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Autore: petitecherie    17/06/2012    7 recensioni
In cerca di ispirazione per Century Child, Tuomas decide di partire per Londra. Complice un temporale, si trova coinvolto nella storia d'amor perduto del poeta Coleridge e della figura evanescente di Christabel.
Cosa accadrà? Riuscirà il nostro compositore preferito a risolvere un mistero nascosto da più di 200 anni?
Genere: Mistero, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Tuomas Holopainen
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Beauty and the Beast'
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Ho letto Coleridge.
Molte cose bellissime.
Ma ha la malattia inglese.
È evidente che egli è capace di pensare in modo chiaro, libero e forte;
 ma non appena tocca i valori correnti in Inghilterra, 
subito si trasforma senz'accorgersene in un sofista.
Lev Tolstoj



Stazione di Nether Stowey, Somerset, Coleridge's Cottage, 27 settembre 2001

Scendo dal treno che sono quasi le sette di sera. L'aria del Somerset è frizzante e mi avvolgo la sciarpa color oceano, dono di un fan, attorno al collo per proteggermi dall'impetuoso vento del nord. Inutile, anche se sono qui in Inghilterra da quasi cinque giorni, e ci sono venuto altre volte per i concerti, non mi sono mai riuscito ad abituare a questo clima infame.
Dunque, innanzitutto, perché sono qui? E' tutto merito di Bleeker, il custode della Gillman Home di Highgate. Dopo la sua storia su Coleridge, gli ho fatto leggere i versi che avevo scritto - in realtà, con una mossa ben poco inglese, il perfido portiere mi ha sottratto la moleskine e ha avidamente letto - e dopo essersi asciugato una lacrimuccia solitaria, mi ha minacciato consigliato di andare immediatamente al Coleridge's Cottage perché io e il Sommo Poeta abbiamo una sorta di affinità elettiva, come se fossimo nel romanzo di Flaubert.
Ha perfino chiamato un suo amico qui per affittarmi una stanza. Il posto si chiama The Amaranth's Inn ed è vicina alla stazione. Non che questo posto sia enorme, eh, è un piccolo paese, più piccolo di Kitee, per intenderci.
Così, nel giro di cinque minuti, riesco a trovare la locanda e dopo poco sono a tavola per la cena. Un tipico dinner inglese: roast beef con patate arrosto, verdure e salsa al rafano e pudding. Il tutto condito con un'ottima birra scura. Il locandiere sembra un tipo simpatico e lo vedo saltare di qua e di là tra un tavolo e l'altro. Mi ha spiegato che in questi giorni c'è un incontro per giovani disegnatori/illustratori sulle tecniche della pittura ad olio di  Constable, un pittore inglese romantico, e che il gruppo di quindici persone circa alloggia nella sua pensione. I ragazzi in questione sembrano miei coetanei ma sono piuttosto tranquilli, non fanno casino come noi sul tourbus. O semplicemente non hanno un Tero a disposizione. Lancio qualche occhiata in giro, ma davvero, questo è un posto che si rianimerebbe solo se comparisse la Fletcher con il suo inseparabile impermeabile giallo. La soluzione del caso? Pittore disperato si suicida bevendo una fialetta di colorante.
Lo so, lo so, sono proprio il fratello furbo di Sherlock Holmes.*
Alle 22.00 precise sono già a letto. Ho deciso di lasciare le persiane aperte per vedere meglio il paesaggio notturno: gli alberi si stagliano contro la mia finestra creando un gioco complesso di rami e foglie e la luna fa capolino all'orizzonte, illuminando un cielo di una profonda densità di blu. Sul comodino al posto della Bibbia, c'è Cime Tempestose, libro molto bello che non ho intenzione di rileggere, perché, sono convinto, in questa atmosfera così evanescente, finirei per autosuggestionarmi. E sinceramente, ci tengo a dormire bene. Per questo, essendo pratico, piazzo l'ultimo numero di Paperino davanti ai miei occhi e sogni d'oro a tutti.


