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Autore: Junna    18/06/2012    21 recensioni
« Ne Natsu...non pensi sarebbe divertente se Lucy si svegliasse proprio adesso? » esordì l'exceed portando le zampette al muso per sopprimere l'ennesima risata. Il Dragon Slayer si irrigidì al pensiero, mentre il rossore, dalle guance, si espandeva fino alla punta delle orecchie.
« No, Happy, no davvero » rispose stranito, pregando affinché l'amica aprisse gli occhi il più tardi possibile. Avrebbe preferito scavarsi la fossa con le proprie mani, piuttosto che spiegare a Lucy il perché di quello.
Tanto, sarebbe comunque morto. Di imbarazzo.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho un problema. La Lucy di sventure collabora poco, mentre il Natsu del risveglio collabora -e pure troppo! Ma, una volta arrivati/e a fine capitolo, sono certa capirete perché ghghghgh.

Parini si starà certamente rivoltando nella tomba. Dopotutto, sto facendo un uso improprio dei “suoi titoli”, ma giusto quelli. xD

 

3.Meriggio

 

« Penso proprio che io e te dovremmo fare una bella chiacchierata, Natsu »

 

Il drago trattenne il respiro quando una fredda mano d'acciaio si poggiò sulla sua spalla. Deglutì nervoso e quasi sentì il pomo d'adamo schizzargli in gola. Sospirò, sfinito. Non che non avesse bisogno di farsi una chiacchierata con qualcuno -almeno apparentemente- sano di mente, ma necessitava di tempo per riprendersi dal fiasco di pochi minuti prima, se voleva sopravvivere all'ennesimo confronto verbale. Natsu non era mai stato bravo con le parole: gli era sempre risultato difficile spiegarsi a voce e la maggior parte delle volte che aveva tentato...beh, si era sempre messo nei guai con la sua stessa lingua. Soprattutto con Lucy.

-Devo avere un qualche potere magico nascosto, per farla arrabbiare ogni volta che apro bocca-.

E ora, ci si era messo anche il suo amico ai piani bassi ad incasinargli l'esistenza. Se possibile, non si era mai sentito così stupido ed imbarazzato in tutta la sua vita e dopo aver ascoltato le perle di saggezza dei suoi compagni, quella sensazione era addirittura peggiorata.

« Non sono qui per darti consigli Natsu, di quelli ne hai già avuti abbastanza... » fece il mago ridacchiando, osservano il groviglio di corpi che continuava a darsele di santa ragione. « Ma forse potrei aiutarti a mettere un po' d'ordine nella tua testa...se hai voglia di fidarti di me ».

Natsu ci pensò su, mentre il suo sguardo incontrava quello di Gildarts. Diamine si, certo che si fidava -e ciecamente. Lo ammirava dal più profondo del suo animo, un po' come un figlio ammira il proprio padre e, da quando Igneel era sparito, era per lui la persona che più si avvicinava ad un genitore - oltre al Master. Ma se Makarov aveva decine e decine di figliocci a cui badare, Gildarts sembrava nutrire un affetto speciale per il dragon slayer e lo aveva guidato -anche se a modo suo- fin da quando era un moccioso sputa-fuoco.

« Ok » rispose, ancora un po' titubante. Gildarts gli sorrise, dandogli una pacca sulla spalla e facendo cenno di seguirlo. « Andiamo a casa mia, ci mangiamo un boccone insieme e mi racconti tutto. Happy ci sta aspettando fuori ».

Il giovane mago annuì, alzandosi dalla sedia e lanciando un'ultima occhiata a Lucy, sorprendendola a guardare dalla sua parte. La maga stellare abbassò lo sguardo, sorridendo imbarazzata. Arricciò una ciocca di capelli attorno al dito e, preso coraggio, immerse nuovamente gli occhi in quelli del compagno.

Il cuore di Natsu prese il volo, battendo potente come ali di drago. Portò una mano al petto e prese un respiro profondo, mentre il sangue che gli scorreva in corpo si trasformava in lava incandescente.

Va tutto bene?” chiedevano gli occhi di lei, con un qualcosa nelle loro profondità che a Natsu sembrò tenerezza. Il drago annuì e con un cenno della mano la salutò, lasciando la gilda.

