Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: wordsaredeadlythings    19/06/2012    1 recensioni
Albus Dumbledore, Albus/Gellert | Romantico, Malinconico, Triste | One-Shot, Missing Moments
cit: Era in quel cassetto che Albus teneva nascosto tutto il suo passato, tutti i suoi sbagli, tutto il peso che era costretto a portare sul cuore ogni giorno. Nel primo cassetto a destra di un vecchio e malconcio comò nelle sue stanze, quello dove metteva i calzini.
Quinta Classificata al contest "Provate a farmele piacere" di saramichy
Un bacio,
_Cris
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente | Coppie: Albus/Gellert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Nome autore sul forum e su EFP: Imperfect_ angel (forum); _Cris (EFP)
- Titolo storia: Il Primo Cassetto a Destra
- Coppia: Albus/Gellert
- Genere: Romantico, Malinconico, Triste
- Rating: Verde
- Avvertimenti: One-Shot; Missing Moment.
- Introduzione: Era in quel cassetto che Albus teneva nascosto tutto il suo passato, tutti i suoi sbagli, tutto il peso che era costretto a portare sul cuore ogni giorno. Nel primo cassetto a destra di un vecchio e malconcio comò nelle sue stanze, quello dove metteva i calzini.
- NdA: Ho scritto questa Shot almeno tre, quattro mesi fa. Dopo averla ritrovata, riscritta, modificata e dopo aver scelto un titolo non troppo stupido - ho miseramente fallito -, l'ho scelta tra tante altre. Volevo dare un nuovo significato alla frase di Silente nel primo libro - ovvero quella a sinistra all'inizio della Shot - e... be', questo è tutto ciò che mi è venuto in mente. Non credo che Albus abbia tenuto molte cose di Gellert: è un ricordo doloroso per lui, ma comunque un bel ricordo, nonstante tutto. Spero di essere riuscita nel mio intento: farti piacere un po' di più questa coppia, che può dare sicuramente tanto a livello emotivo.





Il Primo Cassetto a Destra

djkfbshbgjkdfsgfdsbhjfdkdksljf

 
 

« Io? Mi vedo con in mano un paio di grossi calzini di lana »

 
 
 
Il primo cassetto a destra.
Albus Dumbledore preferiva ignorare l’esistenza di quel cassetto. Ci pensava poco, quasi niente, e le uniche volte che i suoi pensieri erano giunti fino a quel remoto ricordo, soleva scacciarli con malagrazia, ficcandoli con la sua bacchetta nel Pensatoio. Continuava con la sua vita, senza pensare ai ricordi, alle passate esperienze, alle persone della sua vita.
Era in quel cassetto che Albus teneva nascosto tutto il suo passato, tutti i suoi sbagli, tutto il peso che era costretto a portare sul cuore ogni giorno. Nel primo cassetto a destra di un vecchio e malconcio comò nelle sue stanze, quello dove metteva i calzini.
Nascosta sotto tre paia di calzini, sporca di polvere e vecchi rimpianti, c’era una foto. Era una di quelle foto che due ragazzi si fanno per puro capriccio, per appagare la voglia improvvisa di essere immortalati, di rendere un momento eterno. Anche loro lo avevano fatto senza pensarci, tra un discorso e l’altro. Gellert aveva preso quella macchinetta fotografica e si erano scattati una foto.
Quella foto portava con sé tanti ricordi. C’era lui, e c’era Gellert. Erano insieme, sorridenti e felici in un fresco giorno d’estate ancora legato alla pallida primavera. Lui, con i capelli biondi scompigliati e gli occhi azzurri vividi e felici, sorrideva tranquillo. Albus, un po’ più timido, esibiva un sorriso tirato, con una cascata di riccioli rossi ad incorniciargli il volto pallido e scarno.
Lui era sempre stato quello più chiuso e silenzioso, rispetto a Gellert. Spesso il giovane biondo si lamentava del fatto che Albus non esponeva mai le sue opinioni senza che lui glielo chiedesse. E allora sbuffava, impertinente come sempre, spostandosi una ciocca di capelli biondi dal viso, mentre Albus lo guardava estasiato.
Erano così diversi, e non solo esteticamente: c’era un mare che li divideva, un mare enorme e invalicabile. Eppure, per quanto fossero diversi, si erano amati. In qualche modo quei due maghi così dotati, dagli occhi zeppi di sogni e manie di grandezza, si erano sfiorati. Se Albus sforzava la memoria, riusciva persino a ricordare il tocco leggero delle labbra di Gellert sulle sue; ricordava come fosse ieri le sue labbra che si piegavano lentamente verso l’alto, in un mezzo sorriso studiato apposta per mozzargli il fiato.
Albus possedeva così tanti ricordi di Gellert! Il modo in cui si scompigliava i capelli, o quel suo strano tick nervoso di far scricchiolare le articolazioni delle dita ogni dieci minuti. Ricordava i suoi occhi azzurri brillare mentre esponeva le sue teorie con enfasi. Non aveva bisogno di sforzare la memoria per ricordare il tocco delle sue mani callose sulla sua pelle pallida come latte, o la sensazione che provava quando il respiro di Gellert si infrangeva dolcemente contro la sua pelle.
Qualche volta Albus amava guardare quella foto, tirare fuori dagli anfratti nascosti della sua memoria i suoi ricordi più preziosi con Gellert e stringerli tra le mani con forza, terrorizzato all’idea di perderli con l’avanzare dell’età. Ma loro erano sempre lì, acquattati nel buio della sua vasta mente, pronti per balzargli addosso e farlo sorridere amaramente di quel passato bruciato troppo presto.
Quando l’aveva abbandonato, Gellert si era portato via tutto quanto: il suo cuore, la sua gioia, sua sorella. Era entrato in punta di piedi nella sua vita, ed era uscito sbattendo la porta, distruggendo tutto. Albus ricordava ancora quella sensazione di vuoto che, ancora oggi, continuava a tormentarlo incessantemente. Ricordava il sapore di quelle lacrime furiose ed amare, o il dolore sordo che brillava negli occhi saturi di rancore di Aberforth.
E adesso cosa gli rimaneva? Cosa restava di quel passato a lui così caro, ma finito troppo in fretta e con troppo fragore? Niente, solo cenere. Un buco nero in mezzo al petto, al posto di quel cuore così pieno d’amarezza e rimpianti.
E cosa aveva ottenuto? Niente più che una mano annerita e bruciacchiata, e un amore ostinato che continuava ad aggrapparsi a vecchi e polverosi ricordi poggiati su piedistalli di cristallo, che presto si sarebbero sbriciolati e distrutti, finendo in mille pezzi che avrebbero inevitabilmente ferito ancor di più quel cuore così vecchio e malridotto.
Albus Dumbledore sospirò con dolcezza, spazzando via un po’ di quella polvere che, ostinata, si aggrappava a quella foto così vecchia e rovinata. Gli Albus e Gellert dietro il vetro luminoso della cornice ridevano insieme, tranquilli e beati nella loro eterna giovinezza. Albus si chiese dove fosse finita tutta quella gioia, se non fosse scomparsa insieme al fulvo dei suoi capelli e a sua sorella, ma non trovò risposta.
Chiuse il cassetto con dolcezza, ed appoggiò la foto sul suo comodino. La lasciò così: impolverata e un po’ sporca, ma luminosa e brillante quanto i volti di quei due ragazzi così giovani e così stolti.
La guardò finché non giunse il momento di andare. Avrebbe preferito non smettere mai di guardare il viso di Gellert, quel viso che, almeno nei suoi ricordi, era rimasto intatto e perfetto come sempre. Ricordò il suo fiato caldo sulla pelle ed abbozzò un sorriso leggerissimo, quasi impercettibile.
E dimenticò il dolore, dimenticò tutti i suoi sbagli e i suoi rimpianti: lasciò spazio solo all’amore, amore vero e puro che continuava a bruciare dentro di lui, ad ardere. Lasciò che bruciasse, che scaldasse il suo corpo con dolcezza, così come aveva fatto tanto tempo prima.
Fu solo a quel punto che andò ad aiutare Harry, senza paura. Dopotutto, la morte era solo la fine di una vita che, bene o male, era stata ben vissuta.
Gellert l’aveva manipolato, cercando invano di portarlo dalla sua parte. Aveva mentito, sparendo dalla sua vita proprio quando aveva più bisogno di lui, del suo profumo. Gellert Grindelwald era il suo più grande, enorme sbaglio; era l’unico ad averlo usato come si fa con una marionetta.
Ma, anche se erano passati così tanti anni, Albus Dumbledore sentiva di esserlo ancora.
Era la buffa marionetta dai capelli rossi di Gellert, e lo sarebbe rimasto per sempre.








