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Autore: spontaneoussoftassertive    17/06/2012    1 recensioni
Klaine!Vampires. Kurt point of view. "Era da un paio di mesi che ci pensavo e avevo finalmente preso la mia decisione. Volevo passare il resto dell'eternità con lui. Renderlo ufficiale. Sposarci, insomma."
Genere: Angst, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fui svegliato da un grido, come tutti gli altri, probabilmente, dato che balzammo tutti in piedi estraendo i paletti e puntandoli verso l'origine del grido: Cooper.
"Hey, hey, hey! Fermi!!" urlò di nuovo portando le mani avanti e cercando di difendersi.
"COOP! Che cazzo fai??" inveì Blaine abbassando il paletto. Io rimisi il mio nello stivale destro dove lo tenevo di solito e anche gli altri fecero sparire i propri, tranne Mercedes e Brittany, che non si erano neanche alzate, e Puck che più che spaventato o preoccupato sembrava rintontito.
"E' colpa sua!" si giustificò Coop indicando proprio Puck.
"Colpa mia? Sei tu che ti sei svegliato urlandomi in un orecchio! Non ci sento praticamente più!"
"E chi è che mi stava scambiando per il suo moroso e si strusciava contro la mia gamba?!" protestò alzandosi e mettendo le mani sui fianchi.
Puck inarcò un sopracciglio. "Eh? Oh. OH! OH CAZZO! Tu-tu non eri..." guardò sconcertato Sam e poi di nuovo Cooper, che annuì. "Oh, ehm, scusa..." si schiarì la voce, grattandosi dietro il collo.
"Cioè, tu ti stavi strusicando su di lui pensando che fossi io??" chiese Sam, la fronte aggrottata. Puck annuì. "Ehm, tesoro, non credi che ci siano un po' di differenze tra noi? Tipo, lui è moro, io sono biondo..."
"Non è che stessi proprio guardando contro chi mi stavo strusciando..."
"APPUNTO!" intervenne Cooper. Sia io che Blaine che Artie eravamo seduti per terra, facendo scorrere gli sguardi da uno all'altro, ridendo sotto i baffi. Ma c'era anche chi non l'aveva presa così bene.
"Quindi mi state dicendo che mi avete svegliata perché tu hai sentito il suo pene contro la tua coscia?!?" sibilò Santana passandosi una mano tra i capelli un po' scompigliati. Gli altri tre la guardarono un po' confusi ma poi annuirono contemporaneamente. Facevano quasi ridere. "MA IO VI STACCO LA TESTA A MORSI! Possibile che qui non si possa dormire un giorno in pace??" iniziò a gridare agitando le braccia e fiondandosi quasi sopra Cooper e Puck. "IO VI AMMAZZO!"
"San, San, calmati..." la fermò appena in tempo Brittany prendendola in vita. Ci alzammo tutti in piedi, cercando di aiutare Brittany, ma non servì. Conoscevo da poco Brittany e Santana e non sapevo se Brittany usasse della magia sulla sua ragazza e se sì se Santana ne fosse a conoscenza. E avevo visto molti vampiri arrabbiarsi e perdere completamente il controllo, tanto che per fermarli bisognava tramortirli o, in casi estremi, distruggerli. Ma mai avevo visto un vampiro arrabbiarsi in quel modo e calmarsi quasi subito grazie semplicemente alla presa di qualcuno e a parole sussurrate piano all'orecchio. Gli altri, tranne Cooper e Blaine, sembravano stupiti almeno quanto me, dato che come me stavano fissando Brittany mentre rigirava Santana tra le sue braccia, la stringeva forte contro di sé e le accarezzava la schiena.
"Scusatela. E' sempre un po' violenta appena alzata." ci sorrise Brittany.
"Un po'.." ridacchiò Blaine.
"Come hai fatto?" non riuscii a fermare la domanda che mi sorse spontanea. Lei mi rivolse uno sguardo contuso. "Intendo...a calmarla così..."
Brittany sorrise di più, mentre Santana le avvolgeva la vita con le braccia, gli occhi chiusi. "Sono una strega, ricordi? Ho i miei segreti..." Mi fece l'occhiolino.
