Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Tay_    17/06/2012    7 recensioni
Quella mattina proprio non aveva voglia, né di essere se stessa, né di essere un'altra. Non aveva voglia di essere nessuno. Avrebbe solo voluto restare a casa, al caldo sotto il suo piumone, senza cercare di fingere di essere celeste, ovvero leggera e allegra. Si, a lei piaceva definirsi per colori. La pioggia che c'era quel mattino, ad esempio, dava una sensazione grigia. La musica del flauto era una rosa. Zayn Malik era un bel nero. No, non era nero. Era rosso, rosso passione. Nemmeno. Ecco, Zayn Malik era qualcosa che nemmeno lei sapeva ben definire. Era una sfumatura complicata, strana, era un qualcosa che aveva fatto uno scherzo alla vita. Si, tutto si poteva definire per colori. Ma lui no.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Holly, this is her name. 
 
 
Perchè lui era così maledettamente bello e allo stesso tempo così maledettamente irraggiungibile?
Perchè lei era così maledettamente timida e così maledettamente sfigata? 
Holly non lo sapeva e forse non voleva saperlo. 
Era una mattina come le altre, la pioggia batteva attraverso le finestre dell'aula di musica. La professoressa suonava il flauto, mostrando agli alunni come  fare. A Holly era sempre piaciuta musica: l'unica materia in cui poteva sentirsi libera di esprimersi, senza confini. L'unica materia dove poteva sentirsi se stessa ma al contempo, un'altra. Era una sensazione che le dava un brivido di gioia. 
Ma quella mattina proprio non aveva voglia, né di essere se stessa, né di essere un'altra. Non aveva voglia di essere nessuno. Avrebbe solo voluto restare a casa, al caldo sotto il suo piumone, senza cercare di fingere di essere celeste, ovvero leggera e allegra. Si, a lei piaceva definirsi per colori. La pioggia che c'era quel mattino, ad esempio, dava una sensazione grigia. La musica del flauto era una rosa. Zayn Malik era un bel nero. No, non era nero. Era rosso, rosso passione. Nemmeno. Ecco, Zayn Malik era qualcosa che nemmeno lei sapeva ben definire. Era una sfumatura complicata, strana, era un qualcosa che aveva fatto uno scherzo alla vita. Si, tutto si poteva definire per colori. Ma lui no. 
La campanella suonò, si sentirono stridii di sedie e sospiri di sollievo e tutti se ne andarono, lasciando la biondina sola. 
Holly raccolse le sue cose e si diresse in bagno. Si guardò allo specchio, i capelli biondi erano una massa informe di fili annodati, il viso pallido e smunto, gli occhi azzurri spenti. Si lasciò cadere in terra, strusciando contro il muro. Perchè era così maledettamente brutta? Forse era tutta colpa del cibo. Si rialzò, posizionandosi nuovamente davanti allo specchio. Quella mattina aveva mangiato mezzo biscotto, giusto perchè sua madre la  aveva obbligata, ma adesso i sensi di colpa la stavano lacerando. Non doveva, non poteva e non voleva mangiare. 'Grasso è brutto, grasso è brutto' continuava a ripetersi, quando si trovava davanti ad un qualsiasi cibo. Passò la mano sopra la sua pancia. 'Sono troppo grassa, devo dimagrire' pensò, ancora una volta. 
La porta si aprì ed entrò una ragazza alta, snella, fisico perfetto, viso da bambolina, modella,  la  classica ragazza popolare. Cassie, quello era il suo nome, andò verso Holly e la spintonò, lanciandole un'occhiata sprezzante, per poi mettersi al suo posto davanti allo specchio,per controllare il suo trucco perfetto. 'Holly, se solo fossi magra ti accetterebbero tutti' questo pensiero si insinuò nella sua mente strisciando silenziosamente.  Senza ulteriori indugi Holly si rintanò nel bagno e appena sentì la porta sbattere, segno che Cassie se ne era andata, si infilò due dita in gola. Non uscì molto, ma lei avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di riuscire a perdere anche solo un grammo. Si lavò la faccia, prese la borsa e si fiondò fuori, correndo per il lungo corridoio, quasi volando, e raggiungendo velocemente il suo armadietto, dove prese i libri che le servivano. Erano molti e pesanti, talmente tanto che il corpicino scheletrico della ragazza non ce la faceva a sostenere quel peso, e, mentre camminava, Holly barcollava, rischiando più volte di cadere. Che fosse anoressica se l'erano accorti tutti nella sua scuola, tutti tranne lei stessa, che si vedeva grassa, brutta, imperfetta, quando era magrissima, da qualche tempo troppo magra, aveva un viso che, se non fosse stato pallido e scheletrico per via della sua malattia,  sarebbe stato perfetto. I suoi occhi, spenti e consumati dall'ossessione, una volta erano azzurri come il mare e pieni di gioia e di vita. 
Dopo essere andata a lezione uscì dalla scuola e corse in cortile che all'ora di pranzo, era deserto. 
Stava camminando quando una sensazione di stanchezza la colpì, così, all'improvviso. Si lasciò cadere in terra, perdendo i sensi a poco a poco.L'ultima cosa che vide fu una figura venire verso di lei poi niente, il buio.
 
