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Autore: Aout    18/06/2012    2 recensioni
Raccolta incentrata sul pairing Remus/Ninfadora. Gli episodi sono slegati fra loro e non in ordine, all’inizio inserirò il contesto e il rating, che comunque varierà dal giallo al verde.
Questa raccolta è :
-Romantica. Perché parla d’amore e non ci sono scuse che tengano.
-Comica. Perché quando c’è di mezzo una come Tonks non si può non ridere ogni tanto.
-Drammatica. Perché tutti sappiamo come è andata a finire.
Questi aspetti si intrecceranno nelle vicende narrate, a volte ci saranno tutti e tre, altre volte uno prevarrà sugli altri.
Non vi resta che leggere.
Spero recensirete
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Tonks, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Un po' tutti | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Rating: Verde
Contesto: Libro 6
 

 

COGLI L’ATTIMO

 
 
-Tonks, forse ti conviene guardare dove vai.- avevano appena superato una profonda pozzanghera. Lui l’aveva evitata, lei c’era finita con entrambe le scarpe.
-Uff, come sei noioso! Adesso non posso nemmeno guardare un po’ il mio fidanzato?- l’ ultima parola era stata ampiamente enfatizzata.
Lupin volse di sfuggita lo sguardo verso di lei, che in quel momento lo stava fissando con due grandi occhi viola, e poi scosse il capo.
Proprio adesso doveva pensare a quelle cose? Era proprio il momento adatto? Come poteva essersi lasciato convincere? Glielo disse.
Lei, per tutta risposta, si sciolse dal suo braccio, che in quel momento le cingeva le spalle, e proseguì nella direzione opposta.
Lupin si fermò, trasse un profondo respiro e la seguì.
In quel momento si trovavano in un paesino di campagna del nord della Scozia. Era un luogo molto caratteristico: le case erano basse, per la maggior parte in legno o mattoni e con i tetti spioventi. Era una meraviglia passeggiare in quelle strade strette e lastricate di pietra. Non c’era nessuno lì, giusto qualche abitante che, qua e là, chiacchierava sommessamente. Gli ultimi sviluppi tragici delle vicende di Londra non avevano ancora raggiunto quei luoghi, di cui la fulgida bellezza sembrava essere stata resa sempiterna come per magia. Chissà, poteva anche essere.
Ma quei vicoli potevano anche rappresentare un problema, soprattutto quando la tua ragazza, o meglio fidanzata, è in grado di tramutare completamente il suo aspetto.
Giri un angolo e tutto è perduto.
Davanti al suo sguardo vide dipanarsi una piazzetta circolare dove era stato improvvisato un piccolo mercatino.
Quale poteva essere?
C’era una donna anziana seduta su una panchina in pietra, intenta a rammendare quella che doveva essere una sciarpa. No, Tonks di certo non sapeva cucire.
Poi una bambina dalle lunghe trecce bionde correva spedita dietro ad una piccola palla a pois rosa seguita a ruota da un altro bambino forse più piccolo. Ancora non era lei.
Poi la vide.
Era una ragazza, poco più che ventenne, che discuteva animatamente ad uno dei primi banconi sulla sinistra. Aveva lunghi capelli rossi ondulati, due grandi occhi verdi e un sorriso splendente.
Avrebbe riconosciuto quel modo di fare ovunque.
Appena si avvicinò lei si scostò un poco, senza però interrompere la discussione che stava avendo con il venditore.
-A quanto me li fa questi? – chiese lei, alzando, presi fra sue dita, degli orecchini di piume blu e rosa incastonati in una struttura in legno scuro. Il genere di cose che a Tonks piacevano molto.
- Le do cinque sterline, le bastano? – aveva parlato lui ora, mentre cingeva con un braccio la sottile vita di lei.
Ma la ragazza si spostò immediatamente e lo guardò sorpresa e scocciata. Senza una parola in più si allontanò e uscì dalla sua vista in un attimo.
Lupin rimase così, a bocca aperta.
Possibile che avesse sbagliato? Beh, dopo quella reazione, più che possibile era ovvio.
Arrossendo si allontanò dallo sguardo perplesso del venditore e si sedette sulla panchina, dove prima era seduta la donna anziana.
Ora sorgevano più problemi: primo, come trovare Tonks? Non aveva idea di dove potesse essere e cominciava ad agitarsi. Non era consigliabile andare in giro da soli in tempi come quelli, e non importava niente se eri un auror ben addestrato con capacità fuori dall’ordinario. Secondo, e di gran lunga problema meno importante, come chiarire la situazione con lei? Forse quello screzio, se così si poteva definire, era una prova del fatto che sposarsi era una pessima idea…che fare?
Si prese la testa tra le mani e si lasciò sfuggire due respiri profondi.
Sentì una piccola pressione sul braccio.
Alzò la testa e si trovò davanti la stessa ragazza di prima.
Lei gli fece un grosso sorriso e gli si sedette in grembo.
-Non c’eri davvero cascato tesoro, vero?-
-Tonks…- voleva dire un sacco di cose. Aveva già pronto un discorso che, benché necessario, non aveva mai avuto la forza di pronunciare. Voleva farle capire il perché non dovessero stare insieme, e la guerra, con quel perché, aveva poco a che fare. Non esisteva che lei si sistemasse con uno come lui e si rovinasse la vita, né in quel momento né mai.
Ma fu interrotto.
- Remus, posso farti una domanda?- ancora quel sorriso luminoso- Mi ami?-
Rispose subito, senza pensare: -Sì-
-E allora del resto non importa niente. –
Le loro labbra erano curvate in un sorriso quando si incontrarono.
Come riusciva sempre a ribaltare le carte in tavola?
  
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