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Autore: Black Mariah    17/06/2012    5 recensioni
-Io...noi non possiamo...- gli disse non guardandolo, cercando di aggiustarsi alla meglio il vestito.
Gerard le si avvicinò di nuovo e cercò nuovamente di baciarla, non dandole ascolto.
-No, basta...davvero...Io non voglio...- disse lei allontanando il viso dal suo per non farsi corrompere nuovamente dalle sue labbra.
-Perchè?- disse quasi arrabbiato Gerard. Che le prendeva? Non poteva darsi di nuovo a lui e poi allontanarlo quando voleva lei.
-Perchè sono fidanzata, cazzo.- rispose Annie arrabbiata con se stessa -E non ho intenzione di tradire il mio ragazzo, nè tanto meno di essere la tua amante!- continuò ad alta voce.
"SEGUITO DI LIKE A FUCKIN' ROCKSTAR" (non è necessario leggere la prima storia)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 ...And you can't sleep in a coffin
but the past ain't through with you...



-Hai intenzione di tenermi ancora il muso? Sono passate due settimane…- fece Cher rivolta ad Annie, la quale sfogliava annoiata una rivista di musica.
La riccia fece finta di non sentire. Non aveva nessuna voglia di risponderle. Dopo la sua ultima uscita, doveva ammettere che l’amica l’aveva davvero ferita e lei non perdonava facilmente quelle cose.  
-Molto maturo non rispondere…- aggiunse la batterista, posizionandosi davanti a lei e portando le mani ai fianchi.
Annie alzò leggermente lo sguardo e la scrutò, penetrandola con le sue iridi sfumate.
La ragazza la guardò e poi parlò con quel tono insolente che solo lei aveva
–Allora? Ti ostini? Non ti sembra che la stia facendo un po’ troppo lunga?- Si portò le braccia al petto e iniziò a battere il piede per terra, come se stesse aspettando qualcosa.
-Cher, non rompere il cazzo- sbottò nervosa Annie, continuando a sfogliare la rivista. –Vattene da Liz, magari lei ti sopporta-
Certi atteggiamenti le davano davvero fastidio. Non solo Cher l’aveva ferita e delusa, ma continuava a uscire fuori quella storia passando per vittima.
Cher ridusse le palpebre a due fessure. Quando era incazzata, la riccia poteva essere molto velenosa.
-Sai una cosa, secondo me sei troppo frustata dal fatto che Chace ti ha lasciato, che adesso sei sola e dal fatto che quell’idiota del ragazzo che ami non ha mosso un dito per te…Così, per sfogarti, ti piace pensare che io sia la stronza-
Dopo questo discorso Annie alzò un sopracciglio: avrebbe tanto voluto prenderla a schiaffi fino a farla sanguinare.
Senza dire nulla si alzò dal divanetto su cui era seduta e se ne andò. Non aveva nessuna intenzione di stare a litigare nuovamente con lei. Quello che più odiava di Cher era che molte volte non sapeva quando era il momento di smetterla.
-Sai che ti dico…- fece Annie, uscendo dalla porta e dirigendosi il più lontano possibile da lei.
La batterista alzò lo sguardo in attesa di ascoltare quello che la ragazza aveva da dirle.
-Vai a farti una scopata con Alex invece di pensare agli affari personali degli altri-
Il tono di Annie risultò troppo secco e rabbioso anche a se stessa, ma non se ne curò troppo.
Cher non aggiunse una parola e seguì solamente l’amica con gli occhi, fino a quando non sbatté la porta e se ne andò.
Annie iniziò a procedere a grandi passi per quel lungo corridoio, cercando di sbollire la rabbia. Dopo aver passato le prime tre settimane di tour in bus, gli organizzatori dell’evento avevano avuto il buon senso di far fermare tutte le band in un albergo per qualche giorno.
Annie non sapeva se essere rincuorata dalla situazione o se essere infastidita: rimanere in un albergo per tre giorni assieme a tutti, significava incontrare inevitabilmente Gerard.
In quelle due settimane non si erano scambiati molte parole, i loro incontri erano stati alquanto saltuari e puntuali e lei non riusciva a capire perché, ma d’altronde sapeva anche che il ragazzo in questione era Gerard, e che quest’ultimo aveva un modo tutto suo di vedere la realtà e di reagire alle situazioni, perciò aveva cercato di non pensarci e di continuare a ripetersi di non aspettarsi nulla da lui. Non era nemmeno delusa, una parte di lei sapeva che non avrebbe avuto il coraggio di parlare a quattr’occhi con Linsdey e a quanto pareva non l’aveva ancora fatto.