"Wow!" esclamò Sam con gli occhioni ammiranti. "Puoi farlo anche con Puck quando serve?"
Puck lo fulminò con lo sguardo mentre Brittany rise scuotendo la testa. "Mi spiace, ma non posso."
"Perché?"
"Perché questo genere di poteri funziona solo sulla propria anima gemella." sorrise di nuovo.
Annuii, cercando istintivamente e trovando la mano di Blaine, stringendola. Anche lui strinse la mia e quando mi voltai per guardarlo in faccia aveva quel suo sguardo da cucciolo innamorato che mi faceva sciogliere completamente. "Se fossi una strega anch'io, potrei usare questi poteri su di te..." mi sussurrò all'orecchio. "Ah, e sei adorabile quando arrossisci!" aggiunse baciandomi sul naso. Non mi ero nemmeno accorto di essere arrossito. Sorrisi come un ebete, probabilmente arrossendo ancora di più.
"Beh, direi che possiamo iniziare a prepararci e partire. Mancano solo pochi minuti al tramonto." ci avvertì Artie raggiungendo Mercedes in un angolo. "Se avete fame, qui c'è un po' di sangue." aggiunse indicando un minifrigor.
Cooper, Sam e Puck si fiondarono a bere come degli animali selvatici, dandosi gomitate, ridendo e per concludere facendo un armoniosa gara di rutti, alla quale si aggiunse anche Artie, mentre Mercedes sospirava scuotendo la testa.
Arricciai il naso guardandoli male. "Siete disgustosi!"
"Oh, andiamo, Kurt! Non fanno niente di male...dovresti lasciarti andare un po' di più, baby." sogghignò Blaine lasciando andare la mia mano e raggiungendo gli altri. "Non ne vuoi tu?" mi chiese.
Scossi la testa. "Tranquillo."
"Ehi, guarda che ce n'è in abbondanza. E al massimo facciamo rifornimento dagli Schuester." fece Artie porgendomi una bottiglietta di sangue.
"Tranquillo, bevi." mi sorrise Mercedes, bevendo a sua volta.
Annuii, prendendo la bottiglietta da Artie e sorseggiandola. In effetti era davvero buono.
"Ok, il sole è tramontato. Se siete pronti, possiamo partire." Disse Artie dopo un paio di altri minuti in cui ci preparammo. Tutti tranne Brittany e Santana, che si erano coricate in un angolo, abbracciate strette.
"Ehi, dobbiamo andare..." sussurrò Brittany.
Santana affondò di più il volto contro la sua spalla. "Ancora sonno..." mugugnò.
"Ok, ok. Ti porto io, ok? Così dormi ancora." si alzò, caricandosi Santana in spalla, la quale si accoccolò contro la sua schiena, continuando a russare piano.
"Ce la fai?" le chiese Puck con un cenno del capo.
"Sì, sì, certo." sorrise Brittany. Poi guardò Artie e Mercedes. "Potrei prendere anch'io del sangue? Non per me, ma...immagino che quando si sveglierà sarà piuttosto affamata e penso sia meglio non farla arrabbiare ancora..."
"Certo. Io porto sempre con me alcune bottigliette di scorta, ma se vuoi te ne do una a te direttamente." le sorrise porgendogliene una Mercedes.
"Grazie mille. Mi piaci sai. Sei simpatica e gentile!" aggiunse sempre sorridendo, afferrando la bottiglietta e infilandosela nella tasca dei minishorts che indossava.
"Ancora magia?" le chiesi curioso. Non avevo mai avuto a che fare con una strega.
"Cosa?" mi rivolse di nuovo uno sguardo confuso.
"Quegli shorts sono minuscoli e non penso una bottiglietta ci sarebbe stata normalmente."
"Normalmente...ma niente che ha a che fare con me è normale, ricordatelo!" mi fece di nuovo l'occhiolino, sistemandosi meglio Santana sulle spalle.
"Mi sa che io e te diventeremo ottimi amici quando torneremo a casa...mi devi spiegare alcuni dei tuoi segreti! Anzi, tutti!" le sorrisi entusiasta.
