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Autore: Mewlove    18/06/2012    5 recensioni
Cosa succederebbe se un giorno, a causa di Blair, tutti i nostri eroi, Soul escluso, tornassero bambini?
Guai, preferibilmente al profumo di talco, per il nostro albino preferito!
Dal prologo:"Proprio in quel momento, Black*Star decise che si era stufato del tetto e saltò giù, strepitando felice. Soul fece un tuffo degno di un placcaggio di rugby e il marmocchio gli cadde sulla testa, con un morbido "ponf".
L'albino inorridì. Sbaglio o aveva fatto "ponf"?
Le sue narici ebbero la conferma dei suoi più atroci sospetti."
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Blair, Soul Eater Evans
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4.

 
 Una settiman a d opo che fu lanciato quell'assurdo incantesimo, Soul capì che non se la stava passando troppo male.
veva trovato dei piccoli trucchetti che gli consentissero una vita un pò più facile all'interno di quell'asilo nido che era diventato il suo appartamento.
Per esempio, sapeva che se cambiava Black*Star più spesso degli altri i suoi sogni non sarebbero stati popolati da orrendi incubi sul lavoro intestinale del marmocchio.
Aveva imparato che se dava da mangiare prima ai soggetti più ribelli (Patty, Death the Baby e Black*Star) quelli più tranquilli non se la sarebbero presa.
Che se non accendeva la lampadina, Chona si sarebbe svegliato piangendo nel cuore della notte, e Ragnarock avrebbe svegliato gli altri con quella sua vocetta stridula.
Che se Tsubaki cominciava a piangere gli bastava portarla nel giardino dove erano da poco sbocciate le rose bianche, e lei si sarebbe calmata.
Che Maka per addormentarsi voleva che lui le leggesse una storia.
Che Patty sarebbe stata buona e tranquilla solo con la sua giraffa di pezza (dove l'avesse trovata, poi, rimaneva un mistero).
Così, dopo sette giorni, la sua vita così stravolta stava prendendo una nuova, bizzarra routine. 


