Si sente come schiavizzata da lei e quegli occhi blu più la guardano e più la fanno sentire salva. Salva da quella voglia matta di essere qualcuno, che le consuma il cervello ogni volta.
Sentire le carezze di Brittany sul suo corpo, la fa sentire estranea ai suoi desideri, la fa sentire viva e libera.
Brittany, però, la sente tremare e non capisce se sta bene oppure no. Posa la spiga di grano, la accarezza il viso e la fa aprire gli occhi.
«Cos’hai, Rach?» Le chiede spaventata, mentre con la mano libera accarezza il braccio di Rachel, poi le prende la mano e gliela stringe. Perché lei è così, candida e dolce.

Mentre era seduta alla sua scrivania, stringeva tra le mani il foglio di giornale dove era stampato il suo annuncio a caratteri cubitali, dove si era spiegata perfettamente. Ore 17:00 all’ufficio di Country Street. Controllò velocemente l’orologio, non nascondendo a se stessa che avvertiva un po’ di ansia per come si stavano svolgendo le cose, le 17:29. E se non ci sarebbe andato nessuno, come avrebbe fatto senza una segretaria? Non era capace di svolgere tutto quel lavoro da sola, soprattutto perché fare l’agente immobiliare significa stare fuori tutto il giorno. Sospirò rumorosamente, decidendo di alzarsi e, di conseguenza, si aggiustò la gonna del vestito classico che indossava. Era di una tonalità grigiastra, che si intonava perfettamente ai suoi occhi verdi. Stava per chiudere la porta del suo ufficio, lasciata semi aperta per permettere alle candidate di entrare senza troppi timori, ma fu fermata da qualcuno che cercava di aprire la porta.
«Scusami, sai dirmi chi è la signora Fabray?» Una ragazza dai capelli biondi e da due stupendi occhi azzurri si affacciò, facendo entrare solo la sua testa in quell’ufficio spazioso e luminoso. «Sono una delle candidate, credo di aver fatto tardi, spero non

NAGRON WEEK 2014
Day 1 (March 24th) - Photographer! Nasir - Model!Agron
Day 2 (March 25th) - Rocker!Nasir - Pianist!Agron
Day 3 (March 26th) - College/High School
Day 4 (March 27th) - Teacher!Agron – Student!Nasir
Day 5 (March 28th) - Het!Agron – Gay!Nasir
Day 6 (March 29th) - Fantasy
Day 7(March 30th) - Policeman!Agron

Gli occhi di Santana erano due sfere nere: assorbivano tutti e non rilasciavano nulla. Non che Brittany volesse saperne di più. Quello che aveva visto in superficie non le era piaciuto, quindi dubitava fortemente che potesse piacerle ciò che si celava in profondità.
Peccato che non fosse tutto vero, parecchio di quello che aveva visto le era piaciuto. I muscoli lunghi e asciutti delle braccia, le spalle anche un po’ mascoline, il sorriso allegro e seducente.
Era letteralmente in conflitto con se stessa, perché stava cercando di ignorare qualcosa che in realtà trovava irresistibile.

{AU! Brittana - con Backyard Bottomslash}
Uscì dal camerino e si diresse verso l'altalena che, al posto delle corde impersonali, aveva corde ricoperte di fiori rossi, rose e papaveri.
I brillantini la precedettero nell'entrata in sala, come per avvisare gli spettatori che qualcuno stava arrivando, qualcuno di importante. Sorrise mentre l'altalena lentamente si abbassava e cominciò ad avvertire quella sensazione di compiacimento, quella frenesia nel sapere che, di lì a poco, l'avrebbero guardata tutti e avrebbero pensato una sola cosa: lei era la donna più bella del mondo.
Il cilindro le fu complice nel nascondere gli occhi e lasciare che fosse la bocca dipinta di rosso a brillare sotto l'occhio di bue che metteva in risalto ogni singolo brillantino presente sul suo vestito e sul suo corpo. Appena la musica cominciò, il cilindro volò via, sotto una spinta decisa di Brittany che lasciò così agli spettatori, già eccitati e compiaciuti di vedere i suoi occhi azzurri, profondi, espressivi, magici per alcuni versi. Era cominciata quell'estasi fantastica, quella sensazione particolare che solo lei sembrava poter sentire.

E se, per colpa di Noah Puckerman, Blaine si ritrovasse in uno strip club tra le grinfie di uno spogliarellista più che disposto a non farsi dimenticare quel giorno?
{Blam - con RenoLover}

Long pubblicata per il Kurtbastian Day {4luglio2013}
Ship: Kurt Hummel, Sebastian Smythe {Kurtbastian}
Summary: E' il 2134. New York è stata quasi completamente distrutta e conquistata da una specie aliena che si nutre di ogni tipo di energia, specialmente l'energia data dai pensieri degli uomini.
Kurt Hummel è stato vittima di un rapimento da parte di uno di questi alieni che aveva tentato di rubargli la vita, fortunatamente però, Kurt riuscì a scappare, lasciando a quell'alieno la sua memoria.
Ora l'unica cosa che sente dentro di sé è un vuoto.
Riuscirà a scoprire come si chiama questo vuoto?
***
Dal Prologo:
18 febbraio 2134.
Il Sole che risplendeva nel cielo di New York era tiepido e scolorito. Ormai tutti avevano dimenticato com’era il cielo prima che fosse ricoperto dalle nubi di polvere che costantemente si innalzavano oltre i pochi palazzi sopravvissuti della città.
Era orribile vedere una delle più grandi città del mondo quasi completamente distrutte. Le opere d’architettura erano quasi completamente crollate, i palazzi più alti della Grande Mela non erano altro che un orribile ammasso di macerie fumanti.
E gli uomini?
Dove erano finiti

Kurt&Sebastian, forse non doveva andare così. Forse troppe volte Sebastian ha pensato che quel ragazzino era perfetto.

