It's complicated, so complicated.

And I wonder if I ever cross your mind...For me it happens all the time.
- Lady Antebellum
 

Caroline fissò imbarazzata la sagoma alla penombra che li aveva interrotti,
domandandosi quali pensieri stessero affollando la sua mente. Matt socchiuse le labbra sorpreso,
non appena il suo sguardo incontrò quello del passeggero. Non poteva credere ai suoi occhi.
Era troppo da metabolizzare. Scuotendo la testa, indietreggiò cercando la via di fuga
più vicina per non affrontare la realtà. Caroline scese immediatamente dall'auto,
cercando di spiegarsi.

"Aspetta...Matt, ti giuro! Non è quello che può sembrare..."

"No? Eppure ho visto perfettamente quello che stava accadendo lì dentro...
Sei impazzita Caroline? Voglio dire...è...Stefan! Il ragazzo della tua migliore amica!"

"Lo sò....beh, tecnicamente non stanno più insieme dal momento esatto in cui lei ha
lasciato Mystic Falls..."

Matt la interruppe prontamente, inorridito dalla situazione venutasi a creare.

"E per questo tu decidi di provarci con lui? Cos'è,
state cercando un modo per consolarvi a vicenda..."

"Adesso basta!"

La voce di Stefan s'intromise furtivamente nell'animata discussione.

"Stefan per favore..."

Caroline cercò di evitare di peggiorare la situazione.

"No Caroline. È giusto che io mi prenda le mie responsabilità. È stata colpa mia."

Disse rivolgendo lo sguardo a Matt.

"Io...mi sono approfittato di un...momento di debolezza di Caroline.
Lei non c'entra nulla in tutto ciò...è colpa mia. Stavo...disperatamente cercando di
dimenticare Elena ma...mi sono reso conto che è tutto inutile."

Caroline voltò la testa verso di lui spiazzata da quelle dichiarazioni.

"La amo ancora. E quel bacio....non ha significato nulla per me.
Tanto meno per Caroline, lei...è solo stata coinvolta ingiustamente. Tutto quì."

Stefan abbassò lo sguardo fissando il suolo asfaltato.
Non aveva il coraggio di guardare Caroline e affrontare la dura delusione
palesemente visibile sul suo volto. Matt li osservò entrambi un pò confuso,
ma confortato dalle ultime parole del vampiro. Caroline si voltò verso
di lui sforzandosi di sembrare naturale e serena.

"Puoi farmi un favore? La mia macchina mi ha abbandonato,
mi daresti un passaggio fino a casa? Così parliamo un pò..."

Disse rivolgendogli un caldo sorriso.

Matt fece cenno di sì con la testa e Caroline, senza salutare Stefan,
si rifugiò dentro l'auto dell'amico. Stefan si sentiva davvero uno straccio
per aver ferito una persona così importante per lui. Inspirò profondamente,
prima di ritrovare la forza di guardare Matt.

"Prenditi cura di lei...e dille che mi dispiace."

"Stalle alla larga, capito? Ha già sofferto abbastanza.
Non è giusto che tu ti serva di lei solo per risolvere i tuoi "problemi".
Vedi di sfogarti con qualcun'altra."

La voce di Matt era seria e aspra, senza alcuna traccia di collaborazione da parte sua.
Stefan lo osservò raggiungere l'auto, poi si voltò incamminandosi verso casa.

***

Per tutto il tragitto, Caroline non aveva osato proferire parola,
immersa com'era nei suoi pensieri, e Matt aveva rispettato la sua presa di posizione.
Parcheggiato l'auto davanti al vialetto, la bionda vampira sembrò svegliarsi
dal lungo torpore in cui era sprofondata.

"Grazie di cuore per avermi riaccompagnata."

Matt le sorrise cordialmente.

"Nessun problema. Sai che quando hai bisogno io ci sono."

"Si, lo sò."

Disse sforzandosi di sorridere.

"Ehi,"

Matt le sollevò il mento.

"Va tutto bene?"

"Si si, è solo stanchezza, tutto quì..."

"Sicura? Io ti conosco bene Caroline. Sò che c'è qualcosa che ti
tormenta... Per te era importante, vero?"

"No! Ma che dici...non...era nulla di speciale!
Anzi, se vuoi proprio saperlo, non sà neanche baciare bene."

Disse con tono ironico cercando di sdrammatizzare l'imbarazzante situazione.

"È totalmente negato. Ora capisco perché Elena è fuggita con Damon..."

Matt la osservò silenziosamente, cercando di cogliere qualcosa in più dalla sua reazione.

"Che c'e? Dai Matt, smettila di fissarmi! Ti ho detto che sto bene,
sono soltanto stanca. Ho avuto una giornata pesante.
Prima ho dovuto sorbirmi la noiosissima lezione di storia contemporanea,
poi ho avuto le prove in palesta con le cheerleader...e, a proposito,
hai notato come Amanda sia ingrassata ultimamente? I suoi glutei sono enormi
e ingombranti, se fossi in lei non avrei messo piede fuori di casa."

Caroline continuava a gesticolare e parlare senza sosta per sviare l'argomento topico.