Scese due scalinate e poi si ritrovò nella hall dell’albergo. Non sapeva precisamente cosa volesse fare, più che altro se n’era uscita per non stare nella stessa stanza con Cher.
Si sedette su una poltroncina e iniziò a guardarsi intorno: era praticamente deserta, ma d’altronde non c’era nulla d’aspettarsi da un hotel in periferia. Prese un quotidiano e tornò a sfogliare annoiata quella rivista, non leggeva nemmeno cosa ci fosse scritto, leggeva a stento i titoli.
Improvvisamente sentì qualcuno posizionarsi davanti a lei, per un attimo credette che Cher l’avesse seguita per non sapeva quale ragione, ma poi alzò lo sguardo e si trovò davanti qualcuno di inaspettato.
-Mikey?!- fece lei sorpresa, guardando il ragazzo che sfoggiava un ciuffo biondo tirato all’indietro.
-Ehi- rispose lui accennando un sorriso.
Senza dire nulla si mise seduto accanto a lei, prendendo anche lui una rivista dal tavolino di fronte.
Annie non disse nulla, anzi non faceva altro che guardarsi intorno.
-Non c’è. Tranquilla- disse il ragazzo, intuendo chi Annie stesse cercando con lo sguardo.
La riccia accennò il sorriso. Mikey sembrava sempre mezzo addormentato, però era sicuramente il più intuitivo dei due fratelli Way.
Incurvò leggermente le labbra, facendo un sorriso a stento percettibile e poi parlò -…Magari non stavo cercando lui…- disse per scagionarsi.
-Se c’è una cosa che non sai fare…è mentire…- fece Mikey, abbassando la rivista e rivolgendo il suo sguardo verso quello della ragazza.
-Già…e vedi dove mi ha portato questa cosa…- rispose Annie, alludendo a tutta quella situazione che probabilmente Mikey conosceva.
Il bassista rimase in silenzio, aspettando che la ragazza aggiunse qualcosa.
-Sono stata lasciata dal mio ragazzo perché l’ho tradito, ho litigato con una delle mie migliori amiche e aspetto che magari quell’idiota di tuo fratello si decida a dirmi cosa vuole davvero…Comunque…- disse poi facendo un sospiro e dopo aver lanciato quella frecciatina –Come sta tuo padre? L’hanno dimesso?-
Mikey la guardò un attimo, e notò la sua pelle abbronzata e i capelli nerissimi che le ricadevano sul petto.
-Sì, ora sta meglio. Grazie per averlo chiesto- fece il giovane.
-Ah, dimenticavo…- disse poi Annie guardando la fede al dito di Mikey. –Auguri. Me lo disse Alicia qualche settimana fa e mi congratulai solo con lei…- concluse sorridendo.
-Oh- esclamò Mikey sorpreso –Ti ringrazio!-
-Di nulla- commentò la ragazza.
Perché parlare con Mikey era sempre così facile? Lui la tranquillizzava, non le metteva ansia come Frank, Frank quasi la infastidiva, mentre il ragazzo accanto a lei sapeva stare al suo posto in ogni occasione, senza strafare.
-Che fate stasera?- chiese Mikey, accantonando il giornale sul posto vuoto del divano.
-Io credo nulla…Probabilmente le altre usciranno a farsi un giro. A me non va…- rispose sincera. Passare l’intera serata con le sue amiche l’avrebbe fatta deprimere ancora di più.
-Perché? Ma dai non puoi stare barricata in questo albergo!- fece Mikey. Insomma, era estate, erano in tour, non poteva fare la monaca di clausura in una stanza.
Annie sorrise. Mikey sapeva essere davvero dolce certe volte. Era spontaneo e quella forse era una delle sue principali doti: introverso, ma spontaneo.
-Vuoi sapere perché non voglio uscire?- esordì allora la ragazza. Aveva bisogno decisamente di parlare con qualcuno riguardo quella storia e magari Mikey era la persona meno adatta, ma almeno sapeva che l’avrebbe ascoltata. In fondo loro due facevano sempre così, si ascoltavano a vicenda. Anche in passato, quando Mikey aveva qualche problema con Alicia andava sempre da lei a confidarsi e a chiedere consigli, e la ragazza non si tirava mai indietro.
-Sai quanto è deprimente essere circondata da persone che si baciano in continuazione, mentre tu, per ingannare il tempo, giochi al cellulare?- aggiunse.
Mikey sorrise.