Non ho capito come ci sono arrivato qui. Sono nel mezzo del bosco che si vede dalla mia stanza alla Amaranth's Inn e non mi sono portato dietro nemmeno il cellulare per avere almeno un pò di luce. Vorrei sottolineare una cosa: sarò anche un'aspirante poeta-compositore, ma io tendo al fantasy non al romantico, quindi, questo scenario da Byron non fa per me. Ragazzi, sono finlandese, preferisco le betulle, io.
Comunque, fino ad un momento fa, stavo leggendo il mio fumetto seduto sul davanzale, quando mi è sembrato di avvertire degli occhi puntati su di me. Ho aguzzato lo sguardo nel buio verso il basso e mi è parso di vedere una figura biancovestita.
Non so perché, ma mi sono reinfilato le scarpe e indossato la giacca e sono corso fuori, in tuta. Si, dormo in tuta, problemi? E sono fuori al buio ad inseguire un fantasma. Non ho dubbi, quello che vedo è un fantasma. Oppure, è un fuoco fatuo.
Non capisco perché l'ho inseguito, piuttosto. Sono diventato cretino a causa di tutti i casini con i Nightwish, forse.
<< Fermati! >> urlo in inglese al fantasma, ma figurati se mi sta a sentire, anzi. Corre, ride, sparisce. Si ferma, mi aspetta, e poi, riprende a correre. Mi ha distanziato di parecchi metri quando finalmento riesco a rivederlo. E' una figura femminile, ma i tratti sono in ombra. E' ferma vicina ad un albero, una quercia. Mi avvicino con cautela, ma prima che possa vedere meglio, sparisce. Poggio una mano sull'albero, stanco. E avverto sotto le mie dita le cicatrici lasciate nel vecchio tronco. Un raggio di luna brilla più intenso e mi permette di leggere:
" [Christabel]"

Sobbalzo nel mio letto e scopro di aver sognato tutto. Il mio cuore batte ferocemente ed evito di alzare gli occhi alla finestra, nel timore di vedervi impresso il viso del mio spettro notturno. E meno male che non volevo leggere Cime Tempestose! ridacchio, cercando di spezzare la tensione.
Accendo la luce, ancora un pò scosso. Poi, mi allungo sul comodino e prendo la moleskine. Ancora forte sulle mie dita è la sensazione di quelle parole incise sul tronco. Talmente forte che la mia mano non smette di tremare.

Oh, do you care,
 I still feel for you
 So aware,
 What should be lost is there
 

***

28 settembre

Sono lievemente intontito a causa dell'incubo, ma questo non mi impedisce di spazzolare fino all'ultima briciola la mia colazione e fare pure il bis di uova e pancetta. Quando morirò, il mio fegato sarà ottimo per il fois gras, visto quanto è stato nutrito di junk food e birra!
Decido di andare a visitare il Coleridge's Cottage e con mio grande sorpresa, scopro che è più frequentato di quello che pensassi. Compro un libro sul Poeta, in cui ci sono tutti i suoi poemi e dopo aver girato in lungo e in largo il cottage, decido di uscire. Nello stesso momento in cui qualcuno sta entrando. Badabum!
<< Are you ok? >> chiedo alla ragazzina di fronte a me.
<< Yes, I'm fine. You? >>
<< Me too. >> le porgo una mano per aiutarla a rialzarsi e rimango incantato dai suoi occhioni scuri, che spiccano sulla pelle lattea proprio come mi aveva detto Bleeker  parlando di Christabel.
<< Christabel? >>
<< What? >> la ragazza mi guarda perplessa.
<< Sorry, nothing. >>
<< Ok, bye. >> dice, allontanandosi mentre rimango a fissarla un pò preoccupato. Ora che ci penso, sono convinto di averla già vista alla locanda. Mi guardo attorno e si, ci sono altri pittori. Quindi, è una pittrice anche lei?
Tuomas, piantala, sei qui per scrivere una canzone, non per amoreggiare!
Mi allontano con passo deciso e inizio a bighellonare per la cittadina, fino a che non rimango colpito da un bellissimo roseto. Le rose in questione, alcune ancora in boccio, sono di uno splendido rosa tendente al malva, e creano un contrasto meraviglioso rispetto all'erba verde.
<< Le piacciono? >>
Ok, oggi è la giornata dei sobbalzi. Se scopro di essere finito nel Castello d'Otranto**, in pieno Gothic vittoriano, giuro che non ne sarò sorpreso. Mi giro verso la voce e vedo una donnina dai capelli color crema racchiusi in un ordinato chignon. Si, so cos'è uno chignon. Sono cresciuto con mia madre e mia sorella e poi, sono passato a Tarja e ragazzi metallari dalle lunghe e fluenti chiome. Ogni tanto li leghiamo anche noi i capelli. Metallar: perché voi valete!
Vi ho già parlato di Tero e della sua influenza, vero?
<< Si, sono molto belle. >>
<< Vuole vedere le altre? Qui coltiviamo solo rose, di tutti i tipi. >>
Annuisco, curioso. Ho già utilizzato l'immagine della rosa nei miei testi, ma saperne qualcosa di più non è male. Entriamo in questo bellissimo vivaio che spazia nell'arcobaleno dei colori e rimango stupito della quantità e varietà di rose che esistono sul pianeta. Alla fine di questo tour, la signora mi invita a prendere il thè, visto che sono quasi le cinque. Ho capito che agli inglesi faccio l'impressione di un ragazzo palliduccio e deperito. Fortuna che non hanno visto il Valo!
Mrs Ashley versa il the nella mia tazza di ceramica mentre io le racconto come sono finito a Nether Stowey. Siamo nel suo ufficio, tutto avvolto nel tweed e nel calore di un tipico salottino inglese. Alle pareti vi sono dei piccoli ritratti e qualche fotografia.
<< Oh, Coleridge. >> fa un cenno con la mano << qui è sempre pieno di suoi fan, è così che dite voi oggi, vero? >> aggiunge una zolletta di zucchero al the << La mia famiglia vive qui da almeno tre secoli, i miei avi a Coleridge l'hanno visto carne e sangue. E manie depressive. >> ghigna.
Quasi, quasi glielo chiedo.
<< Lei ha mai sentito parlare di Christabel? >>
<< Il poema incompiuto? >> mi guarda maliziosa << O della cenere e polvere di tanto tempo fa? >>


