Erano passati quattro anni dalla fine della Guerra Magica. Quella guerra aveva portato via persone straordinarie. Persone che sono state parte della vita di qualcuno. Si era portata via persone eccezionali come Fred Weasley, Il professor Lupin, Tonks e altre ancora.
Nella famiglia Weasley, il dolore e la perdita di Fred era ancora un ferita aperta che bruciava e che faceva male. George, il suo gemello, faticava guardarsi allo specchio, aveva paura che guardandosi avrebbe incrociato il suo sguardo. I suoi occhi. Anche sua madre Molly si è sentita morire quel giorno. Aveva perso suo figlio. Il suo bambino. Arthur, Ron, Ginny, Charlie, Bill e io, Fleur, Hermione ed Harry cercavamo di tirarli su ma invano. Con il passare del tempo però imparano a convivere con il dolore e tornarono, quasi pienamente, alle loro vite. La signora Weasley era impegnata ad occuparsi della sua bambina. La sua unica figlia che si stava per sposare con Harry. Ron, invece, non si decideva ancora a fare il grande passo con la sua Hermione, ma lei era paziente, buona e soprattutto, nel bene o nel male, sopportava la sua infantilità e le sue ridicole uscite insensibili.
Oggi sono a Diagon Alley con Hermione e Ginny a fare compere. Entriamo in un negozio di vestiti quando mi ricordo che devo andare alla Gringott.
Io: ragazze, devo fare un salto in banca.. torno subito..
Herm: d’accordo.. stavolta cerca di non litigare con uno di quei folletti.. sai come sono..
Io: sono irritanti e.. piccoli..
Dissi con ribrezzo.
Ginny: ci vediamo più tardi.. devo scegliere il vestito da sposa e ci devi essere anche tu..
Io: un quarto d’ora e sono da voi..
Herm: a dopo..
Uscii dal negozio e raggiunsi la banca. Appena entrai mi diressi dal direttore che mi guardò in cagnesco.
>: oh.. di nuovo lei, signorina Davis..
Io: salve, direttore..
>: abbiamo finalmente risolto il suo problema..
Io: grazie..
>: mi segua..
Raggiunsi il direttore nei sotterranei dove veniva custodito il denaro del mondo magico.
Mentre raggiunsi la cassaforte che i miei genitori mi avevano lasciato contente la mia eredità, mi accorsi che accanto alla mia c’era un folletto con un uomo. Osservai il signore, aveva una lunga tunica nera e aveva un cappuccio il testa. Si voltò verso di me e incrociai i suoi occhi. Quello sguardo. Quell’espressione. Quei capelli. Lo avrei riconosciuto dovunque e in qualunque momento.
>: signorina Davis..
Mi voltai verso il folletto che mi aveva aperto la cassaforte. Entrai dentro e prelevai il denaro.
Quando me ne andai dalla Gringott per raggiungere Hermione e Ginny vidi l’uomo di poco prima togliersi il cappuccio ed ebbi la conferma che era lui. Era Draco Malfoy. Era il mio salvatore.