There’snorealloveinyou

Kurt spostò lo sguardo tra le sue gambe, notando che la testa di Sebastian era completamente indaffarata a farlo godere. Ci stava riuscendo, perché era progettato per quello. Già, era progettato per dare piacere fisico agli altri, a se stesso, e a chiunque volesse lui.
Quella volta come preda aveva scelto Kurt Hummel, una habitué che oltre a godere delle sue attenzioni, lo sapeva stimolare nel modo giusto.
Si voltò per un secondo, guardando la porta della sua stanza, per verificare che nessuno entrasse.
Gemette.
Gemette ancora.
E poi alzò la testa, per osservare il frutto del suo piacere che inondava la bocca di Sebastian.
Non sprecò una goccia, ma catturò quella sostanza nella sua bocca sapiente, nella sua bocca agile e , deglutendo, ingoiò tutto, lasciandolo di sasso.
“Perché sei così fottutamente perfetto?” gli chiese Kurt, alzandosi e mettendosi in ginocchio, cercando le sue labbra, desiderando di baciarle un’ultima volta.
Sì, era l’ultima.
Non potevano andare avanti in quel modo, Kurt stava troppo male per quella situazione clandestina.
Non potevano farsi vedere in giro, non potevano tenersi per mano, non poteva guardarlo maliziosamente e tutto perché altrimenti Sebastian sarebbe finito nei guai. Guai grossi.
Il professor St. James gli aveva detto chiaramente che non poteva avere approcci con gli umani, era troppo pericoloso per lui e per gli umani stessi a causa della sua instabilità, del suo cuore assente, sostituito prontamente da un motore capace di riprodurre i battiti del cuore umano.
Sebastian Smythe era una macchina. Un semplice manichino creato da uno scienziato pazzo, che credeva di poter conquistare il mondo con i suoi automi, creandone sempre di diversi.
L’unico senza difetti, l’unico che sembrava potersi avvicinare all’universo umano più degli altri era proprio lui, Sebastian.
“La sai la risposta, Kurt,” gli disse prima di ricambiare quel bacio, rendendolo più appassionato possibile, cercando di renderlo vero, “sai che sono perfetto perché non ho un cuore …” un sospiro accompagnò quella frase, un sospiro di rassegnazione, “sai anche tu che non posso amare.” Ricominciò Sebastian, sorridendo dopo un altro bacio, questa volta più tenero, come un bacio d’addio.
Spinse con i piedi sul pavimento, e si alzò facendo per rivestirsi. Kurt lo osservò rattristato: non voleva rimanere solo, soprattutto se quel posto accanto a lui era fatto per Sebastian, aveva la sua forma ormai.
“Non andare via …” gli chiese, in un sussurro lamentoso, quasi volesse piangere.
“Devo, Kurt, devo …” rispose Sebastian prima di  sbattere la porta alle sue spalle, lasciandolo lì, con gli occhi lucidi di tristezza.
Kurt sentì una fitta al cuore, così forte da farlo distendere, da farlo respirare affannosamente con un unico grande interrogativo in testa: come avrebbe fatto senza di lui?
 

strifylover corner

Buongiorno a tutti, spero che questa flashfic vi piaccia, perché se ha successo, avrei voglia di trasformarla in long.
Ringrazio RenoLover perché mi ha betata. Ringrazio  la canzone che mi ha ispirato questa FlashFic, ovvero Automatic, sì lo so cosa stare per pensare, che sono fan dei Tokio Hotel, in mia difesa posso dire che lo ero, tanto tempo fa. Ringrazio mio cugino Manuel perché si chiama così e ieri era il suo onomastico. Festa a base di pizza e poi viaggetto in macchina con le cuffie e la riproduzione casuale e quando è arrivata questa canzone ho cominciato ad immaginare. Ora mi rendo conto che sembra un ringraziamento dopo aver vinto gli oscar, ma no, non lo è, è semplicemente un ringraziamento a tutto ciò che mi ricorda il Kurbastian! **_**