<1> “…IO NON POSSO…”
In un piccolo e inaccessibile villaggio elfico sulle
montagne, una piccola bimba dalle orecchie a punta corre fra i boschi con la
spada al fianco: i suoi occhi sono di un verde sfavillante e suoi cappelli
lunghi, neri e lisci. La piccola si chiama Estel, una giovane mezzelfa figlia
del fabbro Derion, originario della Grande Città, e della bella elfa Hirilrhiw
nipote del Re delle foreste. Il padre della piccola era il primo umano a cui
era permesso vivere in quel villaggio da tempo immemorabile: gli elfi, se pur
creature dotate di un immensa saggezza e conoscenza non amano socializzare con
altre genti... a maggior ragione con gli uomini. E' facile immaginare quindi in
che situazione si trovi il povero Derion che ogni giorno cerca di guadagnarsi
il rispetto dell'intero villaggio che lo vede con sospetto e diffidenza.
D'altronde non lascerebbe mai la sua Hirilrhiw: per lei ha abbandonato la città
in cui era cresciuto e in cui aveva lavorato per anni e se potesse tornare
indietro...beh...lo rifarebbe. Il suo legame con Estel si può dire ancora più
forte e indissolubile. Anche Estel non era ben accetta, anche se il suo essere
imparentata con il Re le facilitava un po' la vita. Chi la odiava più di tutti
era sicuramente lo zio Alagos a cui era stato ordinato di istruire i giovani
elfi alla spada e all'arco, tra loro vi era anche Estel che più di tutti
desiderava imparare. Già da ragazzina aveva un'innata propensione per la spada
anche se con l'arco era veramente senza speranza. Alagos non solo ce l'aveva
con Estel ma anche, e soprattutto, con
il padre. Hirilrhiw non poteva farc niente: era come soggiogata dal
padre e dal Re che molte volte la rimproveravano per la sua scelta, un mortale.
La storia vera e propria inizia in una fresca prima mattina
di primavera, quando gli elfi, e Derion, partono per la consueta battuta di
caccia nei boschi ai piedi della montagne. Al loro ritorno, mentre tutti gli
altri dormivano ancora, fanno una terribile scoperta: Alagos è sparito. Partono
quindi per le ricerche e lo ritrovano vicino al piccolo torrente li
vicino…morto. Inutile dire che il primo ad essere accusato è Derion che
sicuramente non avrebbe mai ucciso il fratello della sua compagna. Per il
povero fabbro è ormai diventato impossibile vivere in quel posto: se non se ne
fosse andato prima o poi lo avrebbero cacciato via comunque. Prende con se
Estel e Hirilrhiw li segue: non vuole lasciare ne lui ne la piccola mezzelfa.
Si trasferiscono così nella Grande Città dove Derion riprende il suo lavoro e
trascorrono un vita serena. Estel viene allenata alla spada da Goryn, amico di
Derion e membro dell’ordine dei Paladini. Dopo qualche anno la bella Hirilrhiw
decide di far visita al villaggio per salutare i parenti e gli amici, o almeno
quelli che gli erano rimasti. Derion attende il suo ritorno per giorni ma di
Hirilthiw neanche l’ombra. Decide così di partire alla volta del villaggio
elfico ma viene fermato dalle guardie che non hanno alcuna intenzione di
lasciarlo passare. Solo a Estel viene permesso di entrare e di incontrare la
madre.
Era seduta su un ceppo, con lo sguardo nel vuoto. Estel la
chiama, non risponde. Le si avvicina e vede che la povera Hirilrhiw sta
piangendo.
“ Vieni via con noi mamma… Papà è qui”
“Non posso Estel….io non posso…”
Quasi dimenticavo… un’altra caratteristica tipicamente
elfica è quella di provare una tremenda nostalgia…
“Perché? Loro ti stanno obbligando…vero?”
“Oh….Estel… non mi sta obbligando nessuno è…una mia scelta…”
Ora era Estel che piangeva… Gli elfi gliela avevano portata
via… lo sapeva.
“Non piangere ti prego….ho qui una cosa per te… vieni Estel”
La madre le porse una splendida spada a due mani, molto
bella e sorprendentemente leggera. Sull’elsa erano incise piccole frasi elfiche
che Estel non si disturbò nemmeno di leggere.
“addio…Estel… salutami tuo padre… so che non capirà…”
“….addio…”
Quella madre che tanto aveva amato l’aveva lasciata, aveva
lasciato anche Derion. Fa per uscire dal villaggio quando viene bloccata dal re
in persona.
“Se te ne vai ora non ti sarà più permesso tornare… non la
rivedrai più Estel”
Quello era il discorso che aveva rifilato a sua madre, lo
sentiva. Avrebbe voluto infilzare quell’essere con la sua spada… magari un
giorno lo avrebbe fatto, troppe erano le guardie tutt’intorno.
“Il mio posto è con mio padre”
L’unica cosa che voleva in quel momento era andarsene da
quel covo di vipere.
E così Estel, insieme a Derion, tornano alla loro casa e ad ogni passo l’odio cresceva in lei ….gliel'avevano portata via…