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Autore: Mangetsu chan    17/06/2012    0 recensioni
Dal vetro opaco, ormai, non era visibile il paesaggio dell'esterno di quelle mura. Erano presenti solamente una miriade di gocce d'acqua che, insieme, percorrevano l'area della finestra, accompagnate da un sottile tintinnio.
Il cuore di Yume perse un colpo quando, fra quella massa informe, distinse una figura scura. Un misto di paura e stupore invasero completamente la ragazza mentre la sua mano percorreva lentamente la superficie gelida della finestra.
Storia parallela alla Fic di Zawa chan.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gray Fullbuster, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Buonasera!
Fortunatamente siamo riuscite ad aggiornare in tempo, considerando che la scuola è finita speravo di avere più tempo da dedicare a questa Fic ma c'è sempre qualcosa da fare.
Detto questo vi auguro una buona lettura.


Capitolo otto
Ricordi agrodolci e nebbia
Chapter Soundtrack: Bittersweet memories



 



Nuovamente quello strano sogno, quella figura scura che per lei non ha ancora un'identità precisa. E le urla del fratello che, notato l'aggressore, non gli da tregua. La piccola bambina, senza rendersene conto, sfodera la sua arma più potente: i suoi poteri.

Il suo risveglio, come il precendente, non fu dei migliori: Erza le era sopra, le mani sul torace cercando di farla respirare nuovamente mentre Gray e Maru, impotenti, la guardavano con sguardo preoccupato, poco lontani. Yume sputò sangue e, mentre la rossa si spostava da lei, si girò, coprendosi il viso e bofonchiando delle scuse.
La maga di classe S non riusciva a capire quale fosse il reale problema ma non poteva, considerando il suo grado, non riuscire in una missione così semplice per colpa di una componente del gruppo: « Aspettaci qui, torneremo il prima possibile », sentenziò infine, voltandosi di spalle e proseguendo « Gray, vieni ». Il ragazzo, ripresosi dallo spavento, mantenne un'espressione distaccata e, le mani in tasca, seguì Erza lungo la strada ghiacciata.
La Dragon Slayer non disse una parola ma rimase accovacciata mentre Maru le si raggomitolava vicino. Il vento freddo che da poco si era alzato investì la figura a terra, scompigliandole i capelli.

Proseguendo in linea retta, camminando di buon passo, i due maghi arrivarono presto al crepaccio dove, teoricamente, avrebbero dovuto trovare delle prove della presenza della persona che stavano cercando. Di quel bastardo che, per più di tre anni, si era nascosto in quel luogo isolato, lontano dalla civiltà.
Il silenzio fra i due era pesante ma nessuno dei due aveva intenzione iniziare a chiaccherare come se nulla fosse successo.
Avevano già discusso insieme, poco prima: Gray era preoccupato per la salute di Yume, non era normale svenire due volte in una giornata ed usare inconsapevolmente i propri poteri. Ma, dopotutto, non le si poteva fare una colpa per ciò che era accaduto: se non era coscente, come poteva fare del male volontariamente?
Erza, però, non dermordeva: quella ragazza era pericolosa e si sarebbe rivelata solamente un rallentamento per loro. E alla fine, considerando la testardaggine della rossa, aveva vinto lei e convinto l'altro a lasciare indietro l'amica per il suo bene.
Il mago di ghiaccio, rimasto solamente in pantaloni in memoria dei vecchi tempi, arrestò improvvisamente il proprio moto, annussando l'aria. Qualcuno o qualcosa si nascondeva fra la scarsa vegetazione intorno a loro mentre un'odore insolito saliva dal vuoto davanti a loro. Anche la compagna di squadra si accorse di queste anomalie ed evocò immeditamente la sua 'Armatura Ruota dei Cieli' e puntò la maggior parte delle sue spade in più direzioni possibili.
Vista la reazione pronta della ragazza, il mago le si rivolse con torno quasi sarcastico: « Non devi preoccuparti così tanto per un pesce piccolo ». Sembrava quasi una sfida, ma nessuno dei due ci diede troppo peso. Per i seguenti secondi rimasero entrambi in silenzio ed immobili, attendendo un passo falso del loro presunto avversario.
Il vento si fece più forte e veloce, nascondendo dei passi, mentre più di una figura dall'alone oscuro si avvicinava ai due ragazzi che, leggermente intontiti, rimanevano in posizione d'attacco.
Fu Gray il primo a scattare e lanciare un attacco frontale ma, quando si ritrovò davanti a ciò che aveva colpito, vide un semplice albero congelato. Anche se perplesso non abbassò la guardia e si guardò in giro, preoccupato. Dietro di lui la figura della rossa era scomparsa e, al suo posto, vi era una nebbiolina alquanto fastidiosa. Il vento continuava ad aumentare la propria velocità e, nel complesso, era difficile distinguere ciò che lo circondava. Improvvisamente una miriade di lame cercarono di colpire il mago che, agilmente, schivò l'attacco saltando all'indietro per poco più di due metri: di fronte a lui non vi era niente.
Un rumore assordante lo fece voltare a destra, verso la locazione del crepaccio e, in quell'attimo di distrazione, un sonoro pugno lo colpì allo stomaco, facendolo cadere in ginocchio. Un'altro colpo, dietro al collo, lo fece cadere a terra, momentaneamente privo di sensi. « E così, vecchio, continui a mandare questi bambini a cercarmi? », chiese una voce piuttosto roca mentre calpestava il corpo del ragazzo.

Un grido selvaggio riempì l'aria mentre una furia cieca si avvicinò alla figura che aveva appena proferito parola. « Attacco D'ala del Drago dell'Oscurità! ».
Un'ondata di ombre si scaraventò sull'esile figura che, con l'inganno, aveva vinto contro il mago di ghiaccio, travolgendolo. « Non azzardarti a toccarlo con un dito, bastardo », continuò Yume, avvicinandosi con passo lento. I suoi occhi riflettevano intenti omicidi ma la sua postura era posata e non tradiva alcun sentimento.
Quello che si rivelò un semplice uomo, sulla trentina, si rialzò pulendosi la bocca dal sangue con il dorso della mano, un sorriso sadico stampato in faccia: « E tu da dove sbuchi? ».
Una spada sfiorò il collo della Dragon Slayer mentre Erza si volatilizzò alle spalle della giovane: « Non voglio più vedere quell'espressione sul tuo volto », le disse, con tono serio.
« Da che parte stai, si può sapere?! », chiese Yume, sbalordita, riprendendo completamente il controllo di sè e sfuggendo alla presa della compagna. Fu in quel momento che il nemico attaccò, le mani imposte verso la maga dalle diverse armature che, rimasta interdetta dal movimento fulmineo della Dragon Slayer, non era riuscita a mettersi in guardia. Fu proprio la mora che, voltandosi, intercettò l'attacco, finendo a terra. Il nemico era armato di una semplice katana ma lo scatto che aveva eseguito era bastato per trapassare, da parte di parte, il corpo della ragazza che si accasciò a terra in una pozza di sangue.
Prima che la maga di classe S potesse reagire e avventarsi contro il nemico, una grande mano le sbarrò la strada.
« Master?! ».
  
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