattere contro di lei.

“Chissà come si sente Kagome” si ritrovò a pensare – con suo immenso stupore –  mentre metteva in tavola la cena

-o-o-o-o-o-o-

Dopo una lunga dormita, Kagome del futuro si risvegliò nella penombra di una grotta. Era stata adagiata sopra un insieme di coperte per farla star più comoda. Con un sospiro si mise a sedere. Il suo viso era una maschera impassibile, non un’emozione trapelava; poi un leggero lamento la fece voltare istintivamente, e il sorriso le illuminò gli occhi: nascosto tra i panni c’era lui, suo figlio. Fuori c’era il dolore, lì solo lei e il piccolo… Che nome gli avrebbe dato? Lei chiuse gli occhi, riandando con la mente al passato. Fuori dolore, lontano dolore… Indugiò lo sguardo sull’esterno, sulla boscaglia che imbruniva, su quel luogo che non sapeva nemmeno dov'era, sul suo futuro e su quello del piccolo… Già, il suo piccolo, nato con quasi un mese di anticipo, così piccolo e fragile.

-Niiroshi- mormorò sommessamente. –Ti chiamerò Niiroshi…- Sorrise dolcemente e con un dito accarezzo la guancia del bambino –Il mio piccolo Nii…-

Gli si sdraiò accanto. Quello era il suo mondo ora, nient’altro le importava. Solo lei e il suo bambino.

Mentre pensava si addormentò, cullando tra le proprie braccia il piccolo involucro

  
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