"Mmm, non saprei...non si chiamerebbero segreti, altrimenti, non credi?" Mi spense l'entusiasmo lei. Ma poi rise di nuovo, arricciando il naso. "Ma magari...potrei fare un'eccezione..." mi fece ancora una volta l'occhiolino. Se non avessi saputo che stava con una ragazza e che fosse a conoscenza del mio fidanzato, avrei giurato che ci stesse provando con me. Le sorrisi, ritrovando l'entusiasmo.
"Solo se posso unirmi anch'io al vostro club di streghe e streghette!" ci canzonò Cooper cercando di imitarmi malamente. Cosa che gli fece guadagnare un pugno in testa da parte di Blaine.
"Non prendere in giro il mio fidanzato!" lo minacciò, non nascondendo, però, una risata.
"Se avete finito, potremmo andare?" alzò gli occhi al cielo Puck sbuffando.
"Sì, direi che possiamo andare." disse Artie incamminandosi fuori dalla grotta. "Possiamo anche camminare, tanto ci vuole davvero poco e così risparmiamo le forze per poi andare dagli Antichi."
"Ok"
Lo seguimmo, camminando tra le piante in silenzio, in sottofondo solo i rumori della notte e il russare leggero di Santana. Le rivolsi uno sguardo. Stava ancora dormendo accoccolata sulle spalle di Brittany. Rallentai il passo, affiancandola e restando indietro rispetto gli altri.
"Hey."
"Hey."
"Sei sicura di farcela? Sembra pesante..." le sorrisi.
"Ti ho sentito, stronzo." borbottò Santana tirando su il capo e fulminandomi. "Non ho mica il culo grosso come il tuo..."
"Hey, io non ho il culo grosso!" protestai, mettendo il broncio.
Santana e Brittany risero. "No, non hai il culo grosso, tranquillo." mi rassicurò Brittany.
"Stavo scherzando, mio piccolo cucciolo di unicorno."
"Cucciolo di unicorno? Perché cucciolo di unicorno?" chiesi aggrottando la fronte.
"Non lo so...non chiedermi il perché delle cose quando mi sono appena svegliata..." borbottò ancora, riappoggiando la fronte contro la spalla di Brittany. "Ok, scusa."
Rialzò di nuovo lo sguardo, guardandomi con un sopracciglio inarcato. "Mi hai davvero chiesto scusa?!? Non mi stai prendendo in giro?"
"Ehm, sì, ti ho chiesto scusa. Così mi hanno insegnato i miei genitori. E poi fai paura quando ti incazzi, quindi, meglio non romperti i coglioni." le risposi con un'alzata di spalle.
Lei rise. "Io? Paura a te? Andiamo! Potresti distruggermi in un secondo! Come puoi avere paura di me??"
"Sì, beh, ma diciamo che le donne mi mettono un po' di ansia... forse è per questo che sono gay..."
Santana e Brittany risero più forte, mentre Santana scendeva dalle spalle di Brittany e si metteva tra noi due. "Hai paura delle donne? Kurt Hummel, uno dei principi più temuti e valorosi di sempre ha paura delle donne! Tua madre deve averti terrorizzato da piccolo..."
Mia madre. Mi fermai, chiudendo gli occhi e cercando di recuperare ogni ricordo che avevo di mia madre di quando ero piccolo. Ma tutto ciò che ricordavo erano immagini. Immagini di lei che rideva e mi cantava ninna nanne. E la sua voce. Quella me la ricordavo bene. Forse quella specie di incontro non era altro che il frutto della mia immaginazione che metteva insieme i miei ricordi. Vaghi ricordi. Cosa sapevo infondo di mia madre?
"Kurt!" La voce di Santana mi fece riemergere dai miei pensieri e aprire gli occhi. Me la ritrovai davanti, lo sguardo preoccupato, una mano appoggiata sulla mia spalla e Brittany accanto a lei altrettanto preoccupata.
"Scusate..." sussurrai riprendendo a camminare.
Loro esitarono un attimo per poi seguirmi. "Cosa...?"
"Stavo pensando." risposi semplicemente.
"Ho dovuto chiamarti tre volte, Kurt. Sembravi in trans!"