- Ma si, una chiacchierata con Gildarts mi farà sicuramente bene. La situazione non può peggiorare più di così. O almeno me lo auguro -

 

 

Happy mangiava il suo bel pesce come se non avesse un domani mentre Natsu si limitava a fissare il piatto, rigirando di quando in quando il cibo con le bacchette. E sospirava, scuoteva la testa, sbuffava. Poi, mangiava un boccone e masticava, masticava, masticava - così lentamente da risultare tediante.

« Allora Natsu, sono tutto orecchi »

« Io...non so nemmeno da dove incominciare » sussurrò « È tutto così imbarazzante! Prima tra me e Lucy era tutto perfetto! Adesso non le riesco a stare vicino che subito... »

« Ti capisco, ma non dovresti prenderla così male. È pur vero che alle volte diventa imbarazzante -e tanto- ma è normale, fa parte della nostra natura. E ancor di più della tua, Natsu ». Il giovane mago sospirò. Happy lo osservava silenzioso ascoltando attento la conversazione, ma continuando a trangugiare felice il suo prelibato pasto.

« È che non capisco perché » fece il drago « Solo lei mi fa questo effetto. Io... forse sono... »

Gildarts spalancò gli occhi e Happy abbandonò il suo pesce per lo stupore. Natsu, lo stupido e ingenuo dragon slayer, stava davvero arrivando all'ovvia conclusione che i suoi nakama avevano individuato da anni? Né il mago, né l'exceed riuscivano a credere alle loro orecchie. Happy -lo sentiva- stava quasi per commuoversi. « Lei ti piaaaaaaaaaac- »

« Sono un maniaco! » esclamò, interrompendo il gatto blu.

Gildarts scosse la testa e sorrise: Natsu era il solito ingenuo, dopotutto. « Nashu... io non pensho che tu shia un maniaco » lo rassicurò l'exceed, riprendendo a mangiare tranquillo, nonostante avesse rischiato di strozzarsi per lo shock della confessione andata a male. Il dragon slayer posò i gomiti sul tavolo e nascose il volto tra le mani.

« Sai Natsu... » fece Gildarts, rilassandosi sullo schienale della sedia e guardando un punto indefinito di fronte a sé. « Ho sempre pensato che tu avessi una cotta per Lisanna ».

Il diretto interessato sollevò il volto e un sopracciglio, ad esprimere la propria confusione. Che Lisanna fosse una persona importante per lui, non poteva negarlo. La sua morte lo aveva segnato profondamente e i due anni successivi erano stati difficili, dolorosi, quasi insopportabili. Il vuoto lasciato dalla scomparsa di Igneel -e che talvolta non lo faceva dormire la notte- si era ingigantito a causa dell'improvvisa sparizione della sua compagna: la consapevolezza che non l'avrebbe mai più rivista lo aveva colpito dritto al cuore, a tal punto che temeva sarebbe stato impossibile tornare a sorridere e a vivere come un tempo.

Fino a che non era arrivata Lucy.

« Sei stato tu stesso a smentire la mia teoria, o per meglio dire, le mie aspettative. Lisanna è tornata e tu quasi non l'hai degnata di attenzioni -o per lo meno, non ti sei comportato come un ragazzo innamorato avrebbe dovuto ».

Natsu era confuso -e molto. Non capiva il perché immischiare Lisanna in un problema riguardante esclusivamente lui, Lucy e il suo amico del piano terra. « Gildarts non... », ma il mago gli fece cenno di lasciarlo continuare.

« Mi ci è voluto un po' per capirlo, ma alla fine ci sono arrivato anche io. E dire che Mirajane non faceva che ripetermelo »

La confusione del dragon slayer aumentò a dismisura. « Che stai cercando di dirmi Gildarts? »

« Dico solo che Lucy ti ha cambiato Natsu – e in meglio, devo aggiungere. Sei cresciuto e c'è qualcosa di diverso in te. Qualcosa di nuovo »

« Ti prego, almeno tu...smettila di parlare per enigmi » piagnucolò il rosato « Mi sta scoppiando un mal di testa tremendo. Quindi, ti prego »

Gildarts scoppiò a ridere, seguito a ruota da Happy. Natsu borbottò scocciato.

« Fatti una domanda Natsu. Che cosa provi veramente per Lucy? Non posso rispondere per te, come nessun altro. Soltanto tu conosci la risposta, è qui dentro » fece, toccandogli il lato sinistro del petto con un dito. « Ma il drago che è dentro di te lo ha già capito ».