***

Rimase di sasso alla vista della fanciulla dai lunghi capelli scuri e l'abito di chiffon rosa, di quel rosa delicato come l'alba. Il cuore gli si strinse in una morsa che non aveva mai conosciuto. Altre volte era stato vittima di un simile sentimento, ma mai, come ora, aveva sentito un tale spasmo nei muscoli. Chiudere gli occhi, anche solo un istante, voleva dire perdere la magnifica visione di lei, che tranquilla posava i fiori su una tomba, ignara degli effetti che creava nel suo organismo.
Irrimediabilmente attratto e per sempre perduto fu, quando lei lo fissò con i suoi occhi della notte, così scuri sulla pelle lunare.
<< Cosa fate, signore? >> lieve reverenza nel suo tono. Sapeva chi era.
<< Sto aspettando una persona. >>
La ragazza tornò a sistemare le rose, e il Poeta vide macchie d'inchiostro sul palmo e sulle dita. Avrebbe voluto afferrare quella mano ma ebbe timore di toccarla.
<< Scrivete? >> domandò. Se così fosse, le avrebbe giurato devozione eterna e le sarebbe stato da guida per sempre, primo ascoltatore e fiero seguace.
<< No, no. >> accennò un sorriso e un lieve rossore si dipinse sulle guance << Disegno. Soprattutto le rose che coltiva mio padre e gli insetti. >>
<< Vi interessate di botanica? >>
<< Adoro la botanica. >>
Cominciò così, in un pomeriggio estivo e pigro. Incontri fugaci di pochi minuti nel cimitero del paese. Incontri che li lasciavano sazi e vogliosi per la prossima visita, per il futuro sfiorarsi di dita e incrociarsi di sguardi. Nulla di più. Lui era sposato e lei candida come colomba per poterla macchiare di un simile peccato. L'amava troppo per sporcarla per sempre. Lei era la sua rosa in boccio.
Ma lei non aveva paura. Se doveva essere una rosa, perché non avrebbe dovuto essere una rosa nera?

***

Mentre percorro la strada verso la locanda, il racconto di Mrs Ashley continua a vorticarmi nella testa. Se così fosse, Coleridge e tale Christabel si erano innamorati talmente tanto da rischiare di mandare all'aria il matrimonio di lui e la reputazione di lei, che a quei tempi (1798) era fondamentale per una ragazza. Mrs Ashley, però, a parte il racconto sull'incontro dei due non mi ha saputo dire nient'altro. Molto poco è trapelato o è giunto, ma non si sa se per nascondere la vicenda o perché della ragazza, effettivamente, non vi è alcuna traccia. Sono rimasto leggermente basito quando la signora me l'ha detto. Chiunque abbia fatto ricerche in base a quell'aneddoto non ha mai trovato nulla che parole al vento.
Eppure, io sono convinto che sia tutto vero, anche se è impossibile da dimostrare. Non posso certo basare le mie fantasie sui sogni che faccio. Sto per aprire la porta della locanda, quando qualcuno mi precede e mi finisce direttamente tra le braccia.
<< Sorry! >> esclama la stessa voce del mattino.
<< It's still you! >> le faccio eco.
<< Sorry, again, bye. >> saluta il folletto dagli occhi scuri prima di allontanarsi ridendo dall'altra parte della strada.
Rimango un attimo basito e poi, mi stringo le braccia sul petto. Provo come una sensazione di vuoto. Come si può amare qualcuno che non sai se riuscirai mai ad incontrare?

I fear I will never find anyone
 I know my greatest pain is yet to come
 Will we find each other in the dark
 My long lost love?



***


* Il fratello furbo di Sherlock Holmes è un film comico degli anni '80, credo
**Il Castello d'Otranto è un romanzo inglese gotico vittoriano di Horace Walpole del 1764, è il primo romanzo gotico.

La vicenda si intrica. Che succederà? Tuomas risolverà il mistero della pietra azzurra troverà la camera dei segreti capirà che quella è Alice riuscirà a fare qualcosa? Lo scopriremo nella prossima puntata xD
Grazie a voi tutti :*

Disclaimer: Tuomas non mi appartiene, gli altri sì, tranne Coleridge. La canzone è sempre Beauty of the Beast dei Nightwish.
   
 
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