5° CLASSIFICATA "IL PRIMO CASSETTO A DESTRA" di Imperfect Angel:

Grammatica ed Ortografia: 10/10
Nessun errore di ortografia o di grammatica e nemmeno una virgola fuori posto. Brava!

Lessico e Stile: 10/10
Notevole, devo dire che la tua scrittura era molto buona, vedevo le immagini che descrivevi in maniera nitida davanti a me come se fosse un film. Mi hai fatto persino dimenticare che la coppia descritta mi piaceva ben poco, brava!

Originalità: 9/10
Devo ammettere che qui siamo un pochino bassi, ho letto varie storie su Albus e Gellert e devo dire che tutte si soffermano sul rimpianto di Albus, proprio come la tua, ma a differenza di altre la tua è ben scritta e mi è piaciuta molto. Brava!

IC Personaggi: 10/10
Hai descritto le sensazion dalla parte di Albus e devo ammettere che sono estremamente colpita. Hai descritto benissimo il personaggio, era reale e decisamente IC, proprio come quello della Rowlings. Non è facile descrivere un personaggio complesso come lui, ma credo che tu abbia centrato il punto. Brava!

Gradimento personale: 10/10
Devo ammettere che è abbastanza strano, mi sono ritrovata a leggere la storia e pensare che ho trovato, per la prima volta, una storia su questo pairing che mi colpisse e piacesse. Brava, questo è merito anche del carattere di Albus da te descritto e del tuo stile.

Totale: 49/50







Che dire?
Sono onoratissima di essermi aggiudicata il quinto posto, davvero. Sono strafelice!
Questa è una delle Grindeldore migliori che abbia mai scritto. C'è voluto così tanto tempo per elaborarla e sistemarla, e l'ho riletta almeno mille volte prima di spedirla, ma, cavolo, ne è valsa la pena!
Grazie a saramichy per avermi dato un posto così in alto nel suo contest, grazie davvero **
Grazie a tutti quelli che mi sostengono ogni singolo giorno.
Grazie a quelli che leggeranno, metteranno tra preferiti/seguiti/ricordati e che recensiranno.
...mi sento come se stessi scrivendo i ringraziamenti per l'Oscar! xD
Mi eclisso che è meglio!
Un bacione,
_Cris


   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: wordsaredeadlythings