"Stavo pensando molto intensamente."
"Ce ne siamo accorte." mormorò Brittany.
"Stiamo andando dalla parte giusta? Non vedo più gli altri." chiesi iniziando a preoccuparmi. Mi ero distratto.
"Ho detto qualcosa di sbagliato, vero?" mi domandò invece Santana.
"Cosa?"
"Prima che cadessi in trans. Ho detto qualcosa di sbagliato, vero?"
"Sì. Cioè, no. Niente."
"Kurt, guarda che è normale. Santana dice sempre quello che pensa e a volte può sembrare cattiva, ma non lo è. Davvero. E' la ragazza più dolce che ci sia." mi sorrise Brittany, facendo arrossire Santana.
"Oh, sì certo..." risi. "Comunque, non è niente. E se non vi dispiace, vorrei raggiungere gli altri. Ci manca solo che ci perdiamo tra questi cazzo di alberi!" alzai il tono della voce, prendendomela con un ramo di un cespuglio che intralciava il sentiero. Ma era un ramo con delle spine dato che mi tagliai la mano. "Vaffanculo." sibilai.
"Scusa." sussurrò Santana con lo sguardo abbassato. La guardai male, tenendomi la mano. "Scusa per qualsiasi stronzata io abbia detto."
Annuii, proseguendo senza dire nulla ma allungando il passo. Loro mi seguirono senza fiatare e tenendosi per mano.
"Mia madre." dissi dopo essermi calmato, un paio di minuti di silenzio più tardi in cui non avavamo ancora raggiunto gli altri.
"Cosa?" mi chiese Brittany.
"Prima. Non-non hai detto una stronzata, Santana. Mia madre...lei è morta quando ero piccolo e...beh non ho molti ricordi di lei. Stavo cercando di concentrarmi per ricordarmela prima. Ecco perché ho chiuso gli occhi." Mi voltai verso di loro. Senza nemmeno accorgermene ci eravamo fermati di nuovo, la mia mano che era quasi completamente guarita.
"Scusa, io...non sapevo...mi-mi dispiace." balbettò Santana e mi sembrò davvero mortificata.
"Non potevi saperlo. Non-non importa. Non hai detto nulla di male..." cercai di sorriderle.
"Ti sbagli, Britt. A volte sono davvero stronza."
"Hey, non è vero..." protestò Brittany accarezzandole una guancia.
"No, infatti. Davvero. Non è colpa tua. Sono io che..." mi grattai dietro il collo non sapendo come continuare. Sono debole? Una femminuccia? Un piagnucolone? Non avevo che l'imbarazzo della scelta. "Lascia stare..." dissi semplicemente scuotendo la testa.
"Ok.." riprendemmo a camminare in silenzio. Tenni gli occhi bassi, ma le vidi scambiarsi sguardi con la coda dell'occhio.
"Kurt." mi chiamò Santana, facendomi girare verso di lei. "Se hai bisogno...noi ci siamo. Cioè, forse ti conviene parlare con Britt, perché è bravissima ad ascoltare le persone a capirle e dare consigli mentre io sono una frana in queste cose e invece che ascoltare inizio a parlare di cose stupide e non la smetto più...cioè sono peggio dei maschi che già sono impossibili, cioè seriamente! Prendi Blaine! Gli chiedo un consiglio su cosa regalare a Britt e lui inizia a parlarmi di te! Cioè, seriamente, i maschi sono...bah non ho parole!" A parte la prima frase, disse tutto il resto velocissimo, agitando le mani per aria per enfatizzare la sua opinione. Ma in realtà a me fece ridere. E anche Brittany ridacchiò, nascondendosi dietro la mano. "Cosa?" domandò Santana offesa.
"Sei adorabile!" la baciò Brittany sulla guancia.
"Grazie." risposi io. "Cioè, io avrei un po' di parole per descrivere i maschi, ma...a volte, penso che avere un paio di ragazze con cui confidarmi sarebbe meglio... Non che mi lamenti di Puck e Sam. Sono due ottimi migliori amici e mi hanno aiutato spesso. Però...forse...forse questa ansia che ho nei confronti di voi donne è perché non ho mai avuto una figura femminile attorno. Anche se...beh la mia matrigna non è cattiva, anzi, è molto gentile e disponibile, ma...non è la mia mamma. E non sono riuscito a legare molto con lei..."