-Ne ho un’idea-
-Questa è una ragione. Per non considerare il fatto che vorrei uccidere Cher ogni volta che apre bocca. Dunque, onde evitare dissidi, me ne sto tranquilla nella mia stanza a mangiare la mia classica insalatina di cetrioli scondita- concluse, quasi ridendo di se stessa per la depressione che le aveva fatto venire quella frase.
Mikey rise di cuore. –Oddio, le mangi ancora? Ahah, Annie, ma quando la finirai?- fece il ragazzo. A quanto ne sapeva mangiava insalate da quando si erano conosciuti.
-Me lo chiedo anche io- commentò la mora abbassando lo sguardo. L’accoppiata insalata, stanza d’albergo e solitudine era una cosa che aveva già vissuto.
-Posso dirti una cosa?- fece Mikey, ritornando serio.
-Certo- rispose a bassa voce la ragazza. Una parte di lei sperava che le dicesse qualcosa riguardo Gerard, che magari le raccontasse cosa volesse davvero, mentre un’altra parte non voleva sentir parlare di lui: stava così bene quando non c’era Gerard di mezzo.
-Io non so cosa passa nella testa di mio fratello…- iniziò a dire.
Alla ragazza iniziò a venire il batticuore.
-Ma ultimamente è davvero intrattabile…- continuò –Ho cercato anche di parlargli io e di scoprire cosa avesse ma a quanto pare si è chiuso nei meandri della sua mente…tipico di Gerard. L’unica cosa che ti chiedo è di avere pazienza. Io non so cosa sia successo precisamente tra voi due e con Lin, né ora né prima, non ne ha mai parlato, ma dagli un po’ di tempo, non si è mai trovato in una situazione del genere…-
Annie alzò un sopracciglio. Avrebbe dovuto trattarlo anche con le pinze…Grandioso. Non aggiunse nulla a quelle parole, non voleva risultare né lamentosa, né vittima.
 
-Dai, non fare la suora!- le stava dicendo Liz muovendola tutta.
-Liz, ti ho detto che non voglio venire…per favore…- fece Annie annoiata, ancora buttata sul letto.
-Ma perché devi stare qui? Non c’è nemmeno la tv via cavo!- esclamò l’amica facendole il solletico sotto i piedi.
Annie si ritrasse mettendosi all’angolo del letto.
-Lo sai perché, è meglio che non vengo…- disse a bassa voce.
-Ancora per la storia con Cher? Ma tu sai quanto è testa di cazzo, perché prendi sul serio le cose che ti dice- esclamò l’amica.
-Testa di cazzo o no, non mi va di venire, davvero. Le altre sere sono uscita quando me l’avevate chiesto… Stasera non mi va proprio- fece Annie con voce un po’ rassegnata.
-Ma se ti ritiri sempre prima di noi…- commentò Liz, questa volta seria. Non aveva parlato apertamente con lei, ma aveva intuito la situazione. Con le sue iridi celesti, penetrò quelle cangianti della cantate e si rassegnò all’idea di lasciare da sola Annie in albergo.
-Ok- disse, persuasa alla fine. –Un giorno io e te parleremo a quattr’occhi e mi dirai cos’è che ti fa stare così…- concluse.
Liz era sempre troppo dolce con Annie, tutto l’opposto di Cher.
Annie le sorrise e annuì, sapendo però che Liz non avrebbe mai saputo la verità.
In pochi minuti la ragazza rimase sola nella stanza, e un fastidioso silenzio calò dentro di essa.
Aprì il cassetto e si mise qualcosa addosso. Faceva abbastanza freddo. Vide tra tutte una maglia in particolare e a malincuore la prese, infilandosela: odorava ancora di Chace.
Si diresse verso lo snack bar e uscì dal frigorifero la sua adorata insalata, la preparò mettendola in un contenitore di plastica, e poi mettendosi sul letto accese il computer, inserì un cd, e si distese con il cuscino dietro la testa.
Proprio quando il film stava per iniziare un rumore la distrasse: qualcuno stava bussando alla sua porta.
Si alzò lentamente, pensando che qualcuna delle ragazze si fosse dimenticata qualcosa e andò ad aprire cercando di non risultare più scazzata più del dovuto.
Spalancò la porta, già pronta a dire “Vi siete dimenticate le chiavi?”, ma la figura che si ritrovò davanti la lasciò senza parole.
-Che ci fai qui?- chiese a bassa voce, quando Gerard alzò lo sguardo.
Il ragazzo era appoggiato alla porta con un braccio e aveva la testa poggiata lungo il telaio della porta.