 ***
 
 
Holly aprì gli occhi, sbattendo le palpebre più e più volte. Il soffitto era bianco, le pareti pure, c'era qualche forma offuscata qua e là, ma lei non riusciva a percepirne bene la forma. 
Pensò che forse l'aveva fatta finita e gemette. Non era sua intenzione morire, lei avrebbe solo voluto essere accettata, pensò alla sua famiglia, loro le volevano bene, forse. Perchè l'aveva fatto? 
Poi una voce la chiamò.
«Holly? Sei sveglia Holly?» 
La ragazza non riusciva a vedere la figura perfettamente e non ne riconosceva il suono della voce, probabilmente era un angelo. Annuì, chiudendo gli occhi, e abbandonandosi ad un sorriso amaro. 
Quando li riaprì la stanza era immersa in una luce diversa, era più buia e la vista si era fatta più chiara. Girò la testa e sussultò vedendo accanto a se, seduto su una sedia, un ragazzo, con il capo chinato, che dormiva. Si guardò intorno; il camice, i fili, il letto, i macchinari. No, non era morta, era in ospedale. Non sapeva se gioire alla notizia o rattristarsi. Forse nel mondo degli angeli, quello che lei si era immaginata, ci sarebbe stato qualcuno disposto ad accettarla. Holly si lasciò scappare un singhiozzo e il ragazzo si svegliò di soprassalto. Alzò la testa e guardò dritto negli occhi di Holly. 
«Holly, sei sveglia, finalmente.»  
La ragazza annuì, spaesata. Stava per caso sognando? Non era possibile che Zayn Malik fosse lì, accanto a lei,che pronunciasse il suo nome. 
Zayn l'abbracciò. «E' tutto finito, è tutto finito.»  mormorò. 
 
 
 
***
 
 
Holly si svegliò al suono dolce della sveglia, che indicava le sette. Velocemente si mise una maglia addosso e scese in cucina, per fare colazione. Era passato un anno ma ancora non era riabituata a mangiare, via via, però, stava migliorando. Quella mattina, in base al programma che la dottoressa le aveva stilato, doveva mangiare quattro biscotti e bere mezzo bicchiere di spremuta d'arancia. Lo fece volentieri, senza ripensamenti o sensi di colpa. 
Andò di sopra per sistemarsi. Legò i suoi capelli ribelli in un disordinato chignon e si mise un filo di mascara. I suoi occhi avevano riacquistato un po' della vitalità che avevano perso negli anni precedenti, e il suo viso aveva ripreso un colorito normale. 
Arrivò a scuola in orario, e si sedette accanto a Niall, il ragazzo biondo dagli occhi azzurri. Holly era ancora timida e l'esperienza che aveva passato non l'aveva aiutata, anzi, risentiva ancora del trauma subito e non si apriva facilmente con le persone. Ma con loro cinque, con Liam, Niall, Harry, Louis, ma soprattutto con Zayn, era tutta un'altra cosa, sentiva di aver finalmente trovato delle pesone che la potessero rendere felice. 
Finita la lezione andò in cortile, era una di quelle giornate grigie, che le ricordava quella di un anno prima, e in quelle giornate a lei piaceva uscire, starsene su un panchina e pensare. 
Sulla panchina, ad aspettarla, però, trovò Zayn. Un battito partì da cuore, provocando un tremorio in tutto il corpo della ragazza che si avvicinò al moretto piano, quasi con diffidenza. 
«E' passato un anno, Holly.» 
La bionda annuì, seria. Poi un pensiero le si formò in mente e prima che lei potesse fermare le parole, quest'ultime le uscirono di bocca, così velocemente che non se ne rese conto.
«Sai Zayn, tu penserai che io sia pazza, ma la cosa che è successa un anno fa, in questo cortile, è stata la cosa più bella che mi potesse accadere, perchè ho avuto l'occasione di conoscerti, dopo tanto sperare e risperare. Continuavo a dirmi che se io fossi dimagrita avrei potuto ottenere la tua attenzione e ti sarei piaciuta, così continuavo a mangiare sempre meno, sempre meno, ma il mio piano non funzionava. Quindi sapere che proprio tu mi hai trovata, accudita per due mesi mentre ero in coma, e aiutata a ristabilirmi per tutto questo anno, è una cosa meravigliosa. Perchè io ti amo, Zayn. L'ho sempre fatto.»  
Holly chiuse gli occhi,vergognandosi di quello che aveva appena detto, del modo in cui le sue emozioni, che, bene o male, era sempre riuscita a tenersi dentro, fossero esplose. Aspettò due minuti, ma il ragazzo non le rispondeva. Riaprì, a fatica, le palpebre e si trovò davanti Zayn, che la scrutava serio. Il ragazzo aprì la bocca, ma la richiuse subito. 
«Holly io.. » iniziò incerto, il moretto. 
«Non fa niente..»  
'E' evidente che tu non gli piaci, lascia stare, sei troppo brutta', pensò Holly. 
La ragazza si alzò e corse via, sentendo il bruciore degli occhi farsi via via più grande. 
«Holly, aspetta!»  
La ragazza si girò, piena di speranza, sentendo il cuore stringersi in una morsa incredibile. 
«Ti è caduto il cellulare.» le disse Zayn, porgendole il vecchio modello di telefono.
'Zayn Jawaad Malik sei un coglione', pensò Holly, che solitamente non pronunciava mai parolacce e nemmeno le pensava. 
Arrivò a mensa e riuscì a reprimere le lacrime, a forza. Si sedette al solito tavolo con i ragazzi. 
«Holly, non mangi il polpettone? E' buonissimo!» le disse Niall, sorridendole amabilmente mentre si ingozzava. 
La ragazza scosse la testa. «Non ho fame.»  decretò. A quel punto scese un silenzio glaciale al tavolo. 
«Holly, non dirmi che stai ricominciando. Holly tu non puoi.»  le ordinò Liam, guardandola seriamente. Tutti gli altri tre annuirono. 
«Non sto ricominciando, io..» 
«Holly, te lo diciamo per il tuo bene. Devi mangiare.»  la incitò Harry. 'Perchè non si fanno gli affari loro, non ho fame, tutto qui.' pensò la ragazza, prima di scoppiare in lacrime e fuggire via. 
 