"Mi dispiace..." sussurrò Brittany.
"Sì, anche a me..."
"Non importa...sono passati tantissimi anni ormai...e poi...probabilmente non sarei dove sono oggi se non fosse morta...non che io sia contento che sia morta, solo..."
"Ti capisco. Cioè, non so cosa voglia dire perdere la mamma, ma capisco cosa intendi dire." mi sorrise Santana.
"Grazie" annuii, ricambiando il sorriso. "Penso di aver appena trovato le mie damigelle d'onore! Sempre che vogliate..."
Brittany spalancò gli occhi, iniziando a saltellare ed esultare. "Sì! Sì!! Saremo damigelle, San! Saremo damigelle, che bello!!!" squittì entusiasta.
Santana scoppiò a ridere. "Britt, calmati! O spaventerai i gufi!" cercò di calmarla. "Certo che vogliamo!" aggiunse poi verso di me. "Non avrei mai pensato di essere la damigella di qualcuno!"
"E invece sarai la mia damigella!" le sorrisi di più.
Brittany mi saltò praticamente addosso, abbracciandomi forte. "Grazie!"
"Ok, ok. Calma!" risi. Mi lasciò andare, senza smettere di sorridere. "Ora però sarà meglio che raggiungiamo davvero gli altri..." Annuirono, prendendosi di nuovo per mano e seguendomi. Camminammo per alcuni secondi in silenzio, poi ebbi come un'illuminazione. "Ragazze, voi credete nelle cose come il Paradiso e l'Inferno?" chiesi all'improvviso.
Santana mi guardò confusa e Britttany scosse la testa. "Kurt, se stai pensando a quelle stronzate secondo cui voi vampiri andate direttamente all'Inferno, sono stronzate, davvero. Anche perché io conosco molti vampiri che sono persone straordinarie e umani stronzi e spietati. Quindi non è vero niente di quello che dicono..."
"No, non pensavo a quello...cioè, non proprio..." rispsosi incerto se continuare.
"Uh, allora a cosa?" chiese Santana.
Esitai un attimo, sospirando, poi alzai lo sguardo guardandole negli occhi. "Quando..quando stavo per morire, ieri...beh, io ho visto...ho visto mia madre. E mi stavo domandando se...beh se poteva essere tipo un'anticipazione di Paradiso perché la mia mamma è sicuramente in Paradiso! Ma magari potrebbe essere semplicemente la mia immaginazione che ha messo insieme i vaghi ricordi che ho di lei...Non-non so..."
Si scambiarono sguardi incerti. "Uhm, non lo so, Kurt. Io credo che ci sia qualcosa dopo la morte, ma non so se...beh si possa vedere quando si è vicini..." rispose Brittany.
"Penso nessuno lo sappia...Blaine cosa ne pensa?"
"Non gliel'ho ancora detto...sapete ieri mattina non ho detto nulla perché preferivo dirlo solo a Blaine... ma poi siamo ripartiti subito e..beh non ne ho ancora avuto l'occasione..."
"Quindi siamo le prime persone a cui lo dici??" domandò Brittany.
"Che onore!" sorrise Santana.
"Sarà che siete lesbiche, ma non mi mettete più ansia come le altre donne. Anzi, ispirate fiducia!" risi.
"Lo prendo come un complimento, Kurtie pie!" rise anche Santana, alzando la mano libera e alzando il mignolo. La guardai inarcando un sopracciglio. "Stringilo. Io e lei lo facciamo sempre e se vuoi puoi unirti a noi!"
Annuii sorridendo e stringendole il mignolo. "Grazie"
"KURT! Si può sapere cosa cazzo state facendo??" gridò una voce, Puck, che sbucò da dietro un cespuglio venendoci incontro. "Sono qua!!" gridò poi rivolto a non so chi.
"Abbiamo, ehm, perso il sentiero..." ci giustificai.
"Ci siete sopra al sentiero!" sbottò Puck mentre gli altri ci raggiungevano.
