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Autore: MegamindArianna    16/06/2012    2 recensioni
'Un giorno importante che Megamind ha voluto amorevolmente ricordare a Roxanne. Tutto fila liscio? La giornata prosegue bene? No... Una nuova avventura coinvolge la nostra reporter! Ma sarà una bella cosa?' Spero vi piaccia! Fatemi sapere
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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“Come ti chiami, piccola?” chiesi dolcemente alla bimba che, anche se in uno strano modo, mi aveva dato una mano a salvare Megamind.
 
“Non lo so… forse Arianna…” e sorrise.
 
“Perché forse?” e la guardai accigliata.
 
“Perché non mi piace quel nome!” e arricciò il labbro inferiore. “Vorrei avere un altro nome! Come il tuo!” e mi afferrò per una mano, offrendo l’altra a Megamind.
 
“Aspettatemi!” urlò Minion dalla sua boccia appoggiata a terra rotolando verso di noi.
 
“Ehi! Megamind! Lo sai che mi ha detto Roxanne?” disse esuberante tirando l’eroe verso il basso. Di cosa parlava?
 
Megamind mi guardò con un sorriso furtivo sul volto “No… cosa ti ha detto?” e fece ballare le sopracciglia. Adoravo quando lo faceva!
 
“Mi ha detto che vuole venire a vivere con te… posso venire anche io?” e saltellò sul posto.
 
Le mie guance esplosero in un’ondata di calore che invase tutto il mio corpo “Ma che dici, Arianna!” e abbassai lo sguardo.
 
“Davvero?” disse Megamind interessato “E perché vuole farlo?”
 
La bambina si fermò e intrecciò i piedini “Perché ha detto che gli piaci tanto tanto…” allargò le braccia “Tanto così!” gridò cercando di raggiungere la larghezza massima.
 
Arrossii ancora di più. –Sicuramente farà la reporter, da grande… spifferare sembra il suo forte…- e mi appoggiai le mani sulle guance su cui potevo cuocere una bistecca.
 
“Lo so, Arianna…” e si avvicinò a me “Me lo ha già detto lei…” e mi tolse le mani dal viso. “Non nascondere la tua timidezza. Mi piaci quando diventi rossa!” e sorrise.
 
Spalancai gli occhi. Ormai avevo raggiunto il limite. “Q-quando l’ho detto?”
 
Alzò un sopracciglio “Poco fa… quando ero legato alla sedia…”
 
Mi aveva sentito. Poco importava. Un giorno o l’altro glielo avrei detto comunque. Ancora rossa in volto, alzai le spalle rassegnata. “Lo sai che questo rossore non andrà via con poco tempo, vero?” e indicai la faccia.
 
“Meglio!” esclamò Megamind ridendo “Così potrò testare per quanto tempo riesco a vederti arrossire… sto già cronometrando da un po’… 1 e 20… 1 e 21… 1 e 22…” e si avvicinò l’orologio all’orecchio.
 
“Grazie! Sei un tesoro!” dissi con sarcasmo.
 
“Solo quello! Tu per me sei molto di più! Sei l’Atlantide mai scoperta; l’El Dorado irraggiungibile e prezioso!” e si inginocchiò a terra appoggiando una mano sul petto e l’altra a prendere la mia mano.
 
Lo faceva di proposito. “Senti! Smettila!” e mi voltai “Tra poco divento verde… o peggio… blu!” e mi rivoltai facendo la linguaccia.
 
“Ok… va bene. Mi fermo qui.” E si mise a ridere. Poi tornò serio. Si alzò, appoggiò le sue mani sui miei fianchi e tirò verso di sé il mio bacino. “Comunque dicevo la verità.” e mi fece girare su me stessa, fino a farmi ritrovare attaccata al suo petto. Mi alzò il mento e si avvicinò per baciarmi.
 
Le sue labbra erano vicinissime alle mie, ma ebbi un’idea. Gli tappai la bocca con una mano. “No, Megs. Non si fa!” e lo spinsi via. Rimase con la bocca spalancata e le braccia immobili.
 
“Perché?” chiese confuso.
 
-Ben ti sta!- pensai scappando via quando riuscì a riprendersi dal suo stato ebete. Decisi di lasciarlo lì, a farmi desiderare. “Ci vediamo a casa! Prima devo fare una commissione con Minion!” e lo afferrai da terra al volo.
 
Ci ritrovammo fuori dalla Metro Bank con tutti i giornalisti che ci fotografavano. Avrei lasciato le domande rivolte a me per Megamind. Avevo altri piani per quella serata.
 
Salii al volo in auto e Minion sul sedile alla mia destra. “Dove andiamo, Miss Ritchi?” chiese quasi spaventato.
 
Sorrisi sentendo che con il freddo le mie guance erano tornate tiepide.  “Tranquillo, Minion! Ora andiamo a prendere al Covo un’altra armatura per te, l’holo-swach e dopo passiamo in un negozio di intimo per me.” e, accesa l’auto, ingranai la marcia.
 
Minion arrossì. “Cosa? Perché proprio io dovevo venire?” e agitò le pinne
 
Sospirai “Sei o non sei un’ex mente criminale? Devo attuare un piano malvagio contro Megamind!” e spingendo l’acceleratore sulla strada deserta feci una risata malefica.

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