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Autore: Ariacqua    19/06/2012    3 recensioni
-- FAN FICTION SOSPESA --
Peeta è tornato da due settimane. Dorme a casa di Katniss, ed entrambi sono alle prese con il "Libro della memoria". Potrebbero cominciare finalmente ad essere felici, se non fosse per i terribili ricordi che si celano sotto ogni frontiera di forza ostentata. I ricordi uccidono. Peeta non ha mai parlato della sua tortura, di cosa fu costretto a subire, a fare, per tutto quel tempo. Ma ora è tempo di parlare. E' tempo di cacciare tutte quelle lacrime sepolte da mesi. E' tempo di amare, di scegliere.
I don’t want to forget.
PERICOLO SPOILER PER 'CATHING FIRE' E 'MOCKINGJAY'!
Buona lettura, sweethearts.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La figura di una ragazza incappucciata ed infreddolita mi si staglia davanti.
E’ molto magra, i capelli neri e gli occhi di un verde brillante.
Ma sono diversi da come se li potrebbe aspettare, vedendoli. I suoi occhi, intendo.
Quegli occhi di quel colore intenso e meraviglioso dovrebbero trasmettere alla persona che li guarda gioia, vita e non so quant’altro. La forma è stupenda, il colore anche. Ma dentro? Dentro sono vuoti. Nessun segno di emozione, niente.
Sono vuoti.
Lei scosta i cappuccio dal viso. E’ bianco da far paura. Forse è per il freddo.
In un momento, mi rendo conto.

Annie Cresta è davanti a me, non capisco proprio per quale ragione. Rimango a guardare lo stato pietoso in cui si trova, senza parole. Anche essendo molto magra, la sua pancia è molto più tonda di come potrebbe aspettarsi. E’ incinta. Di quattro, cinque mesi, credo.

- Ehm…-

Il suo sussurro mi riporta bruscamente alla realtà.

- Annie! Ma cosa.. cosa ti è successo? ..Entra. - 

Lei entra, spostandomi dal ciglio della porta senza fare troppi complimenti. Si siede sulla poltrona ed io accendo subito un fuoco alla bell’è meglio.
“Dopotutto”, penso, “le ore di addestramento a Capitol City sono servite a qualcosa.”
Il suo viso riacquista un po’ di colore, ma è pur sempre pallidissimo.
Ad un tratto mi chiedo cosa ne sia stata della Povera, Pazza ragazza del Distretto 4, alla morte di Finnick.
Non ho mai saputo molto sulla loro storia, ma una cosa è certa: si amavano veramente tanto.

Al pensiero di Finnick, mi si forma un nodo in gola dalle proporzioni spropositate, ma cerco di controllarlo. Non ho assolutamente intenzione di mostrarmi debole. Io non lo sono.

Annie si posiziona avanti al camino, tremante, ed io mi precipito in cucina a prepararle una cioccolata calda, un rimedio naturale, a mio parere.
Le porto una grande tazza con dei biscotti di Peeta. Lei accetta ben volentieri e, di fatto, ripulisce tutto in meno di dieci minuti.

- Mi dispiace…- mormora. - Mi dispiace per essere venuta qui così, improvvisamente, ma ho veramente bisogno…- inspira lentamente, come per darsi forza. - … di aiuto.-

Al suono di quelle parole rimango un po’ imbambolata, ma le dico di continuare. Io vorrei davvero poterla aiutare, di qualunque cosa si tratti. Ne ha passate tante e, inoltre, mi dico che aiutandola, aiuterei in parte anche Finnick.

- Non è una cosa facile da spiegare, non lo è per niente…- comincia, quasi sussurrando.

Mi siedo accanto a lei, un po’ perché voglio darle coraggio, un po’ perché altrimenti diventerei sorda a forza di capire quel che dice. Le stringo la mano, ma lei subito la sfila via dalla mia, ed incrocia le sue braccia in grembo. Forse, mi dico, quel gesto le ricorda tanto… lui.
“Sono un idiota.” Mi maledico mentalmente.

- Annie, io cercherò di aiutarti. Lo voglio davvero.- Le dico, fermamente.

