Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: CateDiaries    19/06/2012    4 recensioni
Sara, una ragazza italiana cacciatrice di vampiri, si trasferisce a Mystic Falls con il fratello Rob. In questa città farà nuove conoscenze e rincontrerà, dopo sei anni, Elijah, con il quale nascerà inevitabilmente una storia d'amore. Finirà bene? Finirà male? Ma soprattutto, quale sarà il ruolo di Sara nella "guerra" contro Klaus? Se siete interessate a scoprirlo, leggete.
Dal primo capitolo:
- Lei è un vampiro, vero? Uno di quelli buoni-
Elijah le aveva sorriso amaramente. - Non esistono i vampiri buoni. Essendo una giovane cacciatrice dovresti saperlo.-
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elijah, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

20- Misteri svelati

 
Tira…tira…tira e…oh! Terza scatola chiusa con lo scotch. Ma da dove l’aveva tirata fuori tutta quella roba Alice? Era arrivata a Mystic Falls con due valigie e se ne tornava a casa con quelle, più altre tre scatole. Com’era possibile? Be’, aveva fatto più shopping in quei due mesi che in tutta la sua vita.
Tutta colpa di Caroline e Rebekah, pensò Sara scuotendo la testa rassegnata.
Se posso intromettermi, ci sarebbe anche un’altra cosa che ha fatto più in questi due mesi che in tutta la sua vita…commentò la coscienza.
Coscienza, ma te, ciò che devi dire, lo pensi in anticipo, o lo improvvisi così sul momento? le chiese Sara ironicamente, ma quella non rispose.
Erano le cinque del pomeriggio e avevano iniziato quella mattina ad impacchettare le cose di Alice, che sarebbe partita la mattina seguente.
Appoggiò anche quella scatola accanto alla porta di casa e tornò in camera da Alice. Quella era seduta sul letto ed osservava con sguardo desolato, le foto scattate con gli altri ragazzi al Grill.
- Allora? Perché quel muso lungo?- le chiese Sara sedendosi accanto a lei.
L’amica alzò le spalle. –Sento già la nostalgia…questi due mesi sono volati.- disse e la guardò. –Non sai quanto vorrei restare.-
Sara le mise un braccio intorno alle spalle. –Anche io vorrei che tu potessi restare.- iniziò.- ma Klaus è tornato ed è stato fin troppo tranquillo.-
-Posso proteggermi da Klaus!- intervenne Alice.
Sara scosse la testa. –No, non puoi. Nessuno può. È sempre un passo avanti a noi. Ti ricordi ciò che ha tentato di fare a Rebekah?- Alice annuì. –Ecco, quello era solo l’inizio e la situazione non farà che peggiorare. Sono più tranquilla sapendoti al sicuro, lontana da qui.- concluse guardando l’amica.
Alice sospirò. –Sara io ho paura per te.-
Lei la guardò maliziosa. –Non è che in realtà hai paura per Damon?- le chiese cercando di smorzare la tensione.
- Non fare la scema, dico sul serio!- protestò Alice ridacchiando.
Sara le sorrise. –Non preoccuparti, Ali. Non sono sola.- poi si alzò. –Allora, quante valigie mancano?-
Anche Alice si alzò. –Solo questa, ma ho un problema.- disse indicando l’enorme valigia blu sul letto.
- Che problema?-
- Non si chiude.-  disse facendo uno sguardo innocente.
Sara sospirò rassegnata. –Proviamo con il metodo classico: tu ti siedi sopra e io la chiudo.-
Alice fece ciò che le era stato detto e Sara iniziò a tirare la cerniera, ma nulla! La valigia non voleva proprio chiudersi. Dopo altri tentativi inutili, Sara si sedette per terra.
-Non ce la faremo mai!- esclamò esasperata.
-Ci vorrebbe una forza sovrannaturale per chiudere quest’affare!- commentò Alice.
-Ci vorrebbe qualcuno come me!-
Le ragazze si girarono verso la finestra aperta, dalla quale proveniva la voce.
