« Lloyd Asplund x Cécile Croomy »
Doveva raggiungere la perfezione, voleva creare il combattente imbattibile; lo snervava enormemente il fatto che, tra lui e il raggiungimento della perfezione, si stagliava un problema insormontabile: le persone.
Non che le detestasse, anzi, nella maggior parte dei casi le trovava interessanti o quantomeno divertenti, con quella patetica mania di lasciarsi dominare dai sentimenti e da stupidi precetti morali… il problema arrivava quando gli esseri umani, con i loro difetti e il loro istinto animale, minavano la grandiosità delle sue armi per il loro panico, per pietà o per inettitudine.
«Ah, uomini…» sospirò con aria di superiorità, stravaccandosi sulla sedia e appoggiando i piedi sul tavolo. ~
«Che mangia?»
La pelle pallida –quasi candida- del viso della ragazza assunse un lieve rossore; Llyod sentì una strana sensazione nello stomaco, confessando a sé stesso che era davvero graziosa.
«È takoyaki fatto da me. Vuole assaggiare?»
Sorridendo, con il battito cardiaco piacevolmente accelerato, Lloyd si portò alla bocca una delle minute polpette di polipo e trattenne i conati di vomito: era la cosa più tremendamente disgustosa che avesse mai ingerito. Non potevano essere commestibili.
«Le piacciono?»