« Un consiglio però in realtà ce l'ho anche io: non affrettare le cose prima di averne capito il significato. E te lo dice un uomo che di donne ne ha avute a frotte – e ti assicuro, possono diventare davvero delle belve »

« Intendi che è meglio se evito l'argomento fino a che non riuscirò a rispondere a quella domanda? »

« Precisamente »

« Ok. È deciso. Ignorerò Lucy finché non verrò a capo di questa situazione! » e si lanciò fuori dalla casa, di nuovo vigoroso.

« Non intendevi questo » constatò Happy arguto.

« No, proprio no »

 

 

E così, il giovane mago del fuoco passò quasi tutto il pomeriggio a seguire il prezioso consiglio di Gildarts -o più precisamente, seguì la sua libera interpretazione del consiglio di Gildarts. L'amica aveva tentato più e più volte di attaccare bottone, per chiarire la strana situazione che si era creata tra loro, ma Natsu le era sempre sfuggito, campando scuse su scuse – una più assurda dell'altra. In più le aveva rifilato di dover andare a pesca con Happy -e per carità era una promessa e non si toccava- per poi essere pizzicato per le strade di Magnolia insieme a Romeo. Lucy gli aveva lanciato uno sguardo di quelli assassini, che quasi si stupì di non essere a terra stecchito. Per questo, quando tornò in gilda, lo fece nella speranza che Lucy fosse tornata a casa. Ma -ovviamente- lei era lì e a dirla tutta, sembrava quasi lo stesse aspettando. Anzi, lo stava aspettando.

Lo guardò, sopracciglia aggrottate e smorfia poco rassicurante. Gli si avvicinò, lo prese per la sciarpa e lo tirò verso di sé. « Ora vieni con me e chiariamo questa situazione una volta per tutte! » ringhiò sottovoce, trascinandolo per le scale fino al secondo piano. Solo una volta arrivati alla terrazza della gilda, lasciò andare la presa, dandogli le spalle.

« Senti, non c'è bisogno che continui ad evitarmi »

Natsu prese a giocare con le frange della sciarpa per scaricare la tensione. Non sapeva come controbattere e il fatto che Lucy gli desse le spalle, impedendogli di leggerle il volto, rendeva la cosa decisamente più complicata.

« Io so come funzionano certe cose » aggiunse, allacciando le mani dietro la schiena e dondolandosi avanti e indietro sulle punte dei piedi. « Si insomma, capita di svegliarsi con...il...si, dai...con l'alzabandiera » , ridacchiò nervosa.

A Natsu si seccò la gola. -Tu guarda che situazione di merda -

« Quindi, non devi preoccuparti di nulla ok? Sono cose naturali e fisiologiche. Il che significa che hai tutto più che...funzionante...lì...sotto ».

Il drago avvampò e una strana, stranissima sensazione si impadronì di lui. Che stesse sentendo caldo? Non avrebbe saputo dirlo, visto che non aveva mai sentito caldo prima d'ora. E come avrebbe potuto?

« Perciò, non ci pensiamo più! Sarà come se nulla fosse successo! » e si voltò, regalandogli uno di quei sorrisi che lo facevano sciogliere -lui, un dragon slayer. Del fuoco per giunta.

« Facile per te » trovò la forza di rispondere, la voce roca e vibrante. L'amica aggrottò le sopracciglia in un'espressione interrogativa, mentre il sorriso svaniva dalle sue labbra.

« C-che i-intendi? » chiese balbettando.

« Intendo che si, è una cosa normale -lo so anche io che credi?- ma non è questo il caso » confessò, fissando le piastrelle attorno ai piedi della sua nakama. Lucy passò una mano tra i capelli, fermando una ciocca fastidiosa dietro l'orecchio. Il silenzio si era fatto pesante e i loro respiri affannosi.

« Per quanto la cosa possa essere...essere... »

« Fisiologica »

« Si quello, grazie...il fatto è che sei tu »

« S-scusa? »

« Sei tu che mi fai quest'effetto » disse a bruciapelo. - Cazzo -.

Lucy lo fissò incredula, le labbra a disegnare una O di totale stupore. « N-non dirai sul serio... » fece, il viso di colpo in fiamme.

« E invece si, dico proprio sul serio. Io non lo so che mi prende. So solo che...non riesco più a starti vicino senza...senza... » .