- Kol! Che ci fai qui?- chiese Sara al vampiro che se ne stava accattato alla finestra.
Lui le sorrise. – Passavo di qui e ho sentito le vostre voci disperate.- disse passandosi una mano fra i capelli. –Ho pensato che sarebbe stato carino aiutarvi.-
Il volto di Alice si illuminò. –Che idea magnifica! Grazie Kol!- esclamò entusiasta.
- Già, ma non sarà una cosa molto semplice se non mi inviti ad entrare. – disse rivolto a Sara. –Sai non si sta molto comodi qui.-
Lei lo studiò. –Mi posso fidare?-
Il vampiro sbuffò. –Perché non dovresti?-
- Lo sai che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda?-
- È quello che hai fatto anche tu. Ora mi fai entrare?-
Sara annuì in direzione di Alice che chiuse la porta della stanza per evitare sguardi indiscreti.
- Entra Kol.- disse Sara.
L’Originario scavalcò il davanzale con un’agilità da far invidia a qualunque atleta.
Si avvicinò al letto e, con un gesto rapido, chiuse la valigia come se niente fosse. Alice ringraziò e prese la valigia per portarla di sotto.
- Grazie ancora Kol.- disse Sara quando furono soli.
Lui le si avvicinò e le prese una mano.  - È un piacere poter aiutare delle damigelle in difficoltà.- disse seducente e le fece il baciamano.
Due colpi di tosse li fecero voltare verso la finestra.
-Quando avrai finito di provarci con la mia ragazza, Kol, che ne diresti di andartene a casina?- disse Elijah che se ne stava appoggiato al muro con la mano destra infilata elegantemente nella tasca dei pantaloni.
- Ma è possibile che arrivi sempre nei momenti migliori, Elijah?- si lamentò Kol e Sara ridacchiò.
- In teoria questi “momenti” non dovrebbero neanche esistere.- disse avvicinandosi e mimando le virgolette. Poi abbracciò Sara e la baciò con trasporto.
Kol sbuffò. –Ok, ho capito. Andrò a rompere le scatole a Finn, che starà amoreggiando con Sage, come al solito.- borbottò e uscì come era entrato.
Finn, infatti da quando aveva ritrovato Sage, non l’aveva mai lasciata un momento perché dovevamo recuperare i novecento anni di lontananza. Elijah passava il suo tempo con Sara e Rebekah con Rob. Di conseguenza, il povero Kol restava spesso da solo come un cane.
Sara abbracciò Elijah. –Ciao.- sussurrò contro il suo petto marmoreo.
Lui le accarezzo dolcemente la testa. –Non posso lasciarti un attimo sola che arriva quel marpione di Kol per sedurti.-
La ragazza ridacchiò. –Be’, i suoi metodi di seduzione fanno pena.- disse per poi baciarlo nuovamente.
Come al solito, Alice li interruppe entrando nella stanza.
- Sai, Sara, per un attimo ho pensato che tu stessi baciando Kol.- disse la ragazza. –Ciao, Elijah.- aggiunse poi sorridendo. Aveva riacquistato la simpatia nei confronti del vampiro quando lui e Sara avevano chiarito. In realtà non ce l’aveva mai avuta veramente con lui. Si era solo ripromessa che l’avrebbe ucciso se l’avesse fatta soffrire nuovamente.
Anche lui le sorrise. –Ciao Alice, a che punto siete con i bagagli?-
- Abbiamo finito ora. Dio, come è volato il tempo qui. Mi sembra di essere arrivata solo ieri.- disse con un velo di malinconia.
Sara sospirò. –Ti prometto che appena questa storia sarà finita, potrai tornare qui. Ok?-
- E quando finirà? Tra vent’anni?-
- Stai tranquilla. Finirà molto presto, credimi.- disse sicuro Elijah. –Comunque ora vi lascio. Mi pare di aver capito che siete fuori a cena stasera.-
Sara annuì. –Già. Visto che è l’ultima sera che Alice passerà qui, abbiamo pensato di andare con tutta la famiglia a ristorante.- spiegò.
- Allora divertitevi. Domattina passo per salutare.- disse il vampiro e lasciò un bacio a Sara prima di sparire così come era comparso.
 
