Quando Grover mi venne a prendere, non avevo idea di quello che mi aspettava.
Qualcuno aveva accidentalmente distrutto mezzo laboratorio di chimica a scuola e la colpa era ricaduta sul sottoscritto, quindi non ero troppo triste di lasciare quel luogo. Ma lo sarei stato molto presto.
Oh! Scusate, prima le presentazioni. Salve a tutti i lettori, mi chiamo Edoardo, ho sedici anni, mia madre è italiana, anche se si è trasferita in America per lavoro, ed io con lei. Pertanto parlo italiano e me
la cavo abbastanza bene anche con l'inglese.
Bene, ora che mi conosciete riprendiamo il racconto...
Quindi, eccomi su questo furgone per il trasporto di fragole diretto (non so ancora perchè) a Long Island, con Grover e un certo Argo alla guida. So che può essere strano, ma giurerei che i tatuaggi a forma di occhio di Argo si muovessero e sbattessero le palpebre.
Ci fermammo in mezzo alla boscalia, poco distante da una collina lì vicina.
Raggiungemmo di fretto un portico ricoperto di rami e piuttosto manconcio, su cui c'era scritto “Campo Mezzosangue.
-”Ecco!”. Annunciò Grover, tutto soddisfatto:”Siamo arrivati”.
Mi fermai a riprendere fiato e mi accorsi che Argo era sparito.
Era già calata la sera e quando attraversai quel portico, sentii uno strano calore investirmi dalla punta dei piedi a quella dei capelli, come se quello fosse un luogo familiare per me.