 
                ***
 
Corse nell'aula di musica, in lacrime, non riusciva a reprimere tutte le emozioni che da sempre si era tenuta dentro. Zayn la raggiunse quasi subito, con il fiatone, e la ragazza sentì le guance diventare rosse fuoco. 
«Holly, io..» 
«Non c'è bisogno di spiegare, Zayn. Lo so, sono una stupida, una bambina.»  
«Holly..»  
«Zayn, tranquillo. Ti capisco, lo so non è faci..» 
Il ragazzo posò le sue labbra su quelle della bionda. Il cuore di Holly partì a battere all'impazzata, andando sempre più veloce via via che il bacio cominciava a farsi più profondo. La sua mente non ragionava più, era come andata in tilt, in quel momento contava solo il suo cuore e le emozioni che stava provando, troppo grandi da contenere nel suo corpincino, ancora esile e debole. 
Il ragazzo si staccò.
«Ecco, adesso mi ascolti?» 
La ragazza annuì, intontita, e leggermente confusa. 
«Holly, quando ti ho trovata lì, svenuta nel cortile e ti ho portata di corsa all'ospedale era perchè dovevo, non potevo lasciarti li a morire. Ma quando ero lì, accanto al tuo corpicino quasi senza vita, speravo davvero che tu riuscissi a farcela, non ti conoscevo, sapevo solo il tuo nome, ma era come se ti conoscessi da una vita. Quando tu ti sei svegliata non puoi capire la felicità che ho provato,e in questo anno ho imparato a volerti bene, ho imparato che anche nelle persone più piccole si nasconde un cuore grande, ho imparato ad amarti e si, anche io ti amo.» 
Holly rimase spiazzata da questa frase, non aveva più parole per definire ciò che dentro lei si stava scatenando, ma in quel momento non ci fu bisogno di parole, ci fu solo bisogno dell'amore. 
 
 
 
 
Tay's corner.
Un grande buongiorno a tutti! Allora l'idea di questa One-Shot mi è venuta mentre guardavo un programma su una ragazza anoressica. Io non sono anoressica quindi scusate se i pensieri di Holly non rispecchiano proprio quelli di una ragazza anoressica, io non posso capire cosa queste povere ragazze provino e ho scritto in base a quello che ho appreso leggendo libri e guardando programmi. Comunque ho deciso di scrivere questa OS perchè sono indignata con le persone, con la società di oggi, che si interessa a tutte le cose frivole, le scale sociali ecc. Non capiscono come tutto questo abbia ridotto le persone, come una persona che non ha molti amici non venga aiutata a farseli, anzi, come venga ancora più respinta e si arriva a questo, via via, si arriva al bullismo, all'anoressia, agli autolesionisti. Certo, una persona può avere tutti i problemi più grandi, la famiglia, una malattia, ma se viene aiutata può superare tutto. E invece no, se una ragazza/o è leggermente diversa o ha una vita incasinata non può essere accettata, viene presa in giro. A me queste persone che prendono in giro, fanno i bulli, fanno schifo, perchè poi è tutta colpa loro se nella società di oggi i ragazzi o le ragazze vittime di bullismo, autolesionismo o anoressia stanno sempre più aumentando.
Spero di aver reso bene il messaggio, anche se ho ripetuto troppe volte le stesse parole. :3
Ora mi dileguo perchè ho fatto più lungo questo commento che la storia, ma era importante. 
- Tay
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Tay_