***
 
Klaus era seduto al bancone del Grill a consumare uno squisito drink. Continuava a pensare a ciò che era successo con Caroline la sera di San Valentino e, ogni tanto un sorriso si faceva strada sulle sue labbra. Avrebbe fatto di tutto per lei, ma non avrebbe mai lasciato che i sentimenti che provava per la bionda lo facessero desistere dal piano per liberarsi della cacciatrice. Sapeva che lei e Caroline erano molto amiche, ma non avrebbe permesso a Sara di trovare il modo per ucciderlo. Perché, sì, l’unica cosa che spaventava Niklaus era la morte. Caroline lo avrebbe odiato per sempre, ma almeno la morte se ne sarebbe rimasta lontana.
 In quel momento uno dei suoi ibridi lo raggiunse e si sedette accanto a lui.
- Allora, amico, novità?- gli chiese Klaus.
- La ragazza stasera andrà a cena fuori con la famiglia.- rispose quello.
- Con o senza mio fratello?-
- Saranno solo gli umani.-
Klaus sorrise soddisfatto. –Perfetto. Dobbiamo brindare.- disse prendendo un altro drink e ordinandone uno anche per l’ibrido. –Stasera inizierà ufficialmente il mio piano.- fece una pausa. –Alla morte di Sara.-
- Alla morte di Sara.- ripeté l’ibrido facendo scontrare il suo bicchiere con quello del suo sire.
 
