Gioco di ombre
Libro: Harry Potter
Personaggio: Sirius Black
Frase chiave: Più ti avvicini alla luce e più diventa grande la tua ombra
Introduzione: Per un’amica che
l’attendeva da tanto e a cui chiedo scusa se forse non le sembrerà all’altezza
di ciò che legge di solito, ma spero comunque di aver fatto un buon lavoro! ;)
Flashfic Ambientata durante “L’Ordine della Fenice”.
Buona lettura!
OooO
In soffitta, da
Fierobecco, c'è uno specchio coperto da un velo, un cimelio senza nessuna
importanza.
Ma sussurra in una
lingua a Sirius sconosciuta, un dettaglio che non aveva notato in passato, solo
ora che medica la zampa ferita dell'Ippogrifo; non è rassicurante, neppure
affascinante.
E' terrificante.
Ha paura? Ma di cosa?
Non sa rispondersi, o forse non
vuole, comunque desidera finire presto con la fasciatura.
Il sole
filtra dal lucernaio e illumina quasi volontariamente l'anfratto oscuro e il
velo è sottile, abbastanza da mostrare le ombre oltre di lui: Sirius non aveva
mai visto i volti di James e Lily così sorridenti.
Il grido resta dentro o stomaco, ma non può far finta di non vedere e mentre
Fierobecco si appisola sereno, lui si chiede se gli effetti di Azkaban non
siano a scoppio ritardato.
Un vecchio telo li separa, basterebbe svelarli per reincontrarli, ma non ci
riesce, è bloccato ed è un bene; lui, non fa ancora parte di quel mondo.
Ancora?
-Luce...-
-Ombra...- Scatta come una molla scoprendo di capire quelle voci e anche se
a pronunciare le parole sono i suoi migliori amici, non c'è gioia nel sentirli…
Che cosa volete da me?!
Ringhia come Felpato, ma loro non gli parlano più, si limitano a sorridere
e da oltre il velo non si scorge l’intenzione dell’espressione, se sia benigna
o solo un ghigno crudele e Sirius non vuole giocare con dei fantasmi: squarcia
il telo a mani nude, tanta è la sua furia e...
Il suo riflesso lo accoglie solitario, è l'immagine di un uomo trasandato, le
pupille ridotte a fessure e i denti affilati da lupo: un pazzo.
...Solo frutto della follia?!
Da lontano, il sole lo saluta e arriva al tramonto. Non c'è alcuna luce a
rischiarare le sue ombre...
Neanche il suo cuore scalda il petto come solito e fatica udire il battito:
questi sintomi, indicano il più delle volte una cosa...
La morte.
-...La mia?- Non ha il tempo di sconvolgersi alla deduzione: un urlo gli riempie
la testa dal piano terra.
-Sirius!- Scende le scale di corsa, incurante di sentire gli sguardi di James e
Lily scivolargli sulla schiena, e volta lo sguardo verso il vivo, “sano”,Lupin.
Ha l'aria di un funzionario funebre.
-Qualcosa di grave?!- Il racconto dell'amico, ha il potere di risvegliare una
debole luce nell'animo, ma non è felice, è una luce ansiosa:; paura di perdere
chi ama.
E’ nelle sembianze di
Felpato che si appresta a raggiungere la sua unica ragione di vita, l’unico che
creda in lui: non deluderà le aspettative.
Preparati, Harry, vengo a salvarti!
Mentre corre al Ministero della Magia, il sole si staglia di fronte a lui e
la sua ombra lo insegue ingigantita, pronta a inghiottirlo.
Se solo fosse
rimasto calmo, avrebbe capito l’avvertimento di chi, un tempo, gli voleva bene
come un fratello.
Luci…
Ombre…
Più ti
avvicini alla luce, più diventa grande la tua ombra.
Il Velo
dell’Ufficio Misteri non viene raggiunto dalla luce e i funzionari si domandano
perché.
The End
E' un po' confusionaria, me ne rendo conto, ma spero che sia comprensibile, in caso contrario, vi prego di lasciarmi assolutamente critiche costruttive sulla quale poter basare il mio miglioramento! ;)
Grazie mille, resto in attesa dei vostri "riscontri"! ^^