Gli occhi spalancati, nel silenzio della sua buia stanza, erano ore che cercava di dormire, si rivoltava fra le coperte, ma un immagine era fissa nella sua mente, e se la ritrovava davanti ogni volta.

Il veder scendere di quella lacrima, quello sguardo, quelle parole, che in quel momento la confondevano, la intimorivano, ma nel più profondo del suo cuore forse, la rallegravano, desiderava forse di poterle udire nuovamente, desiderava forse di poter sentire ancora il suo calore, in quell'angolo, distanti dal resto del gruppo.

Gli occhi ancora spalancati nel mezzo della notte a ripensare alle sua parole, le sue parole di dolore, le sue parole così sofferte, parole che voleva poter udire ancora una volta.

Era successo tutto quello stesso pomeriggio dopo una serie di missioni di livello D svolte dal suo gruppo, nonostante le missioni fossero facili, erano stancanti e noiose. Lei se ne stava sola poggiata ad un muro, appena dietro l'angolo Kiba, Akamaru, Shino e Kurenai-Sensei, parlavano tranquillamente, come se lei non esistesse, come se i suoi quindici anni non fossero serviti a niente.

Non sapeva perché si era distaccata dal suo gruppo, ma voleva restare da sola in quel momento, soprattutto dopo aver visto Naruto e Sakura così vicini, era tanto tempo che lei non faceva altro che guardare lui, mentre lui, lui non la vedeva mai, ma in quei pochi istanti che era rimasta sola a riflettere però, si rendeva conto, che alla fine non era così terribile, sentiva che non soffriva come avrebbe creduto, e non capiva il perché.

Si era infine seduta a terra, sempre la schiena rivolta verso il muro, i lunghi capelli blu sulle spalle, gli occhi bianchi rivolti a terra, aveva sentito dei passi, strusciati ed insicuri, passi lenti e all'inizio aveva sol notato i suoi piedi che svoltavano l'angolo e le si fermavano davanti, lentamente aveva alzato lo sguardo e davanti a lei, c'era lui, come sempre, era lui ogni volta che la consolava, era lui che la tirava su di morale con il suo sorriso... ma quella volta non era così, non vi era nessun sorriso sul suo volto, soltanto un espressione, forse sofferente, comunque malinconica.

Lei si era alzata, quasi a raggiungere la sua altezza, lo aveva guardato, dai segni di riconoscimento che aveva sul volto, fino ai suoi occhi da cane, che per la prima volta, aveva visto tremanti e non ne capiva il perché, e mentre i loro sguardi si intrecciavano, dalla bocca del ragazzo uscirono poche parole, incerte e tremanti.

"E' per Naruto vero?"

Era allora che lei capì, dal suo tono di voce e dal suo sguardo, nonostante le sue guance erano divenute rosse, scosse la testa.

"Stai soffrendo?"

Aveva chiesto una seconda volta Kiba, in sottofondo si sentivano le voci di coloro che non assistevano alla scena, chiacchierare, lei scosse nuovamente la testa guardando però questa volta a terra.

"Lo amavi per caso?"

Quella fu la domanda che l'aveva stupita più di tutte, e il gesto le venne automatico, ma non involontario, per una terza volta, scosse la testa.

Fu in quell'istante, in quel preciso momento, che Kiba, sempre con quel suo sguardo malinconico le accarezzò lentamente il viso, abbandonato nei suoi occhi, perso nel bianco delle sue iridi, le si era avvicinato come mai fino a quel momento, aveva poggiato la mano libera sul suo fianco, come per non volerla far fuggire via, come per voler compiere quell'atto e giocarsi tutto.

Lei invece era rimasta immobile, gli occhi spalancati , le braccia ferme lungo il corpo ed aveva visto, mentre le labbra del ragazzo andavano a sfiorare dolcemente le sue, quella lacrima, scendere dal suo occhio sinistro, e non capiva cosa doveva fare.

Doveva ricambiare quel bacio? Doveva chiedergli perché lo stava facendo? Cosa doveva fare?

Alla fine, non aveva fatto niente, non aveva mosso un solo muscolo, e quando il bacio durato qualche secondo, che a lei sembrò infinto, si concluse, il giovane spostò la testa alla sua sinistra, portando le labbra vicino l'orecchio di lei e sussurrandole quelle parole, le più dolci che mai qualcuno le avesse mai potuto sussurrare, in modo così malinconico, così triste.

"C'era una cosa per cui... ho sempre invidiato Naruto... per il fatto... che tu eri persa per lui... più di ogni altra cosa... avrei voluto che quegli sguardi dolci, che quelle gote arrossate... fossero rivolte a me... ed ogni volta che ti rivolgevi a lui... con quel tuo modo così particolare... che mi è sempre piaciuto... io ero geloso... invidioso... scusami per questo e scusa se ti amo... vorrei solamente che tu sia felice... e adesso ti chiedo... sei felice?"

Era in quel momento che vi era stata una lunga pausa, silenzio, lui era rimasto in quella posizione per molti minuti, attendendo invano una risposta da parte della ragazza.

Lei, Hinata, era rimasta immobile gli occhi tremanti, e non sapeva che fare, lui si era allontanato di un passo, asciugato la lacrima ed accennato ad un sorriso prima di tornare con sguardo basso dal resto della squadra.

Lei stupida, era rimasta ancora li immobile, le erano voluti tanti, troppi minuti per riprendersi... non trovava le parole... non sapeva che fare... e gli occhi spalancati...

Spalancati come in quel momento che ricordava per filo e per segno cosa era successo quel fresco pomeriggio di primavera, ancora sdraiata su un fianco, sotto le sue coperte, pensava... rifletteva su ciò che era successo.

Nella stanza buia, silenziosa, nella quale nemmeno lo scricchiolio della assi di legno del pavimento si udiva, venne finalmente la risposta alla domanda postagli, venne in un sussurro, ma rimbombò nella stanza, la sua voce sottile e fina, sembrò più che altro un singhiozzo.

"Si... Ora... sono felice..."

FINE

Ecco qui, salve a tutti^^

Questa è la prima fanfiction che scrivo su Naruto e soprattutto sulla mia coppia preferita kibahina^^

è molto semplice , spero vi sia piaciuta^^

Hinata-chan