Più o meno - Lieto Fine -

- C'è un solo stupido crucco mangiapatate in questa stanza..- lo guardò seccato Romano,
- Bene, e io chi stavo guardando quando ho detto "Feliciano"? - chiese il biondo incrociando le braccia al petto.
- ... Me? - parlò incerto l'italiano,
- Anche se ti chiamo in un altro modo mi rivolgo comunque a te, come tu fai lo stesso con me! È la stessa cosa, il mio però è stato un lapsus, il tuo invece è intenzionale - provò un ultima volta a giustificarsi Ludwig, neppure certo di cosa stesse dicendo.
- Cosa cavolo vai a dire!? - continuò (infatti) sempre più confuso Lovino, al tedesco non faceva bene infervorarsi, i suoi discorsi perdevano senso.
- Non importa come ti chiamo quando mi rivolgo a te. Un giorno potrebbe venirmi un embolia al cervello e potrei iniziare a chiamarti Feliciano, Roberto, Carlo, Sancio Panza o altro, ma se ti sto guardando, cosa importa? - cominciò a vaneggiare totalmente impazzito, portandosi le mani ai capelli in un atto di frustrazione.
- Sei una nazione non può venirti un embolia - lo corresse Lovino e sta volta, nel guardarlo, scoppiò a ridere.
Una grossa risata liberatoria, strafottente ed arrogante, piena di derisione.
Il tedesco era esilarante con quell'espressione seria sul volto arrossato, simile ad un pomodoro, lo sguardo lucido dalla rabbia e i capelli tutti in disordine. Per non parlare dei suoi discorsi privi di alcun senso.
Lovino non riuscì più a trattenersi dal prenderlo in giro, ridendo a crepa pelle sino a rimanere quasi senza fiato.
- Era solo un esempio... - si sgonfiò pian piano Ludwig vagando incerto con lo sguardo, simile ad un palloncino forato. Non era la prima volta che l'italiano rideva di lui, ma comunque non riuscì ad evitare l'imbarazzo che veloce gli risalì lo stomaco, bloccandogli la gola.
- Whahaahaha..! Sei diventato ancora più rosso! - continuò Romano additandolo con le lacrime agli occhi, tenendosi lo stomaco dolorante dalle troppe risate e, a sua volta, toccò al tedesco sorridere.
Un sorriso timido, appena accennato.
Sapeva quanto poteva essere raro il riso dell'altro e, per una volta, ringraziò il suo carattere lunatico e imprevedibile tanto simile alla corrente di un fiume.
Per quanto fosse quel suo stesso temperamento a metterlo spesso in difficoltà, non avrebbe mai voluto cambiarlo.
Per quanto si rendesse conto che quello era solo un attimo di respiro prima di essere nuovamente risucchiato da un nuovo flusso, gli bastava.
Con Lovino si trattava di una lotta eterna, ed essa era sia la sua ricompensa che la sua punizione. Persino lui si rendeva conto di quanto sembrasse strano a dirlo, ma non riusciva ad immaginarsi un rapporto pacifico e tranquillo con l'italiano.
Dubitava persino che gli sarebbe piaciuto.
Certo, amava i momenti pacifici trascorsi con Romano, però in quei casi gli sembrava mancasse sempre qualcosa...

- Togliti quel sorrisino dalla faccia stupido crucco ritardato! Non credere che mi sia passata! Chi è che avrebbe la sindrome premestruale!!-
Ecco, appunto.



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Yumeji: Ringrazio chiunque abbia seguito questo mio delirio, devo dire di essermi divertita a scrivere questa FF, anche se in realtà "la fine" non porta da nessuna parte xD xD
Garv: Questa storia non andava a parare da nessuna parte sin dal principio. Dillo che, semplicemente, trovi questa coppia perfetta cosi com'è! Quindi preferisci che non cambino e rimangano eternamente in questa situazione di stallo tra un litigio e l'altro.
Yumeji: è vero ( =P )
Attenzione! Per chi sia interessato, a breve pubblicherò un piccolo spin-off un poco (o molto) Fluff su questi due.
Forse riuscirò a spiegare il motivo per cui Ludwig si sia innamorato di Romano in perfetto style Tsundere (spero che non appari un masochista pervertito come Spagna) xD xD

Vi ringrazio per avermi seguita,
alla prossima ;-)))