***
 
Sara e la sua famiglia entrarono nel ristorante e si sedettero al tavolo che avevano prenotato.
- Oh, da quanto era che non passavamo una serata tutti insieme così?- chiese Silvia.
- Be’ parecchio, direi. L’ultima volta che sono venuta a cena fuori con voi, Sara aveva quattordici anni e Rob stava con quella…come si chiamava? Alessia?- disse Mary prendendo Cassie in braccio.
Rob le dette un pizzicotto fraterno. –Non mi prendere in giro, avevo diciannove anni e  lei era molto carina.-
- E acida come poche cose.- commentò Stefano provocando una risatina da parte di tutti i presenti.
Ordinarono e poco dopo una cameriera spinse un carrellino e portò loro i piatti.
- Allora, Alice, come sono stati questi due mesi qui?- chiese Silvia mentre mangiavano.
Lei sospirò. –Sono stati due mesi decisamente stupendi. Soprattutto dato che non ho rischiato di essere una vittima di Klaus…- Sara le tirò una forte pedata da sotto il tavolo e le riservò un’occhiataccia. –Claustrofobia!- si corresse lei e Sara tirò un sospiro di sollievo.
Gli altri la guardarono confusi. –Claustrofobia?-
Alice assunse uno sguardo innocente. –Sì, ogni tanto ne soffro, soprattutto quando sono agitata.- mentì.
Rob cambiò argomento e Sara si tranquillizzò. –E sei riuscita a finire il tuo progetto o sei stata troppo presa da Damon?- la stuzzicò.
Lei gli fece una linguaccia. –Simpatico, certo che ho finito il mio progetto di storia. Ma lo sapete che gira voce che questa città fosse un covo di vampiri nel 1864?-
Mary si strozzò con l’acqua e iniziò a tossire, mentre Sara guardò Alice come per dire “Ma mi stai prendendo per il culo o cosa?”. La prese per un braccio e la trascinò nel bagno del ristorante.
- Vuoi rovinare tutto stasera per caso?- le disse Sara quando furono sole riuscendo a stento a contenere la rabbia.
- Scusa, è che parlo senza pensare.- disse lei dispiaciuta.
- Allora chiudi il becco.- la riprese Sara.
Mamma che intelligenza, commentò la coscienza.
E piantala! disse Alice, poi sospirò. –Davvero, non so cosa mi sia preso. Non è da me comportarmi in questo modo.-
Sara ci pensò su un attimo. Aveva ragione, non era da lei comportarsi così. Alice pensava sempre due volte a cosa dire prima di aprire bocca, a parte quando era ubriaca, s’intende. E allora perché quella sera aveva iniziato a parlare a vanvera rischiando di portare alla luce i più oscuri segreti di Mystic Falls?
Non sarà…
- Ali, hai preso la verbena oggi?- le chiese Sara scrutandola attentamente.
Alice assunse un’espressione perplessa. – Sì, certo l’ho presa dopo aver portato la valigia che Kol aveva chiuso, al piano di sotto.-
- E cosa hai fatto fino a quel momento? Voglio dire, ti ricordi se è successo qualcosa di strano?- chiese nuovamente.
- Non  direi…-iniziò ma poi corrugò la fronte. –No, aspetta, ora che mi ci fai pensare, quando ho appoggiato la valigia, qualcuno ha bussato alla porta e sono andata ad aprire. Era un ragazzo, avrà avuto più o meno la nostra età ed era anche parecchio affascinante…-
- Ok, questo non è importante. Cosa voleva?- la interruppe Sara.
- Mi ricordo che ha iniziato a farmi delle domande riguardo a stasera e le risposte uscivano dalla mia bocca senza che potessi trattenerle. Poi mi ha detto di parlare dei vampiri davanti ai tuoi genitori e io… l’ho fatto.- raccontò a macchinetta con uno sguardo più perplesso via, via che aggiungeva una parola.
Sara si passò una mano tra i capelli. –Sei stata soggiogata. Quel ragazzo era un ibrido di Klaus.-
Alice strabuzzò gli occhi. –Che facciamo?-
- Nulla, facciamo finta di niente.-
- Come facciamo finta di niente? E se fosse qui?-
La cacciatrice sospirò. –Be’ se fosse qui vorrebbe solo me, non voi.-
- Secondo me dovresti avvertire Elijah.- disse Alice.
Sara scosse la testa. –Non voglio preoccuparlo finché non sarò sicura del pericolo. Ora torniamo di là e ti prego, controlla la lingua.-
Uscirono dal bagno e tornarono al tavolo fingendo la normalità. Dopo cena recuperarono i cappotti ed uscirono dal ristorante. Si sedettero nella piazzetta deserta lì vicino e continuarono a chiacchierare.
Questo posto è troppo deserto…pensò Sara pensando che Klaus sarebbe potuto comparire da un momento all’altro.
- Sarebbe meglio andare da un’altra parte.- disse cercando di invitare la sua famiglia ad andare in un posto più affollato.
- Perché? Senti che silenzio? Non c’è anima viva.- ribatté Stefano.
Sara sospirò. –Appunto.- Poi a conferma delle sue paure avvertì nell’aria un odore alquanto sgradevole.
- Cazzo!- disse.
- Che succede?- chiese Rob, ma Sara, invece di rispondere, dette semplicemente il suo cellulare ad Alice, che la fissò preoccupata, e poi si voltò mettendosi con fare protettivo davanti alla sua famiglia. Di fronte a lei c’era proprio chi si aspettava di trovare.
- Ciao Sara.- le disse lui con il suo sorriso diabolico.
Rob si alzò. –Nik!- fece per andargli incontro, ma Sara lo fermò. –Che fai? È il fratello di Rebekah ed Elijah, perché lo guardi come se fosse un serial killer?-
Perché lo è!
- So benissimo chi è. Tu non ti muovere.- rispose lei senza togliere lo sguardo da Klaus. – Cosa vuoi?- gli chiese freddamente.
- Oh, come siamo scortesi. Ero solo passato per un saluto.- disse Klaus fingendosi innocente.
- Certo, nel bel mezzo di una piazza deserta e di notte.- ribatté la cacciatrice. –Smettila con i tuoi giochetti. Allora, cosa vuoi?!-
- Visto che devo smetterla con i miei giochetti, come li chiami tu, credo che tu abbia capito benissimo cosa voglio, a meno che tu non sia così stupida da non arrivarci.- disse guardandola profondamente.
Certo che lo sapeva e, molto intelligentemente, era uscita disarmata. Deglutì. Era in trappola.
- Ok, avrai ciò che vuoi, ma lascia andare la mia famiglia.- disse Sara che era pronta a sacrificarsi per loro.
Tu sei completamente fuori di testa!
Senti coscienza, se vuoi renderti utile, di’ ad Alice di mandare un messaggio ad Elijah, ORA!
- Se li facessi andare via ora non ci sarebbe più gusto, non trovi? Si rovinerebbe tutto lo spettacolo.-
- Cosa hai in mente Klaus?- Si accorse troppo tardi di aver detto il suo vero nome, ma ormai sarebbe stato inutile mentire.
- Klaus?- dissero varie voci all’unisono. –Tu sei l’ibrido.- disse poi Stefano.
Klaus sorrise sapendo di avere la vittoria in pugno.
 