Lei comincia ad abbozzare un piccolo sorriso, debolmente, ma subito torna a farsi strada l’espressione di tristezza sul volto.
Guarda attentamente davanti a sé, come se ci fosse qualcosa di estremamente interessante in un mucchio di legna che brucia. Parla molto a bassa voce, con gli occhi spalancati e il corpo in posizione fetale, con il capo appoggiato sulle ginocchia. La sua voce è abbastanza convinta, però:

- Vedi, Katniss, io … sono molto malata.- Un altro respiro lento, per darsi coraggio. - E i medici mi hanno detto che non potrò mantenere mio figlio. Non in… queste mie condizioni.-

Un centinaio (pff, ma che dico centinaio)... Un migliaio di pensieri affollano improvvisamente la mia testa, ronzando e pulsando nelle tempie, tanto che devo afferarla tra le mani. Tutto mi sarei aspettata, tranne che questo. Cosa vorrà mai chiedermi, a questo punto? Beh, non ci vuole certo un genio per capirlo e, anche se sono anch’io un po’ mentalmente instabile, capisco subito cosa vuole.

 - Io… davvero… non vorrei mandarlo nell’orfanotrofio. E’ un posto così orribile. Io… lo conosco bene.-

Non aggiunge altro. Parla a voce un po’ sconnessa, con un tono… apatico. Non capisco come faccia a conoscerlo bene. Non credevo che avesse passato la sua infanzia lì dentro, ma non mi va di chiederle cose di questo genere. Potrebbe farle affiorare ricordi brutti.

“I ricordi” mi ritrovo a pensare. “Le cose più orribili che possano esserci, per noi sopravvissuti all’Arena. Ci perseguitano fin quando non ottengono ciò che vogliono: la perdita della ragione. E l’esempio umano è proprio qui, affianco a me.”

- Io non conosco nessuno, a parte voi due, Katniss.- Sussurra.

Improvvisamente volta la testa, guardandomi.

- Ti prego. Tenetelo voi, altrimenti l’unica cosa che mi rimarrà da fare è… abortire a Capitol City. Io non sopporto di doverlo dare all’orfanotrofio. Non sopporto dover… morire, con la consapevolezza che il mio unico figlio cresca lì dentro.-

Torna a guardare avanti a sé con gli occhi spalancati, e si comincia a dondolare, con le gambe aggrappate al petto. Sentire la sua richiesta, sebbene l’avessi prevista, mi provoca un dolore lancinante nei pressi dello stomaco in su. E’ come ricevere uno schiaffo in pieno viso. Io, da quando avevo quindici anni, sono sempre stata dell’idea di non avere bambini e, anche se ormai non ci sono più gli Hunger Games, rimango con la mia convinzione.
Un giorno dovremo spiegargli perché una notte sì ed una no io e Peeta ci svegliamo di soprassalto a causa degli incubi, un giorno dovremo spiegargli le ingiustizie degli anni passati… E a me questo non scende proprio.
Come fare davanti ad una richiesta simile? Certo dovrei parlarne con Peeta, prima di tutto.
La consapevolezza però mi inizia a dare forti fitte di… panico.
Io e lui non siamo neppure esattamente fidanzati.

- Ascolta.- Mi dice. - So che voi siete ancora un po’ piccoli. Potrà passare anche i primi suoi anni lì, all’orfanotrofio, ma basta che io sia nella certezza che dopo lo adotterete voi.-

Mi guarda, e sa bene a cosa sto pensando.
Improvvisamente si alza, facendo cadere la tazza vuota e quel che rimane dei biscotti sul tappeto.
Io mi volto verso di lei.

- Io… davvero…- comincio, senza sapere esattamente cosa dire. Ma lei mi interrompe.

- Ti chiedo solo… ehm… pensaci. Io tornerò.-

Si dirige verso la porta e se la chiude alle spalle.
E’ assolutamente incredibile come, nel lasso di mezz’ora, le cose possano cambiare in una maniera sconcertante. Pensieri si susseguono nella mia testa, e già inizio a programmare la mia prossima mossa, come mio solito. Solo che questa volta non mi riesce per niente facilmente.
Come farò ad affrontare questa situazione? Come farò a parlarne con Peeta?
Domande che non ottengono nessuna risposta.
Salgo le scale lentamente, apro la porta della camera e mi rimetto a letto con il ragazzo del pane. Come se nulla fosse accaduto. Come se nulla mi desse preoccupazione.

 Come se nulla, nella mia mente, stesse minacciando di farmi perdere la ragione.



Angolo autrice. [Leggete, perfavore (:]

Perdonate quest'obbrobbio. E' orribile, lo so, ma siete clementi... E' la mia prima FanFiction... Non sono per niente esperta. Comunque sia, se vi è piaciuta almeno un po', me la fate una recensione? 
Ci tengo a ricordarvi che più recensite (si recensioni 
positive che negative, ovviamente), più mi viene voglia di continuare e, di conseguenza, meno tempo mi ci vorrà per postare il prossimo capitolo. :)
Ad ogni modo, grazie per aver letto!
A prestissimo,

Rosie_posy *-*
  
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