{con BackyardBottomslash}
“Oh Quinn, perché non fai vedere alla Berry il giochino che sai fare tanto bene con le tue dita?” Chiese Santana, mentre scioglieva il nodo creato tra le sue caviglie e allargando le gambe, mettendo in mostra la sua femminilità coperta solo da un paio di slip rossi.
A quelle parole Quinn rivolse a Santana un'espressione al metà tra il furbo ed il divertito, prima di lasciar cadere l'occhio tra le sue gambe. Doveva ammettere che le dispiaceva che la capo-cheerleader volesse rimanere in disparte, almeno per il momento.
“Sono sicura che Rachel sarebbe curiosa di scoprire cosa sono in grado di fare con le dita...” Affermò, insinuando le mani sotto il suo maglioncino e graffiandole piano l'addome, “Non è così?”
Rachel tremò per quel contatto tra il suo addome e subito sobbalzò a quella domanda, rispondendo con un verso indistinto. Il corpo di Quinn, schiacciato contro il suo, la costrinse a sedersi sul bordo del lavello, cercando di non cadere, inciampare o fare danni visto che quella situazione cominciava davvero a piacerle.

{EDY DAY - 20 APRILE 2013}
“Bas” sospirò Kurt, trascinandosi nella stanza da letto che ormai divideva con il suo ragazzo. “Ho bisogno di un po’ di coccole.” Continuò, strusciando le pantofole celesti a terra, finché non raggiunse il letto e finalmente poté distendersi.
Sebastian alzò lo sguardo verso quegli occhi azzurri che lo guardavano con aria di supplica. Non seppe resistere neanche dieci secondi, subito posò quel libro enorme che descriveva una serie di leggi con paroloni enormi che Kurt non capiva quasi mai.
“Sai che quando mi parli così, non posso dirti di no.” Sebastian si spostò in verticale sul letto, raggiungendo il corpo raggomitolato di Kurt e avvolgendogli subito le spalle con il suo braccio, permettendo al piccolo Hummel di poggiare la testa sul suo petto.

Mi guardai attorno e vidi che tutto era grigio. Non c’erano sfaccettature di colore, solo effetti dati dalla luce bianca di un sole spento. Pensai che non era possibile, pensai che era impensabile vedere una cosa di quel genere, e invece c’era.
Respirai affannosamente, pensando a chiudere gli occhi e svegliarmi da quell’incubo. Oltre ai colori erano sparite le emozioni, ma forse solo quelle positive, perché continuavo a tremare di paura.
Mi sentii male, ancora, quando sentii un brivido freddo percorrermi la schiena e immediatamente capii che niente di buono stava per accadere.

{CHALLANGE KURTBASTIAN - HORROR MOVIE}
“Kurt, è solo un film, non esiste un Creeper pronto a mangiarti o a svegliarsi alla ricerca della tua carne profumata di oli francesi.”Smythe sorrise, rimanendo di spalle, vicino al piano cottura a preparare un camomilla al suo ragazzo, magari con un goccio di miele, così sarebbe riuscita a mandarla giù meglio.
“Come fai a dire che non esiste? E se poi esiste davvero?” Chiese Kurt, scioccamente. Era sicuro di aver visto qualcosa, era così convinto che aveva già programmato di dormire con una torcia tra le mani per illuminare la stanza al minimo rumore.

Si sentì mancare quando Agron gli toccò il labbro inferiore, ancora sanguinante. Nasir si scostò per quel contatto appena accennato, ma doloroso. Incontrò gli occhi del germano e, specchiandosi in essi, fu sorpreso dalla gioia che proiettavano. Al contrario, lui non era sicuro di quello che stavano facendo. Era dubbioso, incerto per quanto riguardava la loro vittoria sui Romani.

Ed era come se i loro occhi fossero uniti da un filo invisibile che li teneva legati, senza che nessuna delle due sapesse esattamente il perché. In fondo, quando sei davvero legato ad una persona, non c’è neanche bisogno di conoscere il perché, si è solo vittime della magia invisibile dei folletti che decidono semplicemente che due persone devono stare insieme.

“Non puoi uscire.” Sussurrò Sebastian, accarezzando la fronte del suo ragazzo e notando che scottava davvero tanto, anche troppo.
Come diamine aveva fatto a beccarsi quel raffreddore? Tra l’altro un raffreddore che lo stava costringendo a rimanere a casa la sera della vigilia di Natale, anzi, che costringeva entrambi a rimanere a casa.
Già, perché Sebastian non sarebbe mai uscito di casa con Kurt in quelle condizioni.