« Senza cosa? ».

La maga lo guardò, con uno sguardo che Natsu non le aveva mai visto indossare. « Aver voglia di...abbracciarmi? » chiese lei avvicinandosi.

« Baciarmi?»

Sempre più vicina. Pericolosamente vicina.

« Toccarmi? »

Troppo vicina. Riusciva a sentire l'odore del suo respiro, della sua pelle, dei suoi capelli. Zeref, di questo passo, rischiava di uscire fuori di testa. Cercò di tirarsi indietro con il collo, trattenendo il fiato e chiudendo gli occhi.

- Lucy ti prego...-

Non era in grado di percepire alcun suono al di fuori del martellare impazzito del cuore, bruciante come tutto il suo corpo. Sentiva caldo - si, ora ne era certo – e nonostante ciò, sudava freddo.

La compagna gli sfiorò il polso con le dita e sussurrò il suo nome. Fu costretto ad aprire gli occhi e la vista di lei, il labbro inferiore tra i denti proprio come nel suo sogno, rischiò di risvegliare il drago che era in lui. Dentro e fuori. Soprattutto fuori.

Le dita di Lucy risalirono lungo le sue braccia, le spalle, giungendo al petto e lì si fermarono, insinuandosi sotto il gilet. Le mani di lei erano fresche a contatto con la sua pelle di drago e quel tocco fu sufficiente a dargli i brividi.

Respirò profondamente, tentando di riacquistare il controllo. « Stai giocando con il fuoco Lucy » disse e cercò di scostarsi da lei. “Non affrettare le cose prima di averne capito il significato” gli aveva detto Gildarts e Natsu si era convinto fosse la cosa giusta da fare – perché lo era - ma il suo corpo non ne voleva proprio sapere di allontanarsi da lei, nemmeno di un millimetro.

Fu una delle cose più difficili che avesse mai fatto.

La pelle bruciava, laddove lei lo aveva toccato e se prima tremava di piacere ad esserle così vicino, i brividi che in quel momento si impadronirono di lui, percorrendogli la schiena, erano per il freddo dovuto a quel distacco forzato. Lui che di freddo, non aveva mai sofferto.

Prese un altro respiro profondo e si voltò; passo dopo passo -uno più pesante dell'altro- si avvicinò alla porta che lo avrebbe ricondotto alla gilda. Ora capiva il reale significato delle parole di Gildarts. Se lo avesse compreso prima, probabilmente non si sarebbe mai trovato in quella situazione infelice e di conseguenza, non si sarebbe mai sputtanato in quel modo - come invece aveva fatto.

« Aspetta Natsu »

Il dragon slayer fu più che felice di arrestare la sua marcia. Fin troppo felice.

Sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma fu più forte di lui e si voltò, quel tanto che gli bastava per poterla guardare negli occhi. « Se continui a giocare col fuoco... potresti scottarti Lucy... e io non voglio che succeda ».

Silenzio.

« Non mi importa » fece lei, guardandolo fisso. « Se il fuoco sei tu, va bene. Posso anche bruciare. Non mi importa ».

A Natsu per poco il cuore non si bloccò. La gambe si mossero da sole, il corpo completamente scollegato dalla mente, e in tre falcate raggiunse Lucy, ormai senza fiato. La maga arretrò, sorpresa, finché la sua schiena non incontrò la ringhiera del terrazzo. Natsu la imprigionò col proprio corpo, senza lasciarle possibilità di scampo. Occhi negli occhi, l'uno a un palmo di naso dall'altra, in silenzio, senza nemmeno un bisbiglio. I loro respiri si mischiarono così come il battito dei loro cuori, sempre più forsennato.

« N-natsu... » fece in un sussurro, tremolante e terribilmente tentatore.

Per il drago, fu la perdita del controllo.

Affondò le mani nei capelli di lei, le dita a sfiorarle il collo, immergendo il suo sguardo ancora più profondamente in quello della compagna. Fu tutto così assurdo e fulmineo che prima di rendersene conto, aveva già le labbra incollate a quelle di Lucy, incredibilmente morbide e delicate. Non aveva assaggiato niente di più buono. Oh, se avesse potuto, non si sarebbe mai più staccato da quelle labbra, anche a costo di rinunciare alle fiamme più gustose della terra.

