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Autore: slice    17/06/2012    5 recensioni
Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Sasori è invecchiato solo dentro, ma è lo stesso un uomo maturo. Ha certamente sviluppato convinzioni estreme, scaturite dal dolore e la rabbia, ma hanno tutte un loro contorto senso e sembra che anche lui veda quanto siano state azzardate, nel momento della fine. L'amore non gli apparteneva, sarebbe stato gentile dalla vita, ma è stata proprio quell'assenza che lo ha fatto diventare quello che era. Questo mi fa pensare che se per una serie di eventi venisse travolto dall'amore, invece di pentirsi delle sue scelte, riuscirebbe a farne di più giuste, per riuscire a godersi quello che potrebbe ricevere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het | Personaggi: Akasuna no Sasori , Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Crack, fanon o canon? Slash, het o threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

Prompt: Sasori/Sakura
"L'amore. È uno strano mix di alchimia e destino. E nonostante i nostri grandi ideali su chi dovremmo avere accanto, l'amore, alla fine, sceglie al nostro posto. Sempre.".







Così perfetta, lontana dalla perfezione
di slice





L'aria fredda e umida dei luoghi in cui si incontravano la faceva spesso svegliare con il raffreddore e qualche doloretto. Per questo, appena prese coscienza, rimase immobile, con gli occhi sul soffitto di roccia e il respiro lento. Poi, nonostante il dolore che le procurava, cominciò a muoversi per riattivare la circolazione nelle estremità. Con la mente occupata da queste semplici operazioni si voltò di lato, incontrando gli occhi di lui.
Sakura trasalì quando trovò quello sguardo vitreo, eppure ancora così vivo, puntato su di sé. Sollevò una mano mentre i suoi movimenti venivano osservati con vaga partecipazione, poi la voce dello shinobi la fermò, senza particolare inflessione.
“Non toccarmi.”
Non era sorpresa da quell'ordine, era dispiaciuta di non riuscire a far altro che ubbidire.
“Non credi che me lo sia meritato, a questo punto,” e ritirò i piedi nudi sotto la coperta.
Sasori non rispose. La guardò prendere l'iniziativa ed accarezzarsi i seni e i fianchi da sola, come le aveva chiesto più volte, fino a sfiorarsi la femminilità con la mano affondata nelle mutandine. Senza riuscire a trattenersi, lasciava che lui ascoltasse il suo piacere e, anche ad occhi chiusi, Sasori, poteva vedere quelle espressioni estatiche, piene di qualcosa che il suo corpo di legno non poteva più offrire.
Il tatto era molto lieve per lui, uno strato di chakra ricopriva il suo corpo per nascondere il legno e percepiva solo il necessario per poter combattere. Non per vivere.
C'era stato un tempo in cui aveva perfino dimenticato cosa volesse dire, vivere, adesso ne aveva trovato piccoli assaggi, come quello che la sua mano sulla pancia di quella donna riusciva a trasmettergli. E mentre la sua lingua annegava dentro di lei, sapeva che quel calore al petto era molto più di quanto avesse avuto prima di trasformare il suo corpo in un'arma. Era un attimo eppure sembrava che quel calore potesse durare per sempre mentre udiva il suo nome in un sospiro e dita piccole si insinuavano fra i suoi capelli rossi.
Sakura chiuse gli occhi, esausta, e si lasciò andare al sonno.
I suoi capelli chiari, bagnati dal sudore, giacevano scomposti sullo zaino, usato come cuscino, ricadevano sul collo e sulla fronte in ciocche umidicce. Le mani strette alla coperta formavano delle pieghe, lasciavano intravedere il solco del piccolo seno e, poco sopra, la clavicola. Il collo fragile aveva lievi pulsazioni e il mento presentava una cicatrice, visibile solo da molto vicino. Con la testa inclinata, poggiata sull'addome della kunoichi, Sasori si soffermò sulle sue labbra semiaperte, screpolate, e le ciglia chiare, lunghe, degli occhi chiusi. La caducità di quell'essere era l'apoteosi della sua imperfezione.
L'amore.” borbottò, con una nota di sprezzo per se stesso, che cadde nel silenzio del gocciolio lì vicino e del respiro profondo della ragazza, “È uno strano misto di alchimia e destino. E nonostante i nostri grandi ideali su chi dovremmo avere accanto, l'amore, alla fine, sceglie al nostro posto. Sempre.”
Chiyo aveva avuto ragione una volta di troppo.





Owari



500 parole







È stato inaspettatamente facile. ^^'





I personaggi e i luoghi non mi appartengono e non c'è lucro.







  
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