Lunedì sera, dopo essere uscito dalla doccia, Soul corse a dividere Black*Star e Death the Baby, che si stavano tirando i capelli, e così non si accorse che Shinigami - sama lo stava chiamando allo specchio, incalzato da Spirit che non aveva da tempo notizie della "sua bambina", come si ostinava  ancora a chiamare Maka. Dopo aver ascoltato per giorni le lamentele della sua Death - scythe, il preside si rese finalmente conto che doveva intervenire, dopo che ebbe visto Spirit coccolare la bambolina di pezza che si era costruito per riempire il vuoto lasciato da Maka, fradiciandola di lacrime in un'angolino buio della stanza. 
Quando l'albino andò ad aprire la porta, la mattina dopo, fu letteralmente investito da qualcosa di rosso e gocciolante che sbraitava cose senza senso sulla sua bambina rapita da quel pervertito maniaco dagli occhi da violentatore seriale.
Dietro, Shinigami - sama saltellava tranquillo, domandandosi per la prima volta dopo tempo dove diavolo fosse andato a cacciarsi il suo Kid. 
Quando Spirit fece irruzione nel locale, seguito a ruota da Soul con gli occhi ancora impastati di sonno, si bloccò di colpo e l'albino andò a sbattergli contro.
Lì, con gli occhi sospettosi, Maka lo guardava, incerta se dare un 'Aka choppu a quello strano tipo che stava inondando di lacrime la moquette. Quando la Death-scythe, rantolando cose senza senso, fu respinto da un'enciclopedia treccani, andò a frignare in un'angolo.
Shinigami - sama evidentemente era stato scambiato per una giostra, perchè tutti i bambini volevano fare un giro su quelle assurde manone così simili a guantoni da baseball.
- Via, via, Spirit-kun, non fare cosììììì - andò a consolarlo il preside, mentre Black*Star tentava la scalata del suo mantello nero.
- Facile dirlo, i bambini ti adorano! Invece la mia Maka...la mia Maka...- si soffiò il naso nella tenda, mentre Soul lo guardava disgustato.
La piccola invece si era aggrappata all'orlo dei pantaloni della sua arma e rimase a guardare il padre con curiosità.
Almeno finchè lui si girò con il naso gocciolante e lei, un pò schifata, gli fece una linguaccia.
L'albino decise di arginare l'allagamento offrendo una tazza di thè agli ospiti. Death the Baby intanto guardava suo padre, con gli occhi più sbrilluccicanti di Edward Cullen e le guanciotte rosa per l'eccitazione. Evidentemente gradiva la simmetria della maschera.
Dopo un paio di thè ghiacciati alla menta (quel giorno era particolarmente caldo), Spirit di rese improvvisamente conto che la sua piccola aveva da poco passato i quattordici anni.
E allora perchè era poco più di un bebè?
- Oh, è veeeeero. Non ci avevo fatto caso. - commentò Shinigami - sama tenendo suo figlio in una manona lasciando Soul di stucco. Come diavolo avevano fatto, quei due, a crescere dei figli - quasi - sani di mente?
Dopo avergli spiegato un pò la situazione, il preside promise che avrebbe chiesto a Stein qualche parere medico che non includesse la vivisezione. Poi trascinarono via di peso Spirit dalla porta e, mentre tentavano di staccargli le dita dallo stipite, si mise a urlare.
- Maka, Maka, torna da papà! Quello lì non ti tratta bene, non ti porta nemmeno al parco, quarda quanto sei pallidina! Makaaaaaaaaaaaah! - 
Dopo che Shinigami - sama, con qualche difficoltà, riuscì a trascinare via la sua Death-scythe lasciandosi dietro un piccolo fiume e a staccarsi di dosso Death the Baby che tentava di scippargli la maschera simmetrica, Soul riflettè sulle parole di Spirit. Forse, se avesse portato a spasso i marmocchi, il loro istinto distruttivo sulla casa si sarebbe calmato un pò. Dopo averli messi a nanna, prese tutti i cestini che aveva in casa e cercò di assemblarli insieme a mò di passeggino, servendosi dello skate di Death the Baby e di alcuni bastoni .
Quello che ottenne era molto simile ad un'albero rachitico con le ruote e dei grossi frutti deformi sui rami, che erano l'alloggio per i piccoli.
- Sempre meglio di niente - disse, prima di andare a letto. Non era mai stato molto abile con il fai-dai-te.
Dovette ricredersi la mattina dopo, quando portò fuori quell'assurdo trabiccolo.
Per la strada la gente lo guardava esterrefatta e l'albino riuscì a carpire qualche straccio di conversazione.
- Oh mio Dio, ma cos'è quella roba?-
- Non ce li aveva i soldi per un passeggino, o almeno per qualcosa di decente?-
- Ma certo che no, cara, non vedi che aria da delinquente?-
- Tutti quei bambini così diversi, quante ragazze avrà ingravidato? Una decina? -
- Che schifo! - 
- Mamma,mamma, voglio salire anch'io sul quel coso! -
- Non guardare, tesoro.-
Digrignando i denti, l'albino si disse che alla prima occasione avrebbe gettato quell'aggeggio.
Al parco, sebbene avesse nascosto il passeggino tra la vegetazione, la situazione non migliorò. Forse iniziò a sentirsi a disagio quando alcune mamme single cercarono di farsi dare il suo numero di telefono, chi può dirlo? Fatto sta che quando tornò a casa, era furente.
Ma almeno i bambini si erano divertiti. Patty aveva creato una splendida giraffa di sabbia,anche se dopo gli era saltata addosso, mentre Death the Baby aveva costruito un castello perfettamente simmetrico e pieno di particolari. Black*Star era andato sempre più in alto con l'altalena, fin quando non si era buttato a pesce nel passeggino di una passante, che aveva giurato che avrebbe denunciato Soul per negligenza e chiamato il Telefono Azzurro, la Protezione Civile, il WWF e chissà cos'altro.
In quel momento Soul convenne che era ora di riportare a casa i piccoli prima che facessero altri danni.


Ragnarock tirò i capelli di Chrona, facendogli segno di stare zitto. Era notte fonda e non voleva rischiare di svegliare Soul.
- Brutto idiota, che fai? A destra, a destra! Possibile che tu non sappia nemmeno camminare decentemente? -
Chrona piagnucolò. La sua arma iniziò a tirargli i capelli per fargli capire da che parte andare e finalmente uscirono in cortile.
Un'ombra si mosse, al limitare del capannone degli attrezzi e si fece avanti.
Al chiarore della luna, si distinguevano chiaramente le iridi gialle e le pupille strette, come quelle dei serpenti.
Prese il pigiamino viola di Chrona tra due dita, come se avesse paura di sporcarsi, e lo mise all'altezza degli occhi. La donna sbuffò.
- Ho già dovuto subire una volta i tuoi orribili bisogni da lattante, ma per fortuna stavolta se ne occupa qualcun'altro al posto mio. E questo qualcuno, ora, è privo di difese. Vediamo se per una volta nella tua miserabile vita potrai essermi utile, per distruggere gli allievi della Shibusen.-
Un'angolo dell'occhio di Chrona si riempì di lacrime, mentre veniva riposato a terra con malagrazia, e la donna tornò nell'oscurità.
Lì, solo nel cortile pieno di erbacce, il bimbo pronunciò la parola più bella, eppure più infausta della sua vita.

- Mamma.-


Mewlove che sproloquia alla grande~

Oddio, perdonatemi! *si inginocchia al popolo dei lettori*
Lo so, lo so, è passato parecchio dal mio ultimo aggiornamento ma tra il saggio di danza e la vacanza in Puglia senza connessione Internet non ho potuto fare granchè.
Ma sono tornata! E il capitolo è bello lungo, stavolta.
Povero, piccolo Chrona! Quanta tenerezza mi fa.
Quale sarà il seguito? Lo scoprirete solo leggendo!
   
 
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