"KURT! Kurt, stai bene? Cos'è successo?" Blaine mi si avventò praticamente addosso stringendomi forte.
"Blaine! Sto bene! Calmati!" cercai di liberarmi. "Sto bene!" ripetei notando il suo sguardo preoccupato.
"Si può sapere perché noi ci distraiamo un attimo e voi sparite?" domandò Cooper leggermente stizzito.
"Come ha detto Kurt...beh abbiamo perso il sentiero e non vi vedevamo più..." iniziò Santana.
"Donne. L'avevo detto che era meglio non portare donne con noi. Causano solo guai..." sbottò Cooper alzando le braccia al cielo.
"TU ci hai chiesto di aiutarti!" si scaldò Santana puntandogli un dito contro. Brittany la tirò per un braccio.
"Beh, me ne sono pentito!"
Brittany lasciò andare il braccio di Santana, fulminando Cooper. Afferrai per la vita Santana appena in tempo prima che si fiondasse su Cooper. "Hey, hey. Calma. San, calmati!" cercai di allontanarla facendola tornare tra le braccia di Brittany. "Allora, primo, le donne non causano guai!" mi rivolsi verso Cooper puntandogli un indice contro. "Secondo, mi pare che siano state proprio due donne a salvarmi la vita." notai con la coda dell'occhio che Mercedes stava annuendo alle mie parole. "Terzo, Brittany e Santana sono fondamentali almeno quanto tutti voi uomini in questo team, ok? E quarto..." mi avvicinai di più a Cooper. "La colpa è mia se siamo rimasti indietro. Le ho distratte io. Quindi se te la vuoi prendere con qualcuno, prenditela con me, intesi?"
Cooper stava già per replicare, ma lo sguardo fulminante di Blaine lo fece desistere. "Sì, principino. Ora muoviamoci. Abbiamo perso già abbastanza tempo."
"Sì. Ha ragione. E' meglio se ci muoviamo, così poi raggiungiamo gli Antichi con calma." fece Artie avviandosi di nuovo, seguito da Sam e Puck che mi guardarono male e Mercedes.
"Kurt." mi chiamò Blaine.
"Sì?"
"Non lo fare mai più, ok?"
"Cosa?"
"Di farmi prendere uno spavento così! Pensavo ti avessero catturato dei cacciatori o ti fosse successo qualcosa..."
"Mi spiace. Non lo farò mai più." gli sorrisi baciandolo sulle labbra. Lui sospirò.
"E di noi non gliene frega niente a nessuno?" si intromise Santana, ancora stizzita. "Potrebbero rapirci o distruggerci che nessuno se ne accorgerebbe nemmeno!" Brittany la strinse di più in vita.
"Hey!" la richiamai io. "A me fregherebbe, ok?" dissi incrociando le braccia al petto. "E nessuno riuscirebbe mai a rapire te! O Brittany. Siete in gamba e vi fate valere. E poi, se anche dovesse succedere, distruggerei il culo a chiunque mi rubi le mie damigelle!" sorrisi facendo loro l'occhiolino.
Entrambe si rilassarono, ricambiando il sorriso. "Grazie."
"E tu, Blaine. La prossima volta usa il plurale, ok?" lo sgridai puntandogli l'indice contro il petto.
Lui boccheggiò per un attimo, poi annuì. "Ok. Scusate, ragazze. Ma...pensavo fosse sottinteso che ero preoccupato anche per voi..." cercò di giustificarsi arrossendo.
"Uh, non sentite anche voi questo rumore?" chiese Santana. Brittany annuì, prendendomi a braccetto, mentre Blaine scosse la testa. "E' il rumore di tu che ti arrampichi su uno specchio, cugino." replicò prendendo l'altro mio braccio e seguendo gli altri che ci stavano aspettando alcuni passi più avanti.
Blaine ci rimase male, ma non disse nulla. Restò dietro di noi borbottando con Cooper finché non arrivammo al castello degli Schuester dopo un paio di minuti.
"Eccoci. Siamo arrivati." ci informò Mercedes. Artie andò avanti parlando con le guardie al portone che annuirono e aprirono, lasciandoci entrare.