***
 
Elijah era seduto su una poltrona del salotto di casa Mikaelson e stava tranquillamente leggendo un libro, quando Finn e Sage si sedettero sul divano.
- Fai l’asociale come al solito, fratello?- lo prese in giro Finn. – Pensavo che avresti passato la serata con Sara.-
- È andata a cena fuori con la sua famiglia. Domani Alice parte.- spiegò senza staccare gli occhi dal suo libro.
- Mi piace quella ragazza. Ha fegato.- disse Sage che, come tutti, era rimasta affascinata dal coraggio e dal carattere di Sara.
Elijah sorrise. –A quanto pare è un pensiero comune.-
In quel momento entrò Rebekah con indosso dei vestiti appena comprati.
-Allora?- chiese facendo una giravolta sui tacchi altissimi.-Che ve ne pare?-
Elijah la guardò ammirandola. –Sei bellissima Bekah.-
Lei, tutta contenta, gli dette un bacio sulla guancia.
- Belle scarpe.- commentò Sage soffermandosi sull’altezza del tacco.
Anche Bekah si sedette sul divano e, all’improvviso, Kol arrivo correndo.
- Ragazzi, ragazzi, ragazzi!- iniziò. –Non potete immaginare cosa mi sia venuto in mente.-
Finn si mise le mani tra i capelli. –Eccone un’altra delle sue.-
- Ah…Ah…ah, spiritoso. Vedrai che ti piacerà.- ribatté Kol sicuro di sé.
- Sentiamo.- disse Bekah.
Lui sorrise. –Allora, ero sdraiato sul mio letto e stavo canticchiando alcune canzoni fra me. Ad un certo punto mi è venuta in mente quella canzone natalizia… “Santa Claus is coming to town” avete presente?-
I quattro intorno a lui annuirono. –Sei un po’ fuori tema, Kol. Ormai è marzo.- disse Elijah.
- Lo so, infatti non c’entra nulla con il Natale! Ma come, davvero non capite?- i presenti si scambiarono delle occhiate interrogative e lui sospirò. –Sentite cosa ho inventato:
You’d better watch out
And stay in your house
Because you could die
And I’m telling you why:
The Hybrid Klaus is coming to town.-
Gli sguardi dei suoi fratelli si fecero al quanto perplessi.
- No, ma sapete che non è per niente male?- disse Sage entusiasta. –Continuiamo!
He’s making a list
And checking it twice
He’s choosing his victims
And the way they’ll die.
The Hybrid Klaus is coming to town.-
Anche Finn si fece contagiare dal ritmo allegro della canzone che suo fratello e Sage stavano ricreando.
- He sees you when you’re sleeping
He knows when you’re awake.-
Rebekah lo guardò storto. –Mamma mia come sei innovativo Finn! Hai ripreso le parole della canzone!-
- Ci stavano bene!- protestò lui.
- Ok, è vero. Poi potrebbe continuare con:
He compels you to do what he wants
And you have no way to escape.- cantò Bekah.
- Grande Bekah! Tutti insieme!- disse Kol.
- You’d better watch out
And stay in your house
Because you could die
And I’m telling you why:
The Hybrid Klaus is coming to town!- cantarono tutti insieme sotto lo sguardo di Elijah che li fissava preoccupato.
Dopo un po’ non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere. Ma il suo sorriso svanì quando prese il cellulare e lesse il messaggio che gli era appena arrivato.
“Siamo nella piazza davanti al ristorante e siamo disarmati. Klaus è qui.”
- Elijah, che succede?- chiese Rebekah vedendolo rabbuiarsi.
Lui la guardò. –Klaus.-
 
