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Autore: sheissunlight    18/06/2012    4 recensioni
Some call love a curse, some call love a thief, but she 's my home.
E se Sansa avesse scelto di fuggire con il mastino? Ecco la mia versione della storia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Salve,eccomi tornata con il terzo capitolo ,stavolta devo fare un ringraziamento a   x_LucyLilSlytherin  per avermi aiutato nella rilegatura della storia,ad ogni modo spero che il capitolo vi piaccia,mi raccomando recensite in tanti e buona lettura (:


"Mi dispiace ser, di aver rallentato il viaggio" disse Sansa.
La giovane Lady e il Mastino avevano ripreso il viaggio da pochissimo tempo.
"Non sono un ser" disse "e non devi nemmeno scusarti. Eri stanca e lo ero anch’io. Dovevamo dormire almeno un po’ " continuò lui.
Proseguirono il viaggio in silenzio. Arrivarono ad un incrocio quando il sole era ormai calato. Sandor fermò il cavallo e scese. Sansa di seguito fece lo stesso.
"Aspettami qui" le disse e si incamminò verso il bivio.
La ragazza annuì e aspettò in silenzio.
Il Mastino tornò dopo pochissimi minuti.
"Andiamo, uccellino. C'è una locanda poco più avanti. Sarai affamata".
E Sansa lo era, decisamente. Erano quasi due giorni che non toccava né vedeva cibo.

La giovane lady non era mai entrata in una taverna prima d'ora.
Era molto piccola, situata nel bel mezzo del nulla, proprio per i viaggiatori, pensò Sansa.
Si sentiva molto a disagio. Il posto era pieno di ubriaconi che la fissavano in modo strano, come se fosse un pezzo di carne fresca.
"Coraggio uccellino, siediti."
Il Mastino le indicò una panca libera. Sansa non pronunciò parola e si sedette sul legno lurido in silenzio. Il Mastino si accomodò accanto a lei, fissandola divertito, ben sapendo che quello non era l'ambiente adatto a lei.
Una donna grassoccia si avvicinò con due piatti colmi di cibo.
"Ecco a voi il piatto del giorno signore" poi guardò Sansa "e signora" disse sorridendo.
Nel piatto era presente una grande quantità di formaggio, pane croccante e una coscia di pollo. Sansa stese sulle gambe un fazzoletto.
Osservando il gesto, il Mastino iniziò a ridere.
"Non c'è bisogno di fare tutte queste cerimonie, uccellino. Qui le buone maniere sono dimenticate" disse agguantando la coscia di pollo.
Imbarazzata Sansa si guardò intorno e notò che tutti mangiavano con grande foga e bevevano sbavandosi.
- Cosa può esserci di peggio? - pensò mentre afferrava con la sua manina delicata la coscia di pollo e iniziò a mangiare e a bere il vino, dimenticandosi completamente le buone maniere da vera lady.

Dopo aver ripulito il piatto, Sansa si sentiva finalmente piena.
"Coraggio, uccellino, rimettiamoci in viaggio adesso" disse Sandor.
Sansa scivolò via dalla panca, camminando sempre dietro al suo protettore.
"Ehi, bellezza!"
Una voce rude alle sue spalle costrinse la ragazza a voltarsi.
Un uomo di mezz'età le stava sorridendo a 32 denti, se così si può dire visto che la maggior parte erano caduti o marci.
Si stava avvicinando verso di lei, accompagnato da altri due uomini.
"Qual è il vostro problema?" echeggiò il Mastino.
I tre uomini sembravano disinteressati alle parole di Sandor e continuarono ad avvicinarsi. Sansa poteva percepire la puzza che emanavano le loro gole ubriache.
Uno dei tre uomini sfiorò il viso della ragazza, che si scostò.
"Cos'è, ragazza? Hai paura?" disse ridendo l'uomo.
"Adesso basta" urlò il Mastino, posizionandosi davanti a Sansa per farle scudo.
I tre uomini scoppiarono a ridere.
"E tu cosa saresti? Un cavaliere?" disse uno dei tre.
"No, ma sarò quello che ti strozzerà con le tue stesse budella se non la smetti" replicò il Mastino.
"Continuiamo la faccenda fuori allora, cavaliere" disse l'uomo al centro, sfoderando la spada.
Sandor, in risposta, fece lo stesso e in men che non si dica il primo uomo era a terra insanguinato.
Gli altri avventori della locanda iniziarono ad urlare. Qualcuno faceva scommesse su chi avrebbe vinto.
Sansa, invece, era terrorizzata.
Il secondo uomo uscì dalla piccola stanza, spostando il duello nel cortile.
Sembrava dare più corda al Mastino, tanto che riuscì addirittura a graffiarlo sul viso, ma poco dopo anche lui era a terra e così anche il terzo.
"Avevo decisamente voglia di uccidere qualcuno" commentò Sandor.
La giovane lady era sconvolta, ma allo stesso tempo era grata all’uomo per averla difesa.
"Grazie, ser" commentò lei.
"Non c'è bisogno di ringraziarmi. Come ho già detto, sentivo il bisogno di uccidere qualcuno" replicò.
Avvicinandosi, Sansa notò che la parte non ustionata del viso del Mastino aveva un taglio che stava iniziando a sanguinare.
"Stai sanguinando, ser!"
Sandor con la mano si toccò la ferita, senza dire niente.
Sansa continuò ad avvicinarsi fino a trovarsi faccia a faccia con lui.
Allungò la mano sul viso di Sandor per vedere meglio la ferita.
"Se riuscissimo a trovare un ruscello con un po’ d'acqua potrei pulirla, oppure potrei chiedere alla locanda se..."
Sandor scostò la mano della ragazza e si voltò.
"Sto bene, non ho bisogno di essere curato" disse interrompendola.
“Ma ser, stai sanguinando!"
"Ho detto che sto bene! E non sono un ser!" echeggiò il Mastino.
"Adesso riprendiamo il viaggio" continuò.
Sansa annuì e rimase in silenzio, leggermente turbata per l’accaduto.
Perché ha evitato il mio contatto? Perché è così duro e impassibile? - pensò.
Avrebbe voluto parlargli, ma decise che era meglio tenere le sue domande per sé, e silenziosamente continuò a seguirlo.
  
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