"Seguitemi." ci disse una delle guardie guidandoci in un ampio salone dove due signori ci vennero incontro.
"Artie! Mercedes!" salutò l'uomo sorridendo. "Grazie, Brian, puoi andare." disse poi alla guardia che ci salutò con un cenno e tornò alla sua postazione.
"Will." sorrise Artie abbracciandolo.
"Avete portato ospiti? Perchè non avete avvisato? Potevamo organizzare qualcosa o sistemare...questo castello è sempre in disordine..." si preoccupò la donna dai capelli rossi.
"Perché sono solo di passaggio. Gli serve un po' di sangue di scorta. Li stiamo portando dagli Antichi." Spiegò Mercedes abbracciando e baciando la donna, per poi indicare noi.
"Dagli Antichi? Allora non potete andare a mani vuote!" ci sorrise l'uomo. "Will Schuester. Gli amici di Artie e Mercedes sono anche nostri amici e se avete bisogno, le nostre cantine sono aperte."
"Grazie mille signore." ringraziò Blaine.
"Allora, volete bere qualcosa? Volete riposarvi? Abbiamo camere a sufficenza per tutti e di sangue ce n'è in abbondanza..." incominciò ad agitarsi la rossa. "Ah, e io mi chiamo Emma!" aggiunse sorridendo ampiamente.
"Siete molto gentile, signora, ma siamo di fretta..."
"Oh, ok."
"Posso chiedervi il perché o sono troppo indiscreto?" arricciò il naso Schuester.
"Ci dobbiamo sposare." risposi io. "Kurt Hummel." aggiunsi.
Loro si scambiarono uno sguardo. "Aspetta, Kurt Hummel? Quel Kurt Hummel? Principe degli Hummel?" mi chiese Schuester.
"Sì." li guardai confuso. Come facevano a conoscermi?
"Wow, Kurtie pie! La tua fama è giunta fin qui! Complimenti!" mi sorrise Santana dandomi un buffetto sulla spalla. Scossi la testa ridendo.
"Certo che la sua fama è arrivata fin qua! Stiamo in Romania ma le notizie dall'America arrivano e noi ci teniamo informati! E, beh, la famiglia degli Hummel è molto conosciuta tra noi vampiri.." disse ancora Schuester. "E' un onore! E lei immagino sia la sposa..?" chiese indicando Santana che scoppiò a ridere.
"Veramente...io sono il futuro sposo..." si intromise Blaine schiarendosi la voce. "Blaine Anderson, signore." aggiunse facendo una specie di inchino.
"Oh...ehm, scusate...non avevo capito che voi foste...ehm mi spiace..."
"Non importa." scossi le spalle.
"Aspettate...ma gli Anderson non sono la famiglia rivale degli Hummel? O ricordo male? Mi sembrava di averlo letto da qualche parte..." si strofinò il mento.
"Sì. Per questo abbiamo bisogno degli Antichi." rispose Blaine. "Siamo scappati di casa e vogliamo sposarci qui perché le nostre famiglie ce lo avrebbero impedito."
"Anche se così immagino che non potrò organizzare il matrimonio dei miei sogni..." sospirai ottenendo degli sguardi perplessi dagli altri. "Comunque, loro sono le mie damigelle, Brittany e Santana," sia Santana che Britt fecero un inchino sorridendo. "loro sono i nostri amici Sam e Noah" indicai Sam e Puck che fecero cenno con la testa. "E lui è il mio adorato futuro cognato, Cooper Anderson."
"Ero capace di presentarmi anche da solo.." borbottò guadagnandosi un'occhiataccia da Blaine, che poi tornò a sorridere agli Schuester.
"Bene, ora che abbiamo fatto le presentazioni, vi mostro le cantine!" esclamò Will indicandoci una porta verso cui si avviò. Iniziò a parlare di qualità di sangue e di quelli preferiti dagli Antichi, ma non ci capii molto e mi limitaii ad annuire e sorridere, grato che Blaine e Cooper sembravano invece intendersene. Riempemmo gli zaini che portavamo in spalla di bottigliette di sangue.