***
 
Klaus continuava a fissare la famiglia che aveva davanti a sé, con il suo solito sorrisino.
- Vedo che avete sentito parlare di me…fantastico!-
Rob non riusciva a credere che quello che aveva davanti fosse davvero il temuto ibrido.
- Come è possibile che tu sia l’ibrido Originario? Rebekah ed Elijah…- iniziò, ma fu interrotto da Klaus.
- Sono degli Originari, proprio così. Vampiri. E la tua cara sorellina sapeva tutto, ma vi ha mentito. Non è così Sara?- disse l’ibrido malignamente.
La sua famiglia la guardò. –Perché non ci hai detto nulla?- chiese Stefano.
- L’ho fatto per proteggervi!- gridò Sara sull’orlo del pianto.
- E come? Facendo l’allegra combriccola con i vampiri? Tradendo l’associazione?- continuò ad attaccarla suo padre. Nonostante il pericolo imminente, per lui la cosa più importante restava la fedeltà nei confronti dell’associazione degli Hunters.
- Loro non sono il problema. Qui l’unico problema è lui!- disse indicando Klaus.
- Veramente – disse lui. – gli attacchi agli abitanti di Mystic Falls sono iniziati molto prima del mio arrivo. Il mio obiettivo è sempre stata Elena e da qualche mese tu. Perciò, vediamo di non dare la colpa a chi non c’entra nulla.- disse furbamente.
Klaus e Sara si guardarono a lungo, lanciandosi occhiate di sfida.
- Allora, che ne dici di porre fine a tutto questo?- le chiese poi, ma visto che Sara non aveva mosso un muscolo, prese Rob e sfoderò i canini.
- No!- disse Sara, ma Klaus affondò i denti nel collo di Rob ed iniziò a bere avidamente. La ragazza si lanciò addosso all’ibrido che lasciò Rob e la spinse a terra stringendole un amano intorno al collo.
- Di’ addio alla tua famiglia, Sara.- le sussurrò alzando un braccio per strapparle il cuore. Ma il colpo non fu sferzato. La presa sul suo collo svanì bruscamente e Sara vide Klaus cadere dalla parte opposta della piazza. La ragazza si alzò subito in piedi e di buttò fra le braccia di Elijah che le aveva nuovamente salvato la vita. Intanto Rebekah stava dando il suo sangue a Rob che si stava riprendendo.
Alice, in lacrime, abbracciò Sara.
- Shh, sta’ calma. Va tutto bene.- cercò di tranquillizzarla.
- Pretendo delle spiegazioni!- tuonò furente Stefano.
- Stefano, stai calmo, ti prego.- cercò di farlo ragionare Silvia.
- Stare calmo?! Quell’ibrido pazzo ha appena cercato di uccidere due dei nostri figli. Come posso stare calmo?!- gridò.
Sara deglutì. –Ok, papà. Ti spiegherò tutto. Ma prima andiamo a casa.-
Stefano annuì e andarono tutti a casa di Sara, compresi i due vampiri che li avevano salvati. La ragazza raccontò alla sua famiglia la stessa storia che era stata raccontata a lei da Stefan e Damon. erano quasi le quattro quando concluse il suo racconto. Nessuno fino ad allora aveva proferito parola.
- È per questo che Liz Forbes ti ha mandato quella lettera, papà. Perché aveva bisogno di noi per uccidere Klaus, non i vampiri.- disse Sara finendo di parlare.
Rob si alzò. –Non posso credere che mi abbiate mentito per tutto questo tempo.- sbottò rivolto a Sara e Rebekah.
- Rob stavamo cercando di proteggerti!- disse quest’ultima provando a calmarlo.
- No, mi avete ricoperto di bugie, solo schifose bugie. E io che pensavo che tu mi amassi!-
La vampira gli prese le mani. –Ed è così. io ti amo davvero, Rob.-
Lui scosse la testa e la gelò con lo sguardo. –Come è possibile che un essere senza anima e cuore provi dei sentimenti?- e detto ciò si chiuse in camera sua.
Le lacrime scesero prepotentemente dagli occhi di Rebekah che corse via, lontano da quella casa. Mary, Alex e Silvia salirono le scale verso le loro stanze, veramente provati da quella giornata.
Sara accompagnò Elijah alla porta e uscì sulla veranda per poter parlare da sola con lui.
- Mi dispiace, Sara. Non avrei mai voluto che accadesse tutto ciò.- disse il vampiro guardandola dispiaciuto.