Annie lo guardò per qualche secondo. Le gambe le stavano letteralmente tremando. Le sue guance probabilmente si colorarono di rosso, perché iniziò a sentire uno strano calore sul petto e poi sul viso.
Gerard deglutì, era stato molto più facile pensare a tutta quella scena e non realizzarla davvero.
-Ho…ho parlato con Mikey…- iniziò a dire.
Al sentire quella voce alla ragazza vennero i brividi.
-E mi ha detto che saresti stata sola stasera…perché non ti andava di uscire…- aggiunse.
–Perciò ho pensato di…di venirti a fare compagnia-
Alla fine di quella frase respirò quasi a fatica. Il suo cuore stava scoppiando nel petto.
Annie lo guardò confusa, ma non volle indagare ulteriormente, così chiese –Come sapevi che questa era la mia stanza?-
Il rosso accennò un sorriso e rispose.
-L’ho chiesto alla reception…Non sarebbe la prima volta…-
Annie alzò gli occhi al cielo nascondendo un sorriso. Doveva smetterla di sciogliersi davanti a lui.
-Posso entrare?- chiese ancora il ragazzo.
-Di certo non puoi farmi compagnia dal corridoio…- mugolò Annie, aprendo di più la porta e permettendo al cantante di entrare.
-Allora Mikey ti ha detto che ero sola? E pensare che credevo che non fosse come Frank…- fece la ragazza, sarcastica.
Gerard rise entrando nella stanza, preoccupandosi di chiudere la porta. Si guardò un po’ attorno e vide il computer sul letto e una scodellina di plastica.
-Oddio, stavi mangiando davvero l’insalata?- chiese stupito.
-Ma perché tutti mi fate la stessa domanda?! E’ un’insalata, diamine, mica chissà cosa!- sbottò la riccia.
Gerard scoppiò a ridere. –Ok, scusami. Non te lo dirò più.- fece, sfoderando uno di quesi sorrisi mozzafiato. –Che guardi?-
-Batman Begins- rispose Annie, quasi certa che avrebbe rimandato la serata con Christian Bale ad un’altra volta.
Il ragazzo soffocò una risata.
-Che c’è?- chiese lei di fronte a quella risatina.
-Nulla…E’ che non cambi mai…- disse sincero guardandola, era da quando si erano conosciuti che era in fissa con i film di Nolan.
Stava indossando una maglia decisamente troppo grande, le andava quasi a vestito.
-E’ perché Bruce Wayne rimane sempre figo…- rispose vaga lei.
Quella era sicuramente una delle uscite di Gerard per farla calare ai suoi piedi, e lei cercò di non badarci molto.
Il rosso si appoggiò sull’unico mobiletto presente nella camera e rimase per qualche secondo a guardare la ragazza.
Annie si sentì il suo sguardo addosso e cercò di fare altro, provando a non farsi prendere dall’ansia.
 -Bella la maglia…- commentò all’improvviso lui, guardando la maglia nera dei Pink Floyd che Annie indossava.
La ragazza lo guardò negli occhi, perdendosi per un attimo in quelle iridi verdi e poi aggiunse, quasi sotto voce –E’ di Chace…Un giorno gliela ridarò…-
Gerard rimase immobile, respirava piano. Il solo udire quel nome lo fece irrigidire. Continuò a guardare Annie, quasi ferito e lei improvvisamente si girò.
-Come…come stai?- chiese lui sottovoce.
-Non fare finta che ti importi- rispose secca la ragazza.
-Sai che mi importa- fece lui serio.
-Allora non fingerti dispiaciuto-
Gerard rimase qualche secondo in silenzio: sapere che Annie era di nuovo sola, e non stava più con quell’adone era sicuramente una grande soddisfazione.
-Che sei venuto a fare?- chiese lei, seria questa volta.
-Te l’ho detto volevo farti…-
-Sul serio, Gerard- lo interruppe Annie.
Il ragazzo fece un sospiro. Tanto valeva dirle la verità.
-Volevo stare con te. Da solo. Senza nessuno che ci disturbasse.- disse deciso.
Annie deglutì. Dopo qualche secondo le venne un brivido dietro la schiena e improvvisamente sentì le mani di Gerard stringerle i fianchi.
Lui appoggiò la testa sulla sua spalla e le sussurrò nell’orecchio –Ti va una cena decente? Ci facciamo due passi da queste parti, e poi torniamo…-
Annie ci pensò su. No, la cena decente non le andava, ma farsi una camminata non le dispiaceva.