"OK...Ho capito! Non ne vuoi parlare. Bastava dirlo chiaramente, eh?"

Aggiunse Matt alzando le mani in segno di arresa.

"Non ne parlo perché non c'è nulla di cui discutere.
È stato un'errore da parte di entrambi e mi dispiace che tu abbia
dovuto assistere all'intera scena."

"Però sembravate piuttosto presi."

"Cos.. No! È una tua impressione.
E poi scusa perché ti preoccupi così tanto?
Non è che sei geloso?"

Disse Caroline scherzando.

"Ammetto che mi abbia dato fastidio. Però solo come amico.
Voglio dire, se c'era una persona a cui pensavo avessi rivolto le tue attenzioni dopo
la morte di...Tyler...beh, non pensavo sarebbe stato lui. Mi hai colto alla sprovvista."

Caroline gli sorrise, per la prima volta in tutta la serata, sinceramente.
La sua infinita dolcezza e la sottile ingenuità erano le caratteristiche che più adorava in lui.

"E va bene. Fingo di non aver notato che stai deliberatamente
cercando di nascondere la tua gelosia."

Disse in tono ironico aprendo la portiera.

"Ma grazie di tutto comunque."

Gli diede rapidamente un bacio sulla guancia e poi scese dall'auto sussurrando:

"Buonanotte mio salvatore."

Matt scosse la testa ridendo e, seguendola con lo sguardo, si assicuro che avesse
raggiunto il portico di casa Forbes. Successivamente mise a moto l'auto, salutandola con un
cenno di mano mentre Caroline richiuse lentamente la porta dietro di sé
avanzando cautamente nell'ingresso. Si tolse le scarpe per evitare di svegliare
la madre e, in punta di piedi, si avviò nella sua cameretta. Pochi secondi dopo
il suo corpo sprofondò nel soffice piumone, esausto per l'estenuante giornata vissuta.
Inspirando profondamente, Caroline chiuse gli occhi, nel disperato tentativo di addormentarsi.
Purtroppo le parole di Stefan continuavano ad echeggiarle nella mente.
Era stata soltanto un diversivo per lui, nient'altro. Come aveva potuto credere che
quel bacio fosse dettato dagli stessi sentimenti che nutriva lei?  Quel terremoto di emozioni
interiori che le era esploso dentro e che non era riuscita a contenere. Quella sensazione di assoluto
piacere quando le loro labbra si sono incontrate per la prima volta e testate a vicenda. Al solo pensiero,
Caroline si sentì mancare l'aria. Alzò il busto istintivamente, respirando pesantemente.
Che cosa le stava accadendo? Perché il suo corpo reagiva in quel modo a causa di Stefan?

"Non posso essermi innamorata di lui..."

Sussurrò, impaurita da ciò che stava provando.

Poi voltò leggermente il capo verso la scrivania, osservando il cellulare.
Sperava che lui la contattasse, anche solo un messaggio sarebbe stato ben accetto.
Così si distese sul fianco sinistro ad osservare il cellulare in attesa di qualcosa
che probabilmente, non sarebbe mai avvenuto. Lentamente le sue palpebre
cominciarono a chiudersi, fino a che, vinta dalla stanchezza, lasciò che
il sonno prendesse il sopravvento.

***

Seduto sulla poltrona, davanti alle ardenti fiamme del camino, Stefan roteava fra le mani
un bicchiere di wisky, crogiolandosi nel senso di colpa per quanto accaduto poco prima.
Era davvero confuso su quello che provava. Sapeva che quel bacio non era stato un'impulso
passeggero o un semplice esperimento per voltare definitivamente pagina. Sapeva che l'aveva
desiderato in quel preciso istante, che ne aveva avuto un'impellente bisogno. Era come se
qualcosa l'avesse spinto verso Caroline, come una forza di gravità superiore a cui non riusciva
e non poteva ribellarsi. Quel bacio era stato un'esplosione di sensazioni che non riusciva
ancora del tutto a definire, ma di cui non riusciva a liberarsi. Cosa doveva fare? Come doveva comportarsi?
Non aveva mai preso in considerazione altre donne dopo di Elena. L'amava ancora e forse l'avrebbe
amata per sempre. Ma aveva ricominciato a provare nuove sensazioni grazie a Caroline,
era rinato grazie al suo aiuto. Come poteva ignorare quei sentimenti? Ingurgitando rapidamente
tutto il contenuto del bicchiere, Stefan si alzò camminando nervosamente avanti e indietro, cercando
di placare quei pensieri che lo stavano torturando. Quando si risedette, affondò il viso fra le mani
per poi tirarsi indietro i capelli con una di esse. Infine con decisione, infilò una mano nella tasca dei jeans,
e sfilò dal suo interno il cellulare. Compose il numero di Caroline e rimase ad osservarlo per diversi minuti,
incerto sul da farsi. Doveva chiamarla, ma dopo quello che aveva detto, era sicuro che lei
non avrebbe voluto sentire le sue inutili e controverse spiegazioni. Così accantonò l'idea
gettando sul cuscino il cellulare e salendo in camera sua. Forse una bella doccia fredda
gli avrebbe schiarito definitivamente le idee.