Lei scosse la testa. –Non è colpa tua Elijah. la colpa è solo mia. credendo di proteggerli ho nascosto loro la verità e ora li sto facendo solo soffrire.-
Elijah le prese il volto fra le mani. -Hai detto praticamente ciò che ti dissi io la sera del tuo compleanno e ricordi cosa mi rispondesti?-
Sara sospirò. –Hai fatto ciò che ritenevi giusto.- disse ripensando a quella sera.
- Esattamente. E ciò che hai fatto è giusto, Sara. L’unica cosa non giusta qui sono io e tutti quelli come me. Non dovremmo esistere.- concluse serio.
Sara lo abbracciò. –Se non esistessi tu, Rob sarebbe morto sei anni fa.- disse prima di baciarlo dolcemente. –Devo rientrare. Ci vediamo domani, ok?-
Il vampiro annuì. –Ti amo.- e poi sparì nella notte.
Sara rientrò in casa e trovò suo padre ad aspettarla ai piedi delle scale.
- Alice è andata a dormire.-la informò.
Lei annuì. - Ora la raggiungo.-
- Mi hai deluso, Sara.- disse senza troppi giri di parole. –Credevo di averti cresciuta bene, di averti allenata per essere una grande cacciatrice e invece hai voltato le spalle all’associazione schierandoti dalla parte dei vampiri.-
La ragazza deglutì e non trovò il coraggio di rispondere.
- Una cacciatrice innamorata di un vampiro, hai idea di quanto sia ridicolo?- continuò ad infierire il padre.
- Non posso farci nulla papà: io lo amo.- disse Sara con sicurezza.
Stefano guardò la figlia con disprezzo. –Sei un disonore per la tua famiglia, una vergogna per tutti gli Hunters.-
Quelle parole colpirono Sara come uno schiaffo, soprattutto per la freddezza con cui erano state pronunciate. Stefano salì le scale e lasciò sola sua figlia che, distrutta, si gettò sul divano e pianse tutte le sue lacrime.
Alle sei, Alice fu svegliata dal suono della sveglia. Si alzò dal letto in cui aveva dormito da sola e andò in bagno a prepararsi. Quando tornò nella stanza trovò un angelo dagli occhi blu che la fissava.
- Allora parti davvero, eh?- disse lui tristemente.
Alice fece un debole sorriso. –Devo, purtroppo.-
Damon le prese una mano tra le sue. –Elijah mi ha detto cosa è successo ieri sera: stai bene?- le chiese premurosamente.
- Io sto bene. È Sara che mi preoccupa.-
- Sta dormendo sul divano del soggiorno, sembra distrutta.- disse Damon.
Alice lo abbracciò. –Non è giusto che tutto questo sia successo a lei. Non merita di soffrire così.-
Lui le depositò un bacio sui capelli. –Lo so.-
Stefano bussò alla porta ma non entrò. –Alice, quando sei pronta ti accompagno all’aeroporto.-
- Due minuti e scendo.- rispose lei.
- Devo andare.- disse poi al vampiro.
Damon le accarezzò il volto. –Ti prometto che appena questa storia sarà finita verrò a prenderti e vivremo insieme per sempre.- le disse guardandola con tutta l’intensità del suo sguardo.
Alice gli sorrise. –E io sarò lì ad aspettarti ogni giorno.- e lo baciò.
Quando scese, vide Sara ancora sdraiata sul divano.
- Ho caricato le tue cose in macchina. Ti aspetto fuori.- disse Stefano ed Alice annuì.
Si avvicinò al divano per svegliare l’amica. –Sara!-
Quella si svegliò subito. –Ehi, Ali. Parti di già?-
- Sì.- rispose e l’abbracciò. –Ti prego, abbi cura di te e vedrai che poi andrà tutto per il verso giusto.-
Sara le sorrise. –Non posso prometterti che riuscirò a chiamarti spesso, ma ci proverò.-
Alice la strinse ancora di più. –Buona fortuna, sorella.-
- Buon viaggio Alice.-


*La canzone cantata da Kol è il risultato di due pesanti ore di italiano ^_^ chiedo umilmente perdono.
 

Angolo dell’autrice:
 
Ciao a tutti! Scusate il ritardo ma la scorsa settimana non ce l’ho proprio fatta a pubblicare il capitolo! Comunque eccolo qui xD Klaus ha davvero iniziato a fare il Bad Guy..e la situazione non farà che peggiorare. ma per fortuna ci saranno sempre Kol e Finn per smorzare la tensione!
Ringrazio vivamente tutti coloro che leggono ecc ecc…siete favolosi!
Un bacione, alla prossima!
Cate
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: CateDiaries