-Tanto la mia serata con Christian Bale è saltata…- disse sorridendo.
-Con chi?!- fece Gerard lasciandola, girandola e guardandola negli occhi.
Annie scoppiò a ridere. –Con l’attore che fa Batman! Cos’è hai dimenticato la cultura che avevi sui super eroi?-
Gerard la guardò di sguincio. –Non sia mai…- commentò. –Puoi farmi due favori?- aggiunse qualche secondo dopo guardandola.
-Spara- fece lei in attesa, con le mani ai fianchi.
-Puoi cambiarti la maglia? Mi ingelosisce…- disse arricciando un po’ le labbra.
Annie lo guardò. Le stavano quasi cadendo le braccia. Ridusse gli occhi a due fessure.
Lui scoppiò a ridere. –Ok, adesso ammazzami pure…- fece un po’imbarazzato, ma davvero non riusciva a vederla con quella maglia, magari datale anche dopo una notte d’amore…
Annie lo stava fulminando con gli occhi.
Davvero si ingelosiva?
Non rispose perchè altrimenti avrebbe sollevato un polverone. Avrebbe voluto dirlgi che anche lei era gelosa di Linsdey e di tutto il resto, ma che non gli chiedeva di lasciarla, anzi, si era messa in un angolino ad aspettare con la coda tra le gambe così decise di giocare sporco. Fece scorrere le mani lungo il bacino e poi prese l’orlo inferiore della maglia iniziando a sollevarlo. Si preoccupò di sfilarsi anche la cannottiera che aveva sotto.
Lasciò a terra i due indumenti e poi disse a bassa voce –Così ti ingelosisci ancora?-
Gerard la guardò, guardò il suo busto, il suo addome piatto con il piercing all'obelico, il reggiseno nero, e il suo petto alzarsi e abbassarsi per i respiri.  Deglutì, e un lungo brivido gli attraversò la schiena. Non rispose. Rimase solo a guardarla, immobile. Era decisamente una provocazione molto allettante.
-Quale sarebbe l’altro favore?- fece poi Annie, portandosi le mani ai fianchi. Lui aveva deciso di complicarle la vita? Bene, l’avrebbe fatto anche lei.
-Non credo tu lo voglia sapere…- mugolò, quando la ragazza si avvicinò pericolosamente a lui.
-Spero non ti facciano ingelosire anche i jeans regalatimi da Christie- commentò lei sarcastica.
Gerard incurvò le labbra. Sentiva l’ansia salirli sempre di più.
-Vorrei un bacio…- fece a bassa voce. Alzò gli occhi, cercando di scorgere l’espressione della ragazza, e con grande sorpresa notò che lei non sembrava infastidita.
Annie si avvicinò a lui, sfiorandogli il corpo con il suo.
Sentire la pelle di Annie, causò una strana sensazione al centro dell'addome del ragazzo, sensazione che poi si espanse in tutto il corpo.
Sfiorò con le labbra quelle carnose della ragazza, ma proprio quando le disciuse un po', pronto ad assaporarle, Annie piegò un po’ il collo, sporgendosi e dandogli un bacio sulla guancia.
Sentì Gerard deglutire e abbozzò un sorriso.
Il rosso la guardò con gli occhi sgranati, senza fiato.
-Non chiedermi più favori, altrimenti saresti costretto a ricambiarli- disse Annie, allontanandosi a mettersi qualcosa addosso.


***
Ok, per prima cosa vi chiedo PERDONO per tipo i tre mesi che sono passati dall'ultimo aggiornamento u.u, ma davvero per questa ff ho avuto il blocco dello scrittore e mi dispiace se vi ho fatto aspettare così tanto u.u 
<3 chiedo venia. 
Comunque ufficialmente con quuesto capitolo ci avviciniamo alla fine della storia. 
Ok, dovrebbero mancare un tipo tre o quattro capitoli ma vabbè...
Per la cronaca è anche la storia più lunga che io abbia mai scritto XD   di solito non mi dilungo molto!
Spero che questo capitolo sia stato almeno interessante, è un po' un capitolo di passaggio perchè adesso Annie e Gerard più che amanti diventano amici (?), anche se è difficile da credere. 
Ok. la smetto. Vi adoro tutte! soprattutto le nuove ragazze che si sono aggiunte a seguire la storia, ovvero The kid from yesterday, mia vecchia conoscenza :D, e looneylovengood, mia nuova e simpaticissima conoscenza! 
Un bacio a tutte! 
Vi ricordo la mia pagina fb!

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