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Autore: Mada80    03/01/2007    1 recensioni
La storia di una giovane mezzelfa e del suo odio...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<1> “…IO NON POSSO…”

<1>  “…IO NON POSSO…”

 

 

In un piccolo e inaccessibile villaggio elfico sulle montagne, una piccola bimba dalle orecchie a punta corre fra i boschi con la spada al fianco: i suoi occhi sono di un verde sfavillante e suoi cappelli lunghi, neri e lisci. La piccola si chiama Estel, una giovane mezzelfa figlia del fabbro Derion, originario della Grande Città, e della bella elfa Hirilrhiw nipote del Re delle foreste. Il padre della piccola era il primo umano a cui era permesso vivere in quel villaggio da tempo immemorabile: gli elfi, se pur creature dotate di un immensa saggezza e conoscenza non amano socializzare con altre genti... a maggior ragione con gli uomini. E' facile immaginare quindi in che situazione si trovi il povero Derion che ogni giorno cerca di guadagnarsi il rispetto dell'intero villaggio che lo vede con sospetto e diffidenza. D'altronde non lascerebbe mai la sua Hirilrhiw: per lei ha abbandonato la città in cui era cresciuto e in cui aveva lavorato per anni e se potesse tornare indietro...beh...lo rifarebbe. Il suo legame con Estel si può dire ancora più forte e indissolubile. Anche Estel non era ben accetta, anche se il suo essere imparentata con il Re le facilitava un po' la vita. Chi la odiava più di tutti era sicuramente lo zio Alagos a cui era stato ordinato di istruire i giovani elfi alla spada e all'arco, tra loro vi era anche Estel che più di tutti desiderava imparare. Già da ragazzina aveva un'innata propensione per la spada anche se con l'arco era veramente senza speranza. Alagos non solo ce l'aveva con Estel ma anche, e soprattutto, con  il padre. Hirilrhiw non poteva farc niente: era come soggiogata dal padre e dal Re che molte volte la rimproveravano per la sua scelta, un mortale.

 

La storia vera e propria inizia in una fresca prima mattina di primavera, quando gli elfi, e Derion, partono per la consueta battuta di caccia nei boschi ai piedi della montagne. Al loro ritorno, mentre tutti gli altri dormivano ancora, fanno una terribile scoperta: Alagos è sparito. Partono quindi per le ricerche e lo ritrovano vicino al piccolo torrente li vicino…morto. Inutile dire che il primo ad essere accusato è Derion che sicuramente non avrebbe mai ucciso il fratello della sua compagna. Per il povero fabbro è ormai diventato impossibile vivere in quel posto: se non se ne fosse andato prima o poi lo avrebbero cacciato via comunque. Prende con se Estel e Hirilrhiw li segue: non vuole lasciare ne lui ne la piccola mezzelfa. Si trasferiscono così nella Grande Città dove Derion riprende il suo lavoro e trascorrono un vita serena. Estel viene allenata alla spada da Goryn, amico di Derion e membro dell’ordine dei Paladini. Dopo qualche anno la bella Hirilrhiw decide di far visita al villaggio per salutare i parenti e gli amici, o almeno quelli che gli erano rimasti. Derion attende il suo ritorno per giorni ma di Hirilthiw neanche l’ombra. Decide così di partire alla volta del villaggio elfico ma viene fermato dalle guardie che non hanno alcuna intenzione di lasciarlo passare. Solo a Estel viene permesso di entrare e di incontrare la madre.

 

Era seduta su un ceppo, con lo sguardo nel vuoto. Estel la chiama, non risponde. Le si avvicina e vede che la povera Hirilrhiw sta piangendo.

“ Vieni via con noi mamma… Papà è qui”

“Non posso Estel….io non posso…”

Quasi dimenticavo… un’altra caratteristica tipicamente elfica è quella di provare una tremenda nostalgia…

“Perché? Loro ti stanno obbligando…vero?”

“Oh….Estel… non mi sta obbligando nessuno è…una mia scelta…”

Ora era Estel che piangeva… Gli elfi gliela avevano portata via… lo sapeva.

“Non piangere ti prego….ho qui una cosa per te… vieni Estel”

La madre le porse una splendida spada a due mani, molto bella e sorprendentemente leggera. Sull’elsa erano incise piccole frasi elfiche che Estel non si disturbò nemmeno di leggere.

“addio…Estel… salutami tuo padre… so che non capirà…”

“….addio…”

Quella madre che tanto aveva amato l’aveva lasciata, aveva lasciato anche Derion. Fa per uscire dal villaggio quando viene bloccata dal re in persona.

“Se te ne vai ora non ti sarà più permesso tornare… non la rivedrai più Estel”

Quello era il discorso che aveva rifilato a sua madre, lo sentiva. Avrebbe voluto infilzare quell’essere con la sua spada… magari un giorno lo avrebbe fatto, troppe erano le guardie tutt’intorno.

“Il mio posto è con mio padre”

L’unica cosa che voleva in quel momento era andarsene da quel covo di vipere.

 E così Estel, insieme a Derion, tornano alla loro casa e ad ogni passo l’odio cresceva in lei ….gliel'avevano portata via…

  
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