"Queste le tengo io." disse Cooper prendendo le due bottiglie di sangue antico e prelibato per gli Antichi.
"Ok, perfetto. Grazie infinite. Se possiamo fare qualcosa per sdebitarci..." fece Blaine rivolto agli Schuester.
"Tranquilli. Anzi, se avrete ancora bisogno, al ritorno, sapete dove trovarci!" rispose gentile Will.
"Grazie mille." ringraziai anch'io.
Li salutammo cordialmente, ringraziando probabilmente un'altra decina di  volte prima di congedarci e seguire Artie e Mercedes di nuovo attraverso i boschi.
"Se stavolta corriamo, dovremmo metterci un paio d'ore, così arriviamo prima dell'alba e noi poi possiamo tornare indietro." disse Artie.
"Sì, beh, sempre se qualcuno non si distrae ancora e rimane indietro..." sibilò Cooper.
Io, Brittany e Santana lo fulminammo contemporaneamente.
"Hey! Ora basta! Tutti e quattro!" ci minacciò Blaine. "Non voglio più sentirvi litigare, intesi?"
"Ma..è lui...!" protestai.
"Tutti e quattro!" sottolineò di nuovo Blaine. "E ora, forza. Muoviamoci che voglio sposarmi!" aggiunse deciso. Mi sentii offeso, ma Blaine aveva ragione. Non dovevamo litigare e anch'io volevo sposarmi.
Annuii, facendo cenno a Santana e Brittany che si rilassarono, prendendosi per mano. "Scusa, Cooper." dissi. Mi aveva fatto incazzare ma infondo Cooper mi piaceva e non volevo che ce l'avesse con me.
Mi fece cenno con la testa. "Sì. Scusa anche te... e scusate anche voi." aggiunse prima che Santana potesse aggredirlo verbalmente.
"Bene. Ora muoviamoci." ci incitò Blaine porgendomi la mano che afferrai e strinsi. "Ti seguiamo, Artie."
Artie annuì, iniziando a correre e noi lo seguimmo in silenzio. Finché, dopo un paio d'ore, come aveva detto, raggiungemmo il centro Italia. Avevo dei vaghi ricordi della Geografia della penisola italiana e quindi non riuscivo ad orientarmi pienamente ma sapevo che gli Antichi stavano in un castello sugli Appennini della Toscana. E infatti, dopo un altro paio di minuti ci ritrovammo davanti ad un castello enorme e sontuoso, circondato da un fossato pieno d'acqua e guardie ovunque.
"Bene. Questo è il castello degli Antichi. Buona fortuna." disse Artie.
"Voi non entrate nemmeno?" chiesi perplesso.
"No. Meglio se torniamo indietro. Ancora, buona fortuna!" ci salutò prima di sparire insieme a Mercedes.
"Ok...perché sono praticamente appena scappati?" mormorai.
"Non è che sono vampiri spietati e paurosi, vero, questi Antichi? E appena entriamo ci mangiano vivi?" chiese Brittany stringendo più forte la mano di Santana.
"Ma di che avete paura? Saranno solo dei nonnetti!" rise nervosamente Cooper.
"Coop." lo richiamò Blaine. "Per favore, non mandare tutto a puttane, ok?"
"Ok. Me ne starò muto." replicò serio.
"Sicuri che sia una buona idea entrare?" domandò incerto Sam.
"Se volete...potete, ehm, restare fuori voi..." propose Blaine.
"No, no. Non se ne parla." rispose Puck. "Noi entriamo con voi. Dopo tutto quello che abbiamo passato non mi voglio perdere il matrimonio, ok?"
Sorrisi a Puck. "Bene. Allora entriamo." sussurrai prendendo coraggio e tenendo forte la mano di Blaine.








Ed eccomi di nuovo qui! Speravo di aggiornare prima ma ora che non ho più la scuola ho comunque una marea di impegni. Quindi è probabile che aggiornerò una volta a settimana. Questo capitolo è un po' più lungo del solito e ho approfondito un po' di più Brittany e Santana. Nel prossimo incontreremo finalmente gli Antichi! Quindi alla prossima! :)
Sil
   
 
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