La maga stellare si aggrappò al suo gilet e rispose al bacio, lasciandolo entrare nella sua bocca.

Natsu la esplorò giocando, leccando e succhiando. Le loro lingue si intrecciavano e si assaggiavano in un continuo prendersi e lasciarsi. Il drago non aveva mai baciato prima ma, in quel momento di follia, gli veniva tutto così dannatamente naturale che quasi sembrava non avesse fatto altro nella vita, e si chiese se non fosse nato apposta per quel momento, per perdersi tra le labbra e nel respiro di Lucy. Le sue mani viaggiavano affamate, ruvide, lungo il corpo di lei. Erano mani di guerriero, forgiate dal fuoco e dalle innumerevoli battaglie ma la maga non ne sembrò affatto disturbata, al contrario: più quelle mani la stringevano e la accarezzavano, più si abbandonava all'abbraccio del compagno. E quando Natsu la afferrò per la vita, delicato ma deciso, Lucy allacciò le braccia attorno al collo di lui, attirandolo a sé, il suo seno premuto contro quel petto caldo e muscoloso. Il dragon slayer percepì la pressione dei polpastrelli di Lucy farsi più energica sulla sua schiena e la strinse ancora di più, salutando le ultime briciole di controllo, tanto forte era il desiderio di lei. I loro bacini si sfiorarono e, in un lampo, la maga stellare ruppe il bacio, stupita.

Natsu ghignò, l'istinto parlò per lui. « Lo senti, l'effetto che mi fai? » le soffiò nell'orecchio. Lucy sospirò, chiudendo gli occhi, e si abbandonò ai brividi che solo lui era in grado di darle. « Si, lo sento » ridacchiò nervosa, i capelli arruffati, le labbra gonfie e gli occhi lucidi.

- Dio, quant'è bella – pensò, mentre le sistemava una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Stavolta fu la biondina a prendere l'iniziativa: inumidì le labbra e lo baciò, succhiando la sua bocca, mordendo e tirando il labbro inferiore senza mai perdere il contatto con i suoi occhi.

Natsu capì: a Lucy piaceva giocare col fuoco - quella consapevolezza gli riempì lo stomaco di una sensazione mai provata prima, simile a quella che percepiva mangiando le fiamme ma mille volte più intensa. Poggiò le mani sulla ringhiera, ai lati del corpo di Lucy, avvicinandosi a lei ma senza toccarla. Si abbassò sulle sue labbra e se ne impossessò di nuovo, con una lentezza quasi esperta. La compagna non seppe resistere e si aggrappò a lui, cercando di mantenersi in equilibrio sulle gambe, ormai instabili per quell'impeto di emozioni incontrollabili.

« Lucy-san! » fece una voce emergendo dalla porta del balcone. I due nakama si immobilizzarono pietrificati, guardandosi con occhi spalancati, presi totalmente alla sprovvista.

« Mira-san mi ha detto di chiamart- OH »

« W-wendy-chan! » esclamò la maga stellare liberandosi dalla presa di Natsu, pettinandosi i capelli con le dita e tentando di sistemare il sistemabile. Wendy fissò prima Lucy, poi il dragon slayer -che non osava ancora voltarsi- infine il pavimento. Arrossì violentemente, nascondendo il volto tra le mani. « M-mi d-dispiace, non volevo interrompere n-nulla! » balbettò.

« Ma n-no! Credimi...n-non è quello che pensi! » esclamò Lucy arrossendo a sua volta come un peperone. Natsu scosse la testa, imbarazzato -la situazione era talmente inequivocabile che nemmeno un'innocente ragazzina come Wendy poteva ingannarsi.

« C-comunque, M-mira-san ti cercava...appena puoi vai da lei! » e sparì dietro la porta ad una velocità tale da far -quasi- concorrenza a Jet.

Il drago e la stella rimasero nuovamente soli. Il silenzio che in quel momento aleggiava tra i due, non era più quello intenso e sensuale che li aveva uniti fino a poco prima.

Era il tipico, comune – e tanto odiato- silenzio imbarazzato.

L'interruzione aveva sciolto l'attimo, dissipato l'audacia e riportato loro lucidità e consapevolezza – se non era morto di imbarazzo quella mattina beh, in quel momento ci stava andando molto vicino.

« Ehi, Natsu » disse lei, poggiando una mano sulla sua spalla. Quel tocco, nonostante l'interruzione, nonostante l'imbarazzo e nonostante il suo smarrimento, fu sufficiente a mandargli una scarica elettrica in tutto il corpo, ben più piacevole dei fulmini di Laxus. - Lucy se mi tocchi un altro po' io... -

« Io scendo » esclamò lei « Tu non vieni? » chiese.

Il dragon slayer non sapeva se scoppiare a ridere o se gettarsi direttamente dal balcone.

« No » disse, lapidario.

« E rimani qui? » chiese ingenuamente.

« Si, Lucy, si »

« Sei sicuro? » mise il dito nella piaga.

« Diamine Lucy, non posso scendere in questo stato! » sbottò.

Solo allora la maga capì. « O-oh! A-ah, si! Giusto! Non p-puoi s-scendere c-così »

« Già »

« B-beh, allora io vado. T-tu, scendi appena...appena...si no, hai capito »

« Si ho capito. Ma se non te ne vai, dubito di riuscirci »

« Oh si si! Vado subito ». Girò sui tacchi e corse verso la porta, imboccando poi le scale. Ma, nervosa com'era, mancò il primo scalino e al piano terra ci arrivò ruzzolando. « Sto bene, non mi sono fatta nulla! » la sentì dire -accompagnata poi dalle risate dell'intera gilda.

Ormai solo, il drago poté sospirare di sollievo. Quella giornata si stava trasformando in un vero e proprio incubo: un risveglio per nulla tranquillo, terzo grado con il ramo maschile della gilda, interrogatorio da parte di Gildarts e poi, il momento più eccitante della sua vita, interrotto proprio sul più bello. Qualcuno doveva avercela con lui. E la giornata non era ancora finita!


Si sdraiò sul pavimento e guardò il cielo. Ora, non gli rimaneva che aspettare. Il suo amico lì sotto doveva pur darsela una calmata -prima o poi.

 

 

 

 

 

 

-Special 1_Happy-

 

Happy passeggiava contento e soddisfatto per le strade di Magnolia con un pacchetto tra le mani.

Aveva parlato con i ragazzi, chiedendo loro come potesse essere d'aiuto a Natsu in un momento così delicato.

Va bene prenderlo in giro e ridere delle sue figuracce, ma anche l'exceed aveva un cuore. Il drago era pur sempre il suo migliore amico e lo avrebbe aiutato...tra una sghignazzata e l'altra.

I suoi nakama lo avevano ben consigliato -contenti d'essere utili- ed erano stati tutti d'accordo sul da farsi. Talmente d'accordo da proporre addirittura una colletta. Happy si era dovuto occupare esclusivamente dell'acquisto. -Fortuna che ci sono io- pensò il gatto blu. - Natsu è talmente tontolone che sicuramente li avrebbe dimenticati...mi auguro solo che sappia come usarli-. Lui stesso, poche ore prima, non ne conosceva nemmeno l'esistenza.

L'exceed guardò quella scatoletta e sorrise, annuendo tra sé e sé. Ora non gli restava che intrufolarsi a casa di Lucy e lasciare il suo pensierino lì, non esageratamente in bella vista, ma in un punto abbastanza strategico.

Dopotutto, era troppo giovane per diventare zio.

 

 

 

 

Sel-gat-ti-co!

 

No non sono pazza -ok, forse un po'- ma l'urlo con cui Lucy apre le rubriche mi è sempre piaciuto. Forse perché non ha alcun senso. Anzi, sicuramente per quel motivo. Dunque, sono emozionatissima per questo capitolo. Quasi mi tremavano le mani mentre scrivevo la seconda parte e non vedevo l'ora di pubblicare -sia per condividerlo con voi, NaLu fans accanite, sia per avere un vostro parere. È la prima volta in assoluto che scrivo di un bacio -e per di più così lungo. Mi rendo conto che siamo alla fiera dell'OOC... ma ecco, devo dire che sono abbastanza soddisfatta così :)

Ringrazio tutti i recensori in primis ma anche i lettori silenziosi. Chiunque abbia messo la mia storiella tra le preferite o seguite. E un grazie grande così -Junna allarga le braccia fino a slogarsi una spalla- a coloro che mi hanno aggiunta agli autori preferiti. Non ho parole *-*

Mi rimetto ai vostri giudizi!